Eccessivamente relegato tra i migliori film di SF mai girati (senza non qualche esagerazione, tipo Aldo Fittante che su
Film Tv scrive : "
Il miglior film di fantascienza dopo Blade Runner"), spesso stucchevole (i flashback d'infanzia con la fastidiosa voce narrante), a volte didascalico, un po snobbettino, parecchio glamour chicoso e un po troppo incline al romanticismo (l'inutile storiella d'amore tra Hawke e la Thurman che fa solamente la bella statuina dallo spessore di una carta velina),
Gattaca ha però dalla sua un'innegabile fascino retrò debitore a certa fantascienza sessantiana d'autore (geniale rappresentare le automobili d'epoca a propulsione) e alcuni sprazzi visivi davvero suggestivi (la vetrata della villa della Thurman che dà sul mare, i palazzi irradiati da un cielo color ruggine quasi pre apocalittico, nelle meraviglie del direttore della fotografia di Krzysztof Kie?lowski ) e un finale assai dolente, con Jude Law che fa più o meno la stessa fine
SPOILER di James Karen nel "Ritorno dei morti viventi"
FINE SPOILER mentre Hawke esce a riveder le stelle.
Quasi raybradburiano nell'intelaiatura, orwelliano nell'assunto (il ligio lavoro di ufficio come in
Brazil), la tematica della biogenetica, l'agghiacciante selezione nazistoide del superuomo, la distopia tanto cara a certa fanta 70 (da
L'uomo che fuggì dal futuro alla
Fuga di Logan) e spizzichi ultracorposi (Etah Hawke cerca di adeguarsi in un mondo di esseri perfetti e poco emotivi) immersa in una fantascienza filosofica e quasi new age, tra chiaroscuri da noir anni 40 e riverberi hitchcockiani.
Niccol, all'epoca, fu salutato, ancora in maniera spropositata, come il nuovo Kubrick o il nuovo Antonioni. Esagerazioni a parte, il suo è un cinema comunque fascinoso e avvolgente, denso di atmosfera anche se pervaso da quel mood un po intellettualoide volgarmente definito "da fighetti".
La sottotrama thriller funziona (così come la polizia in odor di Gestapo) e alcuni momenti narrativi colgono nel segno (l'operazione chirurgica alle gambe-per scendere di pochi centimetri-in sè disturbante anche se solo suggerita-le continue analisi delle urine-con il dottore che fa battute sulle misure virili di Hawke-il rapporto tra Jude Law e Ethan Hawke, il posto di blocco in galleria, il frigo con la collezione di sacche di sangue, i test per scoprire il "non-valido") ma soprattutto la tesissima sequenza di Law che striscia sulle scale a chiocciola all'arrivo della polizia a casa sua.
Anonime le musiche di Michael Nyman e straordinario Jude Law (che attorialmente si mangia tutti) paraplegico cinico e disilluso.
Forse un po troppo sopravvalutato, ma con riserve.