Contact - Film (1997)

Contact
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Contact
Anno: 1997
Genere: fantascienza (colore)
Note: Dal libro di Carl Sagan.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Robert Zemeckis è da molti considerato uno dei cineasti più vicini all'universo tematico di Steven Spielberg. Tuttavia pare stia percorrendo la traccia del maestro in senso opposto: partito da film semplici semplici (ALL’INSEGUIMENTO DELLA PIETRA VERDE, RITORNO AL FUTURO) sta entrando in confidenza con argomenti sempre meno superficiali. Così, dopo il timido tentativo del pluriacclamato FORREST GUMP approda a questo CONTACT che, nonostante le apparenze (rapporti psicologici stereotipati, forzature commerciali...Leggi tutto nella sceneggiatura, gran dispendio di effetti speciali) nasconde una profonda riflessione sullo stato attuale della religione: da una parte lo scientifico agnosticismo della protagonista (Jodie Foster), dall'altro il fideismo dogmatico del giovane teologo (Matthew McConaughey). Zemeckis inserisce continui sostegni a ognuna delle due posizioni finendo per lasciare allo spettatore l'ultima parola (diciamo però che, se si considera vera la pluricitata teoria secondo cui la soluzione più probabile è anche la più semplice, si capirà qual è la reale opinione degli autori in materia). CONTACT piace quindi perché, al di là di una realizzazione tecnica impeccabile, consente di aprire discussioni sociali interessanti offrendo spunti di dialogo per ogni tesi. E infatti non è molto differente dal miracolo, l'apparizione che sconvolgerà la mente di Ellie, la quale si vedrà usurpare la posizione di prima scettica da James Woods. Cos’è più probabile allora sia successo? La chiave sta nel significato del “viaggio”. Interpretando quello potremo capire molte altre cose. CONTACT non è perciò il solito fantafilm alla INDEPENDENCE DAY o STARGATE ma, pur conservandone il medesimo impatto emotivo, si distingue per una profondità di visione non percepibile istantaneamente ma presente. Forse non raggiunge la complessità visiva di INDEPENDENCE DAY o il fascino sottile della prima mezz'ora di STARGATE, però non dimentichiamo che Zemeckis è regista di prim'ordine. E’ sufficiente osservare la prima ora (peraltro la meno interessante, banale e diluita) con attenzione per accorgersi di movimenti di macchina eccezionali, scelte d’inquadratura originali, rallentamenti d'effetto... Una volta entrati nel vivo della storia saremo troppo assorbiti da essa e coinvolti per curarci della parte tecnica. E ammireremo l’uso magistrale della tensione, il senso del colpo di scena, la capacità di stupirci fino all'ultimo attraverso suoni e immagini (esemplare la comparsa sul monitor del Centro del primo segnale video). Non è all'originalità del soggetto che dobbiamo guardare (la dicotomia illusione/realtà è vecchia come il mondo) ma all’accuratezza della sceneggiatura, dozzinale nell'analizzare i personaggi ma grande nel porre questioni e problematiche sempre nuove fino al grande dubbio finale. Un cast eccellente e... evitate di farvi raccontare la trama: vi rovinereste le tante sorprese!

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Magnetti 21/03/07 22:44 - 1103 commenti

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Veramente un ottimo film di fantascienza, che sconfina anche nel fantasy. La trovata del messaggio proveniente dallo spazio che prima è un rumore (molto angosciante), poi immagini del Fuhrer, quindi una sorta di libretto di istruzioni per il viaggio nel tempo e nello spazio è assolutamente geniale. Si aggiunge al tutto anche la disputa scienza-religione in un modo non scontato. Insomma: assolutamente da vedere, quasi un capolavoro.

Cinevision 24/09/07 21:00 - 72 commenti

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Quando ormai ogni speranza sembrava persa, una appassionata studiosa (Jodie Foster) capta qualcosa: un inquietante suono martellante inviato oltre le barriere del tempo e dello spazio in risposta ad una trasmissione nazista degli anni '30. La storia dell'umanità potrebbe cambiare ma purtroppo ci si mettonono di mezzo la religione (invasiva e fastidiosa) e la politica (cinica). "Contact" è davvero un gran film: il viaggio stellare è una delle cose più affascinanti che si sia vista nel genere.

Undying 26/09/07 18:40 - 3807 commenti

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Ispirato al (reale) progetto SETI (acronimo di Search for Extra-Terrestrial Intelligence), il film vanta la presenza di un solido cast e di un'ottima sceneggiatura (lievemente in calo sulle battute conclusive) estrapolata direttamente dagli scritti del celebre astronomo Carl Sagan, guardacaso co-fondatore del progetto (più su citato) sulla ricerca di segnali provenienti da vita intelligente esogena alla terra. La regia di Robert Zemeckis è garanzia di risultati spettacolari, dati anche dal notevole budget di cui la produzione dispone...

Galbo 28/11/07 06:06 - 12372 commenti

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Nel complesso un buon film ma dall'andamento diseguale: ad un'ottima prima parte che mostra l'infanzia della protagonista fa seguito un percorso narrativo più scontato ma realizzato comunque da Zemeckis con grande maestria (alcune scene sono particolarmente suggestive). La protagonista (verosimilmente molto coinvolta nel progetto) offre una grande prova interpretativa mentre più opaca appare la performances del protagonista maschile, un McConaughey privo di carisma.

Samtam90 21/07/08 19:22 - 56 commenti

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L'atmosfera che si respira quando la Foster è nello spazio è meravigliosa: gli ultimi venti minuti del film sono incredibilmente suggestivi (e l'idea di presentare gli alieni con le sembianze di persone conosciute è ottima). La parte precedente, seppur inferiore, si attesta su buoni livelli: l'incipit è sottotono e l'idea di quel tipo di contatto non è originale, ma l'esecuzione è esemplare, la sceneggiatura è molto buona (c'è anche una non [troppo] banale riflessione sul rapporto tra scienza e fede); ottimi la Foster e il grande James Woods.
MEMORABILE: L'epilogo nello spazio, la scoperta della registrazione a vuoto per quattordici ore.

Deepred89 12/09/08 07:15 - 3701 commenti

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Fantascienza mainstream con qualche idea interessante. La confezione è sicuramente professionale, ma il senso vago senso di piattezza tipico dei prodotti Usa per le grandi masse impedisce al film di decollare del tutto. Ed è un vero peccato, dato che il binomio scienza-religione è trattato nemmeno troppo banalmente e che le scene nello spazio possiedono una forza insolita. Cast naturalmente perfetto, dalla protagonista Jodie Foster fino ad un James Woods in un ruolo particolarmente antipatico.
MEMORABILE: La sequenza che apre il film.

Ciavazzaro 10/05/09 13:11 - 4768 commenti

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Insomma. Jodie Foster offre un'interpretazione più che soddisfacente, il suo partner maschile un po' meno. In certi punti il film può risultare interessante, in altri annoiare. Alla fin fine nulla di che; si fa dimenticare facilmente, a mio avviso.

Cotola 28/07/09 12:40 - 8998 commenti

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Interessante pellicola di fantascienza che pur essendo indubbiamente ben fatta sconta una sceneggiatura con alcune banalità ma soprattutto troppo fredda. Per questo motivo è difficile appassionarsi più di tanto alle vicende raccontate. In ogni caso un buon film con una Foster discreta ed un McConaughey che fa quel che può.

Capannelle 7/11/09 23:32 - 4394 commenti

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Passaggi fascinosi il film ne ha. La composizione del messaggio, il rapporto tra scienza e credenza, la macchina spaziale e il viaggio. E la regia di Zemeckis è competente, anche la durata non si sente troppo. Però nel complesso non c'è la stessa forza evocativa che altri film del genere hanno dimostrato. E se saltiamo i passaggi citati il resto delle scene appare pure prevedibile e "riciclato". Da segnalare la grande e appassionata prova della Foster. ***

Pigro 1/12/09 08:55 - 9623 commenti

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Astronoma capta segnali dallo spazio per costruire un'astronave intergalattica. Terribilmente prolisso, il film disperde le poche cose interessanti in un mare di banalità hollywoodiana. Peccato perché all'inizio (fin dalla splendida carrellata fra i pianeti che finisce nell'occhio della bambina) la storia è accattivante, e lo scontro tra scienza e religione offre spunti intelligenti. Ma poi il solito trantran mestierante da una parte e una mielosa retorica dall'altra uccidono ogni speranza, e gli ultimi 20 minuti sono davvero insopportabili.

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Rambo90 7/02/11 17:48 - 7661 commenti

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Noioso: la sceneggiatura sicuramente riesce a mettere in luce alcune cose originali (come il rapporto tra scienza e religione), ma la messa in scena è fredda e raramente si riesce ad appassionarsi emotivamente al film. La Foster è bravissima, ed è grazie a lei se sono arrivato alla fine, perché la durata è eccessiva e più di una volta la trama appare poco interessante. Buoni gli effetti speciali, già sentite le musiche e pessimo McConaughey (il resto del cast invece è buono). La parte migliore è la prima, con la protagonista da bambina.

Nancy 6/01/12 02:33 - 774 commenti

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Un film molto ispirato, questo di Zemeckis, nel quale si trattano temi di grande rilevanza storica e politica (non a caso in alcune scene "recita" Bill Clinton in persona): siamo soli nell'Universo? Chi siamo veramente? Chi ci ha creati? Il conflitto tra scienza e religione fa da sfondo a questi tre interrogativi che il regista pone, suggerendoci, nel finale, una soluzione di struggente e anche commovente compromesso. Prima parte un tantino lenta con molte inutilità, in compenso la seconda è un crescendo, fino ai fatidici "18 minuti" nominati alla fine.
MEMORABILE: "Seek you, seek you"; "Si è sempre fatto così, per miliardi di anni: piccoli passi"; La sequenza iniziale delle onde radio e quella del viaggio spaziale.

Zender 23/09/12 13:09 - 315 commenti

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Zemeckis si libera dai condizionamenti della fantascienza da blockbuster, azzera l'azione e ragiona su concetti alti (fede e scienza), anche se con qualche superficialità. Si serve di una Jodie Foster impeccabile, trova nel pacato McConaughey il volto moderno della Chiesa e si apre a un finale enigmatico di libera interpretazione. Dimostra insomma che si può fare dell'ottimo fantacinema anche riavvicinandosi al classico e limitando al minimo l'invadenza degli effetti speciali. Impeccabili Skerritt e Wood.
MEMORABILE: La grande "macchina"; L'ambiguità di S.R. Hadden (John Hurt); In spiaggia.

Black hole 7/10/15 14:28 - 143 commenti

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Film forse sottovalutato, racconta con garbo e poesia la speranza di non essere soli perché "se ci fossimo solo noi, l'universo sarebbe un grandissimo spazio sprecato”. Geniali le immagini e i suoni a ritroso che accompagnano i titoli, forse un po' asincroni nei primi minuti ma che rendono bene l'idea della nostra misera propagazione nell'universo. La Foster è bravissima e il cast è di primissimo livello, così come gli effetti speciali, essenziali ma efficaci. Lo considero un classico perché emana una propria luce e originalità. Da vedere.

Saintgifts 8/04/16 10:19 - 4098 commenti

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"Se fossimo soli nell'universo sarebbe un enorme spreco di spazio", per cui non siamo soli. Il problema è come "dimostrare" ciò in un film senza cadere nelle tante trappole disseminate per chi affronta l'argomento e dare un minimo di credibilità. Il film invece ci casca volutamente dentro le tante trappole, facendo capire che le conosce e di fatto eliminandole. Coinvolge, giustamente, politica e religione (trappole fin troppo conosciute) e sentimenti. Quando si parla di terrestri i sentimenti non possono mancare come giustificativi.

Thedude94 18/12/16 23:24 - 1084 commenti

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Nonostante sia pieno di congetture commerciali e schemi tipici da film di fantascienza, il film di Zemekis riesce ad arrivare allo spettatore attraverso il tema conflittuale religione/scienza. Una buona Foster, coadiuvata da un ottimo cast, esegue la parte di una scienziata che crede fortemente in quel che fa e che non si tira indietro nonostante le difficoltà del suo lavoro.

Dusso 29/03/17 09:36 - 1565 commenti

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Interessante film che usa una realtà esistente (il progetto Seti) per una storia in cui un'altra civiltà risponde e manda istruzioni per costruire un "qualcosa" (vi ricorda niente A come andromeda?). Sentita interpretazione di Jodie Foster con un giovane McConaughey che in un ruolo non troppo difficile non sfigura, il resto del cast francamente non è il massimo. La scena del viaggio è notevolissima e difficile da dimenticare. Qualche lentezza specie nella prima parte (e infatti il film ci mette un po' a ingranare...).

Piero68 10/04/19 08:23 - 2955 commenti

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In genere i film di Zemeckis non sono mai scontati. Al contrario questa volta risulta abbastanza anonimo, un po' ruffiano e con molte cadute illogiche. Il mestiere del regista è innegabile e quindi in qualche modo porta comunque il risultato a casa. Ma in un cinema di genere che ci ha abituati abbastanza bene si può anche rinunciare all'action o a effetti strabilianti. A patto che ci sia della sostanza nella sceneggiatura. Il tema ricorrente scienza-fede dopo un po' stanca. Così come l'ipocrita figura di McConaughey. Finale interessante ma inutile.

Marcolino1 18/09/19 15:13 - 553 commenti

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Quel suono inquietante e intermittente che trascina gli orrori del secondo conflitto mondiale... e i segni indecifrabili della cultura terrestre e interstellare... Ma per quale motivo, poi, Zemeckis decide di mutare il set in un gigantesco videogioco spazial-ultraterreno somministrandoci la solita solfa teologica sull'esistenza di un ipotetico creatore? Cui prodest, sucessivamente, il delirio mediatico-televisivo e il divismo mistico da avanspettacolo? Forse conquisterà gli affamati di certezze consolatorie, a discapito della cinematografia.

Rigoletto 9/06/20 12:25 - 1785 commenti

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Un'agguerrita scienziata lotta duramente per le sue idee, buone ma poco appoggiate. I fondi scarseggiano ma un richiamo da molto lontano costituirà una svolta. Buona fantascienza espressa da Zemeckis, che scommette su un cavallo vincente e trova in una fantina (la Foster) bella, brava e soprattutto convincente quella miscela ideale per vincere. La durata del film è cospicua - quasi due ore e mezza - e potrebbe essere un elemento non gradito a tutti, ma con un po' di pazienza alla fine ci si accorgerà di aver assistito a un buon film.

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Von Leppe 25/09/20 15:21 - 1256 commenti

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Film che parte bene e riesce comunque a farsi seguire malgrado la lunga durata. Vorrebbe avere pretese filosofiche, ma queste si risolvono spesso in quesiti in fondo banali e popolari come la solita domanda sull'esistenza di Dio, che naturalmente viene posta solo dal punto di vista dell'occidente giudeo/cristiano. Oppure quella che cheide se l'universo sia uno spreco di spazio, senza la vita. Ma la cosa che delude di più è il finale, che la mette sul sentimento tradendo le aspettative. Forse bisognava doppiare in italiano Bill Clinton.

Fabbiu 27/12/20 18:04 - 2133 commenti

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Si riconosce la regia attenta di Zemeckis e il film è avvolto, in particolar modo nella seconda parte, da un fascino magico di esplorazione e ricerca che lo rendono a suo modo davvero particolare. In sceneggiatura non mancano banalità e soluzioni narrative che per alcuni versi lasciano un po' a desiderare. Probabilmente il merito di Contact è nel romanzo (da cui il film trae spunto sotto la supervisione dello stesso autore) ed è grazie a questo che un soggetto inizialmente di fantascienza apre spunti di riflessione socio-religiosi ben sviluppati funzionando su più livelli.

Fulleffect 17/09/21 11:17 - 107 commenti

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Zemeckis parte con l'idea di trovare un punto d'incontro tra il cinema blockbuster e la fantascienza affrontando il genere in maniera adulta e focalizzandosi sullo scontro tra fede e scienza. Il risultato, purtroppo, non è all'altezza delle aspettative. Rimangono l'ottima tecnica, gli effetti speciali spettacolari e un buon incipit, ma appena si cerca di dare profondità alla narrazione si scade nello stereotipo e nella banalità, soprattutto quando ci si abbandona a dissertazioni filosofiche al limite del ridicolo. Non aiutano un McConaughey poco credibile e un finale deludente.

Androv 22/12/21 20:13 - 194 commenti

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Uno dei migliori film di fantascienza degli ultimi decenni. Rappresenta in modo eccelso l'evento del primo contatto, per poi portarci su ragionamenti fra fede e ragione ribaltando le carte in modo originale anche grazie alla qualità del soggetto, realizzato da uno scienziato "sui generis" come Sagan. Ottimi gli attori e gli effetti, all'avanguardia per l'epoca. Ciò che avvince, oltre all'eccellente regia, è la storia, che coniuga spettacolarità e rara profondità per un prodotto mainstream. Poco amalgamata la coppia principale. Una chicca il cameo di John Hurt: il tutto è... stellare!
MEMORABILE: Il viaggio; Il vedo-non vedo finale; L'ultima parte; Il personaggio di Hurt e i suoi "indizi".

Magerehein 11/07/23 13:29 - 977 commenti

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Siamo soli nell'universo? Dopo Spielberg e Cameron, ecco che anche Zemeckis tenta la via del film "alieno" concepito non per terrorizzare, bensì per meravigliare. Il gioco riesce in parte; la Foster offre una prova eccellente e molto "sentita", certe sequenze risultano obiettivamente grandiose o intriganti senza essere puerili (il picco è nel viaggio lisergico della protagonista), però bisogna anche fare i conti con un'impostazione di trama tipicamente "americana", discretamente retorica e con qualche luogo comune di genere. Durata lievemente eccessiva. Discontinuo ma buono.
MEMORABILE: Il primo segnale intermittente e la sua decifrazione.

Puppigallo 7/10/23 12:08 - 5250 commenti

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Pellicola un po' troppo asettica e quindi meno coinvolgente di quello che avrebbe potuto essere. La Foster è professionale ma anche distaccata, non riuscendo a creare il ponte tra lei e lo spettatore. C'è però da sottolineare che la narrazione è abbastanza fluida e i vari passaggi sono adeguatamente studiati, come gli stessi effetti (la struttura multirotante è suggestiva). Se si fa poco caso alla reale possibilità di una seconda occasione dopo il disastro e si sopporta l'ultima parte (dopo il viaggio), un'occhiata gliela si potrà comunque dare.
MEMORABILE: Il segnale; L'esplosione; Il vero problema è la sedia, ma il ciondolo l'aiuta a capire.

Minitina80 15/12/23 07:19 - 2976 commenti

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Una pellicola difficile da inquadrare perché discontinua e non sempre coerente con sé stessa. Il tentativo di sollevare riflessioni impegnate tra scienza e religione si scontra con il dazio da versare a un certo tipo di cinema - spesso orgogliosamente americano - che abbassa in modo drastico il livello qualitativo. Non sembra prendere una posizione netta e questo non consente di capire fin dove voglia arrivare. Dalla sua parte, invece, ha il coraggio di non mostrare alieni o creature stereotipate che avrebbero solo peggiorato la situazione. Difficile non scottarsi in un genere come questo.
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  • Discussione Capannelle • 24/08/14 23:50
    Scrivano - 3472 interventi
    Rivisto l'ho trovato più pallosetto della prima volta anche se conserva tutti i pregi della prima parte.
    Non mi ricordavo le molteplici apparizioni (o meglio i montati) di Bill Clinton nelle vesti del Presidente, forse anche troppo artificiose.
  • Discussione Raremirko • 25/08/14 01:51
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    Rivisto l'ho trovato più pallosetto della prima volta anche se conserva tutti i pregi della prima parte.
    Non mi ricordavo le molteplici apparizioni (o meglio i montati) di Bill Clinton nelle vesti del Presidente, forse anche troppo artificiose.


    Mi pare cmq realizzate apposta per il film; cioè, Clinton qui è come fosse un attore.
  • Discussione Zender • 25/08/14 08:28
    Capo scrivano - 47698 interventi
    nch'io rivedendolo l'ho trovato un po' inferiore a quanto ricordassi. Ma credo che questo dipenda molto anche dal fatto che sapessi già più o meno come sarebbe andato a finire, il che toglie molta della suspence.