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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Commedia sentimentale che deve buona parte della sua discreta riuscita alla brava Paola Cortellesi, a suo agio in un ruolo di tenera provinciale abruzzese che dopo una carriera studentesca (architettura) ricca di successi e di master all'estero decide di tornare in Italia, a Roma; scoprirà di doversi accontentare del posto di cameriera nel ristorante di Francesco (Bova), un avvenente quarantenne che turba col suo savoir-faire e un fisico scolpito i pensieri di tutte le lavoranti; anche di Serena naturalmente, la quale però prima delle altre scoprirà con grande rammarico le tendenze (omo)sessuali del baldo giovane. Quale delusione! Meglio concentrarsi sul lavoro e i sogni; come...Leggi tutto quello di vincere un concorso per il progetto di un "nuovo Corviale", il gigantesco edificio nel quale abita assieme ad altre migliaia di persone non certo agiate. Ancora una volta il "Serpentone" di Corviale come simbolo di squallore e povertà (era da poco servito per lo stesso utilizzo in TUTTI CONTRO TUTTI), anche se poi la storia vive soprattutto al di fuori dello stabile; nello studio di un architetto di successo ad esempio (Fantastichini), che Serena frequenterà per tutto il secondo tempo nei panni dell'assistente di... se stessa! E' questa l'idea vincente del film infatti: pur di non perdere il progetto e convinta che una donna nel mondo del lavoro abbia molte meno possibilità di un uomo per emergere, Serena finge che il suo lavoro sia opera di un inesistente Bruno Serena invece che di Serena Bruno (cioè lei). Per rendere credibile la cosa convincerà Francesco, col quale nel frattempo è andata a convivere "platonicamente", a spacciarsi per l'architetto Bruno Serena, in trasferta ad Osaka e quindi rintracciabile solo via webcam. Situazione ideale per dare il via a battute scontate ma efficaci giocate sull'equivoco e sui suggerimenti "telematici" con i quali Serena guida Francesco (che risponde alle domande degli architetti spiando ciò che Serena gli comunica via pc dallo studio). Meno centrate le gag legate all'omosessualità di Bova, destinate a confluire in una cena chiaramente modellata su quella, storica e ben più esilarante, del VIZIETTO: lo scopo è non far capire al figlio di Bova in visita che suo padre è gay. Per una volta meglio la seconda parte, molto più vivace e ben scritta della prima (in cui si indugia troppo sui problemi occupazionali di Serena e su scene inutilmente prolungate non supportate dal minimo di umorismo richiesto). Se quindi la Cortellesi è abile a infondere umanità e realismo al suo personaggio grazie a un'espressività non comune, non si può dire che Bova (sfruttato qui spudoratamente come sex symbol) demeriti: non può giovarsi di un ruolo altrettanto sfaccettato ma quello che deve fare lo fa bene e l'affiatamento tra i due - già sperimentato in NESSUNO MI PUO' GIUDICARE - permette al film di guadagnarsi meriti superiori a quelli dovuti a regia (di Riccardo Milani, marito della Cortellesi) e sceneggiatura (comunque meno sciatta del consueto). Qualche gag sorprendentemente azzeccata qua e là, ma a fare il film è appunto la versatilità della protagonista, costretta da uno script spesso zoppicante a trovare gli spunti giusti dove non ne esistono (i duetti colla nonna che parla un incomprensibile dialetto abruzzese) fondendo nel suo personaggio una carica quasi neorealista. Peccato per certi siparietti sentimentali tra i due che colpiscono o per insulsaggine (lui che toglie i calzini a lei sulle note di GHOST) o per eccesso di banalità (tutti o quasi gli interventi degli amanti gay di lui) e per la stanca verve con cui si affronta la satira sociale giusto per dare artificiale spessore a un film che poteva invece puntare con più decisione alla comicità.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/11/14 DAL BENEMERITO GABRIUS79 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 22/11/14
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Gabrius79 22/11/14 00:54 - 1427 commenti

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Una commedia a metà fra sorrisi e sentimento che nella prima parte si svolge in modo piuttosto fiacco con qualche guizzo divertente. Nella seconda invece si ride di più grazie anche a un cameo gustoso di Marco Bocci e alla zia abruzzese. Bene la Cortellesi mentre Bova appare un po' impacciato. Se la cavano discretamente, seppure in parti minori, la Savino, Fortuna e Fantastichini.
MEMORABILE: La parodia di Ghost; Marco Bocci in versione omosessuale; La zia abruzzese.

Markus 24/11/14 10:45 - 3687 commenti

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Commedia basata sui buoni sentimenti che poggia le basi sul "già visto" e sullo stilema del confronto professionale uomo-donna; appare quindi evidente che la presenza carismatica della Cortellesi (mascherata da "brutto anatroccolo") risulti talvolta fondamentale negli aspetti buffi del film; quindi, non me ne voglia il buon Milani, salva decisamente la pellicola dalla mediocrità. Bova nel suo eterno ruolo di bello (stavolta è un gay). Un ritmo insperato, specie nella seconda parte, dà un certo valore aggiunto.

Caesars 5/01/15 12:02 - 3791 commenti

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Piacevole sorpresa, questa commedia. Non che si tratti di un prodotto con chissà quali meriti, ma è garbato e ben recitato e questo è già qualcosa; certo il già visto e i buoni sentimenti sono di casa, ma comunque ci si diverte discretamente a seguire le peripezie di Serena Bruno divenuta per necessità lavorative Bruno Serena. Brava e simpatica la Cortellesi, ma anche Bova non se la cava malissimo nel suo ruolo piuttosto stereotipato. Anonima ma funzionale la regia di Riccardo Milani.

Galbo 20/03/15 13:35 - 12393 commenti

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Commedia brillante che ripropone l'accoppiata Paola Cortellesi-Raoul Bova. Benché il secondo riproponga in maniera il personaggio ormai logoro del "gay amico del cuore", nel complesso il film è godibile perché sorretto da una sceneggiatura ben scritta che propone il tema interessante della riqualificazione dei quartieri degradati è quello mai troppo insistito delle diseguali opportunità lavorative tra uomo e donna. In più sono da segnalare alcuni momenti brillanti riusciti, legati soprattutto al personaggio della Cortellesi. Carino.

Hearty76 6/07/15 00:19 - 258 commenti

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Uno dei pochi film nostrani attuali degni d'elogio. In un'Italia sospesa tra l'eco di teneri folklorismi e il rimbombo di consumati cliché, ecco una commedia semiseria che denuncia con sorriso acuto e pungente questioni come l'abusivismo, l'arrivismo, l'ipocrisia delle discriminazioni, incuria e degrado sociali. Ma la forza dei personaggi è nel far valere la propria deriva esistenziale, urlando in silenzio quel coraggio che edifica dalle macerie e rende onore a una dignità nascosta. Imperdibile.

Stelio 12/07/15 15:21 - 384 commenti

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A dispetto di una regia valida e ispirata (soprattutto nella prima parte), il film accusa una sceneggiatura che spesso sfocia nel banale e nel ripetitivo. Apprezzabile la collocazione del cast (soprattutto di Bova, che si rivela particolarmente adatto alla parte), ma la storia non riesce a decollare e a dare il giusto approfondimento a una tematica esasperata (al punto da dipingere questioni femministe anche in temi diversi da quello - classico - lavorativo) e, forse, parzialmente antistorica.

Piero68 10/11/15 10:38 - 2957 commenti

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Commedia zeppa di luoghi comuni e con personaggi davvero abusati (il gay, la provincialotta piena di risorse, il datore di lavoro despota e sessista ecc.) che ha la presunzione di volersi proporre come denuncia sociale su tanti temi attuali: la crisi economica (e quella c'è sempre), l'omofobia, il degrado urbano, la diversità ecc. Peccato che la sceneggiatura non abbia le basi adatte e che Milani, regista abituato alle fiction, riesca nell'ardua impresa di far recitare male persino la Cortellesi. Dispiace perchè il cast è davvero ottimo.

Nando 10/11/15 14:58 - 3814 commenti

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Ispirato a una vicenda realmente accaduta, il film si segnala per la volontà di evidenziare la discriminazione femminile nel lavoro, associandola alla terribile speculazione che colpisce la periferia romana. Le situazioni di denuncia vengono intervallate da alcuni siparietti simpatici e altri più tendenti al sentimentalismo. Dinamica la Cortellessi, lievemente scipito Bova.

Lou 21/11/15 23:45 - 1121 commenti

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Poteva essere un film divertente ma anche intelligente, grazie alla forte sensibilizzazione su temi importanti quali la discriminazione di genere in ambito lavorativo, la fuga e il rientro dei cervelli in Italia, i progetti di recupero abitativo di scempi architettonici. In realtà il risultato è poco convincente: le gag sono banali e grevi, soprattutto quelle relative ai siparietti omo di Bova coi suoi amichetti e i temi di attualità fanno da sfondo a una farsa caotica piena di luoghi comuni enfatizzati.

Tersilli 27/12/15 22:28 - 61 commenti

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Una delle migliori e divertenti commedie italiane degli ultimi anni. Tenendo sullo sfondo importanti temi sociali, Milani dirige con bravura una grande Cortellesi e un misurato Bova, qui in un ruolo piuttosto atipico per l'attore. Buono il cast di contorno, degni di nota un irriconoscibile Marco Bocci e Ennio Fantastichini. Belle le inquadrature del "serpentone" di Corviale. Notevole.
MEMORABILE: Il "serpentone" di Corviale; L'entrata in scena di Raoul Bova; Le videoconferenze; La zia abruzzese.

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Samuel1979 19/01/16 21:44 - 547 commenti

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Considerando le commedie dell'ultimo decennio siamo al cospetto di un film di buona fattura in cui vengono toccati argomenti delicati e importanti quali l'omosessualità (trattata con ironia ma anche molta delicatezza) e la condizione lavorativa a cui parecchi italiani sono costretti a sottostare per poter sopravvivere. Cast in gran forma, ma su tutti Marco Bocci ha una mia personale preferenza.
MEMORABILE: L'entrata in scena di Marco Bocci.

Ultimo 14/03/16 15:30 - 1655 commenti

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Riuscita commedia con il duo Bova-Cortellesi di nuovo insieme. Il personaggio più azzeccato è proprio l'architetto interpretato dalla Cortellesi, donna tanto imbranata nella vita quanto geniale nel suo lavoro. Bova nella parte del gay non funziona più di tanto, specie nei dialoghi con Marco Bocci. La tematica della ristrutturazione di complessi edilizi è una problematica più che attuale e è trattata in modo corretto. Nel cast di contorno segnalo una convincente (specie nell'ultima parte) Lunetta Savino. Non male nel complesso.

Rambo90 3/12/18 16:04 - 7698 commenti

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Non male. La trama e i personaggi funzionano, anche se a volte pasticciati da una regia e da un montaggio troppo spezzettati. La Cortellesi è molto brava e regge gran parte del film sulle sue spalle, Bova funziona discretamente anche se a volte risulta un po' fiacco. Ricco il cast di contorno, dove si segnala soprattutto Fantastichini. Qualche cedimento verso la fine, dove la sceneggiatura sembra non sapere bene come concludere la vicenda. Godibile.

Pigro 15/09/19 09:34 - 9666 commenti

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L’escamotage di un’architetta per lavorare in un mondo sessista è solo uno dei tanti camuffamenti che praticamente tutti i personaggi devono attivare per sopravvivere nel mondo e nei rapporti professionali o familiari. Film spigliato e divertente, che miscela situazioni riprese da un vasto repertorio di commedia italiana, rivitalizzandole anche grazie alla presenza della protagonista, che è il vero punto di forza. Il tema consente anche una non frequente incursione per il nostro cinema nella riflessione urbanistica in chiave sociale.

B. Legnani 5/10/19 21:50 - 5532 commenti

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La peggiore prestazione attoriale che io abbia mai visto della Cortellesi. Impacciata nel fare l'impacciata, probabilmente per colpa di una regìa impersonale, per di più in una trama ricca o di luoghi ormai diventati comuni (sia comici, sia di rapporti, sia sociali) o di palesi assurdità, alcune delle quali avrebbero la pretesa di divertire. Trovate mediocri (finta teleconferenza dal Giappone, presenza invadente dei parenti abruzzesi...) e lungaggini fastidiose. Bova sorprendentemente impalpabile. Unica cosa interessante il ruolo della Savino, non nuovo, ma declinato bene. Film brutto.
MEMORABILE: La citazione dell'incipit di "Anna Karenina".

Domino86 11/04/20 10:38 - 607 commenti

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Siamo nel cinema di casa nostra e il film nel suo complesso è ben riuscito. Paola Cortellesi molto brava e divertente come suo solito, Raoul Bova più di immagine che di sostanza ma fa quello che deve. A tutto ciò vanno aggiunti due valori non da poco: il tema di fondo molto attuale circa la disparità tra uomo e donna all'interno degli ambienti di lavoro e il fatto che il chilometro verde sia un progetto reale, qualcosa di tangibile.

Pinhead80 30/04/20 16:34 - 4760 commenti

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Un'architetta bravissima nel proprio lavoro e poliglotta dopo aver vissuto una parentesi di vita all'estero, decide di tornare in Italia sia per nostalgia che per realizzarsi nel proprio paese. Si scontrerà con una realtà difficile e ostile. Sfruttando la storia di una vera riqualificazione di un quartiere disagiato della periferia romana Milani ci racconta qualcosa che purtroppo conosciamo molto bene, ovvero la discriminazione di genere. Lo fa attraverso i toni della commedia e utilizzando un buon cast. Sufficienza meritata.

Zoltan 20/06/20 18:55 - 201 commenti

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Ancora una commediola italiana che ha un'unica idea e la nasconde in mezzo a un mare di banalità. Persino Bova (a fare il Bova) non è male, ma i due terzi delle sue battute sono terribili e si capisce che pure lui fatica a credere nel copione, così come Paola Cortellesi, il che ovviamente va nella direzione opposta rispetto a quello che vorrebbe esprimere il film.
MEMORABILE: Picchi di trash: Bova che toglie i calzini alla Cortellesi sulla musica di Ghost; L'ascensore che per fare un piano sembra metterci tre quarti d'ora

Manfrin 4/08/20 08:38 - 392 commenti

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Brillante commedia con una sempre più brava e conivolgente Cortellesi, qui affiancata da un Bova che interpreta con grazia il ruolo di gay. Come spesso accade nelle pellicole di Milani e signora è presente un richiamo sociale, qui rappresentato dal servilismo nei confronti del principale oltre all'interessante ammonimento sul degrado di un quartiere di Roma. Scorrevole, piacevole, divertente: quello che normalmente si chiede a un film.

Siska80 25/06/22 10:34 - 3794 commenti

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Film come questo andrebbero realizzati al solo scopo di far ridere, senza tentare di trasmettere messaggi buonisti e/o consolatori: ecco perché la commedia procede bene (con picchi esilaranti nella seconda parte ambientata in casa di Francesco, specie quando entra in azione un travolgente Bocci perfettamente a suo agio nella parte del gay) sino al momento in cui non cede a facili sentimentalismi nel prevedibile finale. Una delle migliori prove attoriali di Paola Cortellesi (in forma smagliante), mentre Bova si rivela una piacevole scoperta una volta tanto in un ruolo leggero.
MEMORABILE: L'arrivo a sorpresa dei parenti di Serena; Le videoconferenze in mutande.

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Ronax 3/03/24 00:31 - 1253 commenti

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Indecise se pigiare il piede sul versante della comicità o quello della denuncia sociale, sceneggiatura e regia si barcamenano come possono, ma il risultato è una commediola degli equivoci tenuta interamente in piedi dalla simpatia e dalla bravura della Cortellesi, architetta intraprendente che per far passare un suo progetto si spaccia per l'assistente di un inesistente collega. Fra personaggi e situazioni scontate, con un finale che più retorico e buonista non si può, si muovono fra gli altri un Raoul Bova gay con figlioletto a carico e un perfido e arrogante Ennio Fantastichini.
MEMORABILE: L'incomprensibile dialetto della nonna abruzzese.
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