Girl solo - Corto (2013)

Seduta la tavolino di un bar, una ragazza prende congedo dal suo amico/partner. In lizza per il David di Donatello 2014, il cortometraggio d'esordio di Antonio Pignata sembra il provino di un'attrice, visto che - come d'altronde anticipa il titolo -, Valeria Romanelli recita da sola davanti alla telecamera, quasi sempre fissa su di lei, con in sottofondo il vocìo dei clienti del bar. Nulla da segnalare, se non lo sforzo di superare la semplice amatorialità da parte del regista e dell'interprete, che non fa peggio di tante sue colleghe di film e fiction italiane contemporanee.

Si può perdonare tutto in un’opera prima low budget, come questa, ma non l’assenza di idee. Che è ciò che si verifica qui: pochi minuti in cui una ragazza, con recitazione un po’ troppo “recitata” (come se fosse un provino), dà l’addio a qualcuno, seduta sul tavolino di un bar. Tutto qui. C’è un minimo tentativo di “muovere” le riprese con la ripresa dei dettagli di lei o del marciapiede vuoto (chissà perché!?), ma non c’è proprio nulla a cui appigliarsi: assenza di narrazione, assenza di fascinazione, assenza di curiosità.