Tre vite allo specchio - Film (1996)

Tre vite allo specchio

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/09/14 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
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Buiomega71 24/09/14 01:05 - 2913 commenti

I gusti di Buiomega71

Tre storie intense, crude e realistiche sull'annoso tema dell'aborto. La Savoca, con piglio femminista e polemico, è scomoda, non scende a compromessi, prende posizione e non ha paura di nulla. Come "1952" (il migliore dei tre) con Demi Moore (mai così sofferta) che è un pugno nello stomaco (la chiusa finale lascia sgomenti). Meno riuscito "1974" con Sissy Spacek, ma con un'ottima ricostruzione seventies. "1996" è pregnante e spietato, denso di fanatismi antiabortisti e un finale violento che arriva come una fucilata. Lancinante, sanguigno, esplicito ma necessario.
MEMORABILE: La Moore che con un ferro da calza cerca di abortire nel bagno; La terribile emorragia; Il violento finale del segmento "1996"; Il fanatismo dei manifestanti.

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  • Discussione Buiomega71 • 24/09/14 10:24
    Consigliere - 26015 interventi
    Lancinante, sanguigno, esplicito, doloroso, sofferto, scomodo, impietoso, realistico. Tre storie intense e crude sul tema dell'aborto, dove Nancy Savoca non ha paura di nulla, prende posizioni (contro l'aborto, ma anche contro chi fanaticamente lo ostacola), è femminista fino al midollo, ma obiettiva, lucida, viscerale, sincera e senza mezzi termini. Racconta la storia di tre donne, in tre epoche diverse, dove lo scottante e annoso problema dell'aborto finisce nel sangue o in decisioni sofferte (nei proibitivi anni '50, nei liberali anni '70 e nei contrastanti anni '90), nella stessa casa che nel corso degli anni muta e echeggia tra le sue mura segreti, grida di dolore, disperazione e rivalsa femminile

    1952

    Claire (una mai più così intensa Demi Moore) fà l'infermiera ed e vedova da sei mesi (ha perso il marito nella guerra di corea), sola nella grande casa ha un attimo di debolezza col cognato. Rimane incinta, vuole sbarazzarsi di quel figlio della "colpa". E quando tenta di abortire da sola (con terribili risultati) e i suoi familiari le voltano le spalle, chiede aiuto (dietro lauto compenso) a un "mammano" abortista (raggelante la sua fredezza e disumanità) che manco disinfetta i ferri del mestiere, e lei lì, pronta e sofferente su un tavolaccio di cucina. Finirà nel sangue, in una sfumata finale che lascia sgomenti...

    1974

    Barbara (Sissy Sacek) ha un marito poliziotto e quattro figli, una bella casa e può finalmente dedicarsi un pò a sè stessa. Scopre di essere di nuovo incinta. Il marito chiede dei sacrifici per il quinto figlio in arrivo, la figlia fricchettona stile L'ultima casa a sinista rivela tutto il suo egoismo. Tenere o no quel bambino che le chiederà di assorbire ancora le sue energie? La decisione spetterà soltanto a lei...

    1996

    Christina (Anne Heche) studentessa di 18 anni viene messa incinta dal suo professore (il papà Freeling di Poltergeist) , che le dà poi il benservito per tornare dalla moglie. Vive in una casa per studenti (dove nel 1952 ci abitò Demi Moore e nel 1974 Sissy Spacek e famiglia). Di famiglia irlandese rigida e cattolica, lasciata sola con il frutto di una "scopata", Christina si reca in una clinica per abortire, picchettata notte e giorno da fanatici religiosi e antiabortisti. Dapprima indecisa, decide di togliersi questo fardello. A eseguire l'operazione la dottoresa Thompson (Cher), che gira con giubotto antiproiettile e minacciata costantemente dagli antiabortisti. La decisione di Christina diverrà tragedia, in una chiusa finale violenta, inaspettata e fulminante.

    Tre epoche differenti e distanti (per cultura e mentalità), tre racconti di donne risolute, sole, disperate, impaurite, vedove in balia della solitudine, madri di famiglia consapevoli, studentesse troppo giovani e illuse

    Il migliore del lotto e sicuramente "1952", un pugno in faccia, con echi goticheggianti (la grande e decrepita casa degli aborti), sequenze quasi insostenibli (la Moore che tenta di abortire, in bagno, con un ferro da calza) che finisce nel sangue e lascia un dolore lancinante che si fà quasi fisico

    Meno riuscito "1974", se non per la bravura naturale dell'ex Carrie depalmiana e l'ottima ricostruzione degli anni '70

    Intensissimo, crudele, di impressionante realismo "1996", che finisce anch'esso nel sangue con un finale feroce e violento che non ci si aspetta e lascia il segno

    Altro che "film dossier", uno dei film più viscerali su un tema scottante e che ha sempre fatto discutere

    La Savoca grida il suo astio, la sua rabbia, e sa raccontare, come poche donne hanno fatto, un fardello che le donne si portano dietro da secoli

    Chi decide di abortire finisce inevitabilmente nel sangue, l'unica (la Spacek) prende una decisione controcorrente anche se comporta dei sacrifici

    Si ritrova l'ex suora di Psycho III, e lo Stuart di Scream bissa di nuovo in sanguinaria follia

    Un opera preziosa, in tutto e per tutto femminea, scomoda e rimossa, di grande impatto emotivo, che fà riflettere (e apre con immagini documentaristiche di repertorio), che fà molto male ma assolutamente necessaria.

    Consigliatissimo
    Ultima modifica: 24/09/14 13:03 da Buiomega71
  • Discussione Buiomega71 • 24/09/14 10:30
    Consigliere - 26015 interventi
    Di origini siciliane (da parte di padre) e argentine (da parte di madre), ex assistente per John Sayles e Jonathan Demme, Nancy Laura Savoca, una delle registe più toste e talentuose nate negli anni '90.

    http://images.amcnetworks.com/blogs.amctv.com/wp-content/uploads/2011/10/Nancy_Savoca555.jpg
  • Discussione Gugly • 24/09/14 10:56
    Portaborse - 4710 interventi
    Bello questo trittico: visto molto tempo fa ma ne ho un ricordo ancora intenso, soprattuto è impressionante osservare come viene illustrato l'astio degli antiabortisti, pronti a spegnere vite per salvarne altre.
  • Discussione Buiomega71 • 24/09/14 11:03
    Consigliere - 26015 interventi
    Gugly ebbe a dire:
    Bello questo trittico: visto molto tempo fa ma ne ho un ricordo ancora intenso, soprattuto è impressionante osservare come viene illustrato l'astio degli antiabortisti, pronti a spegnere vite per salvarne altre.

    Posso capire, resta dentro anche a distanza di anni un opera così intensa (e pensare che si tratta di un film per la televisione, ma che di film per la televisione non ha proprio nulla)

    Interessante come la Savoca (lei stessa a tre figli), sia comunque contro l'aborto (chi abortisce finisce nel sangue), ma al contempo sferra un duro attacco contro il cieco fanatismo degli antiabortisti (visti come esaltati religiosi e assassini)

    Poi immagino, Gugly, tu essendo donna avrai percepito una sensibilità maggiore alla mia

    E se lo trovato sconvolgente io che sono uomo...
    Ultima modifica: 24/09/14 11:05 da Buiomega71