I due volti di gennaio - Film (2014)

I due volti di gennaio
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Titolo originale: The Two Faces of January
Anno: 2014
Genere: thriller (colore)
Note: Aka "I 2 volti di gennaio". Soggetto dall'omonimo romanzo di Patricia Highsmith pubblicato nel 1964, già trasposto sul grande schermo nel 1986 nel film "Die zwei Gesichter des Januar", regia di Wolfgang Storch e Gabriela Zerhau.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/09/14 DAL BENEMERITO DANIELA
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Daniela 19/09/14 09:00 - 12662 commenti

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Una ricca coppia di americani in vacanza ad Atene viene abbordata da un giovane connazionale che si arrangia facendo la guida turistica... Come nei più celebri romanzi della Highsmith, anche qui il cuore del thriller è costituito dal rapporto, venato di ambiguità, che si stabilisce fra i due uomini in fuga, il primo dalla legge il secondo dalla famiglia. Se la figura femminile è fulcro di ulteriore scontro/incontro, a intrigare è però il legame conflittuale padre/figlio. Film non del tutto convincente, ma che si fa seguire con interesse per le belle ambientazioni e la buona prova del cast.

Digital 15/10/14 11:45 - 1257 commenti

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Si millanta Hitchcock e ci si ritrova con un blando thriller dalla confezione sicuramente professionale ma dall'andamento alquanto soporifero, tale da renderlo poco appassionante. Oltretutto la sceneggiatura segue un canovaccio risaputo per cui non viene difficile prevedere le mosse dei personaggi e dei - presunti - colpi di scena. Certo, la fotografia è di lusso (aiutata anche dai suggestivi paesaggi ellenici) e il cast dispone di attori di indubbio talento, ma ciò non basta per renderlo degno di particolari elogi.

Myvincent 11/10/14 20:20 - 3742 commenti

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Ambientato fra Atene, Creta e Istanbul, il film è un solido thriller pacato, senza troppi fronzoli, che si regge su una storia semplice, a tratti assurda ma senz'altro avvincente. Al vigore freddo di Viggo Mortensen si contrappone l'ambiguità di Kirsten Dunst, donna fortemente contesa fra due uomini. La menzogna è il tema predominante e che in ultima analisi troverà occasione di disconferma. Contribuisce la lezione del maestro Hitchcock...

Puppigallo 12/10/14 00:21 - 5275 commenti

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Di una noia pressochè mortale, tale tragedia greca dall'elefantiaco passo fa sembrare 89 minuti un'eternità. E questo nonostante le prove degli attori, se non altro professionali, anche se le loro interpretazioni non resteranno comunque nella storia del cinema. Alla fine ci si ritrova più che altro con una bella cornice paesaggistica, che nulla può però contro una sceneggiatura ai limiti del tragicomico, tendente all'inverosimile (negli ultimi trenta minuti capita di tutto e di più...). Persino l'inseguimento finale, dove almeno qualcosa si muove, è tirato troppo per le lunghe. Filmaccio.
MEMORABILE: La scena nel sottosuolo, dove la tragedia raggiunge il suo apice e tutto diventa irrealistico e forzato.

Zaratozom 13/10/14 16:04 - 63 commenti

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C’era tutto per realizzare un gran bel film: attori, location, regia, musiche.... E’ mancata la storia. Peccato perché il film è proprio ben raccontato; ma manca di ritmo e di intrigo, cioè degli ingredienti spacciati nel lancio pubblicitario. Tutto scorre fluido e naturale fino alla naturale conclusione, senza un sussulto, una sorpresa, un’emozione forte. Dal romanzo di Patricia Highsmith un filmetto che riporta il buon vecchio argomento del triangolo in luoghi caldi e misteriosi. Solo che non è decisamente Il té nel deserto.

Xamini 17/10/14 13:01 - 1252 commenti

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Le premesse c'erano tutte: un thriller giocato sulla psicologia di un triangolo amoroso costruito sopra la bellezza delle isole greche e di Istanbul, luoghi certo non mancanti di suggestione. Ma il gioco riesce a metà e il film dà la sensazione di rimanere sempre al di sotto della svolta, che non è la scena madre, ma il punto in cui lo spettatore butta il cuore oltre l'ostacolo e si lascia trascinare dall'entusiasmo. Peccato, perché anche i tre volti protagonisti risultano perfettamente centrati.

Galbo 13/02/15 18:19 - 12394 commenti

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Come in altre opere tratte da Patricia Highsmith il tratto distintivo dei personaggi di questo film è l'ambiguità caratteriale, tale per cui nessuno è quello che appare. Il film del debuttante Amini fa leva anche sull'ambientazione mediterranea assolata, che offre un buon contrasto con i tratti noir della vicenda narrata. Sia pure non irresistibile (la storia alla fine non è più di tanto interessante) I due volti di gennaio, complice anche la breve durata, è un film godibile e segnato dalla buona interpretazione degli attori.

Capannelle 2/03/15 21:30 - 4411 commenti

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Onesto thriller ambientato nella Grecia anni 60 che si avvale di un buon sapore vintage di fondo ma che però non incide come dovrebbe nei passaggi chiave. Anche il personaggio della Dunst, che dovrebbe accendere i problemi tra i tre protagonisti, appare abbastanza fiacco, mente Mortensen procede tra alti e bassi e Isaac tenta di rubargli la scena. Insomma, non si perde molto a non vederlo.

Piero68 3/11/15 13:43 - 2957 commenti

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Si scrive Highsmith ma in realtà si legge Follett. Perché questa volta le ambientazioni, l'amoralità di quasi tutti i personaggi, le loro ambiguità e il periodo ricordano più uno dei romanzi dello scrittore britannico che non della creatrice di Tom Ripley. Ma a parte questo il thriller è lento e pesante, nonostante un buon inizio che intriga e crea ottime aspettative. Purtroppo, causa anche la regia di un esordiente, dopo un po' diventa prevedibile e ripetitivo e il finale è troppo telefonato. Bravo comunque Mortensen nel confronto con Isaac.

Homesick 15/06/16 17:18 - 5737 commenti

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Cinema d'intrattenimento, professionale ed accurato - risaltano l'ambientazione ellenica e la confezione vecchio stile, in coerenza al fatto che la vicenda si svolge negli anni Sessanta -, il cui tema thriller, dagli sviluppi prevedibili e talora artificiosi, passa in secondo piano rispetto al rapporto di rivalità e conflitto che si instaura tra i due uomini, soprattutto da parte del più giovane verso il più anziano. Ruvido e vigoroso Morgenstern con i suoi improvvisi scatti di gelosia e violenza.
MEMORABILE: L'inseguimento lungo le strade.

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Ira72 24/01/17 13:24 - 1313 commenti

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Non la più classica delle tresche, ma quasi. Non il più classico dei gialli, ma quasi. Quasi ammiccante a Hitchcock. E sono questi troppi "quasi" a rendere il film, tutto sommato, poco originale e poco coinvolgente. I tre protagonisti sono affascinanti, ognuno a modo suo e la recitazione di Mortensen, al solito, è avvincente. Ma la prima parte risulta lenta e il guizzo (leggero) della seconda richiedeva maggior carica adrenalinica. In conclusione non memorabile.

Saintgifts 14/09/17 10:36 - 4098 commenti

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Se si può capire, per essere la prima, l'imperfezione della regia, senza scusanti è la sceneggiatura, dove Amini avrebbe dovuto dimostrare una certa esperienza. È proprio la sceneggiatura il punto debole di un film che, oltretutto, aveva dalla sua un comparto attoriale e tecnico notevole. Il trio, uomini e donna, caro alla Highsmith, viene fatto muovere meccanicamente e troppo incredibilmente, con avvenimenti che avrebbero avuto bisogno di molte più sfumature, per raccordarsi tra di loro. Nel trio, Mortensen è il più sacrificato.

Il ferrini 28/02/19 23:51 - 2359 commenti

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Se l'incipit ha sicuramente qualche debito verso L'uomo che sapeva troppo, poi la storia prende tutt'altra direzione, conservando tuttavia l'eleganza formale dei thriller hitchcockiani. Elegante la Dunst in versione sixty, Isaac nel suo periodo migliore (l'anno prima i Coen, quello dopo Garland), Mortensen indiscutibile. Belle anche le location e grande cura dei dettagli. Non è un film che sorprenda particolarmente ma non si prefigge neanche di farlo, il finale forse è un po' semplicistico: si poteva osare di più.
MEMORABILE: Le false traduzioni dal greco per spillare soldi alla coppia.

Pigro 30/10/20 08:51 - 9666 commenti

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Lui e lei in viaggio, e un giovane come terzo incomodo; o due truffatori in fuga e uno incastrato; o un racconto moderno di labirinti, persone bifronti, e un padre minotauro da ritrovare. Ci sono molti strati in una trama affascinante, derivata dal libro di Highsmith, che inchioda il thriller nelle saghe mitologiche e negli ambienti della Grecia archeologica, come se il delitto contemporaneo sgorgasse inevitabilmente dai secoli antichi. Ottima opera prima e forti interpretazioni per un buon film, che cattura nel suo gorgo di sofferte ambiguità.

Nicola81 9/02/21 21:44 - 2857 commenti

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Rispetto ad altri adattamenti più o meno recenti dalla narrativa di Patricia Highsmith questo sconta una certa piattezza, soprattutto nella parte centrale (mentre l'inizio desta curiosità e il finale restituisce una certa concitazione), e anche qualche forzatura di troppo. Comunque un prodotto dignitoso, che può contare su ambientazioni vintage elleniche e turche da cartolina e su un terzetto di protagonisti piuttosto in palla (il legame conflittuale Mortensen/Isacc è reso discretamente). La durata contenuta evita l'effetto mattone.
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  • Discussione Galbo • 21/09/14 07:24
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    @Daniela
    Questo film mi interessa, lo hai visto al cinema ?
  • Discussione Daniela • 21/09/14 10:10
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    @Daniela
    Questo film mi interessa, lo hai visto al cinema ?


    l'ho visto in originale con sottotitoli, ma dovrebbe essere in uscita sui nostri schermi fra poco, ai primi di ottobre.
    L'ho trovato interessante, ma un poco inferiore alle attese, legate non certo al nome del regista (è un esordiente nel lungometraggio, anche se già scafato come sceneggiatore) quanto al soggetto tratto da un romanzo di Patricia Highsmith (che però non ho letto, mancanza a cui mi riprometto di rimediare) e al cast, con Viggo che dopo l'accoppiata con Cronenberg è entrato nel novero degli attori da seguire sempre e comunque. Ma su quello che mi ha convinto di meno ne discutiamo magari dopo che l'avrai visto anche tu, ok? :o)
  • Discussione Galbo • 21/09/14 12:17
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Grazie
  • Discussione Daniela • 13/10/14 10:18
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Puppi, l'hai proprio stroncato... anche a me non ha convinto molto, pur se, essendo di bocca buona, l'ho pallinato con generosità, trattandosi oltretutto di un regista esordiente (con quelli che conosco e amo sono molto più severa quando mi deludono).
    Non l'ho però trovato noioso come scrivi nel tuo commento, piuttosto inconcludente ed ambiguo, ma non di quell'ambiguità feconda che intriga quanto da quella derivante da incertezze nella sceneggiatura e non da moltiplicità di interpretazioni.
    All'inizio, l'asse portante sembra essere l'attrazione fra i due uomini: il più giovane ammira la classe e la ricchezza dell'altro (forse c'è di mezzo il rapporto controverso col padre, forse un'attrazione sessuale inconfessata), il più maturo si rispecchia nel giovane, si sente gratificato dalla sua ammirazione, lo circuisce rendendolo suo complice. Se si fosse mantenuto su questa linea, credo che il film sarebbe risultato più interessante e sicuramente anche più highsmithiano. Mi pare invece che il personaggio femminile, poco caratterizzato, banalizzi la vicenda.
    Ultima modifica: 13/10/14 13:01 da Daniela
  • Discussione Puppigallo • 13/10/14 17:00
    Scrivano - 506 interventi
    Sinceramente l'ho trovato un po' forzato fin dall'inizio; e nessuna delle figure presenti mi ha particolarmente colpito, nonostante la recitazione sia professionale (anche i dialoghi, salvo rari casi, mi hanno lasciato indifferente). La noia è subentrata dopo 30 minuti circa. E poi neanche in un film demenziale uno continua ad ammazzare la gente per sbaglio (la testa sul bordo di qua, il volo di là). Se l'avesse fatto Mr Bean avrei anche sorriso, ma qui...
    Ultima modifica: 13/10/14 17:03 da Puppigallo