La città che aveva paura - Film (1976)

La città che aveva paura

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/08/14 DAL BENEMERITO DEEPRED89
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Deepred89 27/08/14 01:26 - 3706 commenti

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Inutile e tedioso thrillerino ispirato a fatti realmente accaduti (con tanto di voce narrante), con un'ambientazione anni 40 che ammazza ogni possibile atmosfera e una totale assenza di tensione, nudi, sangue o qualsiasi remoto elemento di interesse. La produzione MGM forse puntava alle famiglie e così addolcisce il tutto, imponendo una regia tanto elementare da far sembrare il film coevo ai fatti narrati. Il look del serial killer anticipa quello di L'assassino ti siede accanto: troppo poco per salvare il film dalla monopalla.

Schramm 6/11/14 19:00 - 3495 commenti

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Uno slasher con lo spirito 40’s in background? Perché no, l’idea è eccentrica e frizzantina quanto basta a garantire una chicca, ma dalla carta alla pellicola c’è di mezzo una galassia: se l’incedere casto, cauto e innocuo di quegli anni surclassa la ferocia dello slasher laddove lo straniamento verrebbe dato dal contrario o da pari umoralità, ecco che il meccanismo si inceppa, di pari passo con i gioielli di famiglia del fruitore, messo knock out da un’atonia che tutto sigilla, senza che nulla scampi a un sopore che non sprangava così dai tempi de La casa nella prateria. Cincischie come questa andrebbero prescritte dai medici di base come barbiturico.
MEMORABILE: La trombaionetta: l’omicidio più assurdo e risibile da che slasher è slasher.

Daidae 21/11/14 20:03 - 3179 commenti

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In ambito thriller/slasher si è visto di molto peggio. Ritmo (?) quasi catatonico e suspence non proprio altissima per un thriller ispirato a una storia vera, con qualche scena forte girata bene e alcune assurdità che fanno perdere al film diversi punti. Comunque consigliato, ma non attendetevi un capolavoro.
MEMORABILE: La guida del poliziotto scemo; L'arresto del falso maniaco; Il volo vicino al treno e sopratutto la baionetta "musicale".

Herrkinski 5/12/14 04:20 - 8111 commenti

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Ispirato a una storia vera, il film di Pierce è un thriller vecchio stampo di buona fattura. L'ambientazione anni '40, così come la fotografia ben curata, danno un tocco di classe alla pellicola; il cast è più che discreto e il ritmo, per gli standard dell'epoca, è abbastanza spigliato. I vari omicidi sono ben rappresentati, violenti ma senza eccesso di sangue; tosto il look del killer, che verrà copiato per Jason in L'assassino ti siede accanto. La voce narrante e un paio di scene umoristiche si potevano evitare, ma nel complesso godibile.
MEMORABILE: L'omicidio con la tromba; L'assalto a pistolettate in casa della coppia.

Cotola 23/02/15 22:51 - 9043 commenti

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La storia (vera) poteva essere interessante: peccato che non lo sia la realizzazione. Se è vero che qualche scena di omicidio è ben girata, ce ne sono anche due (almeno una) che in certi frangenti gridano vendetta (vedi il momento da ricordare). Per il resto non poca noia e troppi siparietti umoristici che non c'entrano molto. Se ci aggiungete che, nonostante la tematica, di sangue e violenza non ce n'è manco l'ombra, capite che la situazione non è molto allegrao avvincente. C'è chi lo elogia per uno stile, in anticipo sui tempi, che per certi versi si potrebbe dire documentaristico.
MEMORABILE: Il killer incappucciato li sta per aggredire ed il ragazzotto gli dice: "Signore penso che si stia sbagliando, penso che abbia sbagliato auto"

Hackett 1/06/15 09:45 - 1867 commenti

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Sorta di slasher embrionale, che riporta in fiction una storia di delitti della provincia americana che all'epoca colpì molto l'opinione pubblica. Nonostante il materiale possa promettere un buon thriller il film risulta fiacco, troppo a cavallo tra il nero degli omicidi e l'alleggerimento cercato in personaggi quasi farseschi. Nota di merito il look dell'assassino, probabile ispirazione per il primo Jason. Doppiaggio italiano terribile.

Daniela 14/07/16 18:02 - 12662 commenti

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5 omicidi e 3 tentati omicidi: è il curriculum di un serial killer rimasto senza volto, operante in una cittadina del Texas alla fine degli anni '50. Il film ricostruisce le imprese criminali e le indagini di polizia con un certo scrupolo ma, a parte il look del sadico (un sacco in testa con due fori tondi per gli occhi) suggestivo nella sua semplicità, c'è poco da salvare in questo slasher ante-litteram: regia modesta, sequenze degli omicidi poco coinvolgenti o sciatte, parentesi di alleggerimento goffe e stridenti con il tono semi-documentario. Modesto il remake, anche se meglio diretto.

Pessoa 16/07/17 07:33 - 2476 commenti

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Interessante film di Pierce che senza far gridare al capolavoro porta sullo schermo la vera storia di un serial killer nel profondo sud degli USA. La voce narrante e l'attinenza un po' pedantesca ai fatti richiamano il documentario, ma la resa finale è quella di un buon prodotto di serie B con una sua dignità. La sceneggiatura efficace è sorretta da un buon ritmo e non mancano i momenti di tensione, benché non tiratissimi. Qualche battuta scontata, un cast discreto, una produzione di tipo televisivo. Si può guardare, se si ama il genere.
MEMORABILE: Il treno che non finisce mai nel finale.

Myvincent 25/02/18 08:17 - 3741 commenti

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Una specie di reportage su un serial killer di coppiette che infestò negli anni '40 l'America sud-ovest, a guisa del nostrano mostro di Firenze. Tutto è stancamente rappresentato, a cominciare dal prologo pseudo-storico fino al doppiaggio del tutto scadente. Monocorde, superficiale, abbozzato, come la federa forellata che nasconde inesorabilmente il volto dell'assassino, di botto sparisce in un finale che ne conferma la mediocrità.

Jena 21/06/19 19:28 - 1555 commenti

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Un suo posticino, piccolo, nella storia dello slasher ce l'ha. Lo psicopatico che agisce con un sacchetto in testa con i buchi degli occhi anticipa di qualche anno i Jason e i Meyers (seppure non usi molto le armi da taglio). Certo, la parte investigativa è "vecchia" e risaputa (nonostante la buona prova di Ben Johnson) e i siparietti semicomici c'entrano come i cavoli a merenda. Però gli omicidi, seppure cut, sono piuttosto feroci e anticipano appunto quelli jasoniani. Curiosa la voce narrante fuori campo, in stile Non aprite quella porta.
MEMORABILE: La tipa pugnalata col coltello inserito nella tromba; Il tipo trascinato fuori dall'auto a forza; La tipa legata abbracciata alla pianta.

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Ira72 27/09/19 21:02 - 1313 commenti

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Non bastano le macchine d’epoca a catapultare negli anni 40. È un film anni 70, palesemente; solo che, per copione, ne ha perso il fascino. Un “mostro di Firenze” texano si aggira per le campagne, incappucciato e inquietante, a far mattanza. Una storia vera che, gestita meglio, avrebbe avuto il suo fascino. Ma. Tutto è goffo: il mostro, le vittime, le indagini e la voce narrante che richiama più un cartoon Disney che uno slasher. Troppe gag inutili che tolgono quella poca tensione aleggiante. Un film né carne né pesce, dal potenziale sprecato.

Rufus68 6/10/20 22:29 - 3842 commenti

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Insolito serial killer-movie che pare destinato al cult e invece delude. Il doppiaggio italiano non reca un gran servigio alla pellicola che va gustata, quindi, in originale. Anche in tale veste, però, risaltano vistosamente gli squilibri dell'ispirazione: da un lato il taglio documentaristico e la solida narrazione che ben si avvale dell'interpretazione di Johnson (di buon livello la sequenza dell'ultimo omicidio e il finale western); dall'altra l'incongrua caduta nel tono brillante (l'inutile personaggio dell'agente Benson). Peccato.

Rambo90 17/01/21 17:53 - 7697 commenti

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A metà tra lo slasher ante litteram e il thriller documentaristico, tutto sommato il film si fa guardare nonostante una regia abbastanza scolastica e alcuni siparietti ironici che non giovano all'insieme. Un paio di delitti rimangono impressi e l'ambientazione anni '40 si può dire riuscita. Molto bene Johnson nei panni del capitano: anche se il personaggio è poco approfondito, lui sa compensare con il carisma. Inseguimento finale ben fatto, quasi western. Non male.

Noodles 10/11/21 23:02 - 2227 commenti

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Un vero caso di cronaca americano degli anni '40, potenzialmente interessante ma bistrattato da una regia assente, dei dialoghi pessimi e un doppiaggio italiano terribile con una voce narrante adatta più a un documentario che a un thriller. I numerosi inserti comici uccidono definitivamente un film in cui già c'era poco da salvare se non una buona scorrevolezza. Nella scena finale del treno si intravede chiaramente un cameraman. Un errore assurdo, degno della pellicola. Deludono anche le scene thriller. Peccato, si poteva fare molto di più.

Teddy 26/01/23 03:05 - 825 commenti

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Piccolo thriller indipendente che è in primis un’indagine antropologica del secondo dopoguerra, capace di focalizzarsi sulle paure (a)sociali attraverso il verboso e sensazionalistico meccanismo del cinema dossier. Gestito senza considerevoli exploit narrativi, sorprende invece per le improvvise quanto isteriche sequenze di violenza e per l’immersiva intrusione nella fauna della provincia americana. Da riscoprire.
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