Bernini e Borromini furono acerrimi rivali nella lotta per realizzare i sogni di grandezza architettonica dei papi della Roma seicentesca. Il primo era un brillante uomo di relazioni, grandissimo esteta, definito uno scultore di opere di architettura. Il secondo un rivoluzionario introverso, profondo conoscitore del mestiere in tutte le sue pieghe. Il documentario drammatizza questo contrasto in modo un po' semplice. Vale vederlo per le bellissime immagini e come punto di partenza per ulteriori approfondimenti.
Un'opera che fondamentalmente si apprezza per l'infarinatura di base che offre allo spettatore, nonostante manchi totalmente di imparzialità (Borromini un genio assoluto e Bernini un abile scultore bravo a mantenere i rapporti con il papato). Lasciano senza fiato le immagini di Roma, dalle pregevoli architetture di Borromini alle maestose statue di Bernini. Pregevoli la fotografia e lo stile di ripresa. Il parere "tecnico" è affidato al grande Daniel Libeskind. I pensieri e le teorie del Borromini sono impersonificate da un intenso Stellaccio.
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