Lone wolf - Film (1988)

Lone wolf
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Lone Wolf
Anno: 1988
Genere: horror (colore)

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Forse il più scalcinato lupomannaro-movie di sempre, interpretato come peggio non si potrebbe e senza una storia che possa vagamente apparire degna di questo nome. Di fatto c'è una cittadina costantemente immersa nella neve nei cui paraggi si aggira il lupo del titolo, figlio povero degli ULULATI e dei parenti mannari angloamericani. Finiscono nelle sue grinfie di solito i meno svegli, quelli che si ritrovano da soli o male accompagnati nei boschi lì intorno, mentre l'azione è focalizzata sul classico variegato gruppo di liceali alle prese coi problemi di sempre: rivalità...Leggi tutto varie, difficoltà scolastiche, ragazze... Di particolare si può dire come si dedichino all'uso dei primi esemplari di computer "scolastici", di cui si serviranno per azzardare poco convinte indagini per cercare casi associabili al loro (inizialmente si crede che i responsabili dei feroci omicidi siano cani o bestie similari). Svetta tra i tanti un giovane lungocrinito con atteggiamenti da popstar: è il cantante del gruppo rock locale e si esibisce a più riprese e a lungo sul palco per riempire un po' di minuti in qualche modo, visto che quando tocca farlo utilizzando i dialoghi c'è da mettersi le mani nei capelli... Della belva si vede ben poco, prima del momento con l'immancabile trasformazione da uomo a lupo (versione economica di quelle già viste in Landis e Dante): qualche pelo ispido nel buio, qualche ululato, rare incursioni splatter... Il tutto per arrivare - come spesso capita, in questi film - alla festa in maschera conclusiva dove dovrebbe scatenarsi la furia del mostro a tempo di rock (alla festa partecipa pure l'anziana zia del cantante, un personaggio che sembrerebbe appartenere a una parodia più che a un horror vero). Regia e sceneggiatura ai minimi termini, ma colpisce proprio quanto possa essere tirata via una produzione di serie B quando mancano la voglia, le idee e i soldi: si va avanti quasi per inerzia, come se si stesse in un qualsiasi filmetto amatoriale, quasi lasciando libero il cast d'improvvisare. Esteticamente deludente persino il parco femmine, che tante volte salva la baracca in situazioni simili. La scoperta di chi si cela dietro il mostro, poi, avviene nell'indifferenza generale (alla quale partecipano gli spettatori). Era lui? Ah sì, ok.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/07/14 DAL DAVINOTTI
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Panza 16/07/14 18:39 - 1834 commenti

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Orrendo horror girato con due lire e diretto con mano spenta da John Callas. Senza nerbo e con sconcertanti parentesi scolastiche, è il classico filmetto che ha avuto un'uscita cinematografica ma è stato concepito per le vhs e la trasmissione televisiva. Per questo motivo lo splatter è solo accennato. Anche la rivelazione finale non rivitalizza un film su cui sprecare parole è inutile perché sarebbe solo un elenco di difetti che comprendono qualsiasi aspetto tecnico.

Herrkinski 30/07/14 04:43 - 8052 commenti

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Una compagnia di liceali rockers contro un licantropo? Ci poteva stare negli '80s, anche se l'idea avrebbe potuto essere sfruttata molto meglio. La confezione infatti è sciatta, i protagonisti brutti e fuori parte (sembran tutti trentenni), la OST (dei glamsters Tyxe, scomparsi subito) pessima, i dialoghi pure, il gore limitato ad alcune sequenze; tuttavia il ritmo è discreto, gli SPFX (che richiamano Dante e Landis) più che accettabili, l'atmosfera ottantiana piuttosto scanzonata e mai troppo seriosa. In parole povere, si lascia vedere...
MEMORABILE: I discorsi sul DOS e i computer; Il licantropo alla festa.

Minitina80 14/03/15 22:00 - 2976 commenti

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Non aggiunge nulla di nuovo a quanto già visto fino a quel momento sui lupi mannari. È assai banale e tutti i ragazzi sono di una semplicità disarmante; menzione particolare per la consueta incapacità della polizia. A tratti è di una sciatteria unica e non riesce a incutere un minimo di tensione. Il doppiaggio italiano, in aggiunta, è terrificante e infierisce su una pellicola già debole. Si salva solo lo spirito ottantiano, tutto mullet e heavy metal.

Gabigol 7/12/17 10:15 - 569 commenti

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Difficile non rimanere inebetiti di fronte a una pellicola che tradisce mediocrità da tutte le parti, quasi non si vergogna della povertà di mezzi che seppellisce qualunque buona intenzione. Va detto che l'atmosfera ottantiana poteva essere potenzialmente interessante con dialoghi scritti meglio e, magari, una gestione meno banale della risoluzione del mistero; invece si annega in staticità narrative inspiegabili e si giunge alla fine senza che si comprenda bene il senso di questa operazione amatoriale.
MEMORABILE: Decente la trasformazione in licantropo, sulla falsariga di quelle offerte da Landis e Dante.

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  • Homevideo Buiomega71 • 26/07/14 11:04
    Consigliere - 25892 interventi
    Direttamente dalla collezione privata di Buiomega71, la vhs Deltavideo

    Ultima modifica: 26/07/14 12:06 da Zender