Rookie revue - Corto (1941)

Una gag una dopo l'altra senza soluzione di continuità in questo cortometraggio che sconfina molte volte nei territori del surreale riuscendo sempre a stupire per le trovate. Assurdo il tris fatto con gli aerei tipo Frecce Tricolori oppure i diversi pasti in mensa a seconda del tipo di reparto. Una comicità spesso stupefacente ben resa anche dall'animazione anni '40, con i colori che sembrano provenire da un'acquerello. Particolare lo spirito quasi irriverente nei confronti del soldati (siamo nel 1941!). Un gioiello.

Una giornata a conoscere l’esercito americano: il corto è ricco di gag curiose, carine, simpatiche, ironiche, nell’ottica della strategia di avvicinamento all’opinione pubblica. Ne esce l’immagine di soldati pasticcioni e di un’organizzazione un po’ raffazzonata, ma ovviamente è tutto in modo bonario e anzi seducente. Restano comunque alcuni momenti divertenti, disseminati con gusto e buon ritmo (a parte un finale un po’ lento) in una carrellata condotta con abilità.

Appartiene alla serie delle "Merrie Melodies" questo cortometraggio che descrive una giornata tipo in un campo di addestramento dell'esercito americano. Se di propaganda si tratta, in questo caso è filtrata dall'ironia: assistiamo a siparietti comici di vario genere, per la verità non tutti della stessa efficacia, come quello ambientato nella mensa dove la modalità di alimentazione varia a seconda della specialità del militare. Nel complesso godibile, con un'animazione di discreta fattura.

In questo gustosissimo cortometraggio della serie Merrie Melodies viene mostrata al pubblico quella che è la routine di una classica giornata dell'esercito americano, ovviamente in chiave comica. Le scene divertenti sono innumerevoli, a partire dalla conta a inizio giornata sino a passare al pasto dei militari. Il ritmo è molto buono e le gag si susseguono senza soluzione di continuità fino a un finale irriverente ma particolarmente azzeccato. In definitiva si tratta di una messa in scena decisamente molto autoironica che spiazza, se si pensa che stiamo parlando dei primi anni '40.