Una piccola chicca che si insinua nel sottogenere del neorealismo. Il giovane Bologna, con pochi soldi e mezzi di fortuna, realizza questa pellicola che ruota (come fu per LaCapaGira) attorno a piccoli personaggi del sottobosco metropolitano; in questo caso si tratta di Leo, uno scaltro ragazzotto che per "necessità" spaccia droga e gira tutto il giorno come una trottola impazzita per una Roma estiva per rimediare il denaro con cui portare a termine il suo primo film assieme all'amico Ennio. Il tutto si consuma tra luci al minimo, gente comune e dialoghi da strada.
MEMORABILE: Le luci che vanno e vengono per il ridotto budget; Il film che Leo cerca di portare a termine e che si confonde con la realtà che vive.
Onesto lavoro, al limite dell’amatoriale, che spazia tra il “metropolitano” (una Roma quasi irriconoscibile), il “droga-movie” (allora in voga) e il "giovanilistico" (con venature drammatiche), ma è soprattutto un racconto... un'idea del regista di rinverdire il “neorealismo” negli Anni '80. Sembra evidente che la destinazione è quella del cineforum e dei Festival. I personaggi appaiono naturali e senza sovrastrutture (pur nel limite del soggetto desiderato da Bologna). In “Fuori dal giorno” il tedio è sempre dietro l’angolo (siete avvisati).
Film di Paolo Bologna (1982), a mio parere da vedere con Permanent vacation di Jarmush (1980), in cui interessanti rapporti di periferia tra Roma e New York continuano a incrociarsi nello svolgimento delle due pellicole. Partono entrambi da Cassavetes e da certo cinema free inglese e francese; l'italiano supera per ideazione Jarmush quando immerge la sua creatura nel meta filmico. A saperli annusare, odori tondelliani sullo sfondo. Grande scoperta.
Girato con pochissimi mezzi (quasi gratis) ma con grande voglia di girare, come il protagonista che gira e gira per Roma e la periferia. Il regista ha detto che voleva fare qualcosa di originale e mi sembra ci sia riuscito. Il film è po' lento nella prima metà ma poi decolla, fino al finale notturno e quieto. Non ho trovato Treviglio proprio perfetto nel ruolo di un spacciatore ma se la cava bene. Un mélange, davvero riuscito, di cinema verité e neo-neorealismo.
MEMORABILE: "Che brutto sogno! Ho sognato di essere sveglio".
In una Roma borgatara e post pasoliniana, Ennio si dà allo spaccio di cocaina per poter realizzare un film su un giovane che spaccia. L'idea della sovrapposizione di una quotidianità mediocre e ripetitiva con l'immaginario filmico (anche se non originale) potrebbe funzionare, ma qui il proposito si ritorce contro e invece di accentuarne l'interesse lo spegne pian piano. Protagonisti veri, una città sempre più disordinata e un tessuto sociale senza identità. Il girare a vuoto senza bussola ricorda, ma in tono minore, C'era una volta un merlo canterino.
A Roma, d'estate, dalle prime luci del mattino sino alla notte; un giovane aspirante cineasta in giro per la città: spaccia, compiaciuto, cocaina per finanziare il suo film e intanto vive la sua vita tra incontri, capricci, metacinema e fughe. Molto interessante questo esperimento realizzato con nulla, genuino, con raffinatezze e (perdonabili) imprecisioni. Inevitabile pensare a una forma di nuovo neorealismo, a un azzardo (si potrebbe dire minimale?); i poveristici mezzi a disposizione sono qui un'arma, una risorsa, un valore poetico.
NELLO STESSO GENERE PUOI TROVARE ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Ho visto il tuo commento markus, direi che ti è piaciuto forse un pò meno di me, ma vedo che ti ha incuriosito. Ma sai perchè ci puo essere la sensazione di tedio (noia) perchè alcuni momenti sono lenti di suo, i momenti ad esempio in cui Treviglio riflette rimandando la sua mente al film sta sta facendo.
Sì, non mi è dispiaciuto e ti ringrazio nuovamente per la segnalazione. Ha dei momenti un po' soporiferi (specie all'inizio), ma va anche detto che è abbastanza comune in quel genere che miscela droga/giovanilistico/metropolitano in voga in un certo cinema impegnato con destinazione cineforum di quel periodo. L’avvertimento, a dire il vero, è più per altri che per me, in quanto di tediosità me ne sorbisco a valanghe!
Markus ebbe a dire: Sì, non mi è dispiaciuto e ti ringrazio nuovamente per la segnalazione. Ha dei momenti un po' soporiferi (specie all'inizio), ma va anche detto che è abbastanza comune in quel genere che miscela droga/giovanilistico/metropolitano in voga in un certo cinema impegnato con destinazione cineforum di quel periodo. L’avvertimento, a dire il vero, è più per altri che per me, in quanto di tediosità me ne sorbisco a valanghe!
Ahahaha tu sei un esperto in tediosità cinematografiche ormai e il tuo pane! Comunque il film merita e mi meraviglio sia uscito in dvd, di solito non sempre questi film da cineforum sono stati editati. Ma Fantastichini capellone e baffuto eh :)
La musica originale (bella) è di Maurizio Giammarco; a sorpresa - e con notevole efficacia - nella sequenza in discoteca, verso il finale, si sentono (nell'ordine):
DiscussioneZender • 12/08/17 16:31 Capo scrivano - 47726 interventi
Sì ho agganciato l'articolo per esser certi di non perderlo. Siccome altre fonti lo danno del 1983 questo dimostra che è invece del 1982.
CuriositàZender • 4/04/23 18:16 Capo scrivano - 47726 interventi
Ci scrive il regista del film, Paolo Bologna, e ci passa le frasi che, quando fece le prime proiezioni del film, primeggiavano insieme a una scheda tecnica. Le pubblichiamo molto volentieri:
Le ombre della caverna vincono le luci della città la realtà supera il mito della realtà. Prometeo non sarà più incatenato poiché le sue catene sono ad ogni angolo.