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Magnetti 26/02/07 09:51 - 1103 commenti

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Grande merito di questo film è l'aver creato un cattivo (il serial killer interpretato da Kevin Spacey) da antologia, che uccide seguendo i sette peccati capitali. I protagonisti, Morgan Freeman e Brad Pitt, sono bravi, ma i loro personaggi a volte appaiono un po' scontati, soprattutto perchè l'accoppiata poliziotto saggio e riflessivo con collega giovane e impulsivo è trita e ritrita. Il finale vale la pena perché originale, senza lieto fine scontato e fresco nell'idea. Buono ma non ottimo.

Stubby 6/03/07 00:59 - 1147 commenti

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Probabilmente uno dei più bei thriller in assoluto. Cast d'eccezione, con un Brad Pitt molto convincente nella parte del detective e il sempre sopra le righe Morgan Freeman. La storia è coinvolgente al massimo: bellissima l'idea di abbinare le uccisioni con i vari vizi capitali, inoltre i colpi di scena si sprecano. Finale terrificante ed allo stesso tempo strepitoso. Da guardare e riguardare, fino ad impararlo a memoria.

Caesars 6/03/07 10:24 - 3772 commenti

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Un buon esempio di giallo teso e pessimista, con atmosfere cupe e piovose che rendono tutto molto claustrofobico. Pur non contenendo molte novità (la coppia di poliziotti giovane-anziano disilluso l'abbiamo già vista mille volte) il film è girato molto bene e ha il merito di proporci una figura di assassino davvero notevole. Il finale è l'unica parte ambientata in spazi aperti e solari, anche se la conclusione non è affatto rasserenante. Assolutamente da vedere.

Attis78 6/03/07 12:44 - 22 commenti

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Decisamente la fotografia eccellente salva questo film. Va ammesso che questo è uno dei casi in cui il doppiaggio riesce a migliorare l'opera nel complesso, correggendo certi recitati (leggi Brad Pitt) francamente poco sostenibili. Pitt è bravo in Fight club, qui è fisicamente interessante ma decisamente non proponibile. Impressionante la scena del morto per peccato di gola. Fincher comunque può migliorare, e pare lo stia dimostrando.

Deepred89 4/05/07 19:15 - 3701 commenti

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Tra i migliori thriller anni 90. Intrigante e originale la sceneggiatura, che si chiude con uno dei finali più spietati e allucinanti della storia del cinema. Notevole la caratterizzazione dei personaggi e magistrale la regia, che riesce a creare un'atmosfera cupa e opprimente (non si vede mai il sole se non nel finale, chiara metafora dell'apocalisse) che di rado si è vista nel cinema americano. Formidabile la fotografia e grande il cast (Pitt e Freeman al loro meglio, anche se il più bravo è Kevin Spacey). Da non perdere assolutamente.

Undying 6/05/07 18:00 - 3807 commenti

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David Fincher spiazza sin dall'inizio, con un minaccioso inserimento dei titoli di testa. Le citazioni letterarie danno spessore al "biblico" viaggio nei viluppi della punizione, logica (cristiana) conseguenza dell'eccesso, insito nell'animo umano. Lo stile crepuscolare (riprese notturne, decadenti, sotto la pioggia) verrà ripreso da decine di altri gialli (il primo sarà Copycat). La ferocia dei delitti non è mai esplicitamente rappresentata risultando, nelle descrizioni verbali del coroner, ancora più agghiacciante. Sacerdotale.

Puppigallo 10/05/07 12:11 - 5250 commenti

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Thriller teso, cupo e crudo, con tre bravi attori in parte (Freeman, agente quasi in pensione, Pitt, giovane, un po’ inesperto ma intraprendente e Spacey, bravo, ma mai come ne I soliti sospetti). Il punto di forza del film è rappresentato dagli omicidi (il loro perché, ma anche le crudeltà che le vittime hanno dovuto subire). E’ una pellicola spiazzante perché, non appena la narrazione rallenta, ecco che arrivano la mazzata o il colpo di scena. Il ciccione e l’uomo (morto?) con la scritta “accidia” sono inquietanti. Occhio al pacco per Pitt.

G.Godardi 13/09/07 11:56 - 950 commenti

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Dopo le traversie produttive di Alien3 (recuperate il director's cut che merita) ecco il primo vero film di Fincher, dove enuncia tutti i suoi stilemi: film di genere accattivante, splendida fotografia (Khondji), riflessione sul cinema, disattendere le aspettative dello spettatore (l'assassino che si palesa ad indagini in corso!). Un film che è ormai un classico e che influenzerà una marea di prodotti affini. C'è più di un sospetto che per Fincher la figura del serial killer in questione sia una metafora sul valore del regista. Rivelazione per Spacey.
MEMORABILE: L'entrata in scena di Spacey.

Galbo 20/12/07 19:19 - 12372 commenti

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Vero e propria discesa nei precipizi del male, è il magnifico esordio di David Fincher che crea un abisso di violenza ma genialmente non lo mostra mai, facendone vedere solo le tragiche conseguenze. In una città volutamente anonima, perseguitata da un tempo metereologicamente ostile, con una fotografia livida, il film è tecnicamente girato in modo sopraffino, con attori coinvolti e coinvolgenti. Folgorante (e breve) la prova di Spacey.

Redeyes 22/01/08 16:57 - 2442 commenti

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Senza ombra di dubbio il miglior thriller, con Il silenzio degli innocenti, degli ultimi vent'anni. Pitt stupisce per la sua bravura, Freeman è bravo e sopratutto non divenuto ancora lo scimmiottatore di se stesso, come sarà nei successivi suoi personaggi. Spacey è strepitoso, come spesso, d'altronde. Fincher ci delizia, calandoci da subito in una Chicago piovosa ed umida, pregna di rabbia e perversione e pennella efficacemente il suo scuro dipinto. Poteva risultare l'ennesimo film su religione, vizi capitali e perversioni; invece è notevole!
MEMORABILE: La tortura toccata al pederasta.

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B. Legnani 26/01/08 19:29 - 5519 commenti

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Bibliofilo, più che buono. Sapendo di battere piste seriali non nuove (i primi due che vengono in mente per la religione: Dieci incredibili giorni e I delitti del rosario) e non inedite code post-arresto (Una giornata spesa bene), si decide saggiamente di rivelare subito il filo conduttore e di battere la strada dell'orrore infernale della metropoli (sempre battuta da "la piova etterna, maladetta"). Inoltre la non-visibilità delle pene crea efficace tensione. Al di là della bravura comune, mi pare dominato da Morgan Freeman.
MEMORABILE: Freeman che fotocopia la struttura del Purgatorio dantesco...

Capannelle 28/03/08 14:50 - 4394 commenti

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C'è poco da aggiungere sulle qualità visive e di impatto emotivo del film. La scenografia caratterizza l'intera pellicola con le sue tinte fosche. Pitt e Freeman sono bravi e Spacey sublime in un finale veramente coinvolgente (belle anche le riprese dall'alto). Citerei anche una regia dai tempi giusti e con effetti sonori sempre indovinati.
MEMORABILE: Arbre magique

Tromeo 22/04/08 16:27 - 52 commenti

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Il miglior film diretto da David Fincher. Claustrofobico, agghiacciante (soprattutto il disperato e cinico finale), tesissimo, diretto con virtuosismo e maestria. Attori al massimo della forma, fotografia splendida, sceneggiatura che evita gli stereotipi e caratterizza molto bene i personaggi.
MEMORABILE: Il finale.

Hackett 24/04/08 09:55 - 1865 commenti

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Il miglior film di Fincher. Teso, violento, senza speranza, in una città oscura dove la pioggia scandisce i palpiti inquieti dei suoi abitanti, questo thriller cupo ci fa scendere nelle profondità dell'animo umano. Gli occhi increduli di Pitt e lo sfinimento del vecchio investigatore Freeman lasciano una sensazione di angoscia alla fine di una storia davvero memorabile.
MEMORABILE: Tutta la sequenza finale, unica illuminata dal sole.

.::luke::. 21/06/08 18:14 - 1 commenti

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Il sempre convincente Brad Pitt e Morgan Freeman interpretano i due detective a caccia di un brutale e sadico omicida. Il finale è uno dei migliori mai visti, la regia di Fincher è esemplare, ai livelli di Fight Club, l'atmosfera crepuscolare e malata, aiutata dalla straordinaria cupezza della scenografia e dalle reminescenze dell'Inferno Dantesco. Ma il vero e più autentico punto di forza è Spacey, invasato e sadico come non mai: si dimostra uno dei più grandi attori della sua generazione.
MEMORABILE: Nella prevenzione allo stupro la prima lezione è "mai gridare aiuto ma sempre al fuoco”. Nessuno risponde a una richiesta di aiuto. Tu urla al fuoco e arrivano di corsa.

Ghostship 2/07/08 13:55 - 394 commenti

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Manifesto di ciò che il cinema americano è, nel bene e nel male, da molti anni a questa parte. Dal punto di vista produttivo non si discute, fruibile ed appassionante, riprende temi e modi e sensi e significati del cinema di molti altri autori stranieri... alla base c'è il trauma, che certo come movente non è nulla di nuovo. Tecnicamente indiscutibile, comunque. Ma viene da farsi una domanda: davvero l'unico modo per fare un buon film è raschiare il fondo del barile?

Lovejoy 9/07/08 15:29 - 1823 commenti

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Notevole thriller ben scritto, con una regia eccellente di Fincher e alcuni colpi di scena davvero spiazzanti, a cominciare da un finale indimenticabile. Teso fino allo spasimo, con un ritmo in crescendo e interpreti in grande spolvero. Menzione d'onore per il sempre eccellente Morgan Freeman e un Kevin Spacey irripetibile. Ormai, nel suo genere è un classico.

Ciavazzaro 10/10/08 16:16 - 4768 commenti

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Thriller molto violento, più che sufficiente. Pitt protagonista, supportato grazie al cielo da quel bravo attore che è Morgan Freeman. Omicidi ispirati come dice il titolo dai 7 peccati capitali, piuttosto violenti e fantasiosi. Si fa vedere piacevolmente.

Rickblaine 31/01/09 16:28 - 635 commenti

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Giallo coinvolgente con un cast d'eccezione. Una storia originale con risvolti inquietanti e geniali. Riferimenti alla storia e alla tecnica dei serial killer. Ottimo Spacey che qui dimostra di essere fra i migliori, così come Pitt e Morgan Freeman. Anche David Fincher fa valere le proprie capacità tecniche.
MEMORABILE: "Avvocato..." urla il ricercato.

Nando 16/09/10 20:49 - 3806 commenti

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Psicologicamente efferato, il film è soprattutto una discesa negli inferi tra le radici del male quotidiano. Asciutto e privo di orpelli, a parte le tragiche morti delle vittime sacrificali, vede una serrata lotta tra un geniale quanto immondo serial-killer contrastato da due investigatori molto diversi tra loro ma complementari nel miscelare l'esperienza con l'esuberanza giovanile. Finale da brividi.

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Harrys 10/01/10 18:06 - 687 commenti

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Sfornare un film così originale e innovativo ai giorni nostri rappresenta un'impresa titanica. A supportare una sceneggiatura di ferro (nichilista, sadica, carica di enfasi drammatica) ci pensa la maestosa regia di Fincher, capace di non rendere mai banale un trio protagonista dall'apparente vulnerabile consistenza: un Pitt alle prime armi, un Freeman sulla soglia della pensione, uno Spacey psicotico messia. Ambientazione urbana opprimente, come nella migliore tradizione noir. Da antologia la sequenza finale. La saga di Saw gli deve molto. ****1/2

Metuant 12/01/10 12:38 - 456 commenti

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Cupo, angosciante, claustrofobico e nerissimo: questa è la dimostrazione di come l'importante sia come una storia viene raccontata, indipendentemente dal fatto che i presupposti siano banali o meno. Gli attori sono tutti perfettamente in parte (straordinario Spacey, pur avendo un ruolo tutto sommato piccolo) e le particolari riprese in ombra e in controluce forniscono al film un che di disturbante dall'inizio alla fine. Un esempio di come si fanno i thriller.
MEMORABILE: Il finale, uno dei più drammatici del genere.

Mdmaster 22/11/10 19:41 - 802 commenti

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Pensavo che con gli anni avrei cominciato a detestare Seven, invece lo trovo tutt'ora uno dei migliori thriller degli anni novanta. Spacey è ancora inquietante in maniera unica e adoro la colonna sonora sporca e industriale al punto giusto (NiN in apertura e Gravity Kills sparsi). inoltre è ottimo aver tenuto a freno il gore in maniera intelligente. Girato benissimo, ovviamente, da Fincher che ha regalato agli spettatori un vero e proprio gioiello, aggiustando una carriera partita male. Sporco, metropolitano, lurido e realistico.
MEMORABILE: Come dimenticare la visione e la spiegazione dell'omicidio "Ingordigia"; la prima visita alla casa di John Doe.

Siregon 27/02/10 11:47 - 352 commenti

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Rivoluzionario. Da qui in poi l'immaginario horror/thriller viene cambiato. La fotografia desaturata, le musiche, il montaggio e il sonoro sono perfetti. Morgan Freeman è in stato di grazia e regala la sua performance migliore sottolineando la disperazione e la disillusione con ogni gesto e sguardo. Bravissimi i doppiatori. La sceneggiatura un po' macchinosa ma interessante regala ottimi dialoghi. Memorabile Kevin Spacey, straordinari gli opening credits sulle musiche dei Nine Inch Nails.

Stefania 1/03/10 04:25 - 1599 commenti

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Presumere che l'annientamento dei peccatori equivalga all'annientamento del peccato è la follia del serial killer John Doe, la consapevolezza dell'ineliminabilità del male è l'eroico raziocinio del detective Somerset. Sette giorni, cinque delitti, ma sono sette i peccati: chi manca all'appello di quel delirante Giudizio Universale? Ma è un flagello biblico, quella pioggia, la ferocia infanga la pietà, la follia è una piena che sommerge la ragione quando si spegne, per il giovane Mills, l'unica luce che brillava in quel grigiore. Macabro, pessimista, apocalittico.
MEMORABILE: La meticolosa e macabra descrizione dei delitti, La caparbietà di Morgan Freeman nel finale.

Greymouser 9/04/10 09:44 - 1458 commenti

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L'importanza del thriller di Fincher va vista soprattutto in una prospettiva storica: "Seven" ha rappresentato un punto di svolta nella filmografia di genere, ed è quindi legittimamente un capo d'opera. Se parliamo del film, certo, vi sono imperfezioni, in particolare nelle forzature pazzesche della sceneggiatura, che assume in certi passaggi un andamento alquanto improbabile. Detto questo, la confezione di Fincher è di grande fascino, dal montaggio alla fotografia, ed è innegabile lo spessore autoriale del film.

Gugly 30/07/10 00:48 - 1184 commenti

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Dopo questo film, ogni thriller che si rispetti avrà sempre la sua brava fotografia sporca, grigia, chè tale è lo spartiacque che ha creato questa pellicola. Protagonista il bel Brad Pritt, richiamo per le fanciulle; in verità ci inoltriamo con lui e Freeman (che poi sarà abbonato ai ruoli di vecchio saggio) in un claustrofobico giro all'inferno corredato di sevizie terrificanti per i peccatori. Grande Spacey, mentre garantisco che nel 50% dei casi accade di dover farsi spiegare il finale. Carina la Paltrow.

Giacomovie 15/08/10 23:00 - 1397 commenti

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Le atmosfere sono cupe, lo sviluppo è un po' anomalo, con diversi tratti a “bassa frequenza”, ma alla fine notevole. Strano conoscere l'identità dell'assassino a metà film, ma questa è la preparazione per un inatteso quanto spiazzante finale, che fa chiedersi se la crudeltà umana può raggiungere livelli così diabolici. È uno di quei film che danno il massimo rendimento alla prima visione, ma si fa apprezzare ugualmente conoscendone l’esito. Buon lavoro di sceneggiatura ed indovinata la composizione del cast. ***!

Belfagor 15/09/10 11:08 - 2689 commenti

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Tecnicamente ineccepibile, visivamente coinvolgente, claustrofobico, carico di rimandi intellettuali, spiazzante nel finale... ma ci sono pur sempre dei difetti. La trama non è priva di forzature e vari cliché e la recitazione non è ottimale: Pitt è anonimo e Spacey esagera finendo col risultare stucchevole e un po' irritante. Freeman, invece, rappresenta bene l'angoscia davanti al mistero del crimine. Insomma, è il contrario di quella Divina Commedia in inglese sfogliata dai protagonisti: pregevole più nell'esposizione che nel contenuto. ***
MEMORABILE: La ricerca nella biblioteca; il finale alternativo (si trova nei contenuti speciali del DVD e devo dire che mi è piaciuto di più).

Pinhead80 13/12/10 00:33 - 4715 commenti

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Raramente un film di questo genere mi era rimasto impresso nella memoria, ma le atmosfere lugubri durante il ritrovamento dei cadaveri e la psicologia deviata del serial killer (Spacey) sono elementi che ti rimangono incollati addosso come un cattivo odore che non si riesce a mandar via neuppure lavandosi. Anche se Pitt non convince molto come investigatore, il film è davvero riuscito, finale compreso.

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Cotola 12/05/11 23:16 - 8998 commenti

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Uno dei rari casi in cui il termine seminale non è abusato. Di sicuro è uno dei thriller più imitati degli ultimi tre lustri anche se nessuno, o quasi, ne è riuscito almeno ad eguagliare i risultati. Ciò perché il film è ottimo non solo da un punto di vista formale (con una prodigiosa fotografia sporca di Darius Khondji) ma soprattutto è la sceneggiatura a scavare il solco che fa la differenza con altri film di genere. In particolare il finale che è, a mio avviso, tra i migliori che si siano visti sullo schermo da parecchio tempo.

Rambo90 3/08/11 21:14 - 7659 commenti

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Ottimo thriller di Fincher (un regista dai risultati altalenanti) che coinvolge prima di tutto per le atmosfere cupe e il montaggio serrato. Freeman e Pitt sono una coppia ben assortita e interagiscono molto bene, la Paltrow appare poco ma fa il suo, mentre chi ruba la scena (anche se per una mezz'ora) è il grande Kevin Spacey. Buona la colonna sonora, coraggioso il finale atipico per un thriller.

Mickes2 20/11/11 18:22 - 1670 commenti

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Grandissimo thriller in cui si sonda l’animo luciferino di un serial killer che commette i propri omicidi battezzando ognuno di essi con uno dei sette peccati capitali nonché la vita degli agenti che gli stanno attorno e indagano su di lui. Viaggio di non ritorno per l’abisso, morale o psichico che sia. Nichilista e inesorabile nell’affondare i colpi (con annessi omicidi) così da farci entrare ancor meglio nell’orrore di chi crede di ripulire il Mondo dal male che lo possiede. Si chiude più di un occhio su qualche snodo irrisolto. Grandi Spacey e Freeman.
MEMORABILE: Il finale; La grandissima tecnica di Fincher; La fotografia; Il sound design.

Piero68 20/12/11 08:40 - 2955 commenti

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C'è un nome che oltre a quello di Fincher rende grande questo film ed è l'iraniano naturalizzato francese Darius Khondji, ovvero il direttore della fotografia (che vincerà l'Oscar con Evita). È lui che rende inquietante ogni secondo del film pennellando ogni volta un'inquadratura come fosse un quadro d'autore. La sceneggiatura convince anche se in sè ha molti stereotipi e la recitazione di Freeman e soprattutto Spacey è strabordante. Unico neo (ma piccolo) proprio Pitt, forse all'epoca ancora immaturo per affrontare un film del genere.

Mota 16/01/12 19:52 - 59 commenti

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Film molto coinvolgente che racconta le indagini di due detective (interpretati ottimamente da Morgan Freeman e Brad Pitt) alle prese con un serial killer che uccide le vittime in base ai sette peccati capitali. È interessante notare le differenze tra i due agenti; l'uno, Somerset, introverso, saggio e capace di non cedere alle proprie emozioni e l'altro, Mills, giovane inesperto e soprattutto emotivo. Davvero un ottimo thriller.

.luke. 16/03/12 14:49 - 89 commenti

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Dalla semplice idea di un serial killer che si ispira ai sette peccati capitali per uccidere le sue vittime viene costruito questo eccezionale thriller che può contare su un ottimo cast (Brad Pitt offre forse la sua interpretazione migliore) ma soprattutto sulla straordinaria regia di David Fincher. Le atmosfere cupe contribuiscono a trasmettere il pessimismo che permea l'intero film, fino al tragico colpo di scena finale.
MEMORABILE: Hemingway una volta ha scritto: "Il mondo è un bel posto e vale la pena lottare per esso". Condivido la seconda parte.

Didda23 31/05/12 19:44 - 2424 commenti

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La forza immane dello straordinario finale spazza via, senza pietà, le incertezze nella sceneggiatura che presenta alcune falle di ampia entità. Fincher gira come un Dio: ogni inquadratura è studiata nel profondo e la costruzione del climax ascendente è pressochè perfetta. Se aggiungiamo la straordinaria fotografia di Khondji e l'indimenticabile interpretazione attoriale, è impossibile non valutare Seven un capolavoro. Il thriller da questo momento non sarà più lo stesso. Grazie Re David!
MEMORABILE: Il finale,che per il sottoscritto è uno dei migliori in assoluto nella storia del cinema.

Nancy 11/08/12 14:12 - 774 commenti

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Decisamente un buon film, tra il thriller e l'horror. In una città perennemente piovosa (Blade runner?) un killer fantasioso uccide per vendicare i sette peccati capitali. Costruito bene e con discrete idee (il ciccione ingozzato a morte!) ma soprattutto ben recitato da una colonna come Freeman e da un ex belloccio (Pitt) che qui sconfina e si promuove attore di serie A. Ottimo anche Kevin Spacey. La regia di Fincher non tira fuori niente di strabiliante, ma è indubbiamente sicura e contribuisce in buona parte al grande seguito riscosso da Seven.

Fabbiu 9/10/12 13:31 - 2133 commenti

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Sorretto dai vari ingredienti classici e consueti dei film sui serial killer, con le dovute convenzionalità del cinema americano (al punto che quasi non ci sono ingredienti classici o già visti). Il tocco personale di Fincher è il vero timbro di qualità nella confezione, nella realizzazione dell'atmosfera sporca e cupa che avvolge il tutto. I ritmi sono poco omogenei. Quando si conosce Spacey (ottima interpretazione) si ha una impennata e si avanza gagliardamente verso l'ambiguo ma suggestivo finale.
MEMORABILE: Spacey dietro la griglia della macchina della polizia "confessa" il perché delle sue gesta.

Jandileida 8/02/13 23:14 - 1558 commenti

I gusti di Jandileida

Cultone firmato Fincher che firma un thriller con i controfiocchi, cinematograficamente spiazzante (vengono rilette le regole alla base del noir classico) e registicamente ineccepibile che tira dritto, violento e livido come la città marcita da una pioggia che imputridisce l'anima, fino a una mezz'ora finale veramente perfetta nella sua disorientante crudezza. Grande lavoro di attori, aiutati dalle buone caratterizzazioni dei personaggi, con il sempre solido Freeman una spanna sopra il resto della compagnia. Vanterà numerosi tentativi di imitazione.

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Elnatio 24/03/13 11:22 - 38 commenti

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In una città violenta, buia e piovosa due detective devono trovare uno spietato killer che uccide in 7 giorni altrettante persone colpevoli di aver commesso uno dei 7 peccati capitali. I detective e il killer pazzoide sono già visti, ma il film coinvolge e tiene alta la tensione fino alla fine; l'unica scena con il sole che fa sperare in qualcosa di buono, invece... Unica pecca la sceneggiatura, specialmente per alcune battute di Pitt a inizio film. Bravi gli attori e bella la musica.

Fauno 26/06/13 10:27 - 2206 commenti

I gusti di Fauno

Freeman e Pitt fanno il loro dovere e la storia ha un suo interesse, specie col dettaglio dei "libri bollati" come metodo di indagine. Lo stile non è certo pulp o hard boiled, ma un blando poliziesco guarnito di coroner e con una spruzzatina di simbologia come decoro, tanto che in certi punti come noia mi ha ricordato quelle cerimonie che terminano a bibite e pasticcini... Non per niente trovo superiori i futuri primi tre capitoli dell'Enigmista, sia come tecnica che per argomentazioni.
MEMORABILE: I cavi che impediscono l'azione degli elicotteri; La pateticità della battuta sul vibromassaggio.

Il Dandi 21/07/13 02:25 - 1917 commenti

I gusti di Il Dandi

Un successo voluto e (meritatamente) ottenuto, un thriller con molti antecedenti ma anche molti debitori. A vent'anni dalla sua uscita inizia anche a mostrare la sua età, e i colpi di scena spiazzanti che ne fecero un culto all'epoca oggi sembrano un po' meno imprevedibili. Fortunatamente il film non vive solo di questo, ma soprattutto di atmosfere, fotografia, personaggi, dialoghi, di quella visione cupa e pessimista non tanto del mondo (come ci ricorda la citazione finale di Hemingway) ma dell'umanità, che resta intatta all'ennesima visione.
MEMORABILE: Il finale nel deserto.

Ultimo 8/09/14 14:24 - 1652 commenti

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Un film di quasi 20 anni fa che mantiene intatta la propria forza esplosiva: stiamo parlando di un thriller coi fiocchi, girato quasi interamente in una città buia, fredda e piovosa, ove un misterioso assassino punisce le vittime colpevoli di vizi capitali. Non annoia mai, piuttosto crea un'ansia e una paura nello spettatore che confluiranno nel colpo di scena finale. Bravi Pitt e Freeman, maestoso Kevin Spacey.

Nicola81 27/09/14 15:05 - 2827 commenti

I gusti di Nicola81

Il talento di Fincher viene rivelato da questo thriller diventato immediatamente un cult grazie al suo finale decisamente fuori dagli schemi. Indubbiamente è questo il punto di forza di una pellicola comunque interessante anche fin lì, ambientata in una città senza nome buia e piovosa, che sembra l'emblema stesso del male e quindi la cornice ideale per omicidi ispirati ai 7 vizi capitali. Pitt e soprattutto Freeman danno spessore a due personaggi ad alto rischio stereotipo, ma alla fine la scena è tutta per Spacey. Un po' sprecata la Paltrow.
MEMORABILE: Il finale, ovviamente...

Jdelarge 24/01/15 14:23 - 1000 commenti

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Gran film firmato Fincher che si avvale delle ottime performance di Freeman, Pitt e Spacey. Si tratta di un thriller atipico nel quale si intuisce ben presto l'elemento innovativo, che consiste nel capire la logica che soggiace alla base degli efferati omicidi e non tanto nella scoperta del killer. Belli gli ambienti: grigi e piovosi gli esterni, luridi e claustrofobici gli interni. Nella follia più totale è incredibile come in realtà tutto torni in maniera lucida e logica nella mente (e per la mente) dell'assassino.
MEMORABILE: Il finale.

Daniela 2/07/15 14:06 - 12606 commenti

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Un thriller vicino alla perfezione, tanto che anche le successive visioni, se non assestano il calcio nello stomaco della prima volta, risultano sempre affascinanti per l'atmosfera malsana, la fotografia illividita, la bella contrapposizione dei caratteri nella coppia protagonista, la sequenza finale di grande potenza drammatica. E poi c'è lui: John Doe dovrebbe essere un Pinco Pallino qualsiasi ma noi avevamo già scoperto che Spacey, sotto il dimesso aspetto impiegatizio, era in realtà il diavolo in persona. Film imperdibile, pietra miliare del genere, ovviamente imitatissimo.

Paulaster 4/11/15 16:00 - 4373 commenti

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Thriller che la violenza la fa elaborare, che lascia i cadaveri a farsi osservare nella loro decomposizione. Tutto girato dal punto di vista degli investigatori, fa ragionare sugli indizi e sul prossimo anello di congiunzione fino al finale un po’ arzigogolato ma che soddisfa. Regìa che tiene sempre alta la tensione e rilassa nei brevi momenti di calma (la biblioteca, le chiacchere a tavola). Impronta dark e piovosa forse esagerata, alla lunga. Coppia Pitt/Paltrow stucchevole.

Furetto60 23/11/15 14:46 - 1192 commenti

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Nell’ambito della pletora di film dedicati ai serial killer, questo lo odio; ma non perché non sia riuscito, anzi, proprio per il contrario. Fincher, che avevo già apprezzato nel sottostimato Alien 3, riesce a rendere benissimo l’opera di una mente malata e criminale, accompagnato da una fotografia (anche qui) crepuscolare e inquietante. E poi il maledetto finale che da solo vale la visione, una randellata allo stomaco al livello de La scelta di Sophie e che parimenti lavora come un tarlo.
MEMORABILE: Il finale.

Parsifal68 14/01/16 10:55 - 607 commenti

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Un serial killer psicopatico uccide le sue vittime basandosi sui sette vizi capitali (da qui il titolo), fino al finale tragico e inaspettato. Thriller cupo e claustrofobico, suspense ai limiti della perfezione; merito soprattutto del regista David Fincher (qui alla sua prima prova di rilievo), molto abile nella descrizione dei personaggi: l'impulsivo Pitt, il saggio e riflessivo Freeman e, ovviamente, il sadico Spacey. Geniale e simbolica la contrapposizione atmosferica, tempo uggioso per tutto il film e giornata di sole nel finale. Da vedere.

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Il ferrini 31/03/16 01:27 - 2337 commenti

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Con Fincher al timone e un cast simile non poteva che uscirne un capolavoro e infatti così è. Cupo, violento, malato, Seven è uno dei migliori thriller mai girati: la fotografia livida di Khondji, la maniacale attenzione alle inquadrature e ai movimenti di macchina ne fanno un'esperienza visiva straordinaria e coinvolgente. Spacey si produce in una prova breve ma indimenticabile. Tutto ciò che verrà dopo dovrà fare i conti con questa pellicola.

Ira72 12/11/16 21:06 - 1305 commenti

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Ci sono un ottimo Kevin Spacey, non protagonista e un buon Morgan Freeman, coprotagonista con... dunque... chi era l'altro?! Ah già... Brad Pitt (dimenticabilissimo). Detto questo, Seven resta per me tra i migliori thriller degli anni 90, riguardato più e più volte, anche per meglio cogliere particolari che sfuggono a una prima visione. Impietosi gli omicidi (ma mai splatter), spietato e sorprendente il finale (il male trionfa sul bene, come spesso accade, tranne nei film americani). Ambienti claustrofobici in un'ottima fotografia.

Minitina80 21/06/16 08:24 - 2976 commenti

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Un magnifico ibrido diviso tra thriller, drammatico e horror che poggia su un soggetto davvero apprezzabile e interessante a cui la regia di Fincher rende pienamente giustizia. Atmosfere lugubri e sporche avvolgono i due detective immersi costantemente in una città piovosa e fredda che sembra covare il seme del male. Il meccanismo a orologeria messo in piedi funziona alla perfezione e trova compimento in un finale che non ti aspetti dove viene celebrato il fallimento di una società squilibrata.
MEMORABILE: Hemingway ha detto che il mondo è un bel posto e che vale la pena lottare per esso, io condivido solo la seconda parte.

Luras 12/02/17 12:05 - 146 commenti

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Pensavo che le scene familiari fossero inutili lungaggini, ma poi ho capito perché l'anziano protagonista ha conosciuto l'intimità del giovane collega. Il finale è un vero colpo basso, disturbante e in linea con l'atmosfera macabra e piovosa del film, come se i due agenti fossero sempre immersi in un angosciante obitorio. Le scene dei cadaveri deformi sono notevoli e un paio di queste fanno anche impressione, pur se non ce n'è una veramente epocale. Questo e una colonna sonora non eccelsa non lo fanno arrivare alla perfezione, ma poco ci manca.

Joker1926 28/03/17 02:23 - 8 commenti

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Sono pochi i casi ove il film fa il genere. "Seven" di Fincher è uno dei pochissimi. Costruito intorno ad attori di spicco come Brad Pitt e Freeman, "Seven" è un thriller tedioso e glaciale. Chiuso in una serie di ambientazioni metropolitane grigie e allarmanti. Tecnicamente il prodotto è un risultato infallibile. La morfologia della trama è una eccellenza. Essa detta la posta del gioco, nessuno ha le carte giuste per poter controbattere. "Seven" vanta innumerevoli imitazioni. Insieme a Profondo rosso forma le basi del thriller moderno.

Magi94 6/11/17 21:16 - 942 commenti

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A mio parere non il capolavoro di cui si dice, ma sempre un ottimo thriller. Il grosso limite è la struttura ossea stessa del film: i personaggi sono stereotipati fino al midollo (poliziotto vecchio solo e cinico + poliziotto giovane bello e sposato ma con moglie in difficoltà), il meccanismo a orologeria è troppo perfetto e rende la sceneggiatura se non bucata almeno improbabile. Tutti indizi di un'operazione commerciale che comunque Fincher sfrutta magistralmente, facendo interessare e regalando gli ultimi venti minuti da capolavoro assoluto.
MEMORABILE: Spacey negli ultimi venti minuti, una delle migliori sottorecitazioni della storia.

Daidae 6/06/18 22:10 - 3163 commenti

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Sarà che ho sempre considerato i film hollywoodiani "quotati" come film sopravvalutati e pomposi, ma questo Seven non mi è piaciuto troppo. L'idea del maniaco ossessionato da temi religiosi è ormai vecchia e trita, il buon cast se la cava bene anche se Pitt tutto sembra meno che uno sbirro arrabbiato. Oltretutto la "contrapposizione" col collega più pacato e anziano sa parecchio di già visto.
MEMORABILE: Il disgraziato che sembra morto ma in realtà è solo sedato e si "sveglia" urlando.

Ryo 6/08/18 01:09 - 2169 commenti

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Eccezionale thriller che tiene incollati allo schermo sino alla fine aspettando la risoluzione del caso o l'epilogo del piano di un fantomatico serial killer ispirato dai vizi capitali. Crudeli e geniali le sentenze di morte dell'omicida (la cui identità del suo interprete viene celata sino alla fine con una sorprendente guest-star). Molto pittoresca l'ambientazione della città molto cupa con pioggia perenne quasi alla Blade runner, scioccante la scena finale (in cui l'elemento più macabro viene solo suggerito). Deludente prova di Pitt.
MEMORABILE: La vittima dell'accidia; La casa attaccata alla metro e Freeman "avete la casa col vibromassaggiatore incluso"; "Io sono l'invidia".

Vito 13/03/19 15:01 - 695 commenti

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Nonostante gli anni passati rimane ancora oggi un ottimo prodotto. La pioggia incessante è presa da Blade runner ed evidenti sono anche i rimandi al Silenzio degli innocenti e persino al thriller anni '70. Il resto lo fanno la regia di Fincher (e soprattutto la fotografia di Darius Khondji), che riesce a creare un'atmosfera oscura e diabolica, e le interpretazioni del duo Pitt-Freeman.

Alex75 12/07/19 18:45 - 876 commenti

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Raccontando la violenza e l’orrore (piuttosto che mostrandoli), Fincher riesce a renderli più agghiaccianti stimolando l’immaginazione e la curiosità, innovando così il genere thriller con un contributo sporco, disperato, cattivo e al tempo stesso colto. La coppia Freeman-Pitt è ben assortita (le carenze e l’esagitazione del secondo sono compensate dall’equilibrio del primo), ma con l’entrata in scena di Spacey, livido e fanatico, la storia ha un’impennata che lascia senza fiato.
MEMORABILE: I supplizi dell’obeso e del pederasta; Tutta la sequenza con John Doe; “Che cazzo c’è in quella scatola?”; La citazione finale di Hemingway.

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Rocchiola 1/12/19 17:51 - 952 commenti

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Detective sensibile e disilluso viene affiancato a pochi giorni dalla pensione da un giovane e impulsivo collega nella caccia a un terribile serial killer che sembra la versione moderna del Dottor Phibes. Sullo sfondo una metropoli più violenta della New York di Taxi driver e più buia e piovosa della Los Angeles di Blade runner. Con il Silenzio degli innocenti è il più grande serial-thriller degli anni 90. Fincher usa uno stile meno realistico e più simbolico rispetto a Demme per una vera e propria discesa nei gironi infernali del male.
MEMORABILE: L’inseguimento del killer da parte di Mills; L’idea del controllo delle letture da parte dell’FBI; Il finale; “Detectiveeeeee!!!”.

Samdalmas 20/12/19 18:51 - 302 commenti

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David Fincher firma il miglior thriller anni '90 insieme a Il silenzio degli innocenti, anche se non raggiunge i vertici emotivi del capolavoro di Demme. Perfetta la coppia di protagonisti Freeman-Pitt ma è il giovane Kevin Spacey a rubare la scena come enigmatico serial killer. Atmosfere morbose e claustrofobiche che verranno riprese infinite volte. Quello che colpisce di più è il lungo finale, orchestrato in modo perfetto dal regista.
MEMORABILE: Il finale e l'arrivo della misteriosa scatola.

Pumpkh75 23/04/20 15:57 - 1735 commenti

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E’ un rarissimo caso nel quale lo svelamento finale (eccezionale) non è una zavorra bensì una manna per le successive visioni: solo così si riescono ad assaporare in pieno la strepitosa forografia, la gran regia, l’oscura metropoli inzuppata dei nostri peccati, la suprema prova del cast capitanata da un Freeman che dà lezioni di recitazione anche quando abbottona la camicia. Uno spartiacque: non assomiglia a nessun thriller precedente, quasi tutti quelli successivi lo saccheggiano senza dissimulare. Non gli manca proprio nulla.

Camibella 11/05/20 23:36 - 277 commenti

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Un serial killer uccide ispirandosi ai sette vizi capitali, ma dopo il quinto omicidio si fa catturare per rivelare gli ultimi due in un inaspettato finale. Thriller capolavoro di David Fincher che costruisce la trama basandosi su elementi caratteristici e unici: la contrapposizione tra il saggio detective e l'impulsivo giovane collega, l'atmosfera cupa intristita da una pioggia continua, gli efferati delitti.. Ne esce fuori un mix in bilico tra sadismo e follia difficile da ripetere e impossibile da dimenticare.

Gestarsh99 28/06/20 20:53 - 1395 commenti

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Displuvio massimo nella storia del thriller investigativo a tinte extrastrong: sia esteticamente che strutturalmente è un'opera che nel tempo ha esteso il proprio influsso a tutta quella corrente horror, slasher, poliziesca in cui l'omicida seriale ossequia un piano demoniaco a stadi ingravescenti. Acroterio ineguagliato del portfolio fincheriano, coi suoi colpi di scena squassanti, l'eptagonale trabeazione punitiva, il clima di nembosa imminenza nostradàmica e la solenne atarassia interpretativa di Spacey, numinoso dannatore arcimessianico da cute anserina permanente. Inattingibile.
MEMORABILE: La pioggia incessante che segue e perseguita i protagonisti come una piaga biblica; il finale agghiacciante e non catartico.

Giùan 24/10/20 10:20 - 4528 commenti

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Tra i pochi film degli anni '90 ad esser in grado di conquistare e conservare un'autentica aura cult grazie all'immanenza esclusivamente cinematografica che Fincher imprime a ogni sequenza e in qualunque dettaglio, incurante della verosimiglianza in nome del ritmo, dell'avvicendamento, della colma saturazione di grevi cliché. Il rapporto Foreman/Pitt rammenta quello Mifune/Shimura in Cane randagio, con la pioggia sporca al posto del sole opprimente. Decisivo il palesarsi fisico della follia nel corpo e nella voce di Spacey, che rende il finale un girone inconciliabile, senza ritorno.

Lou 6/12/20 16:18 - 1119 commenti

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Un thriller crudo, livido, spiazzante, che raccoglie degnamente l'eredità de Il silenzio degli innocenti e sa tenere alta la tensione fino al terribile finale che chiude magistralmente il cerchio. La ricerca del serial killer, che con i suoi efferati omicidi vuole punire l'umanità corrotta ispirandosi ai sette vizi capitali, è un viaggio allucinante nelle declinazioni del male. Grande cast perfettamente in ruolo.

Bubobubo 25/07/21 14:13 - 1847 commenti

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Si schiudano i sigilli dell'apocalisse: il messaggero di Dio è arrivato sulla Terra per purgare l'abietta incarnazione dei sette vizi capitali. Sempre che sia davvero questo il suo scopo ultimo... Citatissimo e dibattuto in ogni dove, il thriller di Fincher è stato effettivamente influente non tanto per quello che dice, ma per come lo dice: neo-noir nella psicologia dei protagonisti, atipico poliziesco nelle fasi investigative, sadico grand guignol nella rappresentazione grafica (indiretta) della violenza. Rivisto oggi è un filo invecchiato, ma Spacey è un villain coi controfiocchi.
MEMORABILE: Il primo omicidio (impressionante); L'omicidio al night; Il lungo finale.

Anthonyvm 14/09/21 15:50 - 5612 commenti

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Insieme a Il silenzio degli innocenti, il massimo punto di riferimento per il thriller moderno. Fincher fissa una pietra miliare stilistica, istituzionalizza una formula imitatissima ancora oggi, ideando stereotipi e codificando un tono dark e crudo, da horror metropolitano, ormai imprescindibile. Anche a distanza di anni, resta avvincente ed emozionante come una volta (i cadaveri del goloso e dell'accidioso). Eccellente il trittico Pitt, Freeman e Spacey, specie nel terzo atto (il colpo di scena finale continua ad angosciare profondamente anche se si conoscono a memoria le battute).
MEMORABILE: L'avvocato senza carne dal fianco; La rianimazione del "cadavere"; L'inseguimento nel palazzo; Il viaggio in auto al tramonto; La sorpresa conclusiva.

Katullo 12/12/21 19:21 - 325 commenti

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L' esempio plastico di come la violenza statica, esposta, geologica tanto sa inoltrarsi nelle viscere della pena che giustizia il peccato, sappia travolgere per la bellezza assoluta della narrazione, il coinvolgimento perverso nello scoprire il prossimo passo, tra le espressioni disilluse di Freeman e quelle nervose, scalpitanti di Pitt. La tarda entrata di Spacey, l'ansia trasmessa dal suo personale giudizio universale: lungo è il cammino verso il compimento. Un "bridge" quasi interlocutorio, benché l'attore consacri se stesso. L'invidia, l'orrendo danno collaterale, l'ira. 7even.
MEMORABILE: Chi l'ha detto che non può piovere, per sempre?

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Magerehein 15/08/22 21:00 - 977 commenti

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Film indimenticabile per diversi motivi; girato e recitato bene, tetro e angoscioso come non molte altre opere di genere (complice l'ottima fotografia e l'atmosfera "maledetta" di una città quasi sempre piovosa), ha tratto ispirazione da altri gran lavori ma a sua volta ha fatto decisamente scuola. I ritrovamenti in cui Pitt e Freeman incappano sono spesso terrifici, Spacey è un automa realmente inquietante e incredibilmente beffardo, al netto di una risicatissima mimica facciale. Il finale desertico, assolutamente geniale, costituisce la consacrazione definitiva. Gran prodotto.
MEMORABILE: "Ah, non lo sapeva...".

Teddy 28/03/23 01:43 - 808 commenti

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Uno dei primi ritratti del serial killer come solitario predicatore esistenziale, legato alla grande città, al suo assordante anonimato e personificazione di una incontrollata necrosi collettiva. Un film che è un universo di fatali disillusioni e incertezze morali, cupo, tesissimo e dagli incredibili dettagli sadici. Straordinaria cooperazione tra messinscena e scrittura. Necessario.

Sonoalcine 10/10/23 14:47 - 184 commenti

I gusti di Sonoalcine

David Fincher in questo su secondo lungometraggio sembra dirigere un thriller con bizzarre cromature di noir, ma senza rinunciare alla messa in scena macabra e perversa degli omicidi (molto d'impatto anche se mai mostrati) e rappresentazione del Male come qualcosa di innati nel tessuto sociale e perfino come elemento celato e dalle movenze camaleontiche, ma non per questo meno pericoloso. Tuttavia, l'atmosfera di essere all'interno di un film derivativo (i rimandi a Il silenzio degli innocenti[ sono molteplici) resta e fa calare di molto la credibilità della pellicola.
MEMORABILE: Il pendolo sul comodino di Freeman; La rincorsa sotto la pioggia; La scatola con sorpresa finale.
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MUSICA:
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  • Musiche Lucius • 6/11/10 21:03
    Scrivano - 9063 interventi
    Quando i detectives vanno ad arrestare Victor (per il peccato di accidia) lo score musicale è quello di Cape Fear - il promontorio della paura (1991).
  • Curiosità Lucius • 6/11/10 21:05
    Scrivano - 9063 interventi
    I titoli di coda vanno in senso contrario scorrendo dall'alto verso il basso.
  • Homevideo Gestarsh99 • 12/11/11 14:52
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Disponibile in edizione Blu-Ray Disc dal 06/12/2011 per Cecchi Gori HV:



    DATI TECNICI

    * Formato video 2,35:1 Anamorfico 1080p
    * Formato audio 5.1 DTS HD: Italiano Inglese
    * Sottotitoli Italiano NU Inglese
    * Extra Trailer
    Immagini
    Scene eliminate
    Interviste
    Finali alternativi
    Ultima modifica: 27/11/19 17:33 da Zender
  • Curiosità Tarabas • 26/08/12 23:56
    Segretario - 2069 interventi
    Nella versione per le previews il film terminava sulla battuta di Morgan Freeman "Sarò da qualche parte. Non troppo lontano".

    La citazione di Hemingway è stata aggiunta dopo che, dalle proiezioni di test, il pubblico risultò impressionato dalla totale negatività del film

    (fonte: R. Ebert, recensione al film per la serie "Great movies")

    http://rogerebert.suntimes.com/apps/pbcs.dll/article?AID=/20110718/REVIEWS08/110719985/1004
  • Discussione Nicola81 • 27/09/14 14:51
    Compilatore d’emergenza - 671 interventi
    DOPPIAGGIO

    MORGAN FREEMAN Renato Mori

    BRAD PITT Sandro Acerbo

    KEVIN SPACEY Francesco Pannofino

    GWYNETH PALTROW Cristina Boraschi

    RICHARD ROUNDTREE Sandro Iovino

    R. LEE ERMEY Luciano De Ambrosis
  • Musiche Alex75 • 13/08/19 17:32
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Lista dei brani compresi nella colonna sonora:
    "In the Beginning" – The Statler Brothers
    "Guilty" – Gravity Kills
    "Trouble Man" – Marvin Gaye
    "Speaking of Happiness" – Gloria Lynne – written by Buddy Scott & Jimmy Radcliffe
    "Suite No. 3 in D Major, BWV 1068 Air" – written by Johann Sebastian Bach, performed by Stuttgarter Kammerorchester / Karl Münchinger
    "Love Plus One" – Haircut One Hundred
    "I Cover the Waterfront" – Billie Holiday
    "Now's the Time" – Charlie Parker
    "Straight, No Chaser" – Thelonious Monk (Taken from Monk in Tokyo)
    "Portrait of John Doe" – Howard Shore
    "Suite from Seven" – Howard Shore

    Per i titoli di testa fu scelta "Closer" (Nine Inch Nails), remixata da Coil, mentre sui titoli di coda si sente "The Heart Filthy Lesson" (David Bowie)
    Ultima modifica: 13/08/19 17:32 da Alex75
  • Homevideo Rocchiola • 26/11/19 13:41
    Call center Davinotti - 1236 interventi
    Come prodotto HD la vecchia edizione CG era decisamente mediocre. Da pochi giorni è disponibile la riedizione con nuovo master HD che dovrebbe essere quello del BD inglese marchiato Warner di cui viene replicata fedelmente la copertina:
    Ultima modifica: 28/11/19 08:05 da Rocchiola
  • Homevideo Rocchiola • 27/11/19 10:37
    Call center Davinotti - 1236 interventi
    Il master dell'edizione americana in bluray è sempre stato considerato di eccellente livello ed è probabile che l'edizione italiana CG abbia utilizzato un altro fonte video. Il vecchio BD italiano appare infatti ancor oggi più simile ad un DVD di livello discreto, piuttosto che ad un buon prodotto in HD. La nuova edizione in HD dovrebbe essere decisamente migliore avendo adottato l'ottimo master del BD estero (edizione Usa New Line del 2010 utilizzata anche per il BD inglese Warner 2013). Non mi risulta ci siano altre rimasterizzazioni o restauri successivi per cui il caro CG ha semplicemente messo in vendita a quasi 20 € l'edizione che all'estero gira ormai da circa diec'anni, ponendo un tardo ma comunque apprezzabile rimedio al mediocre BD licenziato nel 2011.
    Ultima modifica: 28/11/19 14:44 da Rocchiola
  • Homevideo Rocchiola • 27/11/19 10:39
    Call center Davinotti - 1236 interventi
    Visionato ieri il nuovo BD della CG. Effettivamente anche il marchio iniziale conferma l'utilizzo del master New Line che è migliore rispetto alla vecchia edizione nostrana che era più chiara e meno contrastata nelle scene più buie. Anche la definizione appare migliorata, ma in generale mi aspettavo una differenza maggiore mentre devo dire che il vecchio BD non era poi così male come molti lo avevano descritto. In ogni caso tra i due consiglio quello nuovo che effettivamente è un pò più performante.
    Ultima modifica: 1/12/19 17:56 da Rocchiola
  • Curiosità Siska80 • 19/03/22 21:04
    Comunicazione esterna - 668 interventi
    Durante l'inseguimento sotto la pioggia tra Mills e John Doe, Brad Pitt è scivolato fracassandosi una mano contro un parabrezza. L'infortunio è stato inserito nella sceneggiatura, ma anche le scene precedenti dovevano essere girate. Per queste scene, Pitt ha recitato tenendo la mano in tasca (in altri casi essa non venne semplicemente inquadrata dalle telecamere). David Fincher ricorda che Pitt gli mostrò la ferita dopo l'incidente e come si vedesse il bianco dell'osso. Pitt dice che questa è stata l'unica volta in cui ha visto il regista impallidire.

    Fonte: Imdb