Supercondriaco - Ridere fa bene alla salute - Film (2014)

Supercondriaco - Ridere fa bene alla salute

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

L'ipocondria ha fornito negli anni un bel po' di spunti, al cinema comico. Da Woody Allen al nostro Carlo Verdone gli esempi si sprecano, quindi non stupisce che di tanto in tanto ci si riallacci al filone per un richiamo. Questa volta tocca a Dany Boon, regista francese con vocazione internazionale abituato ad occupare la scena anche davanti alla macchina da presa (già con Kad Merad in GIU' AL NORD): nel ruolo di Romain Faubert Boon interpreta un trentanovenne seriamente affetto da ipocondria, in terapia da Dimitri (Merad), il medico curante che da diciotto anni se lo vede spuntare in ogni angolo a chiedergli aiuto (un rapporto del tutto simile...Leggi tutto l'avevamo visto impostare dalla coppia Murray/Dreyfuss in TUTTE LE MANIE DI BOB). La prima parte gioca molto nello spingere fino al continuo paradosso la fobia di Romain per sporcizia e microbi: si esagera senza preoccuparsi di apparire credibili, insomma, indirizzando fin da subito il film più verso il comico che la commedia. Notevoli in questo senso gli appuntamenti di Romain con ragazze conosciute online su suggerimento di Dimitri, ma più in generale è la perfetta complementarietà tra Merad e Boon a originare duetti a tratti esilaranti: grazie anche alla splendida espressività dei due si ride spesso e un'ulteriore accelerata si ha quando Romain viene scambiato dalla sorella di Dimitri (Alice Pol) per il leader della resistenza tcherkista secondo uno schema quasi fracchiano, per rimanere al cinema di casa nostra, con la differenza però che il nostro sceglie di fingersi eroe rivoluzionario per ingraziarsi la bella ragazza. Cominciano gli equivoci linguistici, perché spacciarsi per straniero abbozzando nella propria supposta lingua madre solo "da" e "grozie" non è facile per nessuno, e così il film accantona parzialmente il tema dell'ipocondria per passare a situazioni più legate alla comicità classica. L'ultima parte invece mette in luce un evidente cedimento dovuto a una drastica diminuzione delle gag in favore di una relativa svolta action, e dispiace perché fin lì il film aveva mantenuto una sua preziosa omogeneità, pur con qualche passaggio a vuoto. Ancora però ci sono dialoghi spassosi che vanno a segno (alla centrale di polizia, per esempio) e ci si mantiene quindi su livelli discreti. La regia è di qualità: moderna, brillante e abile nel rendere al meglio - persino col ralenti - idee azzeccate magari sulla carta un po' deboli (i baci a Capodanno). Graficamente rimarchevoli i titoli di testa e coda.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/03/14 DAL DAVINOTTI
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Markus 17/03/14 12:54 - 3687 commenti

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L'attore-regista francese Dany Boon è ormai sinonimo di commedia d'oltralpe pronta per l'esportazione. Questa volta siamo catapultati nel tragicomico mondo di un trentanovenne ipocondriaco: questo genera nella prima parte del film tutta una serie di riuscite gag aderenti - se vogliamo - alla realtà, mentre nel secondo tempo il film vira improvvisamente verso un assurdo e improbabile action cambiando, di fatto, le carte in tavola (pur mentendo un buon ritmo). Il passo è un po' forzoso e in parte sminuisce l’opera fin lì vista.

Puppigallo 20/06/14 16:25 - 5273 commenti

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Commediola, che se non fosse per la verve del protagonista e del suo medico, sarebbe destinata a naufragare, soprattutto dopo lo scambio d'identità, quando la farsa inizia a perdere colpi e la grana si ingrossa un po'. Invece, grazie all'ipocondriaco all'ennesima potenza, che subisce una serie di traumi (topo e scarafaggio), tentando di inserirsi tra i "normali" e al dottore, che considera una missione farlo accoppiare con qualcuna che lo sopporti, ecco che lo spettatore può godersi alcune simpatiche gag. Purtroppo, non tutto funziona, umoristicamente parlando, ma nel complesso non è male.
MEMORABILE: La difesa dai baci alla festa; La descrizione dell'eroica fuga "Sparato a gamba...no grave", poco prima di quella reale da Fragolina la barboncina.

Daniela 26/06/14 12:38 - 12660 commenti

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Parte come ennesima parafrasi del malato immaginario molieriano, vira verso la commedia degli equivoci con il classico scambio di persona, approda alla farsa con risvolti action paradossali, con prevedibile lieto fine in chiave sentimentale: non sono certo l'originalità o la compattezza di scrittura i pregi di questa pellicola, che però risulta piuttosto gradevole grazie all'affiatamento della già rodata coppia protagonista: regista arruffone, Boon può contare su una simpatica faccia gommosa, mentre Merad esibisce un comico aplomb.
MEMORABILE: La scena al rallenti con la fuga dal rito dello scambio dei baci

Jandileida 24/07/14 13:28 - 1565 commenti

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Non troppo spumeggiante o trascinante commediola francese: se è simpatico lo spunto dell'ipocondriaco alle prese con batteri vari e se al tempo stesso non dispiace nemmeno la collaudata coppia Boon/Merad che ha buoni tempi comici (soprattutto il secondo, mentre il primo stavolta esagera un po' con le smorfiette), dove il film si fa quasi improponibile è nella deriva simili-action dell'ultima mezz'ora. Anche lo scambio di persona è tutto meno che un inno all'originalità. Insomma, si lascia guardare ma scivola veramente via come acqua di montagna.

Galbo 1/09/14 05:43 - 12392 commenti

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Commedia francese che segue le vicende di un malato immaginario e dei suoi difficoltosi rapporti umani e sentimentali. Funzionano i protagonisti (già artefici di un grande successo di qualche anno fa), artefici di una comicità che fa leva sugli opposti caratteri, come nella migliore tradizione delle coppie comiche, ma l’idea iniziale non regge per l’intero film ed è necessaria una seconda parte che prende una strada totalmente differente (quella del film d’azione parodistico) e molto meno efficace. Passabile ma non memorabile.

Kinodrop 15/10/14 20:45 - 2948 commenti

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Commediola francese che sfrutta piuttosto schematicamente il filone "malato immaginario", quello dello scambio di persona, l'action movie e ha un finale che più ovvio non si può. Non si vede malvolentieri, grazie all'interpretazione della coppia Boon-Merad e a un ritmo senza cedimenti, ma nell'insieme la trama è alquanto esile e si affida troppo a trovate discutibili e a gag ripetitive e scontate. Simpatica l'idea, già sfruttata in Giù al nord, di usare un bizzarro slang, in questo caso di origine est europea.
MEMORABILE: I titoli di testa; "Il grande eroe" terrorizzato da un innocuo barboncino.

Pinhead80 15/03/15 19:37 - 4758 commenti

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Commedia francese riuscita solo in parte. La storia diventa sempre più ripetitiva con il passare dei minuti e quindi anche il divertimento va scemando. Boon è la solita macchietta che riesce a far ridere anche solo facendo smorfie. A breve ci aspetterà senz'altro un "remake" italiano. Peccato per la sceneggiatura un po' deboluccia. Comunque più che sufficiente.

Domino86 15/03/15 10:33 - 607 commenti

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Il film parte bene, si prende il proprio tempo per imbastire la storia e mostrare le caratteristiche dei personaggi (in particolar modo ovviamente il protagonista). Poi piano piano esplode ed è proprio lì che perde slancio, perché si va a creare una situazione piuttosto surreale che a mio avviso rovina il tutto. Nel complesso comunque non è male e riesce a divertire.

Ultimo 18/03/15 19:25 - 1655 commenti

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La premiata ditta Boon-Merad torna in una commedia niente male, sebbene inferiore all'acclamato Giù al nord. La vicenda si sviluppa degnamente e nei primi trenta minuti fa molto ridere grazie a un Boon molto ispirato nella parte dell'ipocondriaco. Mi aspettavo qualcosa di più nella seconda parte: dallo scambio di identità in poi, a parte qualche siparietto divertente (l'arresto e l'interrogatorio su tutti...) il film diventa ripetitivo. Finale soddisfacente.

Redeyes 29/03/15 10:32 - 2449 commenti

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Boon ci ha abituati a graziose commedie mai volgari e basate spesso sulla sua simpatica espressività. La storia qui parte del classico di Moliere, con un Boon ossessionato dai batteri e pertanto refrattario a qualsiasi contatto umano. Unici tramiti un amico infermiere e un dottore che fungerà da spalla per la sua (ovvia) risalita dal baratro dell'ipocondria. Il gioco diverte un po' ma poi si scivola verso la commedia dello scambio di persona, della parodia e infine l'amore, per dare maggior verve. Simpatico, ma non indimenticabile.

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Blutarsky 18/06/15 18:33 - 360 commenti

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Discreta commedia francese, quasi divisa in due tronconi: il primo è un film comico sul tema dell'ipocondria ed è senza dubbio il migliore grazie ai divertenti siparietti tra gli ottimi Boon e Merad (vero valore aggiunto), il secondo è una commedia degli equivoci (dal fiato un po' corto, va detto) con Boon finto rivoluzionario per conquistare il cuore di una donna. Finale "action" un po' fuori posto visto il tono generale del film, che rimane godibile nonostante la poca omogeneità narrativa.

Didda23 19/02/16 10:22 - 2426 commenti

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La cura estetica dei titoli di testa e delle primissime inquadratura ci fa subito capire che la regia di Boon è decisamente sopra la media (nel genere). Quest'ultimo è bravo a gestire e valorizzare i tempi comici (basti vedere il gustosissimo ralenti nella scena di capodanno); la sceneggiatura decisamente più brillante nella prima parte perde smalto nella deriva action nel finale. Nonostante ciò l'opera è buona, anche grazie all'affiatamento dei due protagonisti (Boon e Merad). Nonostante la scarsa originalità, l'insieme è più che godibile.
MEMORABILE: Il sito web di incontri; Gli urli nella prigione; Il folle capodanno; La parlata di Boon.

Zio bacco 7/01/17 16:32 - 240 commenti

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Buona commedia della coppia Boon-Merad, fra le più affiatate degli ultimi tempi. Le premesse sono molto divertenti, con un protagonista prigioniero di un'ipocondria al limite del parossismo. Ottimo il cast, ben supportato da validi attori di contorno. La svolta a metà film però fa volgere la commedia in un action a tinte tragicomiche fin troppo surrealista e la sensazione di esagerazione è evidente. Il godibile finale riporta il carrozzone sui binari iniziali. Seppur non memorabile, è certo migliore della media delle attuali commedie nostrane.

Il ferrini 22/02/17 16:45 - 2357 commenti

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Ci sono alcune buone idee e il film è girato bene, specialmente nella seconda parte in cui assistiamo a inattese scene d'azione. Ottimo Kad Merad nei panni del medico, divertente anche il personaggio della Pol. Quello che sovente mal si sopporta invece è proprio Boon, costantemente sopra le righe anche quando le situazioni (già paradossali di per sé) non richiedono ulteriore enfasi. Di buono c'è che il film, nonostante il tema, non si prende mai sul serio. Ecco, non fatelo neanche voi.
MEMORABILE: La sala d'attesa (con le riviste piene di germi) è un'invenzione dei medici per moltiplicare i pazienti.
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  • Discussione Daniela • 26/06/14 12:10
    Gran Burattinaio - 5926 interventi
    Per Zender:
    nella scheda del maestro è presente una piccola svista: Merad non interpreta lo psicologo di Boon, ma il suo medico curante. Lo psicologo in campo è il personaggio della moglie di Merad, che, stufa della pazienza mostrata dal coniuge nei confronti di questo paziente particolare, la spiega in chiave di attrazione omosessuale repressa...
    Ultima modifica: 26/06/14 12:39 da Daniela
  • Discussione Zender • 26/06/14 19:22
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Grazie mille Daniela. Ma quindi se scrivo medico curante al posto di psicologo come ho fattto può bastare o devo correggere altro?
  • Discussione Daniela • 26/06/14 21:22
    Gran Burattinaio - 5926 interventi
    Certo che basta "medico curante", ho solo dettagliato la faccenda della moglie per precisare che comunque uno psicologo in famiglia c'era ;o)
  • Discussione Zender • 27/06/14 08:01
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Ok, grazie. Spedirò una lettera d'insulti alla segretaria del Marcel (lui è mesi che non si fa trovare).
  • Homevideo Mco • 14/08/14 22:21
    Risorse umane - 9970 interventi
    Disponibile dal 6 Agosto 2014 in BD per Eagle Pictures.
  • Curiosità Mauro • 3/01/17 09:34
    Disoccupato - 11980 interventi
    Anche se apparentemente può sembrare il contrario, soprattutto alla prima visione del film, il personaggio dell'ipocondriaco Romain Faubert e quello di Anton Miroslav, con il quale viene scambiato per la somiglianza, sono in realtà interpretati da due attori differenti: il primo è il regista del film Dany Boon, il secondo è Jean-Yves Berteloot (principalmente conosciuto per aver interpretato il ruolo di Rémy Legaludec ne Il codice Da Vinci)