Attore e regista di grande successo, personaggio controverso e problematico. A Francesco Nuti è dedicato un documentario ricco di testimonianze professionali e private (il fratello Giovanni e la madre), particolarmente interessanti perché testimoniano l'aspetto tecnico del suo mestiere (testimonianze di Veronesi e di Ozpetek suoi vecchi collaboratori), nonché la poca capacità di affrontare gli alti e bassi della professione. Punto di confine per l'attività dell'artista lo scarso successo di uno dei lavori più sofferti ed amati, OcchioPinocchio.
Più che un documentario Mario Canale assembla interviste effettuate negli anni Ottanta e Novanta allo stesso Nuti alternate a quelle fatte a chi - tra parenti, collaboratori e amici - gli è stato accanto nei periodi del successo ma anche in quelli del declino (fissato a partire dal 1994, con il controverso OcchioPinocchio). Opera forse poco conosciuta e in parte surrogata dagli extra dei dvd/blu-ray nel frattempo usciti, ma decisamente importante e coinvolgente, così come la vita dell'attore/regista toscano vittima e carnefice di se stesso.
Bel documentario su ascesa e declino di uno dei più talentuosi e visionari autori del cinema italiano, le cui orme saranno seguite - senza un briciolo del suo talento - da una serie di emuli toscani (in testa Pieraccioni, presente nel video, così come Veronesi ma anche Ozpetek, che ha mosso i primi passi proprio come aiuto regista di Nuti). Ne esce fuori un quadro artistico ma soprattutto umano molto interessante e ci sono alcune chicche dai set dei film (troppo poche però, per noi fan). Tenera la madre Anna. Nostalgico.
Un omaggio molto sentito, anche se non esaustivo (alcuni film vengono omessi, il declino non è affrontato in tutte le sue sfaccettature) in cui emerge la figura artistico-poetica di Nuti. Così come l'uomo insicuro, pieno di idee ma fragile. Belle alcune testimonianze (Ozpetek che a lui deve molto sarà una sorpresa, per i più) e preziosi i dietro le quinte in cui lo vediamo sorridere, divertirsi, cantare, raccontare. Scorre fluido, con un buon montaggio, bei passaggi con le musiche dei suoi film e le sue canzoni. Piacevole, ben confezionato.
Documentario interessante ma non completo sulla carriera di alti e bassi del buon Nuti. Tanti suoi amici ci raccontano aneddoti della sua vita, ma anche la madre, il fratello, la ex compagna e ovviamente non mancano spezzoni con interviste al protagonista. Il tutto scivola via discretamente, pur tralasciando alcune sue opere e senza mai scavare a fondo negli argomenti. Vale la pena di vederlo anche per chi voglia apprezzare meglio Nuti e magari poco sa di lui.
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DiscussionePanza • 10/01/18 17:57 Contratto a progetto - 5199 interventi
Ruber ebbe a dire: Il primo morto dello spettacolo del 2018, era un buon caratterista con Pieraccioni e Nuti era una garanzia.
Non è mica il primo...
DiscussioneZender • 11/01/18 07:47 Capo scrivano - 47785 interventi
Oddio, sicuramente non è morto giovane, ma naturalmente dispiace sempre. Presenza fissa di certo cinema toscano, ti ci affezionavi anche senza volerlo.