Due sconosciuti si incontrano in un cimitero: lui propone a lei, sola e senza un soldo, di vivere insieme... Quasi interamente ambientato in interni, con tre soli personaggi (il "terzo incomodo" è un topo, forzatamente muto), un film ostico, spiazzante, visivamente fascinoso nelle inquadrature curate al dettaglio che sembrano nature morte, ma anche di difficile interpretazione: allegoria dell'incomunicabilità di coppia oppure (come credo) dell'egoismo del maschio che per "possedere" la donna deve frantumarla (orecchio, corpo, vagina) fino a farla diventare un oggetto inanimato?
MEMORABILE: L'orgasmo della donna addormentata; la vendetta dell'uomo nei confronti del topo
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DiscussioneDaniela • 4/02/14 15:32 Gran Burattinaio - 5927 interventi
Liberamente ispirato a due racconti dello scrittore brasiliano Machado de Assis (1836-1908).
Il titolo significa "l'erba del topo", nel film descritto come un veleno mortale di origine vegetale. L'uomo asserisce che non esistono antidoti conosciuti, mentre la donna legge in un libro che è la radice della pianta a poter essere utilizzata come antidoto.
Non sono riuscita a capire a quale pianta corrisponda nella nostra lingua, certo non alla diffusa "coda di topo", che può provocare al massimo reazioni allergiche.