Sembra che a Hollywood non sia rimasto altro che fare remake, o utilizzare, come in questo caso, vecchie glorie della celluloide. Dopo "Il grande match" infatti, ecco sfornata la grande riunione di gerontoamici, per una commediola facile facile, senza guizzi, che si muove al ritmo dei quattro protagonisti (il mestiere li aiuta). Ma se nei primi venti minuti si possono appezzare alcune simpatiche battute sull'età, purtroppo, più si procede e più la pellicola viene annacquata, soffocata da siparietti poco originali, stucchevoli e dalle beghe interne, con inevitabile donna saggia in aiuto.
MEMORABILE: Sui capelli di Douglas: "Come si chiama questo colore, quasi giallo?"; "Ora che hai i peli delle gambe in testa, per fare lo shampoo usi il bidet?".
Parte alla grande e per mezz'ora ritmo e qualità delle gag sono da primato. Poi diventa alquanto prevedibile, a tratti anche tamarro per come i fantastici quattro (matusa) dovrebbero calarsi nel mondo ipersfrenato e luccicante di Las Vegas e tenere testa a bionde da urlo, drag queen e giovani sbruffoni. Altrettanto prevedibile è che alla resa dei conti tutto si risolva con situazioni e quadretti familiari ispirati alla massima tradizione del puritanesimo americano.
Quattro noti attori interpretano una commedia che sembra la risposta a Una notte da leoni in variante terza età. Uno di loro (Douglas) si vuole sposare con una ragazza molto più giovane di lui e chiama gli altri tre per fare bisboccia a Las Vegas. Arrivati sul posto, almeno ti aspetti una sterzata in stile Amici miei, invece tutto corre su binari già visti e collaudati. Douglas insiste a fare se stesso, ma almeno è imbeccato da de Niro e dalla Steenburgen, mentre Freeman e Kline, pur avendo le loro sottotrame, sono poco interessanti. Due pallini.
Il filone cinematografico "gerontologico" si arricchisce di un nuovo episodio, nobilitato dalla presenza di quattro vecchie glorie impegnate in un excursus nella città del gioco. La prima parte non è malvagia, poi la sceneggiatura decade verticalmente, in un continuo affastellarsi di banalità che nemmeno il grande mestiere delle star (ma spesso Mary Steenburgen ruba la scena ai maschietti) riesce a risollevare. Regia anonima di Jon Turteltaub.
Una sceneggiatura senza sorprese ma se non altro divertente e veloce per un film che ha il suo pregio più grande (ovviamente, direi) nel cast. I quattro protagonisti sono infatti spassosi insieme e confermano la loro classe anche all'interno di un filmetto così: Douglas è il playboy del gruppo, De Niro lo scontroso, Freeman il più posato e Kline il più divertente e buffo. Grazie a loro la pellicola decolla fin da subito e, nonostante le banalità, intrattiene bene. Buono.
Avventure senili per un gruppo di quattro grandi attori che effettivamente dimostrano ancora carisma. Si ride a seguire le peripezie di questi vecchietti che si ritrovano per un addio al celibato a Las Vegas entrando in contatto con un turbolento mondo di divertimenti (vanno persino a una gara di bikini, la parte più divertente del film, il cui presentatore è Redfoo!). Purtroppo il film sconta anche parti sentimentali banali che spezzano il ritmo, portando a un ovvio finale che tutti si aspettano.
Commedia senza grosse pretese che alterna momenti divertenti ad altri piuttosto risaputi e prevedibili. Ciò che salva il tutto è lo strepitoso cast schierato, che oltre al quartetto di stars in locandina può contare sull'elegante simpatia di Mary Steenburgen. Alcune gag vanno a segno, altre paiono meri riempitivi ma nel complesso c'è ritmo, almeno fin quando non si comincia a scivolare nei soliti moralismi made in Usa. Visti gli attori a disposizione un po' più di coraggio avrebbe giovato alla pellicola.
Solita commedia sulla terza età: film del genere hanno ormai inondato Hollywood, visto che la maggior parte dei mostri sacri è costretta a fare i conti con l'età che avanza. Di nuovo non c'è proprio nulla: per fare i "giovani" questa volta i nostri quattro eroi sono spediti a Las Vegas (dove fanno pure da giuria a una gara di bikini) e la storia è proprio da minimo sindacale. Anche il cast fa tutto quello che uno si aspetterebbe: De Niro il burbero, Douglas il Gekko ingrigito, Freeman il solito saggio e Kline il simpatico. Qua e là si sorride.
Quattro arzilli vecchietti, amici da una vita, si recano a Las Vegas per l'addio al nubilato di uno di loro e tra feste varie ne combineranno di tutti i colori. Un film goliardico che sicuramente non è una novità: sa di già visto e non dice nulla di nuovo, ma la bravura delle quattro star tiene in piedi la baracca e bisogna ammettere che le risate certo non mancano. Nulla di straordinario ma assolutamente non male.
MEMORABILE: La comparsata degli LMFAO e di 50cent.
Quattro amici attempati festeggiano l'addio al celibato di uno di loro a Las Vegas. Grandi attori che hanno fatto la storia del cinema non reggono qui il confronto con un prodotto come Una notte da leoni. Questo non vuol dire che la pellicola sia da buttare; si sorride, ci sono trovate divertenti, il calibro degli attori è comunque alto (in ruoli a loro strettissimi) e ci sono gli inevitabili "buoni sentimenti", ma non aspettatevi niente di nuovo o di strabiliante perché siamo sulla sufficienza.
La pellicola riunisce quattro vecchie glorie del cinema che, pur sapendo sempre il fatto loro, non riescono a convincere completamente. Il film a tratti diverte anche, ma spesso scade nel demenziale e, soprattutto, nell'improbabile; di conseguenza non basta la bravura e il bagaglio che si portano dietro i quattro. C'è una vena nostalgica di fondo che perdura sino al termine.
Commedia con un quartetto di attori niente male ma dal risultato abbastanza altalenante. La sceneggiatura è fin troppo semplicistica, raggiungendo il minimo sindacale solo per la presenza dei prestigiosi e comunque bravi protagonisti. Prima parte sicuramente più riuscita anche come battute comiche, mentre il finale scivola via stancamente senza spunti e sorprese.
Quattro simpatici "vecchietti" si riuniscono a Las Vegas per celebrare l'addio al celibato di uno di loro. Qui avranno l'occasione per sentirsi nuovamente vivi e chiarire alcune cose dolorose del passato. Nonostante la sceneggiatura non brilli certo per originalità, il film scorre in maniera piacevole grazie all'elevato numero di situazioni divertenti generate dal gap generazionale tra i protagonisti e il cast giovanile. Inoltre vedere quattro attori di questo calibro recitare assieme è sempre garanzia di una certa qualità, anche se è chiaro che si tratta di un'opera disimpegnata.
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