C'era una volta a New York - Film (2013)

C'era una volta a New York

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/01/14 DAL BENEMERITO REBIS
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Rebis 25/01/14 11:47 - 2331 commenti

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Lei vuole liberare la sorella dalla quarantena a Ellis Island. Lui la prostituisce in un teatrino di Manhattan. L'altro è un mago, che la ama sinceramente. Il sogno di una vita per James Gray è un melodramma d'altri tempi, trattenuto, pudico, sotteso, che traduce la frustrazione in sospensione, fa dell'impianto sociale la caratura stessa dei personaggi e lascia affiorare il non vissuto dagli sguardi, dal silenzio. Visivamente è un prodigio di illuminotecnica che inabissa lo sguardo nei chiaroscuri della memoria, nel pulviscolo del tempo. Renner sorprendente. Cotillard monotona. Ottimo Phoenix.

Sonsteak 30/01/14 10:55 - 17 commenti

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Un grande melò che prende avvio e si esaurisce a Ellis Island, le porte dell'America. Eva lotta contro tutti e tutto accetta per ottenere per lei e la sorella Magda, continuamente nominata e sempre assente nel film, una possibilità di felicità. Non manca il triangolo amoroso con i due cugini, il mago e il protettore Phoenix, un vero talento nel scegliersi ruoli tormentati in cui sono inscindibili il bene e il male. Bravi gli attori, ma i grandi occhi lacrimosi di Marion Cotillard non bastano a rendere pienamente riuscito il film.
MEMORABILE: Il discorso finale di Phoenix dal volto tumefatto, impastato di amore e odio.

Cotola 18/04/14 10:56 - 9009 commenti

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Gray cala una storia d'altri tempi, in una realtà sociale di cui si mostrano squarci interessanti che illuminano un noto pezzo della storia a stelle e strisce. Ciò che viene detto e mostrato è ben lontano dall'essere originale, ma viene raccontato con un buon piglio e senza annoiare lo spettatore. Quel che resta nella memoria è sicuramente la fotografia: un prodigio che merita da sola, forse, la visione delle pellicola.

Didda23 19/05/14 10:45 - 2426 commenti

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Gray continua imperterrito il suo cammino di analisi delle dinamiche famigliari (presenti in ognuna delle opere passate) dipingendo la tipica storia di immigrazione con problematiche annesse. La sovrastruttura è scintillante, merito di una fotografia (a cura del grandissimo Khondji) che mescola con dovizia i chiaroscuri. La regia è di stampo classico e la direzione degli attori è ammirevole. Phoenix (mostruosamente in parte) si mangia il resto della ciurma, anche se il buon Renner se la cava discretamente. Un filino troppo dilatato, per i miei gusti.

Galbo 19/09/14 05:59 - 12380 commenti

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Il primo film in costume di James Gray segnala un’involuzione del suo cinema. Chiaramente debitore per “impalcatura” generale a Leone, Scorsese e Coppola, il regista mantiene la tendenza a parlare di vicende familiari, ma perde la potenza drammatica di alcuni dei suoi film precedenti e sceglie una storia piuttosto povera di spunti, con personaggi poco approfonditi e interessanti. Certamente curata la caratterizzazione ambientale ma alla lunga il racconto è noioso. Buona la prova dei due protagonisti maschili mentre la Cotillard delude.

Nando 9/02/15 14:28 - 3810 commenti

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L'emigrazione di stranieri in terra americana nei primi decenni del ventesimo secolo. Una vicenda melodrammatica in cui le ambientazioni e le scenografie sono ben realizzate nonostante una certa freddezza dello sviluppo narrativo. Appropriati i due protagonisti maschili, mentre la Cotillard appare troppo avulsa dalle vicende. Finale eccessivamente romanzato e poco incline alla verità.

Jandileida 11/07/19 23:06 - 1560 commenti

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Melenso polpettone messo lungamente a cuocere da Gray sulla porta d'ingresso degli Stati Uniti del primi del Novecento. La confezione è decisamente curata, Phoenix fa sempre la sua figura nei panni dell'ennesimo tormentato ma siamo veramente di fronte a una rivisitazione senz'anima dell'eterno tema lui, lei e l'altro con qui una abusatissima e leggerissima patina social-migrazionale. Aggiungendo anche una Cotillard dal labbro perennemente tremulo e un ritmo non proprio da cavalcate delle Valchirie si ottiene un discreto effetto soporifero.

Daniela 29/01/20 17:00 - 12621 commenti

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Orfana polacca appena sbarcata a New York viene prima separata dall'amata sorella, poi cade nelle grinfie di un imbonitore che la avvia alla prostituzione.... Il personaggio del pappone redento, interpretato con la consueta bravura da Phoenix, costituisce quasi l'unico motivo di interesse in questo feuilleton ambientato nel primo dopoguerra che fa piovere sul capo della protagonista una serie disgrazie tali da farla sembrare la riedizione della sadiana Justine con Cotillard che, intrappolata nel ruolo ingrato, si trova ad esibire una sola mesta espressione. Film formalmente curato, ma inerte.

Capannelle 25/03/21 00:32 - 4398 commenti

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Tradisce le aspettative perché il trio di attori, seppur insolito, stuzzicava l'appetito ma alla resa dei conti la Cotillard è intrappolata in un personaggio troppo sofferto e vittima delle circostanze e Renner non riesce ad emergere alla distanza. La storia si lascia seguire ma anch'essa alla lunga non risulta credibile e denuncia più di un calo di ritmo. Regia e ambientazioni nel complesso curate ma niente di speciale.

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