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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

E' un Pieraccioni decisamente stanco quello che si presenta alla chiamata del Natale 2013; che affronta la maturità rendendosi conto di non aver più l'età per replicare la formula classica del lui incontra lei e si rivolge così al mondo dei giovani con atteggiamento paternalista; si introduce idealmente nell'appartamento che aveva occupato con Papaleo, Ceccherini e Tognazzi nei LAUREATI ma da chioccia che dispensa consigli e qualche freddura. Non è più il brillante ragazzotto d'un tempo, solo un borghese annoiato della vita con la moglie (Autieri) che nemmeno reagisce quando lei l'accusa...Leggi tutto ingiustamente di essersi fatto l'amante; vuole prendersi qualche settimana di vacanza dalla famiglia e s'immerge in una realtà che non gli appartiene più, nel film come nella realtà: il tratteggio dei quattro coinquilini con cui andrà a vivere è semplicistico, privo di sfumature, è evidente come le nuove generazioni Pieraccioni non sia più in grado di raccontarle come fece con la sua. Per cui, prima di un finale che affonda nella melassa oltre ogni esagerazione, si assisterà ai maneggi che escogita per appianare i diversi problemi dei quattro: dalla giovane incinta senza che vi sia un padre (Marianna Di Martino) a quella che se la fa coi ragazzini più giovani sognando il "toyboy" (Chiara Mastalli), dall'aspirante chirurgo che inorridisce alla vista del sangue (Giuseppe Maggio) al mulatto (David Sef) fidanzato con la bella bionda pronto a interpretare una versione abbreviata dell'INDOVINA CHI VIENE A CENA, alle prese con un Panariello cui tocca di rifare Spencer Tracy (in versione ancor più cinica e spregevole). Ceccherini investigatore privato perennemente camuffato conferma la svogliatezza con cui è condotta l'operazione, come se nessuno fosse granché convinto di ciò che sta facendo; e d'altronde la sceneggiatura è proprio poca cosa. Se il film in qualche modo - a tratti - si salva è per il mestiere degli interpreti, che seppur sempre più a fatica qualche risata riescono ancora a strapparla, di tanto in tanto. Del recitare dimesso Pieraccioni ha scelto definitivamente di fare la sua bandiera (la verve non è proprio più quella degli anni migliori) ed è riuscito a ricavarci un suo stile non disprezzabile, fatto di piccole notazioni umoristiche a margine, di sorrisi mai sguaiati misti a quell'espressività comica che a suo tempo ne fece un fenomeno. Se però la regia non evolve, negli anni, e anzi senza più solidi agganci all'effetto di qualche gag azzeccata naviga a vista senza più trovare un ritmo accettabile, difficile salvare molto. Eppure, per esempio, la rilettura intelligente della corsa per non pagare il conto che fu scena memorabile nei LAUREATI trova il suo perché all'interno di una riflessione sincera sulla disillusione degli "anta" che avrebbe meritato di essere la vera chiave di lettura del film. Benvenuti in bus e Iacchetti prete presenze superflue.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 14/12/13 DAL DAVINOTTI
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Markus 14/12/13 09:56 - 3690 commenti

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Sotto l'albero di Natale 2013 Pieraccioni ha messo una pellicola che, senza tanti fronzoli, catapulta un quasi cinquantenne (stufo dalla routine familiare) nel rutilante mondo giovanilistico odierno; fatto che però rivela il limite dell'operazione registica: vero che l’attore toscano ha ancora una certa verve innata, ma è evidente che non conosce affatto le nuove generazioni e si attacca dunque ai cliché. Una commedia scacciapensieri ormai lontana mille miglia dalle origini e dai fasti degli Anni ‘90. Unica nota positiva è che stavolta il buon Leonardo c'ha risparmiato l'ennesima femme fatale ispanica (non se ne poteva davvero più).

Paulaster 16/12/13 09:56 - 4425 commenti

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Pieraccioni si reimmerge nel mondo giovanile tracciandolo con la sua visione da favoletta: tutti belli, sorridenti, pieni di buoni sentimenti, pronti ad ascoltare chi ha più esperienza. L’unica cosa da salvare è che lo scorrimento è abbastanza filante come ci ha abituato, ma il tasso di glucosio è oltre il livello di sopportazione e il finale lascia interdetti per la scelta. Il contorno adulto ha mestiere ma poca sostanza di sceneggiatura.

Rambo90 17/12/13 02:12 - 7701 commenti

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Un film leggero, con tanto di tentativo (nobile) di distaccarsi da una formula abusata per tentare qualcosa di nuovo. L'operazione è riuscita, perché la pellicola mette allegria e regala molti sorrisi (ma nessuna risata grassa) senza essere volgare. Pieraccioni è ancora in forma e i giovani del cast bravini, mentre sono più in ombra i classici Ceccherini e Panariello. Buono.

Gabrius79 29/12/13 01:31 - 1427 commenti

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Pieraccioni ci regala una commedia diversa dal solito in cui lui uomo vicino ai cinquant'anni si trova a convivere con ragazzi di vent'anni. L'idea è simaptica e lo svolgimento discreto, con alcune gag azzeccate (la fuga per non pagare il conto, il cagnolino). Ceccherini e Panariello un po' sprecati, Autieri in ombra, Marzocca e Battista simpatici. Camei di Benvenuti e di Iacchetti (quest'ultimo con tre battute rozze ma efficaci).

Pumpkh75 4/01/14 00:00 - 1750 commenti

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Per nostra fortuna Pieraccioni rinuncia alla Forteza di turno con annessa improbabile parabola amorosa, ma dipinge un quadro sociale odierno ottimista e melenso fino all'inverosimile, rifuggendo come la peste ogni spiraglio negativo e descrivendosi come un gigionesco grillo parlante. Finisce (in maniera pessima, la caravella è indigeribile...) a tarallucci e vino, con il dubbio, involontario, se sia lui fuori tempo massimo oppure noi a essere pessimisti e rassegnati. Troppe macchiette, poche risate: una favoletta mediocre e scontata.

Delpiero89 29/01/14 21:36 - 263 commenti

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Ritorno di Pieraccioni al cinema e almeno per una cosa si può gioire: rispetto al pessimo precedente, questo è assolutamente vedibile. A tratti divertente, conta su gag nuove e già viste (e riviste) e su un cast numeroso (diversi i cameo celebri e più o meno riusciti da Ceccherini a Panariello, fino a Iacchetti e Benvenuti). Da apprezzare il tentativo del regista/attore toscano di rimettersi in gioco con una formula nuova, prendendo coscienza che gli anni passano anche per lui.

Dengus 1/04/14 09:05 - 361 commenti

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Il Pieraccioni studente universitario fuori corso del 1995 sembra tornare in questo film; certo che la freschezza e il physique du rôle non sono più gli stessi, ma il remake della scena del conto al ristorante sembra una simpatica autocritica. Questa volta Leonardo si limita a fare il saggio di un ben assortito gruppo di ragazzi, evitando di dover arrivare (finalmente!) al cuore della solita supergnocca (beh, con una moglie come la Autieri...) con il classico finale già visto. Comparsata amichevole (e inutile) di Ceccherini. Meglio di altri suoi lavori.

Galbo 20/04/14 09:23 - 12399 commenti

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Nel tentativo di "rinfrescare" il suo cinema, Pieraccioni realizza una commedia corale ambientata in parte tra i giovani universitari e autocitandosi ampiamente. Mette però troppa carne al fuoco, riempiendo il film di personaggi che giocoforza non riesce a caratterizzare adeguatamente. Il film vive così di macchiette a volte simpatiche, altre meno e risulta poco organico e compatto, benché l'ambientazione non sia male e gli attori piuttosto in parte. Discreto il finale.

Tomastich 4/07/14 22:57 - 1255 commenti

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Da ribattezzare sicuramente con "Un fantastico vai via". Pieraccioni ai minimi storici la butta sul buonismo, da nonno Libero ringiovanito, propenso a risolvere i problemi in casa altrui - i quattro venticinquenni - e non quelli in casa propria. Comparsate pseudo-trash per Ceccherini e Panariello, più triste quella di Benvenuti.

Redeyes 20/07/14 17:06 - 2449 commenti

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Noi si dice -va 'ia, va 'ia! -. Qua concluderei, ma mi dilungherò oltre modo dicendo che alla sagra del bollito il buon Leo è un pezzo pregiato. Disattesa ormai alcuna velleità di ironia si va celermente scadendo nel citazionismo rovinando anche i bei ricordi. Il film è infarcito di qualsiasi luogo comune: integrazione, ragazze madri, tradimenti, crisi della coppia, sindrome di Peter Pan, Edipo e pre-post mestruale; tedia a morte, lasciando la sola scoppola del cameriere a svegliarci col rumore. Evviva il buonismo!

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Didda23 10/11/14 09:24 - 2426 commenti

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Il declino di Pieraccioni pare inarrestabile. Ne è ulteriore conferma questo filmetto privo di idee dall'andamento eccessivamente zuccheroso e poco reale (tutti carini, tutti corretti, tutti positivi verso il mondo) che si avvale di un cast giovane ingiudicabile e di comprimari relegati in ruoli macchietta poco azzeccati (Battista, Marzocca). Nettamente più trash che divertenti le brevi apparizioni di Panariello e Iacchetti. Si salva dal monopallino unicamente per qualche situazione simpatica che rappresenta la luce in una densa oscurità.

Piero68 10/12/14 09:23 - 2958 commenti

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Che Pieraccioni avesse esaurito idee e verve comica era assodato da tempo, ma che potesse raggiungere livelli così bassi non me lo aspettavo. E così, costretto a ripescare addirittura dal suo primo successo (I laureati), il comico toscano mette in piedi una storia che per buoni 3/4 non si capisce dove voglia andare a parare. Personaggi mielosi e insopportabili e situazioni irreali con un cast giovane inguardabile. Dal fronte "vecchie glorie" invece solo comparsate a buon prezzo che nulla aggiungono. Qualche guizzo verso la fine. Sconsigliato!

Nando 10/12/14 10:16 - 3816 commenti

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Il comico toscano, dopo i fasti dei primi film, si trascina oramai stancamente in lavori infarciti di buonismo a iosa, in cui si osservano rimandi a sue vecchie pellicole e luoghi comuni come se piovesse. Una commedia leggera che mette tanta carne al fuoco salvo poi concludersi in modo scontato. Simpatico Battista, tristi Ceccherini, Panariello e Iacchetti.

B. Legnani 18/01/15 23:28 - 5533 commenti

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Spesso imbrazzante. Al di là dell'autocitazionismo e delle scopiazzature, il film non funziona per un difetto insanabile: vuole parlare di normale vita vissuta, ma si basa su snodi principali assurdi (a partire da quello delle manette). Mette poi in scena personaggi talmente fasulli (i quattro ragazzi, i due colleghi...) che non si riesce neppure a capire il livello della prestazione attoriale fornita. Tristi e poveri i ruoli di Panariello, Ceccherini e Iacchetti. In altre pieraccionate non riuscite il protagonista risultava almeno simpatico. Qui no.

Vitgar 13/08/15 10:54 - 586 commenti

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Classica "pieraccionata" senza infamia e senza lode. Il sempiterno incontro-scontro generazionale con un cinquantenne che alla fine si rende conto che è meglio lasciar perdere. Nel mezzo scenette di vario tipo che, peraltro, più che far riflettere o ridere fanno capire allo spettatore quando un regista dovrebbe cercare di rinnovarsi e cercare nuovi argomenti.

Panza 29/05/15 10:27 - 1842 commenti

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E rieccolo qua il nostro Pieraccioni, questa volta non alle prese con una bellezza latina da conquistare ma con il mondo dei giovani, tratteggiato in modo buonista e tremendamente irreale. Rispetto alla sua precedente uscita, Pieraccioni sembra ancora più svogliato nella recitazione e ci fosse una volta che si ride. Scende invece una nostalgica lacrimuccia per il cameo di Benvenuti; ancora più triste vedere invece Ceccherini ripulito e messo al servizio del tono mieloso del film. Suggerirei inoltre una cut version senza Panariello...

Ultimo 21/04/17 13:51 - 1656 commenti

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Filmetto simpatico, leggero, senza molte pretese ma con la volontà di consegnare una buona morale. Pieraccioni è in buona forma, così come lo è il cast dei giovani in generale. Simpatico Ceccherini (anche se è lontano dalle sue migliori interpretazioni...); un po' sottotono Panariello. Nel complesso non è male, pur essendo un film che vive di alti e bassi.
MEMORABILE: Pieraccioni al colloquio con i giovani studenti.

Deepred89 11/06/17 14:41 - 3709 commenti

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Accettati i presupposti, ovvero un imbolsito Pieraccioni che si installa in un appartamento condiviso da universitari facendo loro da maestro di vita, il film non è neanche troppo malvagio, avvelendosi di un buon ritmo e di qualche gag decisamente azzeccata (a partire dalla corsa-citazione), anche se dispiace per alcuni personaggi (il Iacchetti prete in primis) trascurati o situazioni mal valorizzate (l'incontro tra il mulatto e il padre della sposa razzista). Meno peggio del previsto i quattro giovani attori.

Il ferrini 18/08/18 00:24 - 2360 commenti

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Si apprezza quantomeno il tentativo di cambiare registro (che, ahimé, tornerà più trito che mai con Cenerentolo) in questo atipico Pieraccioni movie nel quale il nostro non è alle prese con la solita bellona da ri/conquistare attraverso le consuete goffaggini. Alcune gag funzionano, fra queste sicuramente l'autocitazione dei Laureati, ma l'impressione generale è che manchi una storia meritevole d'esser raccontata. I ragazzini sono lontanissimi dall'essere credibili, pessimo lo Iachetti prete, interessante invece il piccolo ruolo di Benvenuti.

Domino86 6/04/20 10:04 - 607 commenti

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Pieraccioni e tutta la squadra di personaggi tipici divertono seppur con storie semplici e banali, talvolta quasi scontate, e riescono comunque a compiere il loro dovere: realizzare gag divertenti che portino lo spettatore alla risata. Il tema attuale (e comune a molti) è la monotonia della vita coniugale e diventa il centro nevralgico della pellicola: è grazie a questa monotonia che il film prende verve.

Leonardo Pieraccioni HA DIRETTO ANCHE...

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Enzus79 23/11/22 22:49 - 2900 commenti

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Un bancario over quaranta va a vivere con alcuni universitari dopo un bisticcio con la moglie. Fino ad oggi forse il film peggiore di Leonardo Pieraccioni. Storia sfilacciata, per niente briosa e con situazioni viste e riviste, in cui lo stereotipo la fa da padrone assoluto. I personaggi di contorno sono tutti disegnati banalmente (su tutti quello di Panariello). Mediocre la colonna sonora.

Nick franc 5/12/23 20:49 - 517 commenti

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Per una volta Pieraccioni non va all'assalto della bella di turno ma la pellicola è ben lontana dall'essere riuscita: i problemi derivano da una sceneggiatura troppo frammentaria e da un cast sovraffollato che impedisce ai vari attori di mettersi in luce. Le polveri della comicità risultano così troppo bagnate, in virtù anche di battute che raramente muovono al sorriso: il ruolo che Leonardo si cuce addosso in questo frangente, poi, è veramente troppo paternalistico e zuccheroso. A livello attoriale i ragazzi forse un cappellino meglio dei veterani.
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  • Homevideo Mco • 4/06/14 23:33
    Risorse umane - 9970 interventi
    In DVD e BD dal 5 Giugno 2014 per 01 Distribution.
  • Discussione Rambo90 • 6/05/15 23:13
    Pianificazione e progetti - 436 interventi
    Ho appena rivisto il film e voglio allargarmi di più sul voto, mi è piaciuto più della prima volta, è possibile aggiungere un punto esclamativo ??
  • Discussione Zender • 7/05/15 07:51
    Capo scrivano - 47801 interventi
    Sì certo, fatto.
  • Musiche Panza • 6/06/15 15:02
    Contratto a progetto - 5199 interventi
    Le canzoni del film (titoli di coda):

    Eleonora Rindi, Tuscany sun (Sibaldi)
    Gianluca Sibaldi, A lovely confusion (Sibaldi)
    Eleonora Rindi, Via vai dance (Sibaldi)
    Eleonora Rindi, On the go (Sibaldi)
    Eleonora Rindi, Start again (Sibaldi - Rindi)
    Gianluca Sibaldi, Siempre es bueno l'amor (Sibaldi)
    Ludwig Punk Beethoven (Sibaldi)
    Eleonora Rindi, See you (Sibaldi)
    Gianluca Sibaldi, Moody tango (Sibaldi)

    Leonardo Pieraccioni, La risata di mia figlia (Pieraccioni - Dati)
    Chiara Mastalli, You Can't Hurry Love (B. Holland - E. Holland - Dozier)
    Colore, Un fantastico via vai (Pattaro)

    Non citate nei titoli di coda:
    Caravella dreamin' (Sibaldi)
    Improvvisamente (Sibaldi)
    L'assenza (Sibaldi)
    Rivelazioni (Sibaldi)
    Per un ceffone di euri (Sibaldi)
    Crescendo (Sibaldi)
    Ultima modifica: 6/06/15 15:03 da Panza
  • Discussione Ruber • 14/01/23 22:40
    Formatore stagisti - 9254 interventi
    Non capisco i vosti bassi a questo film di Pieraccioni, che a vedere quelli successivi diretti dal regista toscano e di gran lunga superiore.
    Che Pieraccioni da alcuni o diversi anni, non ha più la verve dei primi film, quersto e poco ma sicuro, tuttavia questo film secondo me e molto meglio di alcuni pastrocchi precedenti come il penoso "Io e Marilyn" o "Una moglie bellissima", tanto per citarne due, e successivi come il maldestro "Il professor Cenerentolo" o l'ultimo mediocre "Il sesso degli angeli". Qui la sceneggiatura ha una corpo ed è scritta abbastanza bene e il soggetto non mi dispiace per nulla e i dialoghi sono divertenti, cose che in altri film non ho trovato anzi.
  • Discussione B. Legnani • 14/01/23 22:53
    Pianificazione e progetti - 14971 interventi
    Ruber ebbe a dire:
    Non capisco i vosti bassi a questo film di Pieraccioni, che a vedere quelli successivi diretti dal regista toscano e di gran lunga superiore.
    Che Pieraccioni da alcuni o diversi anni, non ha più la verve dei primi film, quersto e poco ma sicuro, tuttavia questo film secondo me e molto meglio di alcuni pastrocchi precedenti come il penoso "Io e Marilyn" o "Una moglie bellissima", tanto per citarne due, e successivi come il maldestro "Il professor Cenerentolo" o l'ultimo mediocre "Il sesso degli angeli". Qui la sceneggiatura ha una corpo ed è scritta abbastanza bene e il soggetto non mi dispiace per nulla e i dialoghi sono divertenti, cose che in altri film non ho trovato anzi.

    Ho riletto il mio commento. Mi pare ricco di motivazioni
  • Discussione Ruber • 15/01/23 11:34
    Formatore stagisti - 9254 interventi
    Non dico il contrario ossia che tu non abbia motivato il tuo commento, e che non concordo sul fatto che Pieraccioni non risulti simpatico, mentre lo sono quando dici che Panariello e altri hanno ruoli da assoluti comprimari e di una certa povertà, attori di quel calibro gestiti da Pieraccioni i dovevano e potevano dare di più. Le manette ci possono stare , ok sono abbastanza comiche come trovata ma non danneggiano il film, che a mio giudizio perde per altre situazioni poco riuscite. 
  • Discussione B. Legnani • 15/01/23 15:07
    Pianificazione e progetti - 14971 interventi
    Ruber ebbe a dire:
    Non dico il contrario ossia che tu non abbia motivato il tuo commento, e che non concordo sul fatto che Pieraccioni non risulti simpatico... 

    Qui siamo nell'emozionale. Uno non  può correggere questa specifica sensazione, se la prova.
  • Discussione Ruber • 15/01/23 18:36
    Formatore stagisti - 9254 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Ruber ebbe a dire:
    Non dico il contrario ossia che tu non abbia motivato il tuo commento, e che non concordo sul fatto che Pieraccioni non risulti simpatico... 

    Qui siamo nell'emozionale. Uno non  può correggere questa specifica sensazione, se la prova.
    Beh chiaro se a te di principio Pieraccioni non ha mai fatto ridere e e e non ti è simpatico e ovvio che non dovresti guardare i suoi film ;) a me è sempre piaciuto fin dagli esordi (i suoi tempi migliori) molto meno negli ultimi anni come ho scritto nei post sopra. La sua comicità deve piacere se no e inutile guardare i suoi film, a me ad esempio Benigni fa l'effetto che fa Pieraccioni con te, solo in alcuni suoi film ho riso veramente, in altri la noia prendeva il sopravvento. Pieraccioni negli ultimi anni ha perso (e fin'ora non l'ha ritrovata...) quella comicità che lo caratterizzava nei primi suoi film, mi spiace perchè ha scritto ottime sceneggiature.

    Ultima modifica: 15/01/23 19:15 da Ruber
  • Discussione B. Legnani • 15/01/23 20:40
    Pianificazione e progetti - 14971 interventi
    Ruber ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Ruber ebbe a dire:
    Non dico il contrario ossia che tu non abbia motivato il tuo commento, e che non concordo sul fatto che Pieraccioni non risulti simpatico... 

    Qui siamo nell'emozionale. Uno non  può correggere questa specifica sensazione, se la prova.
    Beh chiaro se a te di principio Pieraccioni non ha mai fatto ridere e e e non ti è simpatico e ovvio che non dovresti guardare i suoi film ;) a me è sempre piaciuto fin dagli esordi (i suoi tempi migliori) molto meno negli ultimi anni come ho scritto nei post sopra. La sua comicità deve piacere se no e inutile guardare i suoi film, a me ad esempio Benigni fa l'effetto che fa Pieraccioni con te, solo in alcuni suoi film ho riso veramente, in altri la noia prendeva il sopravvento. Pieraccioni negli ultimi anni ha perso (e fin'ora non l'ha ritrovata...) quella comicità che lo caratterizzava nei primi suoi film, mi spiace perchè ha scritto ottime sceneggiature.

    Ruber, scusa, ma non è così.
    QUI il suo personaggio non mi è simpatico. Ne IL CICLONE, come vedi nel mio commento, mi è simpatico. E non poco.

    Ultima modifica: 15/01/23 20:40 da B. Legnani