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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Definito da alcuni la risposta italiana allo ZELIG di Woody Allen (solo per la somiglianza nella struttura narrativa, beninteso), il film di Enzo Monteleone è in realtà la storia di un attore fallito, Antonio H. per l'appunto (dove H. sta per Hutter ma suggerisce anche una profonda identificazione con Haber fin dalla scelta di lasciare solo l’iniziale nel titolo), raccontata da lui stesso attraverso ricordi suoi (suddivisi in capitoli precisi) e testimonianze di personaggi eccellenti del nostro cinema con i quali Hutter sarebbe venuto in contatto durante la sua travagliata carriera. Sfilano così, nella parte di loro stessi, registi come Loy, Monicelli,...Leggi tutto Bertolucci, i fratelli Taviani e attori come Michele Placido, Fantastichini, Giuliana De Sio, Monica Scattini, Massimo Ghini e molti altri. Nessuno sa da dove stia il confine tra realtà (di Alessandro Haber attore) e finzione (di Antonio Hutter, protagonista del film), ma è certo che i due hanno davvero moltissimi punti di contatto. Haber, da sempre considerato buon caratterista in film di successo e buon attore protagonista in produzioni di poche speranze, si impegna moltissimo e ha modo di mostrare tutte le sue innegabili qualità d’attore, arrivando però a volte a palesare il motivo per cui probabilmente ha sempre faticato a trovare ruoli di primo piano, e cioè una inevitabile ripetitività nella recitazione, ansiosa e nevrotica all'inverosimile. Le sue smorfie, gli ammiccamenti, quel socchiudere continuamente gli occhi ostentando un sorriso forzato sono le componenti del suo (relativo) successo ma anche i limiti di un personaggio sempre troppo uguale a se stesso.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Skinner 3/11/12 11:35 - 592 commenti

I gusti di Skinner

Un buon mockumentary, un gioco meta-cinematografico attorno alla carriera di Haber/Hutter, caratterista mai abbastanza apprezzato nel panorama italiano. Tutto sommato divertente, il film soffre di una certa ripetitività allorchè il gioco si fa scoperto, né aiuta troppo un'inutile digressione sentimentale con la De Sio. Tuttavia va apprezzata l'originalità dell'operazione, abbastanza all'avanguardia per l'epoca. E il film, anche grazie ai numerosissimi camei, non annoia.

Kanon 14/11/12 13:33 - 604 commenti

I gusti di Kanon

Zeligata de noantri e frastornante iperbole Haberrante. Cantico del caratterista, peana sulla disfatta dove Hutter si fa hunter alla ricerca della grande occasione, strillando continuamente Sono fotogenico! Film dal dosaggio sbagliato: troppa anfetamina per Haber ed eccessiva normalina per tutto il resto fan si che lo scorrimento proceda a due corsie disgiunte. Il piccolo pantheon di celebrità raccolte – giusto per dire "Toh! Guarda chi c'è!" – tutto sommato risulta vano e non solleva più d'un sopracciglio.

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