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MMJ Davinotti jr
Anno: 1994
Genere: commedia (colore)
Regia: [+e] Neri Parenti
Note: Secondo sequel di "Le comiche", (aka "Le comiche 3")
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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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- Quello che si dice un buon film:
Ciavazzaro - Non male, dopotutto:
Markus, Lovejoy - Mediocre, ma con un suo perché:
Undying, Herrkinski, Rambo90, Schramm, Dengus, Taxius, Pessoa - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Marcel MJ Davinotti jr., Cangaceiro, Redeyes, Fabbiu, B. Legnani, 124c, Funesto, Samuel1979, Metuant, Galbo, Gabrius79, Pinhead80, Ultimo, Deepred89 - Gravemente insufficiente!:
Nando, Minitina80
Devo dire che sono rimasto soddisfatto anche di questo terzo capitolo, un piccolo cult della mia infanzia. Gli attori principali non hanno perso del tutto lo smalto e confezionano buoni episodi: quello iniziale ambientato a teatro è un piccolo capolavoro, forse un po' debole e buonista l'ultimo col bambino ma pazienza: si ride e di gusto. Ottime le musiche e il finale, con classica stoccata anti-Berlusconi.
Qualche risata ci scappa, e l'occhio può bearsi di curve prorompenti alla visione della Badescu: mora sensuale sia essa vestita o meno. Per il resto siamo al livello dei predecessori (il chè vuol dire che il film è mediocre) e la causa è da ricercare nella riproposizione di gag già viste in precedenti pellicole dirette da Parenti (Sogni Mostruosamente Proibiti o Ho Vinto la Lotteria di Capodanno). Ad ogni buon conto, se non si sono viste le citate pellicole, Le Nuove (si fa per dire) Comiche meritano d'esser viste.
Non un capolavoro (del resto non erano granchè nemmeno i primi due capitoli), ma questo terzo film della serie (camuffato da film a sè stante, manca il "3"), lo classificherei a metà: nel senso che il più debole rimane a mio modesto parere sempre il primo (cosa strana!), seguito da questo mentre il migliore è il secondo. Rara incursione cinematografica della Badescu ed ultimo cameo cinematografico per Renato Cestiè. Molto divertente l'episodio del teatro.
Terzo e ultimo capitolo delle comiche che vedono protagonisti gli irriducibili Paolo Villaggio e Renato Pozzetto. Nonostante il ritmo altalenante, è un filmetto simpatico e godibile del quale vanno segnalati almeno il primo episodio (quello ambientato a teatro) e quello del giudice. Il resto lascia il tempo che trova. Bravi e simpatici come sempre i due protagonisti.
Se già i primi due film del trittico pur essendo buoni non erano stati memorabili, qui si tratta di una scadente chiusura della quale non c'era bisogno. Pozzetto e Villaggio sembrano averne le palle piene di rifare i "Ridolini" della situazione ed anche Parenti in regia è ridotto veramente al lumicino, con le solite gag vecchie quanto il cucco. L'unico episodio decente è quello della scorta, ma si ride comunque pochissimo in questo che è uno dei peggiori lavori mai visti dagli anni '90 ad oggi.
Due bolsi, ottimi, comici, al servizio di un film che suona già trito e ritrito prima ancor di iniziare, posson ben poco fare per non apparire tristi. Fra sketch buonisti, fra bodyguards etc etc si arriva alla fine; certo qualche risata ce la facciamo pure, ma non tutte quelle che ci dovremmo aspettare. Mediocre.
Mi sono dovuto convincere di assistere ad un cartone animato per riuscire a finirlo e, in piccolissima parte, a farmelo piacere; ecco rispiegato perché da bambino adoravo le comiche e ora non le sopporto. I tipi di incidenti, le situazioni umoristiche che più che surreali tendono al ridicolo... non mi piaceva nemmeno il primo ma almeno aveva qualche valida trovata e rendeva omaggio alle comiche anni 30; qui è solo una continua scopiazzatura, con due attori stanchissimi che non sembrano nemmeno trovarsi più bene in coppia.
Inutile terzo capitolo di una saga non molto riuscita. Tuttavia m'aspettavo di peggio: rispetto al secondo capitolo, davvero fiacco, qui si cerca di dare una costruzione un po' più elaborata alle storie(lle), con qualche debolissima critica sociale (quello della scorta e l'ultimo episodio del bebè). Tuttavia la gag del teatro è gradevole e ben architettata, con un bel cast di contorno e discreta è pure quella al campeggio (ma la Badescu mostra un fondoschiena assai cellulitico). Come al solito molte gag sono scontatissime, ma si fa guardare. **
Quattro episodi, guardabili con un po' di sforzo. Renato sempre al minimo, Villaggio sempre al riciclo. TEATRO: buona l'idea del gruppo elettrogeno, ma poi l'unica trovata è gonfiata a dismisura e già vista in Sogni mostruosamente.... CAMPING: l'episodio peggiore, senza una vera trovata; c'è Jimmy Ghione!. GUARDIE DEL CORPO: pesantemente copiato dal duo Sordi-Bologna. TEVERE: a metà via fra Vizietto e Tre uomini e una culla, coloratissimo, con plagio da Ollio, citazione da La corazzata, infimo momento di travestitismo.
Terzo film della serie "Le Comiche", con gli stessi interpreti, ma presentato in sala tre anni dopo il secondo. Paolo Villaggio e Renato Pozzetto ce la mettono tutta, ma arrancano, perché gli skeches sono più lunghi (stavolta sono solo quatto), le trovate più stanche, le risate più rare. La comica peggiore è l'ultima, quella del neonato smarrito dai genitori, che vorrebbe essere un omaggio a Chaplin e che strappa ben poche risate. Triste conclusione di una serie cimematografica simpatica.
MEMORABILE: La gag di Berlusconi che entra in politica.
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Pozzetto e Villaggio sono due grandi attori, ma vederli in un contesto così riciclato e dal ritmo lento è davvero triste. Parenti in altre occasioni è stato più efficace, qui invece quasi tutte le gag sono già viste (Pozzetto recupera pure il famoso "taaac"). Ogni tanto si ride, ma la quantità è troppo superiore alla qualità. Il peggiore della serie, mediocre.
Deludentissimo, perché assai diverso dal I e dal II e quasi totalmente insalvabile da qualsiasi aspetto lo si prenda. La carenza generale di idee è sconvolgente e la comicità ne risente al massimo (i riciclaggi e la ripetitività la fanno da padroni) e lo slapstick, ingrediente principale dei precedenti, è ridotto giusto al primo episodio (mediocre malgrado qualche spunto). Fuori luogo l'ultimo, in quanto intenzionalmente non comico. Le uniche cose da salvare sono OST e fotografia: per il resto, gli SFX sono fiacchissimi e gli attori davvero pessimi.
MEMORABILE: "Una volta ha provato con quattro fiaccole: una in bocca, due nelle mani e una..."; La rapina iniziale, con un trashissimo "pissicosopatico".
Più che comiche alquanto tragiche, in quanto si osservano episodi privi di qualsiasi appeal che non strappano il sorriso ma suscitano per lo più rabbia. Situazioni ripetitive da cabaret di infimo ordine con due interpreti imbolsiti e privi di stimoli. Villaggio appare totalmente noioso. L'unica piccola cosa degna di nota è la Badescu nuda, il che è tutto dire.
Il tentativo di rievocare i "fasti" di un certo tipo di cinema si risolve anche qui in un mestissimo fallimento; se i primi due capitoli mi hanno lasciato parecchie perplessità, quest'ultimo è decisamente peggio, con sequenze orrende (quella del teatro tra tutte) e un numero eccessivo di gag che rendono il film pesante da digerire. Forse se dico che l'unico momento di interesse è la presenza di una giovane Badescu non mi allontano così tanto dal vero.
Rispetto ai primi due capitoli qui siamo decisamente un paio di gradini sotto: dei quattro episodi complessivi si salva soltanto quello del teatro, ancora capace di strappare qualche sana risata, mentre gli altri viaggiano sui binari della mediocrità quando non della noia. I due protagonisti appaiono entrambi stanchi, il ritmo ne risente, le trovate sono sempre meno e sempre più trite; l'episodio di chiusura è forse il peggiore di tutta la serie e anche qui le citazioni sono eccessive.
MEMORABILE: Il gruppo elettrogeno che illumina il teatro con la dinamo a pedali.
Terzo episodio di una trilogia iniziata con Le comiche. L'espediente iniziale questa volta è la fuoriuscita dei due personaggi protagonisti dal tubo catodico. Se il primo episodio strappava qualche risata, Le nuove comiche non mantengono quanto promesso dal titolo. Langue soprattutto il ritmo che il regista non riesce ad imprimere a causa della debolezza delle gag proposte dalla sceneggiatura. Anche gli attori sono evidentemente stanchi e svogliati e lavorano per onore di firma.
Terzo film della trilogia e sicuramente il peggiore. Oramai si percepisce una ripetizione a oltranza di cose straviste (su tutti l'episodio a teatro) e da ridere rimane veramente ben poco. A salvarsi è forse l'episodio più tenero ossia quello in cui Pozzetto e Villaggio devono occuparsi di un neonato. Tutto il resto è noia. Peccato.
Saranno anche nuove, ma riesumano il vecchio: dai citati Laurel&Hardy (un autogoal disgraziato quant'altri mai) su fino a plagiare senza verecondia alcuna il trio ZAZ (il binocolo ecceduto, l’uomo-cartoccio) o riciclare equivoci e calembour non proprio freschi di giornata, senza contare che il tanto omaggiato slapstick risente di un’imbarazzante ammanco ritmico che inficia di ¾ il film. Come aggiungere che saranno anche comiche ma non è che ci si pieghi dall’ilarità. E dire che se si sta al gioco la briosa partenza a tutta pasticcioneria qualche favore lo conquista. Poi la qualità gioca a nascondino, e occorre mettersela via.
MEMORABILE: Il bambino lanciato come una palla parato al ralenty con gli ululati da stadio in sottofondo.
Niente a che vedere con i due film precedenti. Le nuove comiche è veramente un film brutto. Comincia bene con la scena a teatro che è simile come comicità allo stile degli altri due film, ma da lì in avanti è uno scempio totale. Si perde completamente lo spirito goliardico che aveva contraddistinto le altre opere di Parenti e si cade nel nulla. Credo che nemmeno Pozzetto e Villaggio si siano divertiti a recitare in questo film.
MEMORABILE: Pozzetto e Villaggio durante "Romeo e Giulietta" a teatro.
I primi due film mi sono sempre piaciuti; purtroppo non posso dire lo stesso di questo terzo capitolo, complice una serie di gag viste e riviste che rendono il film poca cosa. Pozzetto e Villaggio sono due miti, ma qui sono ridotti al minimo. Salvo solo l'episodio delle guardie del corpo. Mediocrissimo.
Sergio Di Pinto HA RECITATO ANCHE IN...
Con questo atto si chiude la trilogia con la coppia Pozzetto/Villaggio. I due continuano a compensarsi, ma il risultato è inferiore ai due lavori precedenti. Sarà che entrambi ormai sono avviati al declino, oppure per una sceneggiatura più dozzinale, sta di fatto che le risate si fanno più difficili, a eccezione dell'episodio del teatro, dove la coppia di pasticcioni dà vita a una simpatica situazione, che coinvolge pure il capolavoro shakesperiano. Inferiore ai precedenti, ma nemmeno così tanto.
L'incipit col duo nel televisore lasciava ben sperare, ma il film si rivela ben presto il peggiore della trilogia. Parenti possiede i giusti tempi comici, ma poco può di fronte a un copione che di comico offre quasi nulla, per di più appesantito da un ritmo blando e da una totale mancanza di idee. Quasi guardabile l'episodio teatrale, fiacco quello col verdoniano Petrucci, agghiaccianti i restanti due. Villaggio ricalca col pilota automatico la maschera del Fantozzi più ebete, Pozzetto ci mette la faccia e le movenze: entrambi fallimentari.
Pozzetto e Villaggio sono due grandissimi comici, ma in questo terzo episodio delle comiche paiono un po' stanchi e svogliati e riflettono quello che è questo film, ovvero una sciocchezza, anche perché le gag sono sempre quelle e cominciano a stancare. Inizia bene, perché l'episodio del teatro è davvero divertente, ma già col secondo comincia la noia che prosegue fino all'ultimo e cioè quello col bambino, il meno riuscito della trilogia. Ci sono affezionato ma ** è già tanto. Mediocre.
Il terzo e ultimo capitolo si candida a essere il peggiore. Le idee sono praticamente finite e si ripete la stessa sostanza degli altri due palesando una stanchezza inevitabile per una serie che è andata ben oltre i propri limiti naturali. Nel momento in cui tenta di cambiare direzione, come se non bastasse, tracolla in qualcosa di indigeribile e sciatto. Pozzetto e Villaggio toccano il fondo nella seconda parte, improvvisandosi genitori di un trovatello, sperando invano che un’aggiunta di buoni sentimenti possa far breccia.
Terzo capitolo annunciato per questa sorta di antologia della comicità cinematografica: anche in questo caso gli spunti sono illustri ma non tutti i remake sono particolarmente riusciti. Si ride a tratti, fra lungaggini a volte difficili da digerire, soprattutto nelle derive scatologiche che nemmeno questa volta Parenti riesce ad evitare. La prova dei protagonisti è dignitosa mentre i personaggi di contorno non sono tutti dello stesso livello e spesso il ritmo arranca. Niente di memorabile ma nel genere si è visto sicuramente di peggio. Gli appassionati potrebbero gradire.
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- E' mancata Karina Huff
fonte: pagina fb di Gregorio Mandarini - Caspita, giovanissima direi, a 55 anni! Dispiace davvero... Indimenticabile eroina vanziniana!
- ciao susan...
- Era ancora giovane. Mi dispiace.
Una prece. - Se ne va un pezzo della mia adolescenza. R.i.p. Karina.
- Giovanissima, mi spiace d'avvero. Sapeva essere sexy e simpatica allo stesso tempo. La ricordo volentieri in Sapore di mare e in Vacanze di Natale e negli ultimi incubi fulciani (Voci dal profondo)
Ciao Karina...Ultima modifica: 18/04/16 20:26 da Buiomega71 - Dispiace molto, un volto cardine del nostro cinema anni '80. Oltre che nelle commedie la ricordo anch'io volentieri per le partecipazioni ai film meno gettonati di Fulci, su tutti La casa nel tempo.
- Spiace molto non solo per la giovane età, ma per quello che ha dato con i Vanzina nei fulgidi anni '80. RIP
- Ancora molto giovane. RIP
