Danimarca metà del '700: il re Christian VII, mentalmente instabile, è facilmente manovrato dai reazionari dignitari di corte. L'incontro con un medico tedesco, seguace dell'illuminismo, cambierà la storia del paese ed anche la vita della regina... Appassionante affresco in cui i fatti storici, fedelmente resi, e le pulsioni ideali del tempo si intrecciano con la vicenda amorosa, senza che i primi ne risultino banalizzati. Di gran pregio la confezione, eccellente tutto il cast, a partire da Mikkelsen che conferma la sua statura attoriale.
Discreta mattonata appensantita oltremodo da una ingiustificata durata, Royal affair ha il pregio - nonostante tutto - di far conoscere una pagina poco nota (ai più) dell'effetto dell'illuminismo sul regno danese nella seconda metà del Settecento. La regia di stampo classico manca di personalità e la sceneggiatura bada poco al sodo e si perde in momenti dimenticabili. Rigorosa la ricostruzione ambientale. Vale la pena di darci un'occhiatina unicamente per la prova di Mads Mikkelsen.
Una pagina della storia danese in pieno avvento illuminista. Ottima ricostruzione ambientale e psicologica con interessante analisi dei pensieri e credenze in voga nel periodo. Lievemente prolisso ma per nulla noioso, si avvale di interpreti adeguati con menzione per il magnetismo "illuminato" di Mikkelsen.
La storia del medico illuminista alla corte danese in un magnifico film che rende la vicenda storica viva e vibrante di sentimenti e di idealità filosofiche e politiche. Una delle rare occasioni in cui in un film storico forma e contenuto hanno eguale valore. Il tutto grazie ad un'ottima sceneggiatura, un'impeccabile ricostruzione ambientale e una riuscita prova di recitazione del terzetto dei protagonisti, con menzione particolare per Mikkel Boe Følsgaard. Da vedere.
Bel film, meritorio nello svelare una pagina sconosciuta ai più. Se non tutti i passaggi possono risultare credibili, il nocciolo della vicenda è che un medico di corte fu effettivamente in grado di attuare riforme illuministe ma dopo un anno e mezzo la storia passò e gli presentò il conto, abbastanza salato. Fotografia e atmosfere elegantemente svolte, attori in gran forma, ogni tanto cala.
La ricostruzione storica è eccellente, Mikel Boe Folsgaard nella parte del re folle è assolutamente superlativo e da oscar (mentre invece il grande Mikkelsen è stranamente inespressivo), gli splendidi paesaggi danesi sono rappresentati con gusto pittorico. Peccato che il film segua ben presto la facile via del manicheismo con i buoni illuministi a redimere l'umanità e i cattivi clerical (ovvio...) fascisti militaristi a voler bloccare le "magnifiche sorti e progressive"... Nella parte finale ci allunga un pochettino troppo.
Fin dai tempi di Amleto, la corte danese è un luogo da affrontare con cautela. Alla fine del '700 un re svanito sposato a una regina troppo sveglia si affida a un medico illuminista per governare un paese arretrato. La miscela è esplosiva e condurrà a un complotto di palazzo. La ricostruzione storica e ambientale (praghese) è sontuosa, così come il lavoro sui personaggi, interpretati molto bene dal cast. A volte, però, dà la sensazione di un fine lavoro di calligrafia non sempre innervato da autentica passione o ispirazione. Comunque, molto interessante.
Un efficace mix di storia e di invenzione ambientata alla corte danese nella seconda metà del XVIII secolo. Un medico illuminato e illuminista chiamato presso la famiglia reale per controllare la bipolarità del re Christian VII, ne diventa la guida e quasi un alter ego nella vita pubblica e in quella familiare. Ricostruzione storico-politica accurata che traccia bene la parabola dei tre protagonisti e di un'epoca (anche se con qualche lungaggine); sceneggiatura e scenografia esaltano la grande prova attoriale di Mikkelsen, Vikander e Folsgaard.
MEMORABILE: Le sfuriate del re; Il montare della passione tra il medico e la regina; Il drammatico epilogo.
Intrighi politici e amorosi alla corte danese nella seconda metà del 1700. Periodo e vicenda che hanno segnato una svolta nel governo della Danimarca, fino ad allora sotto una guida conservatrice clericale. Il film funziona sotto l'aspetto politico evidenziando bene le ripercussioni delle nascenti idee illuministe, con la buona interpretazione di Mikkel Boe Følsgaard nei panni del re Christian VII. La parte dell'amore segreto tra il dottor Struensee (un Mads Mikkelsen troppo statico) e la regina Carolina è più piatta e convenzionale.
Dignitoso dramma in costume che consente ad Arcel di risollevarsi dai precedenti scivoloni. Il suo maggior pregio è aver scelto un evento storico ignoto ai più, mostrando la Danimarca del '700 come un paese lercio e bigotto, indisposto ad accettare gli orizzonti illuministi, gradualmente introdotti a corte dal nuovo medico del re... La cura minuziosa nella ricostruzione passa in secondo piano di fronte alla bravura del cast: il sempre ottimo Mikkelsen non mette in ombra la Vikander, ma il vero mattatore è l'esordiente Følsgaard che, nella parte del sovrano instabile, buca lo schermo.
MEMORABILE: "Siete un pazzo, ma mi piacete molto. Non vorrei dover piangere sulla vostra testa tagliata!"; Fuori dalla carrozza; Scioglimento del consiglio.
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DiscussioneDaniela • 11/03/14 07:35 Gran Burattinaio - 5930 interventi
xDidda23
Beh, a me il film ha intrigato assai e quindi la lunga durata non è pesata affatto, però quello che dici mi ha fatto venire in mente una notizia, riferita alla produzione cinematografica occidentale, sentita pochi giorni fa non ricordo su quale emittente radio: l'aumento considerevole della durata media dei film, passati da circa 90 minuti di un paio di decenni fa alle quasi due ore attuali. E spesso questo lunga durata non trova giustificazioni adeguate...
DiscussioneDidda23 • 11/03/14 08:52 Contatti col mondo - 5798 interventi
Interessante come spunto.
Un esempio per tutti Judd Apatow: commedie che superano le 2 ore in passato quasi non esistevano...
Solo l'anno scorso sono usciti un bel pò di film che arrivavano ai 180minuti...
Grazie della segnalazione!
Ho trovato molto appassionante oltre che curiosa la vicenda di questo medico di corte che si sostituisce all'inetto re danese non solo nel suo letto ma anche alla guida dello Stato, facendo varare leggi all'avanguardia per i suoi tempi e cercando di imporne altre rivoluzionarie (tipo la vaccinazione obbligatoria e gratuita per i poveri!).
Un film magnifico, trasforma la storia in materia viva rendendo di eguale valore il contenuto e il contesto. Mikkelsen si conferma grande attore ma gli altri attori protagonisti non sono da meno.
DiscussioneDaniela • 19/04/14 08:42 Gran Burattinaio - 5930 interventi
Galbo ebbe a dire: Un film magnifico, trasforma la storia in materia viva rendendo di eguale valore il contenuto e il contesto. Mikkelsen si conferma grande attore ma gli altri attori protagonisti non sono da meno. Vero, grande prestazione di Mikkelsen, ma Følsgaard non è da meno, considerato soprattutto il tipo di personaggio che deve ricoprire: stupido, infantile, lunatico, un "folle" senza la grandezza che a volte si accompagna alla follia. Sono contenta che tu abbia apprezzato il film: pochi altri film di ispirazione storica, fra quelli che ho visto, mi hanno messo così tanta voglia di saperne di più sui fatti narrati...
Daniela ebbe a dire: Galbo ebbe a dire: Un film magnifico, trasforma la storia in materia viva rendendo di eguale valore il contenuto e il contesto. Mikkelsen si conferma grande attore ma gli altri attori protagonisti non sono da meno. Vero, grande prestazione di Mikkelsen, ma Følsgaard non è da meno, considerato soprattutto il tipo di personaggio che deve ricoprire: stupido, infantile, lunatico, un "folle" senza la grandezza che a volte si accompagna alla follia. Sono contenta che tu abbia apprezzato il film: pochi altri film di ispirazione storica, fra quelli che ho visto, mi hanno messo così tanta voglia di saperne di più sui fatti narrati...
Hai ragione, credo che leggerò il libro che è stato da ispirazione per il film