Aquadro - Film (2013)

Spaccato adolescenziale su come una coppia di ragazzini inizia a crescere sotto la campana di Internet. Filmato senza enfasi, rispecchiando una realtà in cui gli ormoni (tanti) vanno in circolo e i neuroni (pochi) non capiscono fin dove si può giocare con la privacy altrui. Crescere è difficile, ma non si colpevolizza nessuno, i genitori non sono nemmeno presenti e la scuola è vista come antiquata. Adatto ad adulti che hanno figli con lo smartphone perenne in mano.

Filmetto leggero senza grosse pretese. La sedicenne Amanda s'invaghisce del coetaneo Alberto, lei è imbarazzata e sciocca, lui introverso e pornofilo; la cassa di risonanza della rete e dei suoi social networks creerà grande scompiglio nella coppietta. La pellicola è girata interamente a Bolzano con attori di livello mediocre. La realtà adolescenziale moderna è mostrata con abbondanti tratti d'inverosimiglianza; un mondo compresso in una bolla nella quale gli adulti sono qualcosa di alieno. Prodotto assolutamente innocuo e moscio.

La trama esile basterebbe appena per un prologo a un intreccio molto più interessante (ma così non è, purtroppo), figuriamoci se è in grado di reggere un film peraltro girato volutamente (si spera) in maniera semi amatoriale, imperniato su aneddoti poco interessanti e senza uno straccio di approfondimento psicologico dei - seppur pochi - personaggi (e non lo si può definire neanche istruttivo, dato il finale arronzato per accontentare il pubblico prevalentemente giovane cui è diretto). Cast anonimo, pathos assente; sconclusionato, sotto certi aspetti retrò e francamente evitabile.