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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Peter Jackson, fin qui regista oltraggioso di horror demenzial-splatter come BAD TASTE e BRAIN DEAD, cambia registro e punta al film d'autore ottenendo subito sorprendenti riconoscimenti di critica. Prendendo spunto da una storia realmente accaduta nella sua Nuova Zelanda a metà degli anni 50, Jackson racconta dell'amicizia morbosa che lega due amiche: Pauline (Melanie Lynskey) e Juliet (Kate Winslet, futura “lady Titanic” e qui al suo debutto cinematografico), venuta dall'Inghilterra....Leggi tutto Fin da subito si ha la sensazione di avere di fronte un regista di rango, con le idee chiare e in possesso di una padronanza tecnica non indifferente. Il disegno delle due protagoniste è preciso, mai indulgente (e chi se ne importa se le due risultano antipatiche!), realistico e allo stesso tempo sognante come il loro modo di affrontare la vita: sono scatenate, esagerate quando si tratta di ridere, di piangere o di esternare altri sentimenti. Un ritratto di adolescenza inquieta inframezzato dalla voce fuori campo di Pauline che redige il diario dal quale è stata ricostruita la storia. Jackson non rinuncia poi al suo background naturale dando vita al mondo parallelo inventato dalle due per un loro romanzo in costante aggiornamento: re, principi e cavalieri di fango che grazie a effetti speciali altamente professionali si muovono sullo sfondo di castelli giganteschi rendendo a volte quasi impercettibile il passaggio dalla realtà al sogno. Manca al film una regia capace di prolungare l’interesse, che dopo una prima parte “preparatoria” ben costruita tende a perdersi in inutili farragini o a ripetersi senza trovare spunti sufficientemente coinvolgenti. Sopravvalutato.

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Giapo 2/05/07 15:31 - 246 commenti

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L’aspetto più attraente del film è rappresentato dall’abilità con cui Jackson riesce a contrapporre fisicamente le fantasie delle protagoniste alla cruda realtà che le circonda. Poesia e orrore si alternano e si fondono nella terribile e grottesca visuale che le fanciulle hanno del mondo degli adulti. Jackson indugia un po’ troppo nello sviluppo della storia e il film paga una certa lentezza, ma per la particolarità con cui è girato e la suggestione che riesce a infondere merita almeno una visione.

Galbo 29/03/08 13:58 - 12392 commenti

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Ispirato ad un fatto di cronaca realmente accaduto in Nuova Zelanda, Creature del cielo è abilmente diretto da Peter Jackson che ricostruisce molto bene il contesto personale e familiare dei personaggi principali alla caratterizzazione psicologica dei quali è principalmente dedicata la riuscita sceneggiatura. Particolare attenzione è data all'immaginario delle due amiche che operano in ambienti molto ben fotografati. Brave le due protagoniste. Da vedere.

Cotola 22/07/08 20:25 - 9043 commenti

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Dopo due horror splatterosi, deliranti e sopra le righe, Jackson cambia registro mostrando ancora una volta, sebbene solo a sprazzi, di possedere un certo talento. La maturità narrativa non è ancora pienamente raggiunta: il film, infatti, ha alcune cadute di tono e di gusto. Tuttavia va riconosciuta al regista australiano una notevole capacità nell'alternare il registro onirico e quello reale e nel costruire due personaggi femminili pieni di contraddizioni ed ambiguità e che proprio per questo risultano molto interessanti.

Hackett 24/07/08 14:21 - 1867 commenti

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Dopo i sanguinolenti esordi Jackson cambia un po' strada e ci racconta questa particolare (e vera) storia di amore, morbosità e morte. Il regista lavora con mano delicata e già si capisce che le sue doti vanno oltre il cinema splatter. Buona la prova delle interpreti (anche la giovane Winslet ancora a piedi asciutti) e solida la sceneggiatura che non cade nel tranello del moralismo.

Puppigallo 2/03/09 22:06 - 5273 commenti

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Difficile riconoscere Jackson, il regista di Bad taste, in questa pellicola. Ciò non vuol dire che sia deludente. In realtà, la profonda (mooolto profonda) amicizia tra le due ragazze (un plauso alla Winslet) è trattata in modo piuttosto originale, fondendo con una certa sapienza la cruda realtà, fatta di incomprensioni, malattia, genitori dannosi e profonda ignoranza, con il loro mondo ideale, frutto di fervida immaginazione, popolato da idoli che, almeno lì, non permettono a nessuno di fargli del male. Essendo una storia vera, la soluzione finale fa sospettare che fossero due cerebrolese.
MEMORABILE: Il povero Orson Welles, definito "L'uomo più mostruoso che esista".

Homesick 17/10/09 10:28 - 5737 commenti

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Riprendendo un fatto di cronaca nera del ’54, Jackson si catapulta nel mondo incantato di due romantiche adolescenti, entrambe frustrate da conformismo e pregiudizi della vita di provincia. Il loro è un mondo di colori fiabeschi, suoni (la voce del tenore Mario Lanza), animali mitici (l’unicorno) e divi del cinema come Mason e soprattutto Welles, più volte materializzato in una creatura di fango. Opera in toto fredda, sia per una cura scenografica talmente ricercata da diventare leziosa, sia per l’agitazione del flusso narrativo.

Gugly 8/11/09 11:00 - 1187 commenti

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Opera accurata che racconta fedelmente un fatto di cronaca nera avvenuto negli anni 50 in Nuova Zelanda. Le protagoniste sono ragazze strane, antipatiche, immerse in un mondo tutto loro (efficaci gli effette speciali e la fotografia), forse anche per scappare da un mondo grigio, conformista (la scuola, la famiglia) e soprattutto ipocrita. Non c'è indulgenza per queste due adolescenti che progettano lucidamente un omicidio, ma non si può non ammirare la loro intelligenza, sprecata nel pozzo nero di un egoismo infantile.
MEMORABILE: Tutte le visioni; il sorriso della Winslet.

Rebis 18/01/10 20:08 - 2337 commenti

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Quello di Jackson è un cinema di Mostri la cui indole irrefrenabile (a prescindere dal territorio di appartenenza: horror, dramma, fantasy) mira all'over-size, a valicare i limiti convenuti: oltre il pianeta conosciuto, oltre la vita e oltre la morte. Così, Heavenly Creatures, basato su un fatto di cronaca, scalza il reale, lo supera con l'intenzionalità iperbolica delle due protagoniste, tracimando in un mondo immaginale lussureggiante e impetuoso. Un apparato plastico che consente a Jackson di coglie il vigore di un'adolescenza esiziale, titanica. Sulfurea Melanie Lynskey.

Greymouser 26/03/10 00:03 - 1458 commenti

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Straordinario quanto sottovalutato dramma di un insolito Jackson, questo film costituisce un meccanismo perfetto, dalla regia alla recitazione strepitosa delle giovani protagoniste. Ingenuità e ferocia, cinismo e poesia si alternano e si intrecciano su piani sovrapposti, tra realtà prosaiche e inquietanti mondi onirici, fino alla raggelante conclusione. Grande cinema.

Stefania 26/03/10 00:08 - 1599 commenti

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Juliet e Pauline, fiori del male di feroce innocenza, sigillate nel loro autistico paradiso, in viaggio per l'isola che non c'è, guidate da una stella maligna. Visivamente, la regia interseca magnificamente il mondo reale e l'universo parallelo che è il fantastico rifugio delle due ragazze; nella mente delle protagoniste, invece, le due dimensioni sono divise da una dicotomia fatalmente insanabile. Freschissime e soavemente nevrotiche sia la Winslet che la Linskey, nella storia di un sogno pulito e tenero dal quale Juliet e Pauline non vogliono svegliarsi. A nessun costo...

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Saintgifts 2/04/10 00:02 - 4098 commenti

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Il fattaccio avvenne a Christchurch, in Nuova Zelanda e loro sono le Heavenly Creatures. Di paradisiaco c'è ben poco nella loro storia (vera), se non quel fantastico posto inventato dalle loro esaltate menti di adolescenti che stanno per diventare donne. E diventano donne, eccome. Naturalmente la colpa non è tutta loro. Il film è straordinariamente interpretato dalle protagoniste, Melanie Lynskey e Kate Winslet, ben fotografato e con inserti di effetti speciali notevoli, regia e sceneggiatura sarebbero state perfette con un pizzico di sobrietà.
MEMORABILE: Quando la Winslet trova la madre a letto con l'amante e le chiede cento sterline per tacere al padre la scoperta.

Pigro 23/10/10 09:34 - 9666 commenti

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La storia vera dell'intimo sodalizio di due ragazze con una fervida immaginazione e un delitto da fare. Più che dall'amicizia amorosa o dalla perversione omicida, Jackson è sedotto dalla fantasia come altro livello di relazione fra le due, regalandoci suggestive esplosioni floreal-cromatiche o curiosi eserciti di omini di plastilina. Ma è proprio grazie al livello visionario che riesce a descrivere con lucidità sia l'amicizia che la perversione, come se il virtuale ci facesse comprendere meglio il reale. Bravissime le protagoniste esordienti.

Enzus79 22/12/10 16:39 - 2895 commenti

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Peter Jackson non sorprende come nei suoi precedenti Splatters e Fuori di testa, ma convince nel come riesca a far interessante questa storia "presa" dalla realtà. Kate Winslet è superconvincente e la regia è di una tecnica apprezzabile. Jackson ha fatto di peggio.

Domino86 15/04/11 14:12 - 607 commenti

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Il film è ispirato a un fatto di cronaca realmente accaduto in Nuova Zelanda. Per la prima volta appare sullo schermo l'ormai famosa e brava Kate Winslet e bisogna ammettere che in effetti le premesse per diventare ciò che è oggi c'erano tutte. La pellicola si segue con interesse e le due protagoniste, se prima scaturiscono tenerezza, sicuramente nel proseguio conducono a tutt'altro.

Mdmaster 15/09/11 01:40 - 802 commenti

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Strano racconto di un'amicizia vissuta tra il reale e l'immaginario, di quelle che creano e distruggono allo stesso tempo. La prima parte prometteva uno sviluppo narrativo, purtroppo mancante. Jackson resta indeciso tra donare al film una robusta vena psicologica o buttarla in viaggio nella fantasia, non sfruttando adeguatamente nessuno dei due filoni. La Winslet e la Lynskey son brave, però, e riescono a portare in vita i loro personaggi in maniera credibile e coinvolgente. Un'interessante curiosità, non obbligatorio di certo.
MEMORABILE: Welles che rincorre le due ragazzotte fino al letto (!); Pauline e Julie si scrivono lettere mentre la seconda è in ospedale.

Belfagor 27/10/13 09:45 - 2690 commenti

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Dopo le prime pellicole horror, Jackson cambia bruscamente corsia con la ricostruzione di un omicidio avvenuto negli anni '50. A metà strada fra il thriller e il dramma adolescenziale, è un film che deve molto all'ottima interpretazione delle due giovani protagoniste, che danno vita a un'alchimia tanto ingenua quanto morbosa. Ottima anche la fotografia ricca di colori. Le sequenze fantasy che descrivono il mondo immaginario delle due ragazze arricchiscono gli eventi reali senza essere fuori luogo, come invece accadrà in Amabili resti.
MEMORABILE: L'inseguimento immaginario da parte di Orson Welles.

Daniela 3/03/14 12:51 - 12662 commenti

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Due ragazzine compagne di scuola: quella di classe agiata è trascurata dai genitori, quella di più modeste origini invece detesta la madre. Trascorrono le loro giornate parlando dei loro divi preferiti, correndo nei prati, sognando un mondo popolato dalle creature della loro fantasia. Si amano e sono disposte a tutto per evitare di essere divise... Storia di due assassine in erba, ingenue fino alla follia, ricca di invenzioni visive in puro stile Jackson, più attraente che realmente disturbante ma comunque originale, da vedere. Esordio col botto per Wislet, ma qui la più brava è l'altra.
MEMORABILE: Il castello popolato da personaggi di plastilina a grandezza naturale; dopo la visione de "Il terzo uomo", Welles ghigna, affascina e spaventa

Anthonyvm 20/05/18 23:24 - 5686 commenti

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Peter Jackson dice addio al suo vecchio cinema ultrasplatter per tentare una strada decisamente più impegnata, senza tuttavia rinunciare a quel suo stile grottesco (qua molto attenuato) che nel caso del film in questione è giustificato dalle evasioni in salsa fantasy delle due ottime protagoniste. Il gioco dura forse un po' troppo e alla fine della visione si ha la sensazione che certi passaggi potessero essere sacrificati per far spazio ad altri più interessanti (la tragedia vera e propria è consumata solo negli ultimissimi minuti). Discreto.
MEMORABILE: L'inizio spiazzante e il finale, davvero disturbante.

Minitina80 29/11/19 12:23 - 2984 commenti

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Ottimo sul piano puramente tecnico, vantando una discreta messa in scena e una bella fotografia. A questo si aggiungono le buone interpretazioni degli attori e il buon gusto nel rappresentare la componente fantastica delle due ragazze. Apprezzabile l'abilità nel mascherare una vicenda grottesca con i toni fanciulleschi che rendono il finale ancora più crudo e spiazzante. Suo malgrado, però, non riesce a mantenersi interessante per buona parte della durata, annoiando a più riprese.

Fedeerra 8/12/19 07:07 - 770 commenti

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Portando il suo sguardo all’interno di un microcosmo giovanile deviato e raccontando in modo grottesco una tragedia realmente accaduta, "Creature del Cielo" svela con un tocco fantastico gli incubi e le visioni di due figlie del creato, filmando il malessere crescente di una piccola borghesia neozelandese dipinta da film horror. Primo ruolo cinematografico per Kate Winslet, che qui interpreta in modo straordinario una matricida lesbica e morbosa. Da pelle d’oca il momento in cui le due ragazze si avviano (con la madre) verso un picnic nel bosco.

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Deepred89 19/04/20 01:20 - 3706 commenti

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Molto vicino al precedente Splatters - Gli schizzarcervelli per ambientazioni, movimenti di macchina e overacting generale (ritroviamo anche la "mammina" Elizabeth Moody), "Creature del cielo" se ne discosta totalmente per contenuti. Un coming of age sognante, bizzarro e psicologicamente fascinoso, dagli esiti di una cattiveria che lascia più spaesati che convinti, con una Lynskey più azzeccata della qui eccessiva Winslet. Le parentesi oniriche si fermano sempre un attimo prima di eccedere. Qualche somiglianza con ...E non liberarci dal male.

Alex75 18/08/21 19:31 - 880 commenti

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Jackson passa con credibilità dallo splatter al cinema d’autore ispirandosi senza moralismi e con eleganza un po’ leziosa al rapporto “particolare” tra due adolescenti disadattate nella sonnolenta Nuova Zelanda degli anni ‘50, destinato a sfociare nella cronaca nera. L’idea di rendere lo scollamento delle protagoniste dalla realtà con inserti fantasy è accattivante, ma purtroppo si traduce in lungaggini sempre più pacchiane. La Winslet mostra già all’esordio grandi potenzialità, mentre la Lynskey cresce alla distanza, grazie all’interessante evoluzione del suo personaggio.
MEMORABILE: La prima apparizione del “Quarto Mondo”; Pauline: “Sarebbe magnifico se potessi prendermi anch’io la tubercolosi”; Orson Welles; Il finale.

Myvincent 27/10/21 10:09 - 3741 commenti

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Da una storia vera, un'amicizia senza confini fra due adolescenti che si conoscono sui banchi di scuola condividendo un mondo di sensazioni e fantasie che sembra appartenere solo a loro due. Con un registro tutto particolare, in bilico fra il trasognato, il fantasioso e il truculento, il regista firma un'opera che parte bene, poi si perde in lungaggini, per terminare proprio quando sembrava ingranare la quarta. Occasione perduta, irrimediabilmente.

Teddy 25/04/22 22:58 - 825 commenti

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Si snocciola su due piani: quello del cinema dossier - che estrapola il regresso culturale da un fatto di cronaca nera - e quello del racconto horror - su cui dilaga lo stile visionario e granguignolesco di Peter Jackson. Debutto fragoroso invece per Kate Winslet e Melanie Lynskey, candide, perfide e delicatamente psicotiche. Triste e devastante la chiusa finale scandita dal coro aureo di Puccini.
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  • Discussione Rebis • 22/01/10 08:29
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Gugly ebbe a dire:

    L'unica cosa che rimane dubbia è per me il rapporto omosessuale.
    Stando alle perizie del processo che ne seguì, il legame lesbico non fu dimostrato, anzi la scrittrie Anne Perry, alias Juliette Hulme, quando fu rintracciata dopo l'uscita del film dichiarò che al processo erano state riferite molte cose non vere sulla sua amicizia con Pauline, e che il progetto di omicidio si reggeva su un patto d'onore con l'amica, che altrimenti si sarebbe suicidata.

    Io sono propensa a crederci: a 15 anni l'amicizia è spesso tutto, ma è altrettanto facile per gli adulti vedere un legame morboso dove c'è solo un intensissimo affetto.


    Non capisco, Gugly: perché tacci il rapporto omosessuale di morbosità? Non può trattarsi semplicemente di amore? Attrazione? Tu stessa scrivi che nelle amicizie adolescenziali dentro ci sta di tutto... Per altro nel film, secondo me, non emerge affatto alcun tipo di giudizio negativo, ma semmai la descrizione di un afflato, una complicità purissima, irresistibile. Non credo Jackson interpreti il rapporto lesbico nell'accezione di rapporto morboso, ma piuttosto come una conseguenza naturale e molto probabile...
  • Discussione Gugly • 22/01/10 08:57
    Portaborse - 4710 interventi
    morboso perchè nella loro unione, di qualsiasi natura fosse, si sono dimostrate arroganti e cattive con il mondo.
  • Discussione Rebis • 22/01/10 15:05
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    uhm... sì, ma sono anche molto ingenue (innocenti?), visto che dal mondo si sono ritirate per vivere nel "loro"...
  • Discussione Gugly • 22/01/10 15:15
    Portaborse - 4710 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    uhm... sì, ma sono anche molto ingenue (innocenti?), visto che dal mondo si sono ritirate per vivere nel "loro"...


    No.
  • Discussione Rebis • 22/01/10 15:55
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    magari non hai troppa voglia di affrontare la questione ma potresti chiarirmi la tua posizione?
  • Discussione Gugly • 22/01/10 16:01
    Portaborse - 4710 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    magari non hai troppa voglia di affrontare la questione ma potresti chiarirmi la tua posizione?

    A mio parere, anche se adolescenti, esisteva in loro una frustrazione associata ad una grande intelligenza, il che fa cadere l'alibi dell'ingenuità, almeno nel senso puro ed adolescenziale delle fanciulle ingenue; sapevano bene quello che sapevano, tanto è vero che il delitto fu pianificato nei particolari e giorni prima.
  • Discussione Rebis • 22/01/10 16:12
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    a me il film ha ricordato molto Le Serve di Jean Genet che tenta, proprio come Jackson di ricostruire lo spazio mentale di due donne e le dinamiche ludiche, rappresentative (la cerimonia!) che le spingono fino al delitto... se il film fosse un giallo, dal mio punto di vista, sarebbe corretto parlare di alibi, ma le due ragazzine il giallo "lo fanno", cioè agiscono come se fossero le protagoniste di un melò delittuoso, ma in realtà sono solo due ragazzine di provincia. Se fosse un film dossier sarebbe giusto giudicarle, interrogarsi sulla moralità delle loro azioni, ma non mi sembra che Jackson volesse ricostruire la vera storia delle due ragazze, quanto rappresentarla dentro un orizzonte immaginifico: per lui sono creature del cielo, non della terra, quindi nel suo film ne escono pure, innocenti, perché cinematografiche. Poi, se voglimo attenerci ai fatti storici, allora sì, sono daccordo con te, le ragazzine sono colpevoli punto e basta.
  • Discussione Gugly • 22/01/10 16:18
    Portaborse - 4710 interventi
    Le serve si rifa ad un altro celebre caso di cronaca nera francese, si trattava di due sorelle, una di loro finì e morì giovane in manicomio.
  • Discussione Rebis • 22/01/10 16:32
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    ... e Jean Genet uno scrittore geniale, troppo spesso dimenticato...
  • Musiche Alex75 • 3/01/22 13:55
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Nella colonna sonora, l'"idolo" delle due protagoniste, Mario Lanza, è presente con cinque brani, tra cui Funiculì Funiculà e You'll Never Walk Alone.
    Ultima modifica: 3/01/22 14:40 da Zender