The colony - Film (2013)

L'inizio con la base in mezzo ai ghiacci potrebbe far pensare ad una variante della Cosa, ma siamo invece qualche anno dopo l'alba del giorno dopo: clima impazzito, terra gelata, gruppetti di sopravvissuti rintanati sottoterra, cannibali... Ebbene sì, cannibali, ma si comportano proprio come zombi corridori, a parte il fatto che, quando li ammazzi, muoiono. Fishburne fa il capo carismatico, Zegers l'eroe senza carisma, Paxton il fanatico, Viergever sembra la versione cattiva del maggiordomo della famiglia Addams. Il film è un filmetto ed anche gli effetti speciali non hanno nulla di speciale.

Per gli spettatori che non ne hanno avuto ancora abbastanza di film su un’umanità desolata e post apocalittica. Un "b movie" non esaltante, ma dignitoso nella prima parte che cura bene l’ambientazione (che ricorda abbastanza quella di The day after Tomorrow) ed è segnato positivamente dalla carismatica presenza di Fishburne. Purtroppo nella seconda parte la deriva horror risulta decisamente banale e soprattutto già vista; nonostante la breve durata, si chiude all’insegna della noia. Scontato.

Post-nuke dai contorni apocalittici che induce a riflettere su quella torre meteo in disarmo tra i ghiacci: arriveremo davvero a (provare a) mettere le mani anche sul cielo? Ciò premesso va detto che il film non si presenta come particolarmente innovativo, eccettuata forse una rara (e compiaciuta) crudezza nell'esibire la violenza (l'uso di una mezzaluna docet). Fishburne esce di scena troppo presto e il restante comparto fatica a coprirne la dipartita. Discretamente accattivante per una serata all'insegna del genere.

In un mondo reso invivibile da un inverno artificiale, un gruppo di superstiti riceve una richiesta di soccorso da un'altra colonia. Le premesse sembrano suggerire un incrocio fra Alien e La cosa, ma il film prende presto la strada dello slasher con tanto di cannibali. Sarebbe comunque interessante, non fosse per la totale assenza di idee (anche per quanto riguarda le dinamiche del gruppo) e un cast che più svogliato non si può, inclusi ahimè Fishburne e Paxton. Niente di nuovo sotto la neve.

Una discreta messa in scena per essere un film così di routine, con una sceneggiatura che sa di già visto a ogni svolta, tra colonie di umani che sopravvivono in mezzo ai ghiacci e cannibali che li minacciano. Nonostante il ritmo sostenuto ci si annoia, perché davvero nulla può sorprendere uno spettatore che ha ne ha viste già tante simili. Se non altro il cast non è male, perchè ci sono Fishburne e Paxton con il loro carisma e anche Zegers non sfigura. Buone le scenografie.

In un mondo post-apocalittico totalmente congelato i pochi sopravvissuti si dividono in colonie ma, oltre al gelo, questi devono vedersela con un'influenza contagiosa e mortale. Film di questo tipo se ne sono visti tantissimi e "The Colony" sicuramente non può considerarsi al top nel genere (anche se c'è di peggio). Interessante la prima metà, principalmente fantascientifica, mentre la seconda, tendente più all'horror, è molto deludente. La presenza di Fishburn aumenta, anche se di poco, la qualità del film. Si fa vedere e dimenticare in fretta.

L'umanità è alle prese con un confinamento per via di una nuova era glaciale, tra problemi di convivenza, influenze e cibo scarso. Parte tutto bene (a parte gli effetti computerizzati, poco realistici) e la storia regge regalando una certa dose di ansia anche (o soprattutto?) grazie a Fishburne, ma nella seconda parte scade totalmente tramutandosi in una sorta di horror stantio e stravisto che annoia terribilmente, fino a una conclusione che più stiracchiata di così non si poteva.

La Terra subisce una nuova glaciazione e i sopravvissuti vivono sottoterra in colonie autonome. Un giorno una di esse riceve via radio un SOS da un’altra, e un trio parte in missione di salvataggio nel clima artico. Un’idea buona anche se non del tutto nuova è realizzata però in maniera assai convenzionale. Non può dirsi scialba, perché le ambientazioni soprattutto fuori dalle colonie sono suggestive e ben realizzate, però fin dall’inizio latita ogni parvenza di reale thrilling. A parte Fishburne, anche come prove attoriali proprio non ci siamo.