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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Now You See Me
Anno: 2013
Genere: action (colore)
Regia: Louis Leterrier
APPROFONDIMENTI: Spiazzati dal finale - Film con finale a sorpresa
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L'IMPRESSIONE DI MMJ
Sposare crimine e illusionismo significa aprire scenari potenzialmente interessantissimi, e una sceneggiatura frizzante unita alle facce apparentemente giuste dà subito l'impressione di aver incrociato un ottimo thriller, in cui i "four horsemen", quattro maghi dalle specialità diverse, uniscono le loro forze per spettacoli epocali. Già il primo show lo è infatti, perché rapinare una banca francese dall'hotel Mgm di Las Vegas con la complicità di uno spettatore "teletrasportato" non è da tutti, e far cadere sul pubblico in visibilio i milioni rubati ti consegna alla storia. E la polizia che fa? Mica può credere a un furto operato in un modo simile... Gran bella sfida, alla quale partecipa anche...Leggi tutto uno specialista nello svelare i trucchi dei maghi (un ottimo Freeman, finalmente in un ruolo marginale non stereotipato). Tutto sembra essere studiato nel migliore dei modi insomma, con le facce giuste al posto giusto, dialoghi brillanti, un Michael Caine perfetto come miliardario/magnate ("Le do il doppio"; "Guardi che sono cinque milioni"; "Mi ha visto trasalire?"). Quando subentra l'azione si intuisce che il regista è principalmente un mestierante con tanta voglia di mettersi in mostra, ma ad ogni modo ancora il film regge. Si cominciano però ad avvertire le prime incongruenze, che si sommeranno in seguito fino a tradursi in grossi buchi di sceneggiatura destinati a minare pesantemente la credibilità dell'operazione. Troppe le idee solo abbozzate, gettate nel mucchio senza criterio, troppe le furbate che denotano una fastdiosa disonestà nei confronti dello spettatore, atte in gran parte a preservare il colpo di scena finale che dire tirato per i capelli è dir poco, con un epilogo prima ermetico (nonché di scarso fascino) poi posticcio, tanto per tenere in vita qualche accenno sentimentale. Calcolare come ingenuità le tante superficialità sarebbe dare un torto al bel lavoro visibile in molte parti del film. Fortunatamente c'è il cast in palla a sostenere il tutto (notevole Harrelson, soprattutto) e una regia sufficientemente smaliziata per garantire un buon ritmo. Così, in fin dei conti, il film si lascia vedere con discreto gusto anche per la buona vena di Mark Ruffalo (il poliziotto burbero e isterico) e Mélanie Laurent, deliziosa francesina dell'Interpol che gli fa da spalla. Certo c'è da mettersi le mani nei capelli, ripensando a tutto col senno di poi: son talmente tante le cose che non tornano...
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Chiudi TITOLO INSERITO IL GIORNO 13/07/13 DAL BENEMERITO RAMBO90 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 14/07/13
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- Davvero notevole!:
Il ferrini, Pinhead80, Domino86 - Quello che si dice un buon film:
Rambo90, Taxius - Non male, dopotutto:
Marcel MJ Davinotti jr., Dusso, Didda23, 124c, Capannelle, Cotola, Daniela, Galbo, Tarabas, Ultimo, Pessoa - Mediocre, ma con un suo perché:
Belfagor, Saintgifts, Scarlett, Redeyes, Jandileida, Zoltan - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Luchi78, Delpiero89, Il Dandi
La premessa è intrigante: quattro illusionisti che rapinano banche adoperando trucchi di magia. Lo svolgimento è quello classico del film che vuole stupire a tutti i costi, a volte andando troppo in là, ma tutto sommato rilevandosi un buon passatempo. I dialoghi sono veloci e zeppi di battute, il ricco cast svolge bene il proprio compito (Ruffalo e Harrelson in particolare) e le scene action sono ben fatte, seppure nessuna davvero memorabile. Finale assurdo ma in linea con la voglia di stupire. Buono.
The prestige insegna che, affinché il trucco funzioni, il pubblico deve desiderare di essere ingannato. Ho provato ad affrontare il film con questa disposizione d'animo, ma i protagonisti fastidiosi (ad eccezione dell'istrionico Harrelson) e gli effetti speciali sciatti non sono stati sufficienti a coprire una trama piena di cliché e incongruenze, con elementi chiave urlati più che suggeriti. Non basta qualche buona interpretazione di contorno (Caine e Freeman ottimi come sempre): il trucco c'è, si vede e si è già visto.
MEMORABILE: Di fronte alla richiesta di cinque milioni, Caine replica: "Mi ha visto trasalire?"
Parte bene, si affloscia ma inaspettatamente si riprende (però il finale è disonesto, ai limiti dell'inverosimile). A posto il cast con gustosi siparietti tra Harrelson e Eisenberg (ma Freeman è nel solito ruolo usato solo per far nome). Il secondo tempo, in cui la credibilità si perde quasi del tutto, è però più divertente.
Attraverso l'insegnamento noliano possiamo parafrasare il film con le componenti principali del trucco illusorio: la promessa è ben congegnata e il mix fra illusione e crimine poteva essere altamente esplosivo; la svolta (ovvero la parte centrale) regge abbastanza anche se emergono le prime incongruenze. Il prestigio (la parte fondamentale) mostra voragini narrative che manco un sinkhole è in grado di creare. Peccato perché il cast sembra in palla, a esclusione di un flaccido e poco carismatico Ruffalo. Un'occasione sprecata.
Storia di poliziotti, prestigiatori, banchieri, rapine e vendetta, diretta dal regista de L'incredibile Hulk. Leterrier non mi aveva convinto con il suo gigante verde, ma con questo thriller mi ha tenuto incollato alla sedia fino alla fine. Le magie dei quattro maghi sono veramente spettacolari, roba da far impallidire David Copperfield e Silvan. Cast discreto, comandato da un Ruffalo poliziotto sfigato e da un Freeman ex-mago che la sa lunga, ma non troppo. Simpatici Caine e Harrelson, bella la francese.
Risultato nella media che assicura una discreta serata ma non sfrutta a dovere le potenzialità offerte dalla storia. Il tasso di spettacolarizzazione (e di castronerie) rimane contenuto entro limiti accettabili per un'oretta, poi sfugge al controllo degli autori che si rifugiano in soluzioni da farsa o facilmente intuibili. Per fortuna il buon assortimento del cast e una certa brillantezza controbilanciano queste debolezze dell'opera.
In tutte le rappresentazioni di magia, o di illusionismo, il trucco c'è; difficile vederlo perché l'occhio cade sempre dove il mago vuole che cada. Bisogna provare di guardare altrove, a ciò che sembra non c'entrare per nulla. Il film non fa eccezione a questa regola e i depistaggi non si contano. Enfatizzazione massima dello spettacolo con musica incalzante e pubblico in visibilio, urlante, a raccogliere denaro fasullo. "Nobilitato" da illustri presenze, ennesimo trucco a mascherare la mediocrità generale.
Film di genere non male che pur non portando sullo schermo particolari novità, riesce comunque ad intrattenere ed intrigare con la sua trama che presenta diversi punti interrogativi. L’accusa di grande inverosimiglianza è, ovviamente, valida: ci sono buchi di sceneggiatura enormi. Però quel che più delude è un finale in parte di difficile comprensione (ma l’occhio, cos’è?), in parte comunque deludente nonostante un colpo di scena che col senno di poi non è così sorprendente. In ogni caso va più che bene per intrattenersi.
Facile farsi prendere la mano quando i classici trucchi del prestigiatore incontrano i mirabolanti effetti speciali del cinema, che tutto rendono possibile. Molto facile è quindi far credere ciò che si vuole allo spettatore e nel finale fargli digerire il polpettone conclusivo provando a chiudere un cerchio magico che in realtà fa acqua da tutti le parti. Non particolarmente entusiasmante neanche la messa in scena degli spettacoli, conditi da una grandeur davvero fuori luogo. Le buone interpretazioni non bastano a risollevare il film.
Leterrier si comporta nei confronti degli spettatori come i suoi illusionisti: un gioco di lustrini e paillettes per distogliere l'attenzione dalle vistose incongruenze e forzature di cui è costellata la trama. E per parte del film ci riesce grazie ad un ritmo spigliato e dialoghi brillanti, il tutto sorretto da un cast ricchissimo, ma il finale a coda biforcuta fra il magico e il romantico lascia più perplessi che stupiti, con la sensazione di essere stati presi in giro. Gradevole, ma poteva essere eccellente con maggior rigore nella sceneggiatura ed onestà nei colpi di scena.
Mélanie Laurent HA RECITATO ANCHE IN...
Sostanzialmente c'erano tutti gli ingredienti per fare un grande film; quando si parla di illusionismo si è già avvantaggiati per fare spettacolo, per incollare lo spettatore alla sedia. Ma sinceramente, malgrado ci abbia provato il cast, ben assortito e in parte, ho fatto fatica a stare dietro al filo logico della storia. Un finale che finisce ormai per essere scontato... o anche improbabile. A gusto.
Questa sorta di The prestige ambientato ai nostri giorni è davvero poca cosa. Basato su puro intrattenimento e colpi di scena (!), si rivela un "gruviera" con buchi di sceneggiatura e credibilità. Nemmeno un cast superlativo (Freeman, Caine su tutti) salva questa arruffata storia di illusionisti e di vendetta.
Il connubio tra cinema e magia trova in questo film un episodio non memorabile (a tutt'oggi il meglio lo ha dato Nolan) ma tutto sommato godibile. Non tanto per la storia, non originale e con la sceneggiatura gravata da diverse falle, quanto per la resa visiva spettacolare e per il ricco e variegato cast che vede i suoi elementi migliori in Woody Harrelson e nella sorpresa Isla Fisher. Louis Leterrier dirige con un certo brio. Non male.
Si parte con un simil promo di Dynamo, con belle musiche e giovani attori carini (oltre al sempre notevole Woody) e si finisce in una sorta di mix fra The game e Slevin bagnato di magia come un Nolan d'altri tempi. Per dare spessore a un cast un poco acerbo, oltre al già citato Harrelson si mettono due mostri sacri, entrambi però mal sfruttati. La storia scorre abbastanza, avvince a sufficienza e, per quanto un finale un po' troppo fiabesco, si lascia guardare. Un buon intrattenimento.
Lo spunto iniziale è promettente: quattro specialisti della magia (un illusionista, un mentalista, un'escapologa e un prestigiatore) riuniti per fondare una super-banda di rapinatori. Purtroppo lo svolgimento è confuso, le eccellenze attoriali sprecate e gli SFX da videogame sviliscono anche quello che dovrebbe essere il punto di forza, finendo paradossalmente per "togliere magia" alle potenzialità spettacolari dei trucchi. Per tacere del finale parigino con lucchetti sulla Senna, in odore di Moccia.
MEMORABILE: La rapina a Parigi, in diretta da Las Vegas.
Film divertente con un cast altisonante. Tema: la magia (e la presenza di Michael Caine peraltro riporta subito alla memoria vecchi "prestigi"). Ottima prova anche di "Shosanna" Laurent, ma in generale di tutti. Il ritmo è forsennato, il montaggio adrenalinico, qualche effetto tradisce un po' troppo la computer grafica ma nell'insieme è un'ottima pellicola d'intrattenimento. Davvero notevole il colpo di scena finale.
Maghi, truffe, bellocci che fanno gruppo e diventano ladri: a metà strada tra Ocean's eleven e The prestige, il film di Leterrier non si distingue di certo per originalità dello spunto. Magica è anche la sceneggiatura: ci sono infatti momenti che spuntano nel film come un coniglio dal cilindro, il che non aiuta a tenere desta l'attenzione dello spettatore. Poi, per carità, intrattiene anche e il comparto attori fornisce una prova solida che permette di arrivare, seppur con qualche sbadiglio, fino alla fine. Ma si dimentica quasi immediatamente.
Film che parla di magia e illusione e che ricorda (anche se molto alla lontana) il bellissimo The prestige di Nolan. Il film di Leterrier è un prodotto di intrattenimento che riesce perfettamente nel suo intento, ovvero divertire e non far annoiare lo spettatore. La trama è molto interessante, anche se a un certo punto sembra sbandare (salvo poi riprendersi egregiamente). Cast stellare su cui spicca Woody Harrelson, sicuramente il personaggio più riuscito del film. Simpatico.
Baracconata ipercinetica abbastanza divertente, questa storia di illusionisti reclutati da un misterioso soggetto per diventare famosi con trucchi incredibili. E incredibile è anche la trama, che accumula incastri inverosimili per arrivare al solito finale "a sorpresa" quando lo spettatore si è già abbondantemente stancato di doversi sorprendere ogni cinque minuti. Inutili anche gli accenni alla fantastoria e alle sette dei "maghi buoni". Cast interessante, peccato per Harrelson troppo macchiettizzato dal ruolo.
Pellicola niente male, con molta azione, ove i protagonista sono degli illusionisti abilissimi in opere di magia e opere criminose. Il film vive di alti e bassi: a un inizio più che buono si accompagna una seconda parte movimentata ma troppo confusionaria, risollevata solo dall'inaspettato finale. Nota di merito per il cast, ben orchestrato e sorretto da interpreti di livello (su tutti Freeman e Ruffalo). Complessivamente riuscito e consigliato.
Louis Leterrier HA DIRETTO ANCHE...
SI inizia bene, soprattutto grazie a Woody Harrelson che diverte con le sue battutine e l'arroganza del suo personaggio. Il film però dopo un po' finisce per stancare, entra in ingranaggi contorti per la sceneggiatura e si perde, probabilmente anche a causa di una regia un po' fallace. Un po' troppe le situazioni che diventano eccessivamente fantasmagoriche per essere accettate dallo spettatore.
Visto con "l'occhio" giusto il film è un unico grande numero di magia capace di incantare e a più riprese. La rapina iniziale alla banca di Parigi è solo l'inizio di una serie di illusioni che portano a un finale sorprendente che lascia bramosi di tornare a vedere al più presto all'opera i nostri protagonisti. I numeri di magia sono esaltanti e poco importa che possano sembrare o meno credibili nella realtà perché è compito del cinema dare vita all'impossibile. Cast stellare che gira alla perfezione mescolando "vecchie glorie" con attori più giovani ma comunque ben rodati.
MEMORABILE: La rapina alla banca parigina; Morgan Freeman in prigione.
Ottimo e decisamente ben riuscito. L’unica e incontrastata protagonista è la magia. Numeri pazzeschi, al limite dell’inverosimile che però sanno catturare e conquistare lo spettatore facendogli tenere gli occhi incollati sullo schermo in trepidante attesa del numero successivo. Per amanti del genere e non solo. Plauso anche al cast, con qualche gloria del passato.
Siamo a metà strada fra l'heist movie e la baracconata, in cui un'idea iniziale brillante perde progressivamente lucidità fino ad un finale improbabile che lascia un po' l'amaro in bocca. Lo spettacolo è garantito da un budget importante che concede molto allo spettacolo, soprattutto durante la realizzazione dei "colpi", mentre un cast di buon livello, anche nelle seconde linee, riesce in qualche modo a coprire le assurdità della vicenda ed una regia non proprio impeccabile. Tutto sommato niente di particolarmente memorabile, ma se si spegne il cervello ci si diverte pure...
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- Più che sufficiente ma ha buchi enormi nello script, lo svolgimento è confuso e alla fine non tutto torna; il 2 l'ho torvato migliore anche in virtù del fatto che tutto è spiegato meglio.
Bene gli attori (ma Eisenberg è uguale in tutti i film, praticamente), c'è stile, c'è carisma ma dopo un pò non ci ho capito più tanto...
Non siam neanche nel territorio del "film brutto fatto bene", qui manca proprio una trama lineare e svolta bene.
Comunque di intrattenimento godibile e tecnicamente discreto.
