Antonio Albanese: Uomo - Spettacolo teatrale (1993)

Antonio Albanese: Uomo
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MMJ Davinotti jr
Anno: 1993
Genere: teatro (colore)
Note: Regia teatrale di Giampiero Solari. Registrato al Teatro Petrella di Longiano il 5 aprile 1993. Massimo Cavallaro è il sassofonista.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

A 29 anni, forte di un buon successo televisivo al cabaret alternativo di Rai 3 (ma prima di “Mai dire gol”, che gli regalerà il successo vero con Frengo-e-stop ed altri memorabili personaggi) e tre anni prima di esordire al cinema con VESNA VA VELOCE, Antonio Albanese gira l'Italia col suo spettacolo UOMO. Questa è la registrazione al Teatro Petrella di Longiano del 5 aprile 1993: un'ora e mezza di monologhi surreali assegnati a tre personaggi base. Dopo 7 minuti di inutile backstage (che mostra Albanese prepararsi allo show e vagare dietro le quinte) si entra nel vivo col comico che appare semimuto sul palco accompagnato dal sax di...Leggi tutto Massimo Cavallaro (in scena anche lui): balbetta, fa smorfie e movimenti tipici... Un intro un po' troppo lungo e noioso, a ben vedere, umoristicamente carente se non fosse per l'inimitabile mimica di Albanese, davvero unica. Le prime gag vertono sulla difficile vita nella metropoli (Milano) e sul rapporto con le donne moderne. E si ride. Poi il comico entra nei panni del siciliano Alex Drastico e per una buona mezz'ora il palco è suo: la qualità dei testi non è granché, manca la sintesi nei tempi comici, ma la mimica è straordinaria. Dopo una breve (e piuttosto scadente) parentesi con Efrem, la checca che parla in milanese stretto, si arriva a Epifanio (il più poetico e surreale dei personaggi di Albanese, con cappottino a scacchi, sciarpa e incedere incerto), che terrà il palco fino alla fine tra alti e bassi ma con una genialità gestuale e di linguaggio rimarchevole. Peccato per l'invadenza, nella prima parte, del sax. Un Albanese ancora incerto, ma le potenzialità mostrate sono enormi.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Panza 1/06/15 15:41 - 1842 commenti

I gusti di Panza

Non male questo one man show di un Antonio Albanese giovanissimo che propone a teatro alcuni suoi personaggi già testati in televisione. Interessante ma prolisso il pezzo mimato che apre lo spettacolo assieme al sassofonista. La parte più divertente è quella finale con Epifanio, con due momenti esilaranti: la favola del salmone e del torpedone e la canzone "Le tre stagioni - Metropoli bastarda" (!). Di Efrem avrei fatto a meno e infatti rimane ancora oggi uno dei personaggi minori e meno riusciti di Albanese. Non male.

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