Mea maxima culpa: Silenzio nella casa di Dio - Documentario (2012)
Mea maxima culpa: Silenzio nella casa di Dio
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Titolo originale: Mea maxima culpa: silence in the house of God
Anno: 2012
Genere: documentario (colore)
Regia: Alex Gibney
LE LOCATION
TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/05/13 DAL BENEMERITO LUCIUS
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- Un film straordinario, quasi perfetto!:
Lucius - Quello che si dice un buon film:
Redeyes, Schramm, Bubobubo - Non male, dopotutto:
Galbo - Mediocre, ma con un suo perché:
Rebis, Kinodrop
Straordinario documentario sugli scandali nella chiesa cattolica che mette in luce l'orrore della piaga dei preti pedofili grazie alle dirette testimonianze degli abusati. Si resta scioccati nell'apprendere le scomode verità che la Chiesa ha sempre occultato e allo stesso tempo colpiti dall'autenticità di un documento unico dal quale emergono abusi all'ordine del giorno durati decenni. Benvenuto nella Casa di Dio. E tu, ti sei confessato?
Pellicola che lascia senza parole, muti e inermi. Apprezzabile, se così si vuol dire, per il lato puramente contenutistico che prevale decisamente sull'aspetto tecnico. Ottimi gli approfondimenti, che descrivono senza tuttavia sovraccarico di pathos quel che non ne avrebbe bisogno, in effetti. Certi passaggi stimolano la voglia di approfondire le notizie e scavalcano alcuni momenti in cui una certa ingenuità potrebbe danneggiare la pellicola. Lo consiglio, senza ombra di dubbio.
Dalle gesta di Padre Murphy, pedofilo renitente, al coinvolgimento di Ratzinger negli insabbiamenti operati dal Vaticano su uno dei "crimini più gravi commessi ai danni dell'umanità". Moralmente, l'unico atteggiamento sostenibile è quello dell'indignazione. Gibney lo assume come approccio operativo: così, malgrado ricostruisca in maniera oculata gli avvenimenti, incorre nella ridondanza, si fa declamatorio e ripetitivo, banalmente divulgativo. Assunte la parti dell'accusa dimentica di interrogarsi sull'origine di un fenomeno tanto recidivo e dilagante, e sulle implicazioni che ne conseguono.
Da una parte il silenzio di Dio, dall'altra il silenzio delle vittime che lo servono tramite i suoi vicari, che vedono nella pedofilia un traslato sacramento, una trasustanziazione: è la paradossale dicotomia fondante un docu-inchiesta coraggioso ma non dissimile da certo crime-format televisivo che un po' lo invalida. Ora apodittico, ora fazioso, ora retorico, ora illuminante (la posizione sul filo di lama ratzingeriana), ora inquietante (il Vaticano come lobby massonica che sovrasta tutto con potere cieco e statuto invisibile), in ogni caso ardito nel dare voce a chi non l'ha mai avuta.
Parte dal Wisconsin e da quattro adulti molestati da un prete durante l'infanzia, e si allarga a varie parti del mondo il documentario di testimonianza e inchiesta di Alex Gibney. Nel silenzio assordante delle istituzioni religiose, il dramma della pedofilia si consuma lasciando strascichi pesantissimi come testimoniano le interviste senza filtri rilasciate per questa pellicola. Si rimane colpiti ma non si può negare il carattere a volte manicheo e a senso unico, non sempre giustamente equilibrato dell'operazione.
Certamente interessante come documento di un fenomeno esecrabile, la cui divulgazione però non sembra aver prodotto un cambiamento di rotta né scalfito le reticenze e le coperture dei responsabili. Si ha l'impressione che se non verranno rimosse le cause di fondo (il celibato in primis), ma anche la "cieca connivenza dei fedeli", non si risolverà un granché. Anche la regia a tratti è coinvolta in questo groviglio e si perde in lungaggini e ripetizioni, estendendo l'indagine a luoghi e tempi troppo diversi tra loro e non graffia abbastanza.
Avrebbe meritato anche un voto più alto, non fosse per la persistente e fastidiosa tendenza angloamericana a rimanere spesso in superficie (sarebbe bastato poco per andare ancora più a fondo) e a spacciare la monocampana dell'emotività per neutra polifonia. Il documentario, comunque, è di cogentissima attualità e ben raffigura la crisi, identitaria e di fiducia (irreversibile?), che sta mettendo in ginocchio il cristianesimo. Come spesso succede, certe descrizioni di fatti realmente accaduti battono l'orrore scenico cento a zero.
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- Mea Maxima Culpa, il film sul lato più oscuro della Chiesa
Il nuovo lavoro di Alex Gibney esplora un tema delicato: la pedofilia nella Chiesa.
Come prevedibile la Chiesa ufficialmente non ha preso posizione sul documentario, non l’ha nemmeno condannato esplicitamente (sono state semmai le organizzazioni paracattoliche, quelle che ne difendono gli interessi ma non hanno relazione con il Vaticano, ad attaccarlo con violenza).
Solo a Milwaukee, la città teatro di molti degli eventi narrati, l’arcidiocesi ha rilasciato una dichiarazione, molto in linea con l’atteggiamento mostrato di frequente nei confronti del problema:
" È una vecchia storia ed è una vergogna che sia stata tirata fuori di nuovo adesso per causare nuovo dolore alle vittime".
Gabriele Niola, Mea Maxima Culpa, il film sul lato più oscuro della Chiesa, Wired, 22 marzo 2013 - Un interessante articolo sul documentario:
http://automatictruth.blogspot.it/2013/03/mea-maxima-culpa-documentario-shock-sui.htmlUltima modifica: 28/05/13 09:34 da Zender - molto interessante. grazie per averlo portato alla luce! rimedio immantinente!
