Qualcuno da amare - Film (2012)

Qualcuno da amare
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Titolo originale: Like Someone in Love
Anno: 2012
Genere: drammatico (colore)
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/04/13 DAL BENEMERITO BERTA61
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Cotola 28/04/13 22:51 - 9055 commenti

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Appare ormai chiaro che Kiarostami non è più lui da quando è in "trasferta": saranno una decina d'anni che non realizza un lavoro convicente e questa pellicola, quasi del tutto pessima, non fa eccezione. Si assiste abbastanza annoiati e col trascorrere dei minuti sempre più basiti da tanta pochezza, ad una storia banale che non va da nessuna parte e che si trascina via stancamente concludendosi con una fine che non è tale. Ed aleggia spettrale un quesito: perchè? Si salva solo la cura delle immagini che raramente però si fa vera bellezza: la prossima volta non basterà nemmeno quella.

Berta61 26/04/13 12:08 - 17 commenti

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Non riuscitissima la trasferta giapponese di Kiarostami, che si conferma un maestro riuscendo a tenere incollato alla pellicola lo spettatore per quasi due ore nonostante le torture da camera quasi-fissa, i dialoghi essenziali, il girato quasi interamente in tre ambienti (bar-auto-appartamento). Ma a mancare è la storia, inconsistente e risolta male. La scoperta del Sol Levante e del suo mondo afasico giunge fuori tempo massimo.

Nancy 26/04/13 16:26 - 774 commenti

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Kiarostami sempre più estetizzante: le sue immagini sono essenziali e belle, ma girano intorno senza affondare mai il colpo in nessun argomento. E' la storia di una ragazza prostituta per noia in una Tokyo spersonalizzata, vissuta dall'interno anziché dall'esterno come aveva fatto la Coppola in Lost in translation. Ma il lirismo, tra lunghissime e estenuanti conversazioni, si perde e i migliori passaggi sono quelli di silenzio (la scena del taxi su tutte), in cui la mdp dice ciò che la sceneggiatura non riesce.
MEMORABILE: Il giro intorno alla piazza della stazione, di notte.

Cloack 77 14/05/13 16:31 - 547 commenti

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Un vecchio professore che "dovrebbe" soffrire di solitudine decide di trascorrere una serata con una escort, studentessa di giorno, vittima di un fidanzato geloso. Capisco l'impegno per la complessità di una simile sceneggiatura, però messo da parte l'intreccio, almeno una minima analisi psicologica dei personaggi la si poteva appuntare in calce al copione; o perché trattasi di Kiarostami uno dovrebbe accontentarsi di professore-solo, escort-capricciosa, fidanzato-geloso?

Mickes2 24/04/14 19:34 - 1670 commenti

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Direttamente dal cinema rarefatto e solenne del maestro iraniano, un film verboso al limite della logorrea, iperstatico, quasi tutto rivolto all’eleganza dell’impianto figurativo che tuttavia distende un soggetto striminzito che non attecchisce né dal punto di vista concettuale né da quello emotivo (inutilmente cerebrali le dinamiche del melodramma, oltremodo sottili le implicazioni “speculari” e platoniche). Un cimelio, il vezzo d’autore che non ci si aspetta. Bisognava comunicare più intensamente e magari con 20’ in meno. Noioso.

Ildiavolo 8/01/18 20:42 - 10 commenti

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L'ultimo film di Abbas Kiarostami è un gran film, dalla fotografia sontuosa e mai fine a se stessa, con un grande uso delle musiche e un'ottima recitazione. Sicuramente ciò che più può stimolare o infastidire di questo film è il carattere oggettivo, scevro di moralismi e giudizi, con cui ritrae una situazione realistica ma lontana dai canoni del politicamente corretto. Bellissimo.

Daniela 30/07/18 18:08 - 12672 commenti

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Una ragazza che si prostituisce per pagarsi gli studi passa una serata con un anziano professore in cerca più di compagnia che di sesso... Qualche sequenza formalmente curata, qualche bella faccia: frammenti dispersi nel vuoto pneumatico di una sceneggiatura inconsistente che fa girare a vuoto personaggi con lo spessore della carta velina (la ragazza ritrosa, il fidanzato geloso) oppure quasi avulsi dal contesto (il professore). Lontano dalla sua terra, Kiarostami sembra un albero privato dalle radici, la cui linfa vitale si sta esaurendo nella serra festivaliera. Film stanco e stancante.

Thedude94 14/02/24 23:09 - 1097 commenti

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Kiarostami si trasferisce in Giappone e ci ambienta una storia tipica da film nipponico di altri tempi, con tempi dilatatissimi e inquadrature fisse che compongono scene ricche di dialoghi di vita quotidiana. Siamo di fronte a una storia che dura neanche 24 ore e che vede come protagonista una giovane studentessa di Tokyo, intrepretata dalla brava Takanashi, alle prese con i suoi problemi amorosi e non. Nonostante la lunghezza di quasi tutte le scene e la staticità delle immagini rappresentate, il film risulta nel complesso interessante e ricco di spunti di riflessione sulla vita.

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