Panic attack! - Corto (2009)

Robottoni alieni attaccano il Pianeta Terra e lo distruggono: non accade altro nel disaster-short di Fede Alvarez; ma dopo avere fatto il giro del globo a furor di popolo, gli è bastato bussare alla cigolante porta della Ghost House Picture di Sam Raimi per farsi mettere in cantiere una versione estesa e ottenere - nientemeno - la regia del remake de La casa. Ne circola una copia senza effetti speciali - tutti realizzati in post produzione - che andrebbe visionata congiuntamente per valutare le reali capacità del registica: quelle tecniche e ingegneristiche, invece, sono fuori discussione.

Il breve corto si esaurisce ben presto nella sua elementarietà narrativa: l’attacco di misteriosi robot giganti e astronavi su Montevideo per distruggerla. Tutto qui. Ma l’eccellente resa degli effetti speciali e un bel senso di climax (la prima, parziale apparizione nella nebbia sull’acqua attraverso gli occhi di un bimbo è notevole) sostenuto anche da una musica implacabile, danno alla visione un pathos certamente muscolare ma anche emozionante. Classico corto che aspira a una versione lunga, ma già così si vede con piacere.

Pare che nuova Casa, diretta dal regista uruguaiano con la benedizione di Raimi, sia una ciofeca immonda. Se è vero, peccato perché questo corto prometteva assai bene: trama basica - robottoni che distruggono Montevideo seminando il panico del titolo - ma effetti speciali ben fatti, una sequenza di apertura suggestiva (l'apparizione dei mostri metallici vista con gli occhi colmi di stupore di un bambino), una colonna sonora azzeccata. Insomma, Fede ci aveva dato una speranza...

Dall'Uruguay un cortometraggio fantascientifico che all'epoca della sua circolazione attirò l'attenzione di Sam Raimi; realizzato con pochissimi soldi ma con perizia ed estro tecnico notevoli (mano ferma e occhio di lince in tutto l'apparato effettistico di pura spettacolarità). Sarebbe stato ottimo, indifferentemente, come videoclip per musica sperimentale e di nicchia (il ruvido noise dei Pansonic, per esempio) o pop e mainstream (in questo caso i suoni geometrici e sincopati dei Daft Punk).