Cielo d'ottobre - Film (1999)

Cielo d'ottobre
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Oktober sky
Anno: 1999
Genere: biografico (colore)
Note: Dal libro "Rocket boys", autobiografia di Homer H. Hickam jr, ingegnere della NASA

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

A veder passare lo Sputnik russo nel cielo d'ottobre del 1957 gli americani soffrono: sanno che dovrà spettare necessariamente a loro il passo successivo per la conquista dello spazio. E così il diciassettenne Homer Hickman (Gyllenhaal), studente sognatore, figlio di un minatore di Coalwood (West Virginia), decide di punto in bianco che costruirà razzi. Con materiale di risulta prova e riprova ma i piccoli prototipi esplodono e nemmeno s'alzano in volo. Coinvolge così nella sua passione il nerd asociale che a scuola tutti schivano (Owen) e due altri amici (Lidberg e Scott Lee) con l'idea di concorrere a un premio scientifico importante. Gli inconvenienti non mancheranno, in quella che è la trasposizione...Leggi tutto della vera storia scritta da Hickman stesso nel suo libro, le brusche frenate dovute alla mancanza ovvia di denaro e a un padre sempre ostile nemmeno, ma chi la dura, insegnano in America... Il film è diretto bene da Joe Johnston, la recitazione e più in generale la confezione non deludono; quel che fatica a coinvolgere è la passione dei quattro ragazzi per far partire in aria razzetti di ogni specie dal campo in cui hanno organizzato la loro base. Ci sono l'amicizia, il rapporto familiare, quello con la professoressa (Dern) malata e in gamba cui Homer naturalmente deve molto in termini di spinta a continuare, ma l'avventura in sé non riesce a comunicare né varietà né la grande passione per l'areonautica. Il salto tra la progettazione di piccoli razzi che salgono in cielo e quelli destinati ad essere realmente lanciati nello spazio è troppa e difficile da colmare con l'immaginazione. Quanto ci viene mostrato appare al profano poco più che un gioco tra ragazzi, con l'inclusione ovvia di qualche tenero scambio di sguardi con la giovane affascinata dal protagonista, un po' di banale cameratismo tra amici, un finale strappalacrime e una progressione che rientra nello schema più abusato dal cinema americano. Si incontrano di quando in quando scene simpatiche (il furto direttamente dai binari delle rotaie da rivendere), si può apprezzare la resa dell'ottuso ma sincero atteggiamento di chiusura del padre minatore (Cooper), la buona performance di un attore in sicura ascesa come Gyllenhaal, una direzione complessivamente buona del cast, l'ottima fotografia di Fred Murphy e la colonna sonora di qualità firmata da Mark Isham, ma a lasciare poco soddisfatti è la sceneggiatura modesta (di Lewis Colick), che evidentemente ha trovato grosse difficoltà a dare buona forma a un romanzo scarsamente avvincente nonché prevedibile in ogni suo sviluppo. La vita in miniera, con i suoi rischi e le sue morti bianche, non aggiunge granché.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/04/13 DAL BENEMERITO GIEZZ POI DAVINOTTATO IL GIORNO 23/12/18
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Giezz 19/04/13 20:39 - 11 commenti

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Il cielo d'ottobre è quello di Coalwood, paesello della Virginia dove la gente campa unicamente grazie all'estrazione del carbone; siamo nel 1957 e nel suddetto cielo veleggia appena lanciato lo Sputnik, cosa che porterà il giovane Homer ad appassionarsi allo studio della missilistica per cercare di sfuggire ad un probabile destino di minatore. Professionalmente impeccabile, ma rovinato dall'eccessiva esaltazione del sogno americano accompagnato da una overdose di buonismo tale da ridurre anche le discrete prove attoriali a meri stereotipi.

Gordon 1/10/15 15:17 - 261 commenti

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Un buon film ambientato in un paesino minerario della Virginia nel 1957. Un gruppo di ragazzi, affascinati dal volo dello Sputnik, decidono di costruire razzi quasi a emulare quest'ultimo e forse per fuggire da un destino segnato di minatori. La sceneggiatura e la recitazione sono buone. Peccato per il classico finale romanzato che risulta essere troppo addolcito, per essere tratto da una storia vera. Resta comunque un film buono ed educativo.
MEMORABILE: I quattro ragazzi cercano di rubare dei binari dalla ferrovia per realizzare il loro missile.

Saintgifts 4/01/17 10:10 - 4098 commenti

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Al cielo della cittadina di Coalwood (il nome dice tutto) c'è l'alternativa delle miniere di carbone del suo sottosuolo. La storia è vera e siamo all'inizio delle imprese spaziali russo-americane. La vicenda è talmente cinematografica- con il sogno dei ragazzi, gli ostacoli familiari ma anche gli incoraggiamenti esterni - che è facile immaginare una sceneggiatura molto libera. Il nocciolo comunque rimane e, oltre a rilevare, una volta di più, che bisogna perseverare per raggiungere i propri ideali, c'è una buona ricostruzione del periodo storico.

Trivex 5/01/17 15:16 - 1744 commenti

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Un sogno che diverrà realtà. Semplice e lineare, forse scontato ma è comunque un buon film. Ci sono elementi classici che pervadono il cammino di chi riesce ed è un palmo sopra gli altri, perché il sogno di cui sopra è quello americano. Di contorno allo scienziato temporaneamente affidato al sottoterra, ci sono le dinamiche della vita in miniera, col padre che fa il capo severo ma umano, contrapponendosi al "sindacalismo"che invece qui esprime la parte meno efficiente. E' l'America dell'individualismo liberale, per loro la miglior fonte di successo.
MEMORABILE: I primi esperimenti falliti; Il lancio finale.

Daniela 14/06/20 08:26 - 12662 commenti

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A causa delle modeste condizioni sociali e del suo scarso talento sportivo, il destino del diciassettenne Homer sembra segnato: lavorare in miniera come suo padre e buona parte degli uomini del paese. Ma nel 1957 alzando gli occhi al cielo si poteva veder passare lo Sputnik ...Ispirato ad una autobiografia di successo, un film che, a differenza di quanto avviene per i razzi artigianali, non riesce a spiccare il volo per un eccesso di stereotipi made american dream che finisce per mortificare anche le prestazioni attoriali. Edificante, anche educativo ma troppo convenzionale.  

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