Ho sposato un mostro venuto dallo spazio - Film (1958)

Ho sposato un mostro venuto dallo spazio

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ennesima variante sul tema dell'invasione degli ultracorpi. Qui, invece di nascere in enormi baccelli, i replicanti vengono "rapiti" de una nuvola di fumo nero (rozzamente sovrimpressa sulla pellicola) e si sostituiscono agli umani fuori scena. Le donne si ritrovano quindi tra le mani mariti d'improvviso refrattari all'alcol (prima erano tutti allegri beoni) e incapaci di comportarsi con naturalezza (soprattutto per quanto riguarda il sesso, i cui meccanisini faticano a comprendere). Non ci vorrà molto alla più sveglia di loro (Gloria Talbott) per capire che qualcosa non va. Lo racconterà...Leggi tutto ad altri, ma ovviamente nessuno le crederà. Lo sviluppo della storia è ampiamente prevedibile e ricalca (nelle reazioni, nei dialoghi, nelle stesse espressioni degli attori) quanto già visto all'interno di questo particolare filone della fantascienza americana degli Anni Cinquanta. I MARRIED A MONSTER FROM OUTER SPACE è insomma un prodotto standardizzato privo tuttavia di quella grinta e di quella convinzione necessaria a farlo emergere dalla media. Altalenante la qualità degli effetti speciali: se il fumo nero di cui s'è detto e alcune povere apparizioni aliene denotano la povertà di mezzi, altre trovate (come i corpi che si sciolgono liberando acqua dagli abiti o i volti alieni che traspaiono alla luce dei lampi) sembrano curate meglio del previsto facendo risaltare l'abilità tecnica del regista Gene Fowler jr. Ciononostante il ritmo è blando, l'interesse suscitato scarso e la recitazione anonima. Tralasciamo poi di cercare, nell'idea dell'uomo "vero" che a differenza degli alieni ama il sesso, l'alcol e gli stravizi, le evidenti metafore reazionarie.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Daniela 29/01/09 08:14 - 12626 commenti

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Ho un debole per la fantascienza americana degli anni Cinquanta e poi un titolo come "I married a monster from outer space" esercita una captatio benevolentia notevole. Il film ha scarso ritmo, effetti fiacchi e risulta facilone in più punti (in particolare nell'epilogo), però il cast è discreto, la paranoia della sposina risulta credibile ed è gustosa la rappresentazione degli alieni come mariti ideali, anche se con qualche problemino a letto. Parenti dei baccelloni, ma più buonini di quelli, in fondo questi alieni fanno un po' tenerezza.
MEMORABILE: Il lampo che mostra per un istante il vero fondo dell'alieno.

Ccm66 27/02/09 18:50 - 18 commenti

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Secondo me è un film spesso sottovalutato. È vero, ha un sacco di ingenuità ed è girato in certi momenti piuttosto male (le scene notturne sono di una luminosità che nemmeno la luna piena potrebbe giustificare), ma l'idea è notevole. Il finale è trattato con originalità e gli effetti, in questa parte del film, non sono proprio da buttare via. Da rivedere ogni tanto...

R.f.e. 21/06/09 18:34 - 816 commenti

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Un piccolo classico minore con un titolo orribile. Molto meglio di come potrebbe sembrare dal suddetto titolo, si rifà parzialmente a pellicole precedenti quali Gli invasori spaziali e soprattutto L'invasione degli ultracorpi, usandone però gli spunti per criticare sottilmente l'istituzione matrimoniale. L'interprete principale, Tom Tryon (doppiato da Enrico Maria Salerno) divenne poi uno scrittore di successo (scrisse "L'altro" da cui venne tratto il film di Mulligan Chi è l'altro? e il racconto dal quale Wilder trasse il suo Fedora).

Undying 1/09/09 22:55 - 3807 commenti

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Metàfora fantascientifica, imbonita da una forte componente ironica, sull'estraneità della coppia: la paura può essere anche esperita allorché ci rendiamo conto che la persona con la quale condividiamo il nostro letto ci è sconosciuta. A parte qualche efficace momento (il vero volto dell'alieno illuminato da un lampo durante un temporale notturno) si ha però la strana percezione di trovarsi di fronte ad una parodia noiosa e ruffiana, che opta principalmente per mettere alla berlina il capolavoro di Don Siegel, a tutto discapito del più sopra ricordato sottotesto "di coppia".

Max renn 25/03/12 15:19 - 80 commenti

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Sotto la scorza di un titolo imbarazzante si nasconde un più che dignitoso horror fantascientifico nel quale visitatori poco raccomandabili danno inizio alla loro opera di invasione in stile “ultracorpi”. Il film rientra a pieno titolo nel filone della paranoia tipico della sci-fi anni ’50, facendosi apprezzare assai più di molti suoi sopravvalutati parenti (tra tutti lo scialbo "Gli invasori spaziali"). Recitazioni di discreto livello; utilizzo adeguato dei tempi della suspense.

Rebis 16/07/15 14:49 - 2332 commenti

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Non tragga in inganno il titolo iperbolico: HSUMVDS è un serio e dignitoso epigono degli Ultracorpi siegeliani che adottando il punto di vista femminile traduce il vortice paranoide-misantropico in una metafora dell'istituzione matrimoniale e delle pulsioni primarie che sublima (la perpetuazione della specie, la strumentalizzazione della donna). Centra l'obbiettivo di ogni buon sci-fi d'annata regalando climax, brividi e ingenuità - anche grazie ai sorprendenti SPFX del grande John P. Fulton. L'imperturbabile oggetto del desiderio è Tom Trayon, figura seminale del gotico americano.

Faggi 16/01/16 14:57 - 1549 commenti

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Un giovane sposo viene duplicato da un alieno (seguono altre duplicazioni di soli maschi). Successivamente la moglie sostiene che sia "cambiato". Premesse più o meno accettabili, esiti scarsi e deludenti. Alternanza di sequenze riuscite ad altre risibili e/o tirate via. SFX non malvagi (almeno tecnicamente). Alcuni personaggi sono anche interessanti e il cast più o meno si difende ma tutto si perde in una specie di episodio lungo e minore di Ai confini della realtà.
MEMORABILE: La disintegrazione della prostituta.

Myvincent 6/04/18 17:49 - 3727 commenti

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Ci troviamo di fronte a un fanta-dramma, molto interessante a ben intravedere, dove il "ratto" da parte degli alieni è solo a discapito di individui maschi che serviranno a dare loro sopravvivenza. Il dubbio interpretativo sull'omosessualità resta più volte sospetto, nel comportamento ambiguo dei nuovi esemplari da marito e in qualche altro particolare, incluso il finale salvificamente manicheo. Esagerando: un po' Tennesse Williams versione UFO. Dategli un'occhiata.
MEMORABILE: L'atletico protagonista Tom Tryon che molti anni dopo farà abbondantemente outing.

Modo 22/11/18 00:04 - 948 commenti

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Piccolo classico della fantascienza anni '50 piacevole da vedere. Storia semplice di extraterrestri scesi in una piccola cittadina americana per mantenere viva la loro specie. Cast lodevole con una brava protagonista che rende credibile la sua frustrazione dovuta al cambiamento del marito appena sposato. Oggi come allora diverte la metafora sulle rinunce dovute alla vita matrimoniale! Effeti speciali per l'epoca più che discreti essendo un film prodotto sì dalla Paramount ma a basso costo. Ci si avvale però del grande "effettista" John Fulton.

Jdelarge 13/01/19 23:45 - 1000 commenti

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Film interessante e per certi versi coraggioso, sia per le immagini mostrate che per le tematiche affrontate. La fantascienza è messa in scena come in un classico film di mostri, anche se gli effetti speciali qui sono di qualità superiore alla media. A sorprendere, però, oltre a qualche sequenza che lascia il segno, è la critica che si nasconde (letteralmente) dietro ai mariti-mostri, in grado di offrire molti spunti di riflessione. Regia originale, mentre lo sviluppo della storia è tutt’altro che fluido.

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Noodles 10/09/19 20:15 - 2204 commenti

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Ricorda Gli invasori spaziali, ma manca totalmente di ritmo e di discrete trovate. Non si parla degli effetti speciali (giudicarli sarebbe come sparare sulla Croce Rossa); il problema sta proprio nella piattezza della storia. Buono spunto iniziale poi il nulla e questo fa sì che, nonostante la breve durate, sia difficile arrivare alla fine. Nota di merito invece per il cast (tutti bravi), nonché per qualche buono spunto qua e là. Ma la sufficienza non c'è.

Fedeerra 8/03/20 05:39 - 770 commenti

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La matrice è la stessa del capolavoro di Siegel, ma in questo caso la minaccia è vista e raccontata attraverso gli occhi di un solo personaggio: una moglie. Piccolo fantahorror che vanta atmosfere da incubo casalingo e un pathos sempre in divenire, con momenti che vacillano tra il macabro e il melò e una regia lineare ed efficace. Fotografato con gusto da Haskell Boggs che, soprattutto nelle scene in esterna, riesce a creare un'atmosfera da film noir. Bravissima Gloria Talbott.
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