Giochi d'estate - Film (2011)

In giochi crudeli e macabri si esterna il lato oscuro di due adolescenti che hanno interiorizzato la violenza familiare (fisica ed emotiva) e si preparano all’approccio col sesso e la morte. Perita e sensibile, la regia di Colla fa propri la struttura rapsodica e il poetico minimalismo di Rohmer e la natura partecipe di Crialese, mentre i due ragazzini protagonisti sono bravissimi nell’esprimere tormento e bisogno d’affetto nell’età più difficile della vita. Fanno da quinta le burrascose relazioni con e tra gli adulti, rappresentati dalla stoica sofferenza della Barela e dal tanghero Merone.

Lui, con un padre violento, ha imparato a rimuovere le emozioni per non provare dolore; lei, a cui la madre impedisce di sapere chi è il padre, vive col dolore di un’assenza. È il mondo senza gioia di piccoli adolescenti (attori bravissimi) che vivono drammaticamente la cesura col mondo degli adulti, sublimando in crudeli giochi lo stallo angoscioso tra l’età dell’infanzia e gli anni nuovi: còlti nell’immane tentativo di misurare sé stessi e la propria inadeguatezza in rapporto con gli altri. Intensamente crudo e delicato al tempo stesso.