In tanti rimarranno sorpresi dal lentissimo incedere di questa dilatata e lunghissima pellicola tra pretese di autorialità e rimandi al cinema antonioniano e hitchcochiano e gli spunti interessanti non mancano, primo fra tutti l'ambientazione rurale. Molti gli enigmi da sciogliere in un film che conserva un suo perchè nonostante tutto. Dallesandro non si spoglia, come neppure la Schneider, perchè l'impronta che il regista vuol dare al film è appunto quella autoriale. Enigmatico.
Altro giro di una sorta di gioco dell'oca, come nel coevo Le pont du Nord; ma qui le varie pedine girano per lunghi tratti a vuoto e il divertimento è davvero poca cosa e a corrente troppo alternata. Ogni tanto la storia procede ma non riesce a coinvolgere più di tanto. E anche il palesarsi del fantastico, qui meno spiccato che altrove, non funziona bene come in altre occasioni. Alla fine si è quasi disinteressati a come si chiuderà il tutto e d'altronde anche l'epilogo, un pizzico criptico, è poco convincente e per nulla entusiasmante. Poco memorabile anche la prova del cast.
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Frédéric Mitterrand, attore del cast, è nipote dell'ex presidente francese François Mitterrand. Frédéric è stato anche regista e ministro della cultura e della comunicazione dal 23 giugno 2009 al 10 maggio 2012.