Dr. Giggles - Film (1992)

Ovviamente un medico intento a compiere siffatte azioni non poteva che essere un fuggitivo da manicomio: ed infatti Giggles intende vendicare la morte del padre, avvenuta sul finire degli anni '50, linciato da una folla inferocita. Oddio, non che l'esecuzione pubblica fosse nata fortuitamente: si dà il caso, infatti, che il padre di Giggles estraesse cuori alle vittime, da impiantare alla moglie malata. Suona tutto molto risaputo (Phibes e Krueger, solo per citare due tipetti a tema) ma qui latita il gore e - di conseguenza - il divertimento.

Slasher senza infamia né lode. Scorre lentamente, senza troppo sangue e con qualche leggero tocco di violenza (dovuta essanzialmente all'utilizzo dei vari strumenti), non riuscendo in nessun modo a farsi ricordare nonostante il discreto Larry Drake. Però la confezione non è cattivissima e il film, nonostante non ci siamo grandi motivi per guardarlo, non è completamente da buttare.

Non malaccio, contando che negli anni 90 il genere horror ha avuto una colata a picco culminata negli attuali e fetenti filmetti per ragazzini. Questo Dr. Giggles non è malaccio: mescola sapientemente orrore a momenti comici, qualche scena "dura" è dovuta all'uso improprio di alcuni strumenti medici. Da sufficienza appena risicata.

All'epoca della sua uscita abbastanza celebrato, è in realtà un film molto deludente che punta tutto sull'ironia senza però riuscire (quasi mai) a divertire lo spettatore. D'altronde quando viene anche a mancare lo splatter, non c'è da meravigliarsi che i risultati siano ben lontanti dall'essere non dico esaltanti ma almeno accettabili. Almeno la confezione però non è delle peggiori.

In linea di massima è una vaccata, ma merita un mezzo pallino per il folle protagonista, che almeno ci allieta con frasette simpatiche prima di visitare e intervenire sui futuri pazienti-cadaveri. Certo, uno che si dice abbia un QI stratosferico, non può vantare nel suo repertorio simili battutine e, soprattutto, una tale risata da deficiente, ma almeno, quando entra in scena, il tutto si movimenta e un po' di sangue scorre. Purtroppo però, il resto è inutile spreco di pellicola, con la solita teenageria assortita e dialoghi pietosi. Fallito il tentativo di elevare con la povera cardiopatica.

Modesto slasher incentrato tutto sul Larry Drake post Darkman, che sorregge il film con la sua presenza sanguinosamente ingombrante e i suoi continui risolini, comunque lontani dalle vette della simpatia. Per il resto si affonda fino ai gomiti in una tinozza colma di situazioni viste e riviste. Se sarà ricordato nel tempo è solo per gli omicidi estrosamente originali e per i modificati strumenti medici con i quali sono perpetrati: forse un po’ pochino.

Horror deboluccio. Si parte da una buona idea di base (il "mad doctor" sfuggito dal manicomio che si mette a fare il dentista); poi però la pellicola e gli eventi sono abbastanza scontati e anche gli effetti e la suspance non decollano. Alcune trovate potevano essere più "sadiche" o terrorizzanti, ma alla fine il tutto delude. Finale scontato.

Routinario slasher del 1992 il cui unico elemento d'interesse è la figura di Larry Drake come medico killer: massacra le sue vittime con una certa originalità, si comporta da medico professionista, uccide con i classici strumenti di un dottore e ridacchia allegramente dopo aver commesso i suoi omicidi. Simpatico, molto in linea con certe horror comedy dei primi anni '90. Per il resto, davvero poco da segnalare. Lo splatter c'è, anche se non estremo; si contano, comunque, un paio di delitti piuttosto sanguinosi. Per i fan più spensierati.

Tra i film che nei 90s passavano nei cicli Notte Horror dopo il Festivalbar, è uno dei miei preferiti. La trama è la quintessenza dello slasher (e quindi una goduria per i fan) con alcuni lampi di humor nero, la regia è adeguata e la fotografia magnifica. La Combs è una buona final girl, ma a giganteggiare è Larry Drake (già gran villain in Darkman), che regala un serial killer più originale dei muti e inespressivi Michael Myers o Jason Vohrees, tanto sadico e sardonico quanto benefattore incompreso (nella sua ottica). Poco ma buono lo splatter.

Slasherone di inizio anni Novanta con Larry Drake nel ruolo del villain, un mad doctor di ritorno nella città natale in cerca di vendetta. Una trama semplice ma che funziona alla grande grazie al cattivone, alle belle scenografie (la casa stessa possiamo considerarla una protagonista) e allo splatter. Ottima la presenza di Doug quale macchietta. Ma è un po' ogni cosa a girare alla grande. Si nota fortemente come un po' tutti credessero alla buona riuscita del progetto e il risultato lo dimostra. Una perla da riscoprire.

Mancava l'allegro chirurgore a farsi largo nel bodycounting dello slashE.R. a colpi di bisturi. Carisma da rettile, con qualche cromosoma mcdowelliano, Drake non si limita più a collezionare dita: mira al cuore di ogni questione e di ogni umano. Prestante fede al giuramento d'Ippocrita secondo cui dottore e orrore non rimeggiano a caso, spiritosario ambulante, mette tutti in sickurezza. Benché lo schermo sia madido d'emoglobina grazie ad omicidiarie intuizioni visive di spicco, il film non si stacca mai dal suolo di mezzo metro. Toccherà a Yuzna decapottare Esculapio per le feste.

La relativa popolarità vissuta da Drake dopo Darkman gli permette di ottenere il ruolo da protagonista in questo slasher, che va ad allinearsi alle produzioni di genere dei primi '90; lo splatter c'è ma mai esagerato, comunque stemperato dalle battute sardoniche del dottore folle a seguire il trend dello humour nero, vera costante di tanto cinema dell'orrore dell'epoca. Tolto quindi il convincente Drake, resta un film prevedibile, con jumpscare visti e stravisti nella parte finale, non particolarmente noioso ma nel complesso abbastanza parco d'idee e atmosfera, pur potabile.