Con fusione - Film (1980)

Con fusione
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MMJ Davinotti jr
Anno: 1980
Genere: drammatico (colore)
Note: Aka "Confusione" o "Con... fusione".

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

“I film di per sé sono tutti uguali. Quello che li distingue è lo stile. Lo stile in un film è tutto”. Questo è quello che il protagonista (Piero Natoli) dice alla bella autostoppista (Maneri) che accompagna lui e la figlia di nove anni (Carlotta Natoli, che nei titoli di testa si legge aver collaborato ai dialoghi) nel loro road movie estivo con roulotte. E questo è quello che Natoli cerca di comunicare con il suo lungometraggio d'esordio, che non dice assolutamente nulla di nuovo ma si distingue, effettivamente, per lo stile. Uno stile fatto di lunghi silenzi riempiti dalle belle musiche di Arturo Annecchino, delicate come l'atmosfera che vogliono ricreare, colma di quell'innocenza che la...Leggi tutto piccola Carlotta, non a caso quasi sempre nuda in spiaggia, comunica attraverso i suoi discorsi di bimba, spontanea e scorbutica come spesso i bimbi quando non si fa ciò che vogliono. Lei ha qualche ragione in più, dal momento che il suo non è esattamente il miglior modello di padre: spiega subito che non c'ha una lira, che in estate non vuole uscire da Roma perché ha paura... Ci vuole un bel po' prima che Carlotta riesca a convincerlo ad affittare una roulotte e a partire con lei all'avventura. Il viaggio in auto diventa un momento per conoscersi meglio, per un confronto talvolta divertito (alle barzellette della piccola lui non riesce a fingere di divertirsi) tra soste in autogrill, dal benzinaio e un'autostoppista senza meta che si aggrega volentieri. Lui ha fatto il '68 e ne va orgoglioso, lei lo porta fin sulla spiaggia dov'è in buona parte ambientata la seconda parte del film e dove ancora nulla succede perché non esiste una vera storia ma solo un scambio di visioni della vita, nemmeno troppo sviluppato considerato che lui non è certo uomo di molte parole. Il cinema di Natoli è intimista, quasi timido nel suo approccio ma strizza l'occhio a modelli alti (cita Angelopoulos e tiene un enorme manifesto di QUARTO POTERE in camera), ammanta la storia di uno spirito autoriale sfuggente che si concretizza in una bella ricerca di luoghi insoliti e inquadrature di una Roma estiva che incuriosisce scoprire deserta. Un esordio in tono minore ma tenero quanto il volto espressivo della piccola Carlotta. A suo modo sincero e gradevole, per quanto fin troppo estatico.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/12/12 DAL BENEMERITO FAUNO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 26/01/18
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Fauno 2/12/12 23:05 - 2208 commenti

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Talmente sperimentale e girato in famiglia che mi domando come possa averlo distribuito la Gaumont. Sembra scialbo, ma se si regge la prima mezz'ora si possono apprezzare le battute e l'espressività di Natoli. E' la delusione di un intellettuale che ha fatto il '68 e che ora, con le sue idee ormai morte, si sente come un pesce fuor d'acqua, ha paura di tutto e sono la figlioletta prima e un'autostoppista poi a tentare di sollevarlo, ma non si capisce fino a che punto lui voglia o riesca a reagire. Niente di simbolico o metafisico, un puro reality-show.

Lucius 11/02/15 00:33 - 3015 commenti

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Sa di vita vissuta e rifugge il commerciale, questo va detto subito. Qualche nudità forse troppo esposta e, cosa vista purtroppo in altri film, ragionamenti e prese di posizione da adulti che una bambina di quell'età difficilente potrebbe avere, ma nel complesso si traduce in un cinema mentale, analitico e tutto sommato accattivante. Il personaggio della ragazza che si aggrega ai due nel film ha una duplice lettura, che dimostra coraggio. Non mi meraviglierei se fosse stato ostacolato nella distribuzione.

Markus 12/12/16 14:26 - 3682 commenti

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Il primo lungometraggio di Piero Natoli attinge chiaramente al cinema "alla Moretti" (pur non avendone la stessa spiccata personalità, né il talento), con un richiamo a certe atmosfere intimistiche di Bellocchio (di cui Natoli fu aiuto-regista e che peraltro, nello stesso anno, compierà un'operazione simile con Vacanze in Val Trebbia). La pellicola segue le mode di allora con un Kramer contro Kramer alla carbonara, ma paga lo scotto di un'eccessiva autobiografia poi non così interessante. Brava ma poco credibile Carlotta Natoli.

Cotola 6/11/17 23:35 - 9009 commenti

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Quello di Natoli si conferma un cinema garbato e delicato ma anche, sotto un certo punto di vista, un po' incompiuto come i "racconti" cinematografici del suo protagonista ("Non arrivi mai al punto", gli dice l'autostoppista). Non meraviglia che non abbia avuto alcun successo, poiché qui siamo lontani da qualsiasi moda e dinanzi ad un cinema pudico e molto personale (sublimato in un atipico road-movie) che pure ha qualche freccia al suo arco ma che non la sfrutta al meglio. Certo, il personaggio della bambina è poco credibile, ma difficilmente non piacerà. Non male.
MEMORABILE: Lui a lei: "Tu come fai a stare bene da sola? Qualcuno dovrebbe insegnarmelo". I titoli di coda parlati

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  • Discussione Markus • 14/12/12 11:50
    Scrivano - 4775 interventi
    Fauno, questo film del compianto Natoli sono anni che lo bramo, ma al momento mi pare di capire che si può solo visionare presso il CSC. Dal tuo commento penso che sia un film un po' noiosetto; dico bene?
  • Discussione Markus • 14/12/12 12:01
    Scrivano - 4775 interventi
    Vedi discussione su Africa nuda ;) L'anno prossimo al CSC andremo "tutti insieme appassionatamente". ;)
  • Discussione Fauno • 14/12/12 12:44
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Hai fatto bene a dirlo che lo vuoi vedere, così non inserisco certe curiosità...No, non è noioso, a sprazzi diverte, soprattutto la determinazione della bambina. Sono rimasto sbalordito e mi son messo le mani davanti alla bocca perchè nel loro appartamento c'è un poster gigante e bellissimo di Quarto Potere, e loro due, per giocare e rincorrersi, ci prendono contro. Inoltre c'è un botta e risposta fra lui e l'autostoppista nel quale mi sono quasi intercalato nei panni di lei, quando invece lui, il Natoli, rappresentava un po' tutto il Davinotti. Una situazione che ora definisco bonaria, ma che per un lungo periodo di tempo per me è stata conflittuale. Comunque vedilo a tutti i costi, perchè è molto particolare. FAUNO.
  • Discussione Markus • 17/12/12 14:05
    Scrivano - 4775 interventi
    Sì, la visione è quasi d'obbligo! Se non altro per omaggiare il compianto Natoli che è stato un attore che ho sempre apprezzato.
  • Discussione Lucius • 11/02/15 00:38
    Scrivano - 9063 interventi
    Niente male la scena del manifesto.
    Oggi,(ma anche allora) varrebbe una discreta sommetta e maltrattarlo così sarebbe da ingenui.
    Niente male neanche la battuta sulla mucca, ma anche qui se incontrassi una bambina di otto anni e la sentissi raccontare una cosa del genere, probabilmente resterei meravigliato non poco...
    Ultima modifica: 11/02/15 00:38 da Lucius