Gingerdead man 2: Passion of the crust - Film (2008)

Ambiziosa, la Full Moon: la saga del biscotto assassino si veste di metacinema, sviscera croci e delizie delle produzioni indipendenti e cita spudoratamente se stessa (i Tiny terrors che imperversano nel film altro non sono che una versione più kitsch dei pupazzi di Puppet master). Mal gliene incoglie, perché il risultato è men che mediocre: attori inadatti, effetti scalcinati, una ricerca forzata del colpo ad effetto, tutte carte mal giocate. E il simpatico killer di marzapane? Presenza quasi superflua, seppur non marginale. Sciocchino.

Terror firmer e Il figlio di Chucky secondo la Full Moon: dissacrante, autoironico, metacinematografico e ricco di gag per una volta tollerabili. Chi conosce le produzioni di Band coglierà numerosi e parodistici rimandi ai film (Ghoulies e Puppet master in prima linea), agli autori e ai loro modus operandi (il cameo di DeCoteau è una perla). Decisamente meglio del primo film, anche se il Gingerdead Man si rivela una presenza quasi superflua. Il finalone (che dà senso al titolo) è un tripudio demenziale. C'è pure lo splatter: che altro chiedere?

Secondo appuntamento con il nostro omino preferito: il protagonista ha un minutaggio limitato rispetto alla pellicola precedente, ma la stessa ne guadagna in divertimento per un voler, volutamente, mettere tanta di quella carne sul fuoco da far venire l'acquolina. Vincente l'idea metacinematografica con rimandi (non diretti) ai vari lavori della Full Moon stessa. Parata di stelle da applausi a scena aperta, da Buechler alla Bauer sempre esplosiva, fino al cameo di DeCoteau. Il finale poi, che si riferisce al titolo, è un'orgia di divertimento e sangue. Sciocco, caciarone, spassoso.