Fascicolo nero - Film (1955)

Giovane giudice istruttore arriva in una cittadina di provincia e casualmente apprende di una vicenda potenzialmente esplosiva... Cupissimo legal-drama di Cayatte dal sottofondo quasi anarchico, che riscatta il rischio-cliché (altissimo a bazzicare il filone "provincia nido di vipere") e ha dalla sua un ritmo serrato e un'ammirevole forza e compattezza specialmente nella seconda parte, quando le cose precipitano.

Film di denuncia sul dilagare della corruzione, ma soprattutto sui mali che affliggevano (?) la giustizia, costretta a operare in condizioni difficili ma rappresentata da giudici istruttori spavaldi ma inesperti, procuratori onesti ma svogliati, poliziotti asserviti ai potenti o manipolatori di confessioni. Forse troppa carne al fuoco (c'è anche l'ipocrisia della provincia francese con le inevitabili storie di corna), ma Cayatte la cucina bene, dirigendo con la giusta intensità e dando modo a ogni personaggio di ritagliarsi il suo spazio.

Preso servizio in un paese di provincia ancora segnato dalle distruzioni della guerra, un giudice istruttore alle prime armi si imbatte in un caso di presunto omicidio in cui potrebbe implicato l'uomo più ricco e potente della città... Cayatte ancora una volta mette al centro della narrazione le magagne della giustizia, simboleggiate dalla decadenza del Palazzo in cui dovrebbe essere amministrata, alle quali l'onestà del protagonista non può porre rimedio. Siamo nell'ambito del solito nido di vipere, ma la regia è solida ed  è funzionale il cast, senza divi ma con tante facce note.

Se, come spesso in Cayatte e più in generale in certo "cinema di papà" (per dirla con la Nouvelle vague), il tono è sempre così forzato da suonare melodrammaticamente contraffatto, è vero anche che qui il regista restituisce con nitida efficacia il corrotto mood provinciale, la sua chiusura a monade contro cui si è destinati a sbattere senza penetrarla. In tal senso contribuiscono lo script di Spaak e un cast ben inquadrato in cui piace ricordare il sensibile giovane giudice istruttore di Bory e una Padovani di matura drammaticità. Zampa se ne ricorderà sicuramente per Il magistrato.