Le porte del silenzio - Film (1991)

Le porte del silenzio

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Questa volta il materiale su cui lavorare era davvero troppo poco. Lucio Fulci, probabilmente convinto che NON AVERE PAURA DELLA ZIA MARTA avesse sfruttato male le intenzioni, riprende l’idea del celebre racconto di Ambrose Bierce “Un incidente al ponte di Owl Creek” e si impegna in prima persona, da solo, nella sceneggiatura. Scelto come protagonista un appesantito John Savage (su cui grava gran parte del film, visto che in scena è molto spesso da solo al volante della sua auto), Fulci apre subito con un crash misterioso per passare a un funerale cui il protagonista assiste assieme a un'orchestrina...Leggi tutto itinerante. Uno strano incontro con una enigmatica donna di colore e poi via, sulla strada di casa, dove però uun carro funebre gli sbarra la strada ingaggiando una sfida ostruzionistica alla DUEL. Mano a mano che il film procede Melvin Devereux (Savage) trova sempre più indizi che farebbero pensare a una sua morte prematura. Com’è possibile? Fulci lo spiegherà, pur evitando di demarcare il più possibile la linea di confine tra sogno e realtà, col risultato di apparire in fin dei conti non molto ortodosso nella costruzione narrativa. Non è una novità, ma questa volta manca all'appello quell’apporto visionario, da artista del cinema horror che l'aveva salvato in altre occasioni trasformandolo in un piccolo fenomeno “cult”. Non c'è sangue, non c'è violenza e le immagini alla luce del sole perdono quel fascino oscuro tipicamente fulciano. Anche perché visivamente sono dozzinali, poco ricercate e lasciano l'impressione di un film che si ferma alle buone intenzioni che ne costituivano la base. Si respira un'aria piuttosto squallida, che qualche momento surreale non basta a cancellare.

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Homesick 23/03/07 09:00 - 5737 commenti

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L’ultima fatica di Fulci è una cupa riflessione sull’ineludibilità della Morte, affidata alla sobria interpretazione di John Savage. Un thriller metafisico senza sangue, tutto costruito su atmosfere rarefatte e sospese, dialoghi infrequenti e scarni e arricchito dalle musiche jazz di Franco Piana. Ampie citazioni dello spielberghiano Duel, con il protagonista che cerca invano di superare il minaccioso carro funebre, anch’esso un vero e proprio personaggio.

Undying 26/04/07 16:46 - 3807 commenti

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Una delle migliori regie di Fulci, certamente quanto di meglio il cineasta ha realizzato nel suo ultimo periodo. Significativo il fatto che sia l'ultimo lavoro, realizzato in condizioni di salute precaria. Non una goccia di sangue per un film certamente non classificabile come horror puro, quanto, piuttosto, come dramma dalle molteplici "chiavi di lettura". Unico film dell'autore fatto siglare, per il mercato estero, sotto pseudonimo come H. Simon Kittay...

Cotola 26/12/07 12:35 - 9009 commenti

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Il miglior Fulci dell'ultimo periodo. Ma non aspettatevi granché. La storia, infatti, ricalca troppo da vicino Duel e prosegue abbastanza stancamente fino al prevedibile finale a causa di una sceneggiatura piuttosto piatta e povera di spunti interessanti. La regia di Fulci è discreta e fa a meno di violenza e gratuiti effetti grandguignoleschi. Un po' noioso ma si lascia guardare.

Stubby 27/12/07 15:42 - 1147 commenti

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Tutto sommato un buon film. Fulci con pochi mezzi a disposizione riesce a ricamare una trama elegante che senza mostrar nulla (in termini grandguignoleschi come ci ha abituato a fare) riesce a tener viva l'attenzione nello spettatore. Pellicola sicuramente gradevole valorizzata da alcuni tocchetti di classe. Consigliata la visione.
MEMORABILE: La macchina della morte targata D.E.A.T.H.

Ghostship 11/07/08 14:12 - 394 commenti

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Film antifulciano per quanto riguarda il tasso gore. Ma non è questo che importava al regista. Due gli obiettivi, entrambi centrati: quello di portare alle estreme conseguenze la tematica del tempo (molto presente nel cinema Fulciano) e quello di instaurare un dialogo diretto con la morte (scherzo del destino che questo sia il suo ultimo film). La resa filmica è buona ma purtroppo la carenza di mezzi (la produzione fittò un dolly solo per l'ultima scena) si fa sentire. Savage tanto spaesato da stare totalmente in parte.

Herrkinski 11/09/08 23:11 - 8072 commenti

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Ultimo Fulci. Dopo il più che discreto Voci Dal Profondo, il regista mette su celluloide un suo racconto cercando di costruire un mystery che si distacca dai canoni del suo amato cinema splatter. E nell'operazione si perde il classico tocco distintivo fulciano, che non mancava in nessuna delle sue pellicole ottantiane (eccezion fatta per Il Miele Del Diavolo). Tralasciando questo dettaglio, il film è solo discreto, si lascia seguire ma non entusiasma, risultando anche abbastanza prevedibile. Non una degna conclusione di carriera...

G.Godardi 23/10/08 18:44 - 950 commenti

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Epitaffio di Fulci. Non un horror come in molti credono, ma una storia surreale e soprannaturale alla confini della realtà. Lucida riflessione sul tema della morte, è brillantemente montato ed esaltato da una fotografia che tende a mostrare luoghi suggestivi e inusuali. La partenza è davvero ottima (bello come è stato risolto l'incidente), perde velocità strada facendo ma arriva comunque egregiamente a destinazione. Un piccolo gioiellino, nonostante l'esiguità del budget. Qualche citazione da Duel. A suo modo anticipatore di Una pura formalità.
MEMORABILE: L'incidente iniziale e la suggestiva scena della strada inmezzo all'oceano.

Ciavazzaro 7/02/09 14:54 - 4768 commenti

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Il testamento di Fulci e ahimé non una gran cosa. Bella la colonna sonora, ma gli attori e la confezione americana non funzionano molto. Film difficile da capire in certi punti in quanto sfortunatamente, in alcuni frangenti, soppraggiunge la noia. Peccato, comunque R.I.P. Lucio.

Myvincent 4/08/10 22:23 - 3726 commenti

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Un uomo insegue la sua morte e la morte insegue un uomo. Interessante esperimento di one-man movie in mano a un John Savage imbolsito e un po' stanco e che riesce a far arrivare il film al formato di un lungometraggio, in maniera coraggiosa. Il finale un po' prevedibile lascia intatta quell'atmosfera sospesa fra sogno e realtà, come in una testimonianza di chi prova a raccontare la propria morte, già dall'adilà. Sfortunatissimo al botteghino.

Funesto 10/02/10 17:44 - 525 commenti

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Scialbo filmetto weird dal genere inqualificabile che di buono ha, in fin dei conti, solo il soggetto, o quantomeno l'idea: non si è mai certi che Savage (nel film chiamato Melvin) sia morto o vivo e lo seguiamo nei suoi stati d'ansia manifestati perché non sa più nemmeno lui che gli è successo. E dire che riesce anche ad essere credibile, in certi momenti. La fotografia smorta crea perfette atmosfere di tristezza, ma se poi c'è una sceneggiatura esageratamente depistante e per certi versi un po' incoerente, il film non va da nessuna parte. **.
MEMORABILE: Il carro funebre che sfreccia sull'asfalto per non far passare il protagonista; il suo conducente; le musiche della banda del morto; la bella Schultz.

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Ale56 17/02/10 13:00 - 225 commenti

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Una delle migliori pellicole del tardo periodo Fulciano. Fulci in cabina di regia se la cava bene ma purtroppo in sceneggiatura toppa. Gran parte del film si regge su Savage, al quale calza a pennello la parte dello spaesato. Il budget, visto che si tratta della Filmirage, non sarà stato chissà cosa eppure il film riesce a ritagliarsi un posto nella filmografia del regista grazie all'angosciosa interpretazione di Savage e ad alcune scene indovinate. Il finale si poteva indovinare, le musiche sono indovinate (alcune prese da Troll 2). Psicologico.
MEMORABILE: I vari tentativi di sorpasso, il funerale iniziale, alcune musiche durante il viaggio.

Daidae 2/06/10 19:24 - 3168 commenti

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Dell'ultimo Fulci è uno dei migliori, nonchè ultimo film del buon regista romano (l'ultimo sarebbe dovuto essere MDC ma la morte improvvisa di Fulci fece esordire Stivaletti). Non c'è sangue, c'è un solo cadavere, eppure è interessante anche se siamo più sul fantastico che sull'orrore. Non male, con una sola pecca: l'autostoppista: una scena tanto ridicola quanto inutile.

Pinhead80 21/02/11 14:40 - 4719 commenti

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Ultimo film del compianto maestro Lucio Fulci. Peccato che ci abbia lasciato con un'opera assolutamente al di sotto dei suoi standard. Non che l'idea di base non sia buona, per carità, ma è lo sviluppo della sceneggiatura che non convince affatto. Il giochino dell'inseguimento tra auto e carro funebre ha già bello che stancato dopo mezz'ora e gli attori (compreso Savage) non sembrano recitare con grande verve. Inoltre, cosa grave, si capisce subito dove si vuole andare a parare. Deludente.

Deepred89 30/06/12 20:58 - 3704 commenti

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Fulci abbandona lo splatter in favore della metafisica (o quello che è), ma la sciatteria dei suoi ultimi prodotti (rozzi movimenti di macchina, squallide zoomate, fotografia povera) si ripropone inesorabilmente. Peccato che la trama risulti ancora più risicata del budget, rubacchiando un paio di idee (Duel, più un'altra che capirete leggendo la trama) e riempendo il tutto con scene inutili e personaggi ancora più inutili (la prostituta!). Savage imbambolato, musiche ok (ma solo i brani jazz), tanta noia. Decisamente evitabile.

Zano76 1/01/14 19:25 - 7 commenti

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Davvero sgradevole. Buona l'idea su cui gira tutto il film ma pessimo tutto il resto. La sensazione è che sia stato allungato inserendo nella trama personaggi e situazioni strampalate. Tutto quello che si nota sono delle strade chiuse, ponti mobili e ferrovie che non permettono il passaggio al povero protagonista, che verso metà film si addormenta dalla noia. Mal recitato e con musiche riciclate. Il finale non fa altro che confermare quanto viene mostrato per tutta la pellicola. I pochissimi dialoghi sono totalmente inverosimili e non spontanei.
MEMORABILE: La notevole pancetta di Savage che dondola, mentre costui corre disperato.

Maik271 20/04/15 15:37 - 436 commenti

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Altro film low cost per Fulci che nonostante le grandi difficoltà riesce a mettere insieme un lungometraggio che ha poco dell'horror e molto di Ai confini della realtà e che purtroppo paga un pegno piuttosto alto alla lunghezza risultando spesso noioso. Belle le ambientazioni in Louisiana, non pervenute le musiche e sul cast meglio sorvolare. Cosa ci avrebbe regalato il regista se solo avesse avuto più mezzi? La domanda rimarrà ahimè senza risposta.

Minitina80 9/06/15 15:19 - 2980 commenti

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Un Fulci ancora una volta spiazzante che rinuncia al sangue e alla violenza, ma che si dimostra di nuovo regista capace di avere qualcosa da dire. Forse il migliore tra i lavori del suo ultimo periodo, se non altro perché i mezzi non sono troppo risicati. Ha qualche reminiscenza bergmaniana nel protagonista che si imbatte nel suo carro funebre, ma il registro narrativo si discosta per i toni più cupi e rarefatti, quasi da noir. Comunque e sempre sopra la media.

Ronax 27/11/18 00:55 - 1247 commenti

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Fulci si congeda dal cinema con un horror metafisico, senza sangue e squartamenti, che vorrebbe essere una riflessione sulla morte e sull'ineluttabilità del destino. Purtroppo si tratta di pie intenzioni, visto che il film annega, come tutto l'ultimo Fulci, in una totale sciatteria ideativa, registica e produttiva. Noioso e ripetitivo proprio dove vorrebbe creare tensione e mistero, mal fotografato e montato alla bell'e meglio, con un finale più che prevedibile, non riesce nemmeno a sfruttare il fascino delle desolate location della Louisiana.
MEMORABILE: La zia che cade stecchita alla notizia della morte del nipote (con cui sta parlando).

Alex75 28/04/21 19:15 - 878 commenti

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Fulci riscatta anni di lavori discutibili con una sobria, quasi jazzata, meditazione sul mistero ineluttabile della morte. Anche se la rassegnazione prevale sulla tensione (pur con ampie citazioni da Duel), il regista romano riesce comunque a creare un’atmosfera densa di presagi e di nera ironia e Savage, piuttosto goffo e disorientato, crea immedesimazione. Purtroppo in alcune sequenze inutili e in altre non rifinite, nonché nel finale non all’altezza, si palesa la stanchezza di Fulci, che, in condizioni migliori avrebbe probabilmente lasciato un testamento notevole.
MEMORABILE: Martin sulla tomba del padre: “Nessuno mi può fermare”; Gli orologi fermi; La Buick nera; Il carro funebre; La visita alla camera mortuaria.

Bubobubo 13/12/21 12:26 - 1847 commenti

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Non è il manifestissimo topos allegorico della visione rivelatrice di un autodafè ancora da venire (qui declinata in un raffazzonato e un filo tedioso omaggio a Duel) a dirci quanto Fulci percepisse vicina la propria fine, umana e artistica: pur senza una sola goccia di sangue, l'ultimo lungometraggio del maestro romano è talmente gravido di presagi di morte (nelle ambientazioni, nella fotografia slavata, nelle concatenazioni narrative) da non poter davvero essere equivocato. Non eccelso (l'idea, a conti fatti, è una sola), ma genuinamente inquietante e sinistramente profetico.
MEMORABILE: I rettilinei tutti uguali delle strade di provincia.

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Noodles 21/05/22 18:02 - 2204 commenti

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Considerando il crollo verticale dell'ultima parte di carriera di Lucio Fulci, questo film tutto sommato si eleva rispetto alle ultime pellicole del regista ma non dalla mediocrità. È un Fulci molto particolare. Abbandonati i bagni di sangue, il regista si concentra su un'atmosfera di metafisica e di paranormale. Il fatto è che non tutto è farina del sacco di Fulci. Inoltre la pellicola, andando verso la fine, si fa confusionaria più che interessante. Un'occhiata la si può dare, ma resta mediocre.
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  • Curiosità Undying • 2/04/09 18:28
    Risorse umane - 7574 interventi
    Il film non portò affatto soldi nelle casse della Filmirage, rivelandosi un fiasco al botteghino "internazionale".
    L'adottare uno pseudonimo (H. Simon Kittay) da attribuire a Fulci (unica volta nella sua lunghissima carriera artistica) è stato motivato da Donatella Donati (titolare della casa di produzione assieme a Massaccesi) come logica conseguenza cagionata dalla serie di pellicole di infima qualità (quelle della serie Lucio Fulci presenta) alle quali il nome di Fulci era associato, soprattutto all'estero (dove i film uscirono nel circuito delle sale).

    Al reparto costumi del film, invece, troviamo Laurette M. Gemser ch'è in realtà Laura Gemser e che per Massaccesi ha operato spesso dietro le quinte come costumista.
  • Homevideo Xtron • 7/05/12 17:59
    Servizio caffè - 2147 interventi
    Il dvd Rarovideo ha una durata di 1h26m54s

    Ultima modifica: 7/05/12 19:34 da Zender
  • Homevideo Daidae • 1/12/18 13:43
    Compilatore d’emergenza - 1301 interventi
    È uscito in vhs per Eden video
  • Musiche Alex75 • 29/07/21 13:52
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Melvin's themecommento musicale dei titoli di testa, firmato da Franco Piana.
    Ultima modifica: 29/07/21 13:58 da Zender