La festa del papà, con la figlia Giovanna a distribuir zeppole a cugini, sorelle, compagni di scuola e jamme ja. Con una scelta fortemente opinabile, prende la questione di petto e ne approfitta per far training autogeno e psicanalisi spicciola scoperchiando anche troppe pentole a cui avrei volentieri messo il coperchio. Ne risulta un fiume in piena di retorica (anche ipocrita) che qua e là punzecchiano il padre Vittorio, ma tutto sommato avrei preferito qualche flutto in più rivolto al suo excursus d'attore.
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In effetti sono daccordo con Kanon: un atto d'amore e basta. Ma come si fa a fermarsi ai lavori teatrali e a non citare neppure "L'uomo ferito" o altre encomiabili tappe della sua filmografia di attore...Se volevano fare un filmino casalingo tra parenti non avrebbero dovuto metterlo in circoscrizione...