Le sette città di Atlantide - Film (1978)

Kevin Connor nel suo periodo fantasy ha sfornato questa storia che si rifà a Jules Verne, al mito di Atlantide e alla fantascienza avventurosa per ragazzi, sfornando attacchi di animali giganteschi (la mitica piovrona che assale l'imbarcazione o l'attacco dei mostri stile Honda alla mitologica Atlantide) e mostrando mondi fantastici. Ingenuo, piacevolissimo e molto fai da te, ma per nulla disprezzabile. Visto senza pretese riesce a divertire, portando anche un po' a galla il fanciullino che è in noi. Nel cast figura la mitica Cyd Charisse.

Curioso e simpatico reperto fanta-archeologico che conserva il sapore vintage delle più laterali programmazioni notturne locali d’antan, invero niente affatto malaccio quanto a vestigia fotografiche (qua e là anche notevoli) e guarnizione di effetti speciali (naif quanto si vuole ma efficaci il giusto), e in finale lontano dalla stretta parentela con i fondi di magazzino più inverecondi. Forse carente nella tenuta narrativa, e più sprovvisto ancora di sprint attoriale, ma chi vuole l’intrattenimento spiccio ha quel che cerca e per 90’ di puro e sano disimpegno una riscoperta non fa certo male.

Fantasy vecchio stile piuttosto interessante e ben fatto. I trucchi sono alla buona ma funzionano. Ciò che più colpisce nel film di Connor sono le visioni a metà proiezione. Tutta la storia, comunque, è ben strutturata e si lascia seguire con piacere. Buono il cast, in particolare i camei della Charisse e di Massey. Uno sguardo lo vale.

Simpatico fantasy con mostri e una civiltà gestita da saccenti intelligentoni. L'azione non manca; e a parte una fase centrale un po' più statica, di certo non ci si annoia. Anche i protagonisti se la cavano dignitosamente, cercando di salvare la pellaccia (quando non sono minacciati dai residenti, che hanno piani ben precisi e non proprio piacevoli su di loro, ci pensano le creature). In più, nel momento in cui tutto sembra risolto per il meglio...Un'occhiata la merita.

Non convince. Esclusi i mostri davvero realizzati molto bene, il film risulta abbastanza piatto e poco coinvolgente. Il cast, nonostante alcune vecchie glorie (Charisse), non offre granché. Ci sono alcuni elementi interessanti (vedi la spiegazione delle future guerre e conflitti, mostrate al protagonista professore), ma alla fin fine coinvolge poco. Pure il finale è troppo irrisolto. Da evitare.

Un fantasy che occhieggia ad Atlantide, non particolarmente ricco ma neanche disprezzabile. Connor imprime un ritmo narrativo che non scade mai nel torpore e anche se alcuni effetti speciali paiono dilettanteschi la storia non ne risente; anzi, volendo rovesciare la classidra si potrebbe pensare che effetti "grezzi" rispecchino molto di più un mondo primordiale. Ritorna in campo anche Doug McClure (attore-feticcio di Connor) nel ruolo duro della situazione.

Atlantide pianeta nascosto viene per caso scoperto ad opera di un gruppo di studiosi a bordo di una sorta di bicchiere capovolto a forma di mina. Belli i mostri e gli effetti terrificanti come si facevano una volta, ma è la trama che non convince, con i suoi sviluppi molto poco coinvolgenti. Le varie tematiche ecologiche, amorose, materialistiche, pacifiste che siano, annegano in un progetto confuso che, comunque, merita un qualche sguardo, complessivamente.