Parabola d'oro - Corto (1955)

Parabola d'oro
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Anno: 1955
Genere: corto/mediometraggio (colore)
Cast: (documentario)

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/09/12 DAL BENEMERITO GIùAN
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Giùan 12/09/12 22:34 - 4559 commenti

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Il ciclo del grano, nella campagna siciliana, si compie ancora col sudore della fronte e l'aiuto dei muli. Lontano dal pathos degli episodi "maggiori" de Il mondo perduto (Surfarara, Contadini del mare, Lu tempu di li pisci spada), in Parabola d'oro De Seta si concede uno sguardo più distaccato, quasi contemplativo (sempre però empatico nei riguardi delle marginalità), dandoci modo di apprezzare ulteriormente il suo gusto per le inquadrature, il raffinato taglio delle luci, le "pennellate" della mdp, situata spesso qui, per dirla con Ozu, ad altezza cane.
MEMORABILE: I muli che girano in tondo, sferzati dal contadino; La pausa del lavoro e il conseguente dejeuner sur l'herbe anzi sul grano.

Pigro 17/04/13 09:03 - 9666 commenti

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Le cicale, il vento, un canto lontano: sono quesi i suoni che accompagnano l’operoso silenzio dei contadini durante la raccolta del grano nell’interno siciliano. La cinepresa segue con attenzione tutte le fasi dalla mietitura alla trebbiatura, al lavoro degli animali: tutto è fatto a mano, con una sapienza e una fatica che provengono dai millenni in un film che scruta la memoria del passato. Come sempre nei documentari di De Seta, il corto si conclude con il ritorno serale, indulgendo magari in due o tre memorie visive dei quadri di Millet.

Pinhead80 16/03/16 19:50 - 4758 commenti

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E' proprio una parabola d'oro, questa che ci viene raccontata da De Seta e che si consuma in un infuocato campo di grano dove contadini che non sentono la fatica lavorano fino a che il sole non decide di lasciarsi alle spalle quella fetta di terra. La genuinità dei gesti e l'incantevole natura portano alla luce l'essenza stessa della vita contadina, fatta di semplicità e sacrificio. Un racconto di vita, allora quotidiana, che mostra tutti i limiti della società odierna così ricca di stimoli ma altrettanto povera di autenticità. Luce vera.

B. Legnani 19/08/17 18:36 - 5532 commenti

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Pare di piombare nell'Ottocento, nel vedere oggi questo corto girato da De Seta, nella Sicilia centrale, a metà del secolo scorso, al punto che non sorprenderebbe l'arrivo improvviso del verghiano Mazzarò. Mietitura a mano e a mano tante altre successive operazioni, con l'ausilio dei muli pazienti. Solo nel finale si respira un'aria di progresso. Interessante, molto chiaro. Non fra i migliori di De Seta, ma senz'altro buono.

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