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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Forse in assoluto il film più omaggiato e citato di Hitchcock (la scena nel campanile fa il paio con quella sotto la doccia in PSYCO), con un finale che accumula con grande intelligenza le rivelazioni necessarie e si chiude in modo esemplare, senza inutile epilogo. Un giallo costruito in modo impeccabile, anche se reso spesso poco fluido dalle esagerate ingerenze melodrammatiche contrappuntate da una colonna sonora (di Bernard Herrmann) fin troppo mielosa. James Stewart e Kim Novak sono diretti con abilità, con Stewart che vi aggiunge senz'altro del suo caratterizzando il personaggio con il proprio stile misurato, mai concedendosi a...Leggi tutto inutili forzature che enfatizzano la straordinarietà delle situazioni. Ed è un bene, perché ciò contribuisce a rendere credibile una sceneggiatura con qualche incongruenza di troppo, qualche leggerezza su cui si sorvola colpevolmente. E' evidente quanto il racconto originario di Pierre Boileau e Thomas Narcejac sia stato forzatamente ridotto per dare spessore alle figure dei due protagonisti, perché in fondo VERTIGO è in apparenza prima di tutto una tormentata storia d'amore; filtrata e celata da un alone di mistero insolito che connota l'aspetto più superficiale, ma è pur sempre la descrizione di un amore profondo e impossibile come in un melodramma vero e proprio. Resta comunque eccellente il lavoro di Hitchcock nel mantenere alto l'interesse e la tensione pur non potendo confidare nel colpo di scena totale (la soluzione in fondo ci viene svelata relativamente presto, e senza grande enfasi). Un film ad oggi un po’datato e per certi versi sopravvalutato, ma che comunque rimane l’ennesimo saggio di cinema d'alta scuola.

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Deepred89 25/04/07 12:08 - 3701 commenti

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Il più bel film di Hitchcock e uno dei capolavori della storia del cinema. Ambiguo, inquietante e avvolgente, si avvale della regia di un Hitchcock al suo meglio e di un cast in stato di grazia. Belle anche le musiche di Bernard Hermann. Molte le sequenze indimenticabili, memorabili anche i titoli di testa. Da vedere e rivedere.

Renato 7/08/07 17:38 - 1648 commenti

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Non sono un hitchcockiano, ma questo film l'ho apprezzato moltissimo. Atmosfera allucinata, grande uso in chiave thriller della fotografia e -soprattutto- delle musiche, uno strepitoso James Stewart a fare il protagonista... insomma gli ingredienti per un ottimo film c'erano tutti. Le sequenze memorabili si sprecano, è inutile anche citarle... resta un dettaglio: negli ultimi 20' il calo di tensione è palpabile. A mezza strada tra il fuorviante e l'idiota il titolo italiano... Chiamàtelo "Vertigo", per favore.

Galbo 24/12/07 11:04 - 12372 commenti

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Uno dei grandi classici di Alfred Hitchcock, forse appena un gradino al di sotto rispetto a La finestra sul cortile, riassume al meglio tutti i temi della filmografia del grande regista: paura, ambiguità dei personaggi, e azzeccate scelte tecniche (le inquadrature da vertigine che ricordano il più azzeccato titolo originale, "Vertigo"). Il film girato in una San Francisco ben fotografata, si segnala per l'aura malinconica che pervade il protagonista, il bravo James Stewart.

Lovejoy 26/12/07 22:25 - 1823 commenti

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Un Classico indiscutibile nella filmografia del Maestro del Brivido. Ben scritto e con una regia da brivido, che regala suspense e momenti indimenticabili a iosa. Grande la colonna sonora di Herrmann e indimenticabili i due protagonisti. Stewart nel ruolo più difficile della carriera e di quelli interpretati sotto la direzione di Hitchcock. La Novak in una doppia parte è semplicemente meravigliosa. Capolavoro.
MEMORABILE: L'inizio; il pedinamento silenzioso per le vie della città; il primo suicidio; Stewart che cerca di far rivivere il suo amore perduto; lo spietato finale.

Redeyes 23/01/08 13:44 - 2442 commenti

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Sicuramente il più bel film di Hitchcock, ed anche il più giallo della storia del cinema. Una storia avvincente che non lascia trapelare niente fino al colpo di scena finale. Uno Stewart che brilla come pochi altri ed una Novak altrettanto brava. Onestamente il titolo italiano è una sciocca anticipazione non paragonabile all'originale. Il senso di vertigine cattura il protagonista ma sembra quasi schiavizzare anche noi che guardiamo. Sequenze bellissime ed ottima musica. Strepitoso per tutta la durata.

Ciavazzaro 25/04/08 12:46 - 4768 commenti

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Capolavoro: una meravigliosa Kim Novak in un "doppio" ruolo e un bravissimo James Stewart. Notevole anche Barbara Bel Geddes. Da segnalare l'ottimo tema musicale e i titoli di testa, che rispecchiano in pieno il titolo originale (Vertigo). La scena del campanile sarebbe da incorniciare. Finale inaspettato e ricco di tensione. Altro capolavoro del Maestro.

Caesars 28/04/08 13:45 - 3773 commenti

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Uno dei migliori e dei più "citati" film di Hitchcock. La trama è sviluppata in modo molto coinvolgente e non lascia un attimo di tregua allo spettatore. Ragguardevoli anche le interpretazioni degli attori principali, così come la musica dell'immancabile Bernard Hermann. Non il film più bello del maestro inglese, almeno a giudizio dello scrivente, ma sicuramente un ottimo giallo che va visto assolutamente.

Homesick 25/05/08 17:20 - 5737 commenti

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Il protagonista traumatizzato, il tema del doppio, il complotto, la razionalità contro l’incomprensibile e il particolare rivelatore sono gli elementi portanti di questo film di Hitchcock, fondamentale per la genesi del thriller: il Fulci di Una sull’altra e De Palma gli devono moltissimo. Il plot freddo e drammatico è ottimamente sostenuto dalle maniere gentili di Stewart e dal fascino misterioso della duplice Novak; all’elegante fotografia – assai efficace nelle sequenze oniriche – si abbinano le spirali sonore di Herrmann.

Rebis 2/06/08 12:32 - 2331 commenti

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Melodramma necrofiliaco che al racconto giallo chiede in prestito solo un cadavere ed uno spettro, traduce la vertigine in attrazione gravitazionale verso il mondo ctonio e il sogno nella percezione del confine minimo che ci distanzia dal regno dei morti. Ipnotizzante nell'andamento drammaturgico, cala lo spettatore in un'indagine sonnambolica perfettamente resa dallo sguardo vitreo di Stewart e dalla distanziata, algida posa della Novak. Hitchcock anticipa se stesso e si supera: gli inauditi e spericolati avanguardismi tecnici e stilistici la rendono la sua opera più seminale e arcana.
MEMORABILE: Il quadro; il suicidio; il bacio sull'onda; la sequenza del sogno; la vestizione, le scale.

Ammiraglio 26/08/08 09:35 - 150 commenti

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Molti ritengono che Vertigo sia uno dei più sopravvalutati film della storia del cinema. In parte mi sento di condividere questa opinione. Sicuramente non è il più bel film mai girato e a mio parere non è il miglior film di Hitchcock. Ma è, forse, il miglior film "psicologico" che ho mai visto. Tanti, a torto, si concentrano sulla trama e sul mistero. In realtà il film ruota intorno alla mente del protagonista, le suo ossesioni, la sua discesa verso la follia ed infine la ritrovata semi lucidità quando comprende chi è Judy.

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Matalo! 28/08/08 00:49 - 1378 commenti

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Tra i vertici dell'arte hitchcockiana, vede Stewart immerso in una situazione magica e spiazzante, quasi un limbo dove sembra sia lì per perdersi e precipitare ovviamente. Il tono da melodramma non è un difetto ma aumenta la forza di un film che non è né giallo, né dramma, né romanzo d'amore ma tutte queste cose insieme e anche di più.
MEMORABILE: Il reggiseno atomico progettato dalla Bel Geddes; Kim Novak mora che si ripresenta.

Pigro 8/09/08 10:39 - 9623 commenti

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Detective che soffre di vertigini è incaricato di seguire una donna con pulsioni suicide, di cui si innamora: seguono colpi di scena. Grande labirinto psico-delittuoso di Htchcock, dove la violenza sembra ovattata dalla sensualità con cui la macchina da presa accarezza il volto da sfinge di una magnetica Kim Novak. Il regista riesce a insinuare magnificamente un che di malsano, che inquieta e che corrompe perfino lo spirito altrove brillante di James Stewart. Belli gli effetti della vertigine e i famosi titoli di testa.

Ford 22/11/08 09:29 - 582 commenti

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Capolavorone. Un film lento che lascia svelare piano piano i personaggi, girato con l'ormai ovvia maestria cui Hitchcock ci ha abituati. Bellissima l'idea di mettere al corrente il pubblico della verità riguardo Madeleine poco dopo il secondo incontro Stewart-Novak, togliendo l'effetto sorpresa, ma lasciandolo comunque teso come una corda di violino. Ottima la fotografia.

Brainiac 26/01/09 08:26 - 1083 commenti

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Il film che amo di più, non solo del grande Hitchcock, ma del cinema in generale. Poche pellicole come questa riescono ad unire una trama avvincente, uno sviluppo narrativo brillante, una coppia di attori così complementari e alcune sequenze memorabili come "Vertigo". Kim Novak è praticamente (ma sono gusti personali) la donna più bella del mondo e come non immedesimarsi nel buon Stewart che se ne innamora così disperatamente? Hitchcock dirige il suo capolavoro, per una volta trasmettendo più del risaputo talento, la proria sofferenza. Imperdibile.
MEMORABILE: Stewart pretende che la Novak si tinga i capelli per far coincidere la sua immagine con l'amore che aveva perduto.

Daniela 5/03/09 16:05 - 12606 commenti

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Giallo, melodramma, delitto e necrofilia, in un mix vertiginoso e stordente che costituisce uno dei vertici assoluti dell'arte cinematografica. Pure i suoi presunti difetti si rivelano pregi: una certa banalità dell'algida Novak è necessaria per rendere plausibile l'inganno in cui cade Stewart. Perversamente, il massimo della tensione erotica coincide con una vestizione (abiti, colore dei capelli, pettinatura, trucco) mediante la quale Stewart ricrea la donna morta desiderata facendo violenza a quella viva. Memorabile fin dai titoli di testa.
MEMORABILE: Il doppio bacio circolare, la visita in sartoria, l'apparizione della Novak dopo la "cura", l'immagine finale sull'orlo del campanile.

B. Legnani 27/03/09 15:52 - 5519 commenti

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Celebre e celebrato giallo del Maestro, ma non all'insegna del "chi è stato". Nella mia esperienza è la miglior prestazione di Kim Novak, di irresistibile, femminile sensualità (bionda come piaceva al Maestro, il che gli facilitava nell'immaginare le sue primedonne come "eleganti in salotto e puttane in camera da letto"). Vari i momenti magici. Confesso che, pur se girato benissimo, ho trovato un poco forzato il volo finale.

Undying 9/04/09 00:33 - 3807 commenti

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Il tema del film è quello del doppio, fortemente allineato al senso di "vertigine". Non è un caso che il protagonista, un acrofobico James Stewart, venga messo a fuoco da Hitchcock mediante movimenti di macchina in grado di fare percepire allo spettatore il debilitamento dell'equilibrio (la tromba delle scale all'interno della chiesa, le zoomate progressive e regressive susseguenti un primo volto dell'uomo). Posto che sul piano tecnico il maestro sfoggia un'opera compiutamente lodevole, la sceneggiatura dimostra, in vari contesti, una lentezza di fondo e svariate leziosità. 3 pallini e 1/2.

Saintgifts 29/05/10 22:57 - 4098 commenti

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Tutto il film è connotato da un senso di pulizia e di ordine esteriore esagerato. Gli ambienti, gli indumenti, i volti dei protagonisti sempre perfetti, la città, nulla è fuori posto e tutto ciò contrasta maggiormente con i disordini interiori dei personaggi principali. La lentezza diventa un pregio e la musica, onnipresente completa il coinvolgimento totale nel seguire la storia, soffrendo per uno Steward che esprime una vera disperata angoscia. Grande fotografia con ricerca di filtri e atmosfere, purtroppo finale frettoloso inadatto al resto.

Enzus79 19/05/09 11:37 - 2864 commenti

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Capolavoro indiscusso del genere thriller. Ci sono tutti gli ingredienti di un classico. Se proprio si vuol essere pignoli si notano dei limiti, come la colonna sonora che entra troppo nei dialoghi appesantendo un po' le scene. Il colpo a sorpresa alla fine non c'è, ma c'è suspence e tensione. Grandissimo James Stewart. Inimitabile.

Rickblaine 19/05/09 11:56 - 635 commenti

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Ottimo giallo degno del miglior Hitchock. Avvincente e toccante prova del re del thriller con un cast perfetto che non cade nella banalità, ma che con grande maestria, suspense e con un mondo pieno di enigmi giunge ad una storia coinvolgente in tutte le sue scene.
MEMORABILE: La scena con le sequoie.

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Belfagor 5/12/09 10:44 - 2689 commenti

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Il film più labirintico di Hitchcock. Grazie ad un'impeccabile tecnica registica, il Maestro del Brivido riesce a sublimare i temi della vita e della morte, della paura, dell'angoscia e della salvezza, facendo assumere ad essi dei connotati assoluti. La vertigine non è solo psicologica, ma anche fisica, mentale ed etica. Stewart rende al meglio tutte le sfaccettature del suo personaggio, illuminato e sconvolto dall'algida Novak. La colonna sonora di Hermann è il degno accompagnamento di questo capolavoro.
MEMORABILE: I titoli di testa; l'ultima salita sul campanile.

Erikafim 7/12/09 06:22 - 4 commenti

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Mai visto nulla di piu bello. Ogni cosa è perfetta... musica, immagini, costumi... Malinconico, necrofilo, surreale, romantico ma spietatamente amaro. Non è un giallo in quanto gia a metà film ci viene svelato tutto. Il grande regista si interessa qui a sviluppare questa storia insana di "amor fou", la più singolare forse nella storia del cinema.
MEMORABILE: Quando la protagonista osserva i cerchi concentrici di una sequoia tagliata ed indica al suo compagno l'anno in cui è nata e quello in cui è morta!

Vstringer 29/12/09 00:56 - 349 commenti

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Dramma psicologico dove la trama gialla è solo un pretesto per un viaggio nella follia e nell'ambiguità, la vertigine in cui si perde un grande Stewart nel suo amore malsano per un'altrettanto grande Kim Novak. Hitchcock si concede qualche svolazzo visionario (anche la sequenza animata del bouquet) e dimostra come sia possibile tenere altissima la tensione (sempre più tensione erotica, alla fine) anche rivelando l'arcano con largo anticipo, concedendosi poi un colpo di scena finale. Non ebbe successo al botteghino, fu rivalutato.
MEMORABILE: La ricerca del vestito grigio.

Stefania 13/01/10 00:03 - 1599 commenti

I gusti di Stefania

Da una vertigine all'altra, sempre sul punto di precipitare - in un'allucinazione, un'ossessione, una trappola - il traumatizzato protagonista rifiuta un facile centro di gravità permanente, vuole ancora camminare su un filo, sa che dovrà trovarlo da solo, il suo epicentro. E vedere questo film equivale a seguirlo, James Stewart, nel suo azzardo d'equilibrista, vacillando insieme a lui, da un colpo di scena all'altro, fino alla fine, fino all'illuminazione e alla salvezza.

Mtine 1/06/10 18:22 - 224 commenti

I gusti di Mtine

Molto probabilmente non ho capito lo spirito del film, ma francamente molti suoi punti mi sono rimasti oscuri (il finale in primis, tanto scioccante quanto criptico e forse anche canzonatorio) e il risultato finale mi è parso troppo "psicologico" e angosciante. La regia di Hitchcock è spettacolare come al solito e ricca di innovazioni, apportate soprattutto da effetti speciali quanto mai avveniristici (per l'epoca, s'intende). Il ridoppiaggio degli anni '80 è penoso e fa perdere agli attori molta della loro espressività.

Il Dandi 20/05/10 16:03 - 1917 commenti

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L'Hitchcock più morboso mai visto: insano, malinconico, cattivo e punitivo (notevole in questo senso la rilettura che ne darà De Palma in Vestito per uccidere), al punto da far sembrare gli altri suoi capolavori dei freddi esercizi di stile al confronto. I lunghi pedinamenti in auto di James Stewart per le strade di San Francisco sono un tuffo al cuore, i suoi "vertiginosi" incubi sono una strizzata al cervello, le "due Kim Novak" (e l'immpossibilità di averle) un pugno nello stomaco. Oggi il finale convincerà pochi, ma che importa?!
MEMORABILE: Solo da soli si va in giro; in due si va sempre da qualche parte.

Harrys 4/06/10 20:33 - 687 commenti

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Prima di Psyco, il buon Hitch ha voluto rodare i meccanismi della necrofilia e della perversione con questa vicenda ai limiti del surreale. Probabilmente il Maestro non s'è mai spinto oltre. Ambiguo, onirico, malinconico, poetico... si veda il meraviglioso incubo di Stewart per farsi un'idea sul livello di "paranoia" sfiorato. Colonna sonora da brivido, così come l'interpretazione del protagonista, che nell'ultima mezz'ora si trasforma in un'entità piuttosto sinistra, quasi disumana e della Novak, completamente in balia del "mostro". ****1/2

Giacomovie 19/07/10 20:34 - 1397 commenti

I gusti di Giacomovie

Bellissimo thriller romantico con un’intensa ed ossessiva storia d’amore vista da angolature angosciose. Lo sviluppo dei contrasti inconsci dei personaggi lo rende psicologicamente introspettivo. Dopo la forte scena iniziale lo spettatore viene messo a suo agio da un andamento pacato ricco di dialoghi (da seguire con attenzione) e la spirale della “vertigo” inizia ad avvitarsi lentamente fino a culminare nell’imprevisto epilogo. Ipnotica la colonna sonora di Bernard Hermann, che accompagna i momenti sentimentali con melodie quasi wagneriane. ****

Luchi78 10/09/10 12:29 - 1521 commenti

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Giallo tutto da gustare, graditissimo anche ai non appassionati, sia per la parallela storia di passione che coinvolge il protagonista, sia per la spettacolarità di alcune scene entrate ormai nell'immaginario cinematografico collettivo. Stupenda Kim Novak con il suo fascino severo ed ammaliante. Hitchkok è ovviamente autore di una splendida regia.

Mdmaster 23/09/10 18:32 - 802 commenti

I gusti di Mdmaster

Condito dal solito pedestre titolo italiano, una gemma di Hitchcock che fonde il "suo" giallo con una generosa dose di suspense e di crescente inquietudine (quando nelle scene finali compare la suora, devo dire di essere quasi sobbalzato). Attori diretti molto bene, come sempre, magistrale Stewart. La discesa nella follia del personaggio principale come diretta da Alfred è ancora oggetto di studio da parte dei cinematografari moderni e direi con ottimi motivi. Personalmente lo trovo uno dei più notevoli e inquietanti del regista inglese.
MEMORABILE: Il finale; la costruzione perfetta di una storia imperfetta.

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Cotola 15/03/11 17:37 - 8998 commenti

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Forse il capolavoro assoluto del maestro. Un vorticoso vortice di emozioni in cui lo spettatore viene coinvolto massimamente e da cui non riesce ad uscire se non alla fine della straordinaria visione. Così le due ore abbondanti della durata paiono appena 5 minuti e si vorrebbe che il film continuasse ancora, ancora e ancora. Regia sublime; stupenda la fotografia che rende magnificamente il clima onirico in cui la vicenda è immersa; memorabile colonna sonora del fidato Herrmann. Stewart e la Novak si stagliano nella leggenda.
MEMORABILE: Il lunghissimo pedinamento con cui Scott segue Madaleine (De Palma ne terrà conto?) con bacio finale e dichiarazione di amore eterno. Nel bosco.

Rambo90 16/03/11 15:16 - 7661 commenti

I gusti di Rambo90

Thriller capolavoro del grande Hitchcock. La storia è talmente tortuosa e psicologicamente avvincente che per buona parte del film si rimane intontiti e confusi alla stessa stregua del protagonista. Ottimo Stewart, perfette le musiche, adeguato il ritmo, bella la Novak e azzeccato il resto del cast. Non c'è nulla fuori posto, in questo film. Da vedere e rivedere.
MEMORABILE: Stewart, sfidando le sue vertigini, trascina la Novak in cima alla torre nel finale.

Von Leppe 18/05/11 13:52 - 1256 commenti

I gusti di Von Leppe

Buon thriller ma anche una storia d'amore, di quelle alla Poe (con riferimenti alla reincarnazione). Il mistero dura tutto il film, anche quando vengono svelati alcuni arcani. Ci sono ottime sequenze (come l'incubo del protagonista, il dipibnto al museo) e affascinati tematiche. La fotografia non è sempre all'altezza, altre volte invece mi ricorda i quadri di Hopper. Il finale risulta precipitoso, ma è notevole (infatti era più appropiato il titolo originale Vertigo, che punta maggiormente sulle angosce del protagonista).
MEMORABILE: I ricordi della Spagna...

Max92 17/10/11 10:18 - 104 commenti

I gusti di Max92

In un avvincente e particolarissimo gioco di scatole cinesi, si inserisce la chiave di un mistero che appare sin da subito come intricato ed irrisolvibile. Splendide le svolte narrative capaci di tener perennemente desta l'attenzione dello spettatore, meravigliosi i regali costumi di Edith Head, superbe le interpretazioni, con una menzione speciale per Kim Novak, capace di rendere con sofferta intensità le sfumature psicologiche del suo (o dei suoi?) personaggio. L'anomala misoginia di Hitchcock tocca qui le vette del barocchismo più intenso.
MEMORABILE: Il primo tempo del film, indubbiamente la parte più riuscita.

Myvincent 26/12/11 19:20 - 3722 commenti

I gusti di Myvincent

In una San Francisco dove viene prediletto l'aspetto architettonico coloniale si consuma una sfortunata storia d'amore giocata sul ruolo del doppio e con una via rappresentativa tutta onirica. La sceneggiatura di Hitchcoch travia il racconto originario (come succede spesso con lui) ed il risultato a volte è incongruente o assurdo, ma sempre di grande effetto emotivo, anche attraverso una narrazione volutamente lenta e cerebrale. Mezzo fiasco all'epoca, ci vollero degli anni prima di classificarlo come capolavoro assoluto.

Mickes2 19/01/12 16:59 - 1670 commenti

I gusti di Mickes2

Un caleidoscopico percorso dove le sensazioni e gli istinti più reconditi vengono a galla. Impressionante il lavoro di addizioni che il Maestro inglese imprime al suo film: parte come un'indagine, prosegue con atmosfere ovattate e vagamente inquietanti, si inabissa in un vortice psicologico a tinte morbose, ossessive e stranianti. Regia attentissima nel delineare i particolari, nel cesellare personaggi e caratteri, nel far progredire una storia che è tutto un crescendo di sublime forza emotiva. Kim Novak e James Stewart sensazionali. ****!

Mota 23/04/12 23:31 - 59 commenti

I gusti di Mota

Grandioso film di Hitchcock con uno strepitoso James Stewart e una sensualissima Kim Novak. Un ex-poliziotto viene incaricato da un vecchio amico di pedinare la moglie affetta da istinti suicidi. Nonostante il ritmo non proprio altissimo il film intriga come pochi, grazie anche alla solita suspense Hitchcockiana e ai colpi di scena. Ottime la trama e la colonna sonora, notevole la regia e superbo il cast. Consigliato.

Graf 25/05/12 23:53 - 708 commenti

I gusti di Graf

Un film dal fascino unico. Hitchcock amalgama elementi polizieschi con quelli psicanalitici, il tema dello sdoppiamento con quello della necrofilia; filma un poliziotto che soffre di vertigini insieme alla vertigine abissale di una donna complice di un assassinio e allo stesso tempo pronta all’estremo sacrificio per amore del suo uomo. Un film moderno ma intimamente romantico, sottilmente inquietante ma poeticamente trasognato, sospeso sul vuoto del precipizio e sanguinante per una ferita esistenziale che non si rimarginerà più. Cupo ma bellissimo.
MEMORABILE: L’oscura e misteriosa scena del sogno di Scottie é la chiave giusta per entrare nel "clima" del film.

Nando 6/06/12 01:25 - 3806 commenti

I gusti di Nando

Un caposaldo del maestro del brivido in cui il senso di vertigine è associato a torbide situazioni realizzate con grande maestria. Lo sviluppo narrativo mostra grande tecnica associata alle magistrali interpretazioni dei due protagonisti, il sempre valido Stewart e la maliarda e misteriosa Novak, bellezza senza tempo.

Trivex 27/09/12 14:56 - 1738 commenti

I gusti di Trivex

Esempio di grande cinema (quello di serie A), in tutti gli aspetti aperti alla prospettiva di analisi. Forse da un soggetto più dotato di tecnica per la menzionata analisi o meno amante del cinema "meno grande" (quello di serie B) ci sarebbe stato maggior entusiasmo per tali e tante squisitezze presenti in tutta la pellicola. Invece limo ancora il giudizio a tre palle e mezzo, in quanto: 1) il finale riassume eccessivamente le opportune spiegazioni; 2) ho dovuto ammettere di essermi divertito di più con prodotti fatti sicuramente meno bene.

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Il Gobbo 15/11/12 09:16 - 3015 commenti

I gusti di Il Gobbo

Pericoloso e ingiusto stilare graduatorie nella vasta opera di Hitchcock. Però a rivederlo (ora in alta definizione) si rimane ammaliati più che mai da questo melò folle appena truccato da giallo (in fondo chi se ne frega della vittima, e del colpevole, e lo stesso Hitch lamentava con Truffaut qualche punto debole dell'intrigo), tutto pervaso dalle sue ossessioni, il più surrealista di sicuro, traboccante di magistrali trovate visive. Il più bel fil... ecco, ci risiamo. Capolavoro.

Fabbiu 30/05/13 10:10 - 2133 commenti

I gusti di Fabbiu

Classico del cinema, ultra menzionato nella scena del campanile entrata ormai nell'immaginario comune. Impeccabile giallo nello sviluppo della vicenda intrigante e curiosa, anche se di tanto in tanto annacquata dal solito stile d'epoca di quando si mette in scena una relazione amorosa; gli ultimi secondi comunque sono gelidi, il finale è in se un capolavoro che vale tutto il film.

Disorder 17/09/13 16:13 - 1416 commenti

I gusti di Disorder

Difficile dare torto ai critici del British Film Institute, che nel 2012 l'hanno incoronata miglior pellicola della storia. Si resta davvero increduli di fronte a tanta perfezione. Non è un thriller ordinario: l'intreccio giallo è solido e spettacolare, ma quello che più interessa è la martoriata storia d'amore fra i due protagonisti. Immenso Stewart; la Novak ha veramente qualcosa di misterioso e irresistibile, un'impalpabile aura di morte dietro alla fatale bellezza. Vertiginoso, oscuro, ipnotico e magico: capolavoro assoluto.
MEMORABILE: Di fronte agli anelli del tronco: "Qui io devo essere nata e qui devo essere morta. È stato solo un attimo per la pianta, non se n'è neanche accorta"

Metuant 16/10/13 08:52 - 456 commenti

I gusti di Metuant

Ho avuto la fortuna di vederlo al cinema in proiezione speciale, potendo così godermi uno dei capisaldi della cinematografia thriller/noir. Praticamente tutto in questo film funziona: attori, musiche, ambientazioni, trama... non a caso è uno dei migliori in assoluto del genere. L'algida ambiguità della Novak contrapposta alla fragile disperazione di James Stewart è qualcosa che non si dimentica. Pellicola che ha fatto scuola; ne facessero ancora di simili...
MEMORABILE: Le vertigini sul campanile.

Siregon 16/11/13 20:02 - 352 commenti

I gusti di Siregon

Uno dei capolavori del Maestro. Incredibili le interpretazioni di Stewart e Novak, l'ambientazione in una San Francisco quasi onirica, fotografata in maniera splendida a partire dallo splendido incipit. Una discesa nell'ossessione di un amore perduto grazie alle musiche di Herrmann particolarmente pungenti e un montaggio innovativo. Tantissime le sequenze da manuale del Cinema (Su tutte il salvataggio all'ombra del Golden Gate).

Jdelarge 15/08/14 11:40 - 1000 commenti

I gusti di Jdelarge

Capolavoro hitchcockiano in cui il giallo si fonde perfettamente con l'horror e il dramma. Stewart è eccezionale dall'inizio alla fine del film, incarnando perfettamente l'ideale di antieroe (in perfetto stile noir) sopraffatto dall'inevitabile destino. Hitchcock immerge lo spettatore in un'atmosfera quasi fiabesca, ingannandolo continuamente con una maestria incredibile. San Francisco è così bella che sembra finta, quasi come la perfetta Kim Novak; Bernard Herrmann, infine, regala al film una musica che più appropriata non si può. Immortale.
MEMORABILE: Il sogno di Scottie.

Nicola81 17/08/14 23:47 - 2831 commenti

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Certi film andrebbero visti una volta sola. Infatti, il bellissimo ricordo che ne avevo si è scontrato con una storia dai tempi eccessivamente dilatati (sottolineati dalla stucchevole colonna sonora di Hermann) e che, sul versante sentimentale, dimostra persino più anni di quelli che ha. Esteticamente è un film delizioso, la coppia Stewart/Novak fa faville (e la Geddes è un'ottima spalla) e la trama è anche interessante. Hitchcock diceva che "il cinema è la vita con le parti noiose tagliate"; qui qualche taglio in più avrebbe dovuto operarlo...
MEMORABILE: L'incipit; La reprimenda del giudice; Il flash back rivelatore; Il finale.

Paulaster 30/09/14 09:54 - 4375 commenti

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Sceneggiatura degna di una seduta psicanalitica dove l'intuito di Hitchcock sposta i tasselli temporali tenendo l'attenzione sul filo delle indagini. Prima parte che fila liscia nell'attesa che tutto possa succedere, poi una deriva sentimentale spezza la tensione mostrando l'età matura di Stewart. Regia con idee geniali per rappresentare la vertigine e il sogno, che dissemina di particolari tutta la durata. Novak un filo glaciale ma ottimo doppione, specie nella conclusione. Finale di medio impatto, quasi frettoloso.

Modo 31/12/14 19:56 - 948 commenti

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Film del Maestro che non ebbe al tempo il successo che ci si aspettava. Resta un ottimo film, anche se nella prima parte risulta lento e non particolarmente brillante. Naturalmente girato splendidamente, come bellissima è San Francisco. Rende al meglio il senso dell'incubo: sembra quasi di stare in un sogno. Cè pure un filo di necrofilia, nel voler rivivere certe situazioni. I due attori recitano senza sbavature, la Novak cambia veste in modo sublime.

Buiomega71 2/01/15 17:42 - 2899 commenti

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Vero che visto oggi appare assai datato (come gran parte dell'opera hitchcokiana), ma anche vero che è un viaggio affascinante e ipnotico tra colori sgargianti e quasi innaturali, sfondi fintissimi, effetti speciali cheappissimi, feticismo (i vestititini, le scarpine, le acconciature della doppia Kim Novak), ossessione per il corpo femminile (come gli assilli di James Stewart), movimenti di macchina al limite del virtuosismo sperimentale. Stordisce, ammalia, un po' annoia, ma si resta invischiati e rapiti da questo seducente sogno/incubo a occhi aperti.
MEMORABILE: Tutto il pedinamento (e qui è grande cinema) di James Stewart dietro a Kim Novak; Il finale sul campanile: passione, vertigine e follia femminea.

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Ultimo 25/05/15 10:35 - 1652 commenti

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Capolavoro senza tempo del maestro del brivido, "Vertigo" è un film costruito intorno ai due protagonisti, James Stewart e Kim Novak, straordinari interpreti dei rispettivi ruoli. Si aggiunga una vicenda coinvolgente e una regia impeccabile (bellissime le inquadrature a prova di vertigine e le rappresentazioni dei sogni di Stewart). Una pellicola che ha oltre 50 anni ma non sembra invecchiare mai, pervasa da un fascino che solo pochi film possiedono. Cinque pallini senza ombra di dubbio.
MEMORABILE: L'inizio, con Stewart appeso al tetto; Il campanile; Lo sguardo penetrante di Kim Novak.

Ryo 26/07/15 14:34 - 2169 commenti

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Un gioiello partorito dalla mente geniale di Alfred Hitchcock. Inizia come un giallo, poi si tinge di rosa, quindi diventa un misterioso thriller. Un viaggio inaspettato nella psiche del protagonista, che ha a che fare con un personaggio nel personaggio che interpreta un personaggio. Avrei preferito che il mistero fosse stato svelato solo alla fine anziché a 3/4 del film, ma rimane in ogni caso un'opera geniale.

Fulcanelli 20/08/15 20:53 - 135 commenti

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Mi ha sconvolto vedere fino a che punto questo film sia inaspettatamente brutto visto le recensioni entusiastiche generali. Le musiche sono quanto di più orribile e fastidioso abbia mai sentito, un polpettone stile Tchaikovsky che più melenso (e pure ripetitivo) non potrebbe essere in linea con i peggiori film sentimentali di serie z anni 50. Non mancano i momenti trash come quello dell'incubo, poi verso la fine, quando lei si gira con effetto "fantasma"...

Minitina80 8/11/15 06:36 - 2976 commenti

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Forse la migliore pellicola a trattare il tema del doppio in maniera così profonda e coinvolgente. Stupende alcune inquadrature e notevole la suspense che scaturisce dai fitti misteri che ruotano attorno alla storia d’amore, morbosa e tormentata e nata dalle ceneri di un intrigo complesso e ben congegnato. Tra i migliori lavori del Maestro, nonché il più complesso a livello di scrittura.

Claudius 12/01/16 09:58 - 541 commenti

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Capolavoro assoluto del grande Hitch. Il regista inglese si discosta dal romanzo originale per incentrarsi sulla figura di un poliziotto disilluso (magistrale l'interpretazione di Stewart) tradito negli affetti e attuare ancora una volta un'analisi filosofica (la vita intesa come un cammino più o meno lungo verso un destino ineluttabile). Sublime la scena del parco e inquietante il quadro al museo. Ho visto il film otto volte e ancora trovo nuove sorprese... Magnifico!
MEMORABILE: L'incubo di Johnny e il dialogo tra Stewart e Helmore.

Il ferrini 26/01/16 01:52 - 2337 commenti

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Il leitmotiv del film sono le vertigini, rese in maniera evocativa da Hitchcock, sia nelle parti reali che in quelle oniriche. Come sempre il Maestro riesce a creare tensione utilizzando pochi e misurati ingredienti, stavolta assegnando a James Stewart un personaggio disturbato e disturbante che tenta di ricreare una donna plasmandone un'altra fino a renderla l'esatta copia. Ed è proprio Kim Novak il valore aggiunto che rende questa pellicola straordinaria: bellissima e inquietante come non mai si produce in un doppio ruolo memorabile.

Xamini 17/11/16 23:17 - 1244 commenti

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C'è qualcosa di inquietante in quella donna. Ma l'inquietudine si insinua nello spettatore sin dai titoli di testa (e dal titolo originale: un Vertigo decisamente più centrato) e non lo lascerà mai, passando attraverso la passione romantica (fotografata da un mare tempestoso), le fasi oniriche (anzitutto il bosco) e quelle più squisitamente centrali, a tornire il mistero di questa vicenda divisa in due fasi. Capolavoro, pur non condividendo l'entusiasmo per il volto della protagonista.
MEMORABILE: "Da soli si può andare in giro, in due si va sempre da qualche parte"

Luras 16/04/16 14:06 - 146 commenti

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Premesso che il mio preferito rimane Psyco, devo dire che Vertigo è da considerarsi il manifesto di Hitchcock. Un dramma dall'intensa atmosfera onirica, angosciante e romantico al tempo stesso, senza mai cadere nello stucchevole, con un'algida Novak e un frastornato Stewart, entrambi in stato di grazia. Una pellicola lunga ma che non annoia mai, con la tensione sapientemente dosata dal Maestro, fino ad arrivare al finale, così cupo, così triste. Brividi di emozione ogni volta che lo rivedo.
MEMORABILE: Stewart si sveglia dopo l'incubo; La scena finale.

Liv 9/11/16 08:28 - 237 commenti

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Alta perfezione formale, anche se un poco spinta nelle soluzioni grafiche, che rompono la pulizia della fotografia. Ci sono molti ingredienti accattivanti, come il mistero e l'ambiguità, la storia d'amore (che è sempre quella sbagliata), il delitto, la perversione, il castigo, eccetera. La storia però è disonesta, non sta in piedi e serve solo a suggestionare e sconcertare lo spettatore. Tuttavia la maestria di Hitch è unica e cattura la nostra attenzione fino alla fine e oltre. Il buon James Stewart è messo a dura prova, con la bionda birichina.

Pessoa 11/04/17 01:21 - 2476 commenti

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Grande thriller del maestro inglese, sebbene un gradino al di sotto dei suoi capolavori. Hitch questa volta riduce ai minimi termini la parte brillante per concentrarsi su una cupa storia d'amore ai limiti del fantastico. Qualche anello logico non tiene completamente e i momenti sentimentali tolgono ritmo a una vicenda già tendenzialmente poco dinamica. Restano, naturalmente, tutti i segni distintivi di uno dei più significativi registi di sempre, assecondato da un cast perfetto, per cui la visione resta comunque, ça va sans dire, obbligatoria.
MEMORABILE: Il finale spiazzante.

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Lou 20/10/17 17:40 - 1119 commenti

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Uno dei migliori Hitchcock in assoluto, thriller psicologico di grande suspense. Al centro l'ossessione di un uomo, sofferente di vertigini e segnato dal passato, alle prese con situazioni che sembrano allucinazioni in un angosciante clima onirico. Stewart sa esprimere al meglio lo stordimento e l'irresistibile attrazione per l'algida e magnetica Kim Novak. Tutta la visione è centrata sull'inquietante e spasmodica attesa di una chiarificazione, gestita impeccabilmente dal maestro del brivido.

Xabaras 28/07/18 00:12 - 210 commenti

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Appena tre anni prima Clouzot rivisitava Boileu e Narcejac con cupo ardore mefistofelico nel suo I diabolici. Hitchcock sceglie invece la via del "film per tutti", del thriller per famiglie tra location rassicuranti (una solare San Francisco), intermezzi leggeri gestiti dalla Geddes in maniera sconfortante e una seconda parte, che trasforma il film in una commedia rosa, decisamente banalotta. Molto belli il finale e la scena dell'incubo che con le sue lussuose policromie è in grado di anticipare il Corman piů gotico.

Magi94 25/07/18 21:37 - 944 commenti

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Per quanto sia considerato quasi all'unanimità uno dei capolavori di Hitchcock, per me è una delle opere meno riuscite del maestro del thriller. Non che non abbia fascino, anzi: quelle ambientazioni meravigliose (il Golden Gate, le sequoie, la missione!), quelle atmosfere morbose e la storia rimangono nella cultura mondiale. Eppure il ritmo è tremendamente lento e la vicenda troppo sbilanciata sul melodramma, con quelle musiche vecchie ed estenuanti. Anche un passaggio di sceneggiatura non convince (nessuna autopsia?).

Thedude94 4/11/18 23:55 - 1084 commenti

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Maestria pura, regia spettacolare e una storia alquanto misteriosa sono alla base di questa perla di Hitchcock, il quale dirige splendidamente un grande Stewart e una bellissima Novak. Il tema del doppio domina la scena, coinvolge lo spettatore e lo fa danzare in un valzer di musiche a dir poco maestose; il comparto tecnico e scenografico è grandissimo e rappresenta un caposaldo per chi studia la materia cinematografica. Si è molto vicini alla perfezione, per un'opera che è entrata nella storia e difficilmente verrà dimenticata.

Rocchiola 8/01/19 08:35 - 952 commenti

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L’esile spunto giallo che sta alla base della vicenda è solo un pretesto per mettere in scena uno svenevole melodramma che spende gran parte della sua durata girovagando su e giù per San Francisco. Ma quel che conta è lo spleen malinconico con cui vengono trattati i temi del tradimento e dell’ossessione amorosa. Un’atmosfera misteriosa cattura lo spettatore e fa passare in secondo piano l’assenza di suspence e il finale un po' forzato. Ottimi il Technicolor di Burks e la partitura di Herrmann, entrata nel mito. Amato e imitato a più riprese.
MEMORABILE: L’inseguimento sui tetti; L’incubo animato; La vertigine nella scala della torre; “Cosa fa per vivere? Passo il tempo”; La scena ai piedi del ponte.

Jandileida 8/09/19 12:07 - 1558 commenti

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Tra i film più celebrati di Sir Alfred potrebbe deludere chi cerca il puro giallo: qui infatti il crimine è puro pretesto utilizzato per favorire un tuffo nell'ossessione amorosa che si fa totalizzante e, diciamocelo, malata. Per quanto la regia regali momenti da leccarsi i baffi, in altri frangenti si rimane storditi dall'eccesso di svenevole melò, francamente esagerato, che finisce per appesantire una trama in fin dei conti abbastanza esile e che arriva a un finale che ci si sarebbe potuti aspettare da registi a corto di fondi per la pellicola.

Noodles 7/10/19 18:27 - 2196 commenti

I gusti di Noodles

Uno dei capolavori del grande Alfred Hitchcock. Per la perfezione delle atmosfere sospese, per l'intricato svolgersi dell'azione e il suo relativo scioglimento, per la colonna sonora e per alcune scelte registiche, entrate di diritto nella storia del cinema. Bellissime le sequenze oniriche. Ogni tanto si incappa in qualche rallentamento e in qualche scelta di sceneggiatura forse discutibile, ma è nulla a confronto dell'opera finale. Straordinaria Kim Novak.

Daraen4 16/06/20 13:58 - 102 commenti

I gusti di Daraen4

Una storia che mantiene il mistero e se lo porta nella tomba, girata in pieno stile hitchcockiano. Se ci si aspetta che sia il film a darci la quadra, se ne rimane delusi; il finale non è accomodante e non tutto torna. Lodatissimo dalla critica ed estremamente apprezzato dal pubblico, risente dell'altissima aspettativa per chi lo guarda per la prima volta. Vive di suggestioni più che di trama, che si risolve a metà film, per poi oscillare fra l'illogico e l'onirico fino alla fine. Offre spunto a diverse riflessioni.

Siska80 28/09/20 16:29 - 3714 commenti

I gusti di Siska80

Volendo essere cinici, si può tranquillamente affermare che l'unico scopo di questo ingarbugliato e inverosimile film è aiutare il povero protagonista (un sempre convincente Stewart) a superare le proprie paure. Il resto è poca cosa: Hitchcook banalizza il romanzo da cui è tratta la pellicola ponendo l'attenzione soprattutto sul tema del doppio e regalando ai telespettatori un finale di sicuro effetto ma molto meno incisivo di quello originale. Da salvare restano quindi solamente lo stile registico inconfondibile e gli interpreti principali.

Teddy 11/07/22 19:13 - 808 commenti

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In mezzo all’impulsività del melodramma e al rigore del thriller c’è la regia di Alfred Hitchcock, che eleva all'ennesima potenza il fascino lirico delle manifestazioni d’oltretomba e l’inevitabile disfacimento dell’amore patologico. Un film dal linguaggio estetico e narrativo imprescindibile e un atto di assoluta devozione verso la settima arte. Cast in stato di grazia. Sulfureo.

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Gugly 14/04/23 23:46 - 1184 commenti

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Più di mezzo secolo e spunti modernissimi innescati su un complotto di maniera complicato sino all'inverosimile; ognuno dei personaggi ama chi non può avere in un'eterna catena di infelicità mentre si consuma una banale vicenda di interessi; colori (rosso e verde la vita, blu la freddezza della mente e la depressione) e incubi precipitano personaggi e spettatori in un gorgo in cui realtà e desideri si mescolano; non interessa quanto sia vera la storia di Carlotta, è importante l'unicità di ognuno. Iconico.
MEMORABILE: La progressiva trasformazione di Judith, per amore e ossessione; L'amore senza speranza dell'amica vicina e affettuosa per Scottie.

Bullseye2 30/07/23 23:16 - 393 commenti

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Il delirio, l'amour fou, il delitto perfetto, il noir sotto il sole della California, le visioni psichedeliche, i colori iper-saturi pre-Bava, il giallo dei sentimenti, il cinema allo stato puro, il capolavoro dei capolavori di un Maestro che non ne fu certo avaro. Uscito troppo in anticipo e, nonostante tutto, assolutamente moderno anche oggi. Imitato, bene o male negli anni a venire, preso come spunto (Lynch e Almodóvar gli devono praticamente tutto), perfetto in ogni elemento, dalla mise en scène al cast passando per la colonna sonora. Imprescindibile, sempre e comunque.
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  • Discussione Pessoa • 20/04/17 10:47
    Formatore stagisti - 417 interventi
    Ho visto questo film tre volte, a distanza di almeno cinque anni tra loro. L'ultima visione di qualche giorno fa ha confermato un'impressione che ho avuto in passato: ad ogni passaggio la vicenda mi sembra sempre più improbabile, scollegata dalla realtà, poco interessante, perché mancano importanti sequenze logiche in alcuni passaggi.
    La leggerezza ed il tocco ironico del Maestro forse mal si sposano con la necrofilia un po' troppo cupa del film.
  • Discussione Pessoa • 20/04/17 10:55
    Formatore stagisti - 417 interventi
    Da premettere che sono uno di quelli convinti che Hitch sia, con Leone e Coppola, il più grande regista di sempre. Ma trovo che vicende come Intrigo internazionale, Notorius o Caccia al ladro siano di un altro livello, forse sono più nelle sue corde.
    Personalmente che non riesco a dire quale sia il film migliore di Hitchcock. Al primo posto ne metterei almeno cinque, lasciandone fuori altrettanti...
  • Discussione Rebis • 20/04/17 17:23
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Per me è Vertigo il suo capolavoro proprio perché la fragilità narrativa consente l'ingresso dell'immaginifico più profondo, delle ossessioni morbose, del perturbante ancorato alla pura invenzione cinematografica. È un prorompere di sequenze visive, dall'incedere sonnambolico, che evocano percezioni, presagi, fantasmi. È il film dove il regista ha rischiato di più: dietro la foggia del noir, dietro la produzione mainstream con tanto di vedette, ha scatenato tutta la sua forza autoriale. Credo in Vertigo si possa scoprire l'ispiratore di un'intera generazione di registi che hanno sposano l'artificio tecnico e la visionarietà in nome di un cinema percettivo e anti narrativo (da Argento a De Palma fino a David Lynch). Forse solo ne Gli Uccelli ha osato altrettanto, ma è un film che complessivamente funzina meno, per quanto eccezionale. Certo, l'Hitchcock cartesiano, dalla sceneggiatura euclidea, dà grande soddisfazione ludica allo spettatore, ma credo sia proprio nelle sue opere più estreme, irrisolte anche (come Marnie, Psycho, Frenzy) che si può intuire "l'artista" ovvero il cinema che avrebbe realizzato fuori dalle ingerenze (ed esigenze) produttive.
    Ultima modifica: 20/04/17 23:55 da Rebis
  • Discussione Cotola • 20/04/17 22:24
    Consigliere avanzato - 3841 interventi
    Il mio film preferito del grande Hitch è proprio questo Vertigo: molto "filosofico", "etereo" e "morboso", seguito di stretta misura da La finestra sul cortile e da Gli uccelli che ho sempre trovato molto inquietante, nonostante dal punto di vista degli fx oggi appaia estremamente datato.
    Ai piedi del podio ci finisce Psyco che ovviamente è un film di importanza seminale nella storia del cinema. Anche Intrigo internazionale è di una bellezza incredibile. Ma di film brutti di Hitch se ne contano davvero pochi.
    C'è sempre almeno una sequenza che vale il prezzo del biglietto.
    Ultima modifica: 20/04/17 22:28 da Cotola
  • Discussione Cotola • 20/04/17 22:26
    Consigliere avanzato - 3841 interventi
    Due giorni fa ho letto il libro da cui il film è tratto. Molto bello soprattutto nella prima parte che, come già detto da Xabaras, è straordinaria con il suo descrivere Parigi in modo davvero impareggiabile.
    Però nel complesso gli ho preferito il film: forse perché più abituato o più probabilmente poiché è una pellicola di cui sono follemente innamorato. Credo sia uno dei miei cinque film preferiti di sempre.
    Quindi sono un po' di parte, anche se va detto che sono in tanti a considerarlo un capolavoro assoluto ed uno dei suoi migliori lavori.
    Ultima modifica: 20/04/17 22:31 da Cotola
  • Discussione Zender • 21/04/17 07:45
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Buon suggerimento quindi, bravo anche Cotola.
    Intanto ho spostato in classifiche tutto quel che non riguardava questo film:

    https://www.davinotti.com/forum/discussione-generale/classifiche-davinottiche-e-non/10027564#100360434
  • Discussione Daniela • 24/04/17 00:43
    Gran Burattinaio - 5925 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    Due giorni fa ho letto il libro da cui il film è tratto. Molto bello soprattutto nella prima parte che, come già detto da Xabaras, è straordinaria con il suo descrivere Parigi in modo davvero impareggiabile.
    Però nel complesso gli ho preferito il film


    Appena terminata la lettura. Mi unisco al giudizio di Cotola: un buon romanzo, ma non mi ha dato le stesse emozioni del film, che anch'io reputo un capolavoro assoluto.
    In particolare, l'epilogo - che è poi la parte in cui maggiori sono le differenze - mi è sembrato molto più bello nella variante "nemesica" affidata al caso proposta da Hitchcock.
    Ultima modifica: 24/04/17 00:49 da Daniela
  • Curiosità Fauno • 11/12/18 00:09
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Dalla collezione cartacea Fauno, il flano del film:

  • Homevideo Rocchiola • 8/01/19 08:36
    Call center Davinotti - 1236 interventi
    Eccellente l’edizione in Bluray della Universal. L’immagine presentata nel corretto formato panoramico 1.85 è pulita e discretamente dettagliata soprattutto nelle scene in esterno che non ricorrono a fondali finti, le quali risultano colorite e luminose esaltando l’ottima fotografia di Robert Burks. L’audio italiano è presentato in un DTS 5.1 di buon livello. Sulla copertina del BD non vi è alcuna indicazione ma in base ai risultati credo che si tratti di un’edizione restaurata. Tra gli extra c'è anche il più accomodante finale alternativo imposto dalla censura in alcuni paesi.
    Ultima modifica: 8/01/19 08:40 da Zender
  • Discussione Gugly • 15/04/23 01:44
    Portaborse - 4711 interventi
    Classicone alla sottoscritta già noto ma rivisto adesso, come dire, in fase più consapevole e matura:  ho pensato anche che impressioni dovessero ricevere i cinespettatori dell' epoca alla visione delle parti animate, al sospetto di reincarnazione e della follia agita non necessariamente da un solo personaggio.
    Non tutti gli snodi filano lisci ( poco probabile che la vittima designata non fosse nota in città e di conseguenza ha poco senso tutta la storia del "progetto sosia") e bisogna pagare il dazio della "brava ragazza non considerata" (oggi si chiama friendzone).
    Tecnica a parte, a mio avviso il nucleo fondamentale della questione risiede nell'unicità del soggetto amato e le aspettative proiettate su di esso.
    Ultima modifica: 15/04/23 01:45 da Gugly