Mah, forse scrivo una cosa in controtendenza (e, non avendo bambini, suscettibile di reprimenda!), però credo che il cattivo, anche mostruoso, sia "utile" nella favola.
Certo, è vero che sono sempre più violenti, ma al di là di questo, ciò che davvero conta da un punto di vista pedagogico è il fatto che il "cattivo" può essere cattivo finché vuole, mostruoso finché vuole, pauroso finché vuole, ma sarà sempre sconfitto grazie all'intelligenza e all'amore di coloro che sono apparentemente più deboli.
Questo, in teoria, dovrebbe proprio rafforzare il carattere dei bambini, credo. La questione non è che i bambini non devono aver paura o non devono fare incubi: la questione è che devono sapere che la paura si può affrontare e sconfiggere, e che dopo gli incubi ci si risveglia sempre.
L'importante è che anche i genitori siano in quest'ordine di idee. Per esempio, mi aveva molto colpito tempo fa la vibrante accusa di un pedagogista ai genitori che, di fronte a un qualcosa di molto negativo che turba o fa piangere i bambini, interrompono il racconto (per esempio bloccando il film e non facendolo proseguire). Anzitutto, in questo modo i bambini avvertono che i genitori hanno timore di qualcosa (e invece i bambini devono sentire tranquillità e sicurezza in loro), ma soprattutto i bambini devono arrivare sempre fino in fondo per scoprire che quel qualcosa di molto negativo è stato superato. Se c'è un mostro terribile che spaventa, non si deve spegnere, perché i bambini rimarranno con l'immagine "irrisolta" del mostro: bisogna continuare, a costo di far soffrire il bambino nel momento in cui c'è il mostro, perché poi deve vedere che quel momento che fa stare tanto male può essere superato.
Ora, magari ho detto tutte cose che sai già, però non credo che sia meglio far vedere cose tranquillizzanti, perché si perde proprio il valore della favola, e si propongono modelli "falsati". Il fatto che il mostro sia tanto terribile non credo che spaventi davvero più di tanto i bambini: o meglio, li spaventa lì per lì, magari gli fa fare qualche incubo, ma credo che sia "sano" (ripeto: sempre che i genitori non drammatizzino). D'altra parte, tu citi "Ponyo": beh, anche lì c'è qualcosa di terribile: nientemeno che un'inondazione che cancella la casa e la città... E' vero che magari noi adulti rimaniamo più colpiti dal mostro sanguinario, ma credo che per un bambino sia mostruosa anche la perdita di sicurezza della casa, e quindi anche il grazioso "Ponyo", da questo punto di vista, può essere agghiacciante per un bambino, mentre per noi sembra una favoletta tanto carina.
Insomma, per concludere, credo che non ti debba preoccupare della violenza dei cartoni animati. L'importante è non drammatizzare, e magari, dopo, far elaborare ai bambini quel che hanno visto: fargli fare dei disegni del film e poi parlare insieme del disegno (dove magari c'è il cattivo sanguinario), non tanto per tranquillizzarli, ma per scoprire insieme che il mostro non fa paura a nessuno...
Ah dimenticavo: i bambini, anche se si spaventano, sanno distinguere perfettamente la finzione dalla realtà. Credo che ciò che davvero sia "mostruoso" per i bambini sia la realtà: magari le immagini della televisione. Gli adulti vedono il telegiornale o qualche altra trasmissione, magari mentre i bambini giocano: non sembra, ma è lì che passa la vera paura, quella che non riesce a risolversi con il lieto fine, perché da lì si apprendono cose agghiaccianti che non hanno soluzione, ed è questo che potenzialmente li fa stare peggio. Mi era giunta voce di bambini sconvolti e in preda a incubi per aver sentito dalla tv del terremoto, e quindi con il terrore che il terremoto potesse distruggere anche la loro casa. Credo che un mostro sanguinario di un cartone animato non faccia lo stesso effetto...