Soul surfer - Film (2011)

Soul surfer

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Da una storia vera che non ha potuto non commuovere il mondo. Bethany Hamilton, eccellente surfista tredicenne con uno splendido avvenire davanti, viene un disgraziatissimo giorno attaccata da uno squalo tigre mentre con la tavola si appresta ad allenarsi con gli amici. Perde un braccio. Tutto si direbbe perduto e naturalmente anche lei sulle prime si lascia prendere dall'inevitabile sconforto, ma la forza di volontà e un'abilità straordinaria la portano a riaffrontare le onde con un braccio solo, ritrovando lo spirito di un tempo. Una favola moderna, raccontata con ovvia abbondanza di buoni sentimenti e un parco ma scaltro utilizzo di paesaggi hawaiani (dove la vicenda si svolge), meravigliosi specie...Leggi tutto quando inquadrati dall'alto. Spiagge spettacolari che una fotografia troppo contrastata in parte danneggia, replicando il difetto anche per le evoluzioni tra onde di un azzurro intenso del tutto irreale. Le riprese sono invece di qualità, che siano subacquee o sopra la superficie, con i surfisti a infilarsi nei tunnel d'acqua o a volare letteralmente sulle increspature delle onde. Niente che non sia già stato comunque visto, nel genere, né si può dire che la pur buona interpretazione delle due star Helen Hunt e Dennis Quaid (nella parte dei genitori) possa elevare più di tanto un film più stimabile per lo scontato messaggio positivo che non per la realizzazione; anche perché onestamente non è facile mantenere costante l'attenzione quando non sopravviene l'azione (limitata alle sfide per raggiungere i premi nazionali). Risolto con estrema velocità il momento dell'attacco (lo squalo fa capolino per meno di un secondo, confermando quanto non siamo certo in presenza di uno shark-movie), ma una bella attenzione ai particolari della vera storia permette una ricostruzione sufficientemente precisa (il padre operato all'anca in ospedale lo stesso giorno in cui viene ricoverata la figlia, la maniglia speciale sulla tavola...). Il film riprende il titolo del libro autobiografico della Hamilton uscito sette anni prima, mentre sui titoli di coda scorrono le immagini della vera Bethany per un confronto che ci mostra come la scelta di AnnaSophia Robb non sia sbagliata, vista l'interpretazione. Edificante e diretto con mano piuttosto felice.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 17/08/12 DAL BENEMERITO NANDO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 5/10/16
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Nando 17/08/12 12:22 - 3806 commenti

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Le vicende umane e sportive della surfista hawaiana Bethany Hamilton narrate in questa pellicola che punta al coinvolgimento emotivo dello spettatore tra belle immagini marine ed evoluzioni sulla tavola. La ruffianeria in alcuni frangenti è in agguato, ma il discreto cast e la drammaticità (prima) e la reazione (dopo) rendono il film piacevole.

Piero68 10/09/12 09:30 - 2955 commenti

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Avevo già visto il documentario di NatGeo su Bethany Hamilton, prodigiosa ragazza, surfista eccezionale, miracolata dalla sorte. Per cui, conoscendo già la storia, ho iniziato a vedere il film con sufficienza aspettandomi la solita caciaronata da teen-agers. Invece piano piano il film ti cattura; e siccome questo è uno dei casi in cui la realtà supera la fantasia, un bravo a regia e sceneggiatura che, nonostante qualche parte romanzata, si attengono strettamente alla vera storia. Bravissimi anche la Hunt e Quaid nel disegnare i loro personaggi.

Rigoletto 13/04/17 17:08 - 1785 commenti

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Campionessa di surf, a seguito di un grave incidente vede la sua vita stravolta; amputata nel corpo e nello spirito, dovrà imparare a ritrovare sé stessa. Anche in questo caso abbiamo un film nel quale la prova viene superata attraverso il duro lavoro e le relazioni familiari e di amicizia. La giovane protagonista (che avevo già apprezzato in Un ponte per Terabithia) continua a mostrare una grossa personalità e una notevole presenza scenica. La presenza di ottimi attori come Quaid e la Hunt (e Sorbo) e la splendida location fanno il resto.
MEMORABILE: Il viaggio in Thailandia.

Gugly 5/04/18 16:57 - 1184 commenti

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Inutile mentire: siamo tutti in attesa della fatidica scena dell'attacco che dura poco meno di un secondo; in realtà è la storia (vera) di una persona animata da una profonda fede unita, secondo la mentalità statunitense, a una forte ambizione che fa riprendere alla protagonista le gare di surf nonostante l'importante handicap. Come scenario splendidi luoghi, splendido mare, buoni attori e una sorta di storia per la quale da noi penserebbero al Morandi nazionale, vista la... voglia di vincere! Dai che ce la fai!
MEMORABILE: L'attacco, spaventoso nella sua "naturalità" (gli squali scambiano le braccia per zampe di foche, loro prede).

Il ferrini 29/07/18 00:33 - 2337 commenti

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Il soggetto sarebbe anche interessante e il cast di tutto rispetto, peccato non poter dire la stessa cosa dei dialoghi, veramente atroci e intrisi di un bigottismo irritante. Insomma, un film tanto ineccepibile sul piano estetico (belle le riprese acquatiche, perfetti gli effetti speciali) quanto diabetico e retorico nei temi che affronta. Non vi attendete di vedere lo squalo in azione.

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