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TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/08/12 DAL BENEMERITO GALBO
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Galbo 6/08/12 07:13 - 12380 commenti

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Amarcord di provincia e rievocazione nostalgica del passato, nella rentrée di una rockband italiana della provincia toscana, i Pluto, fortemente voluta da un giornalista musicale. La commedia di Paolo Virzì disegna il ritratto di un gruppo di musicisti un pò cialtroni e assai perdenti ma ricchi di umanità e in cerca di riscatto per la propria vita. Il film si avvale di una buona sceneggiatura, una colonna sonora (dello stesso regista) molto curata e di un gruppo di talentuosi interpreti perfettamente calati nei loro ruoli. Ingiustamente passato inosservato, da riscoprire.

Dusso 16/08/12 23:01 - 1566 commenti

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L'inizio non è dei migliori, soprattutto dal punto di vista degli attori, con Alessandro Roja troppo sopra le righe (a dire il vero rimarrà cosi per tutto il film); poi però l'idea della reunion musicale di questa band toscana (il film è quindi parlato con forte accento toscano) riesce ad apparire realistica ed è ben messa in scena. Azzecata la partecipazione di una graziosissima Catherine Spaak.

Paulaster 26/08/12 09:49 - 4389 commenti

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Facciamo finta che si sia trattato di un divertissement di Virzì, in cui abbia voluto farsi due risate fingendo di essere rockstar dietro le quinte, suonando e scrivendo testi sboccati e provocatori. Resta il fatto che lo spettatore invece si sorbisce una storiella inutile e senza costrutto, che annoia anche per via dell’uso della parlata toscana, stavolta non divertente. La fotografia del concerto e la Spaak uniche note positive.

Disorder 12/09/12 14:19 - 1416 commenti

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Che fine hanno fatto i Pluto, "next big thing" da Rosignano Solvay, meteora dell'indie-rock italiano anni 90? Nessuno sembra ricordarsi di loro, ma da qualche parte un super-fan sembra disposto a tutto pur di rivederli assieme ancoro una volta... Un film che in fondo è un elogio alla scena rock provinciale italiana che, caso forse unico, si dimostra da sempre viva e vitale almeno quanto (e forse più) di quella delle grandi città. Una pellicola con buoni interpreti, che ha anche il pregio di non prendersi mai troppo sul serio.
MEMORABILE: L'intervista: "Ma il nome Pluto deriva dal dio greco dell'abbondanza o dal pianeta?" "No, in verità l'era il cane della mì nonna".

Nando 9/05/13 10:28 - 3810 commenti

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Le vicende di una rock band di provincia ormai caduta nel dimenticatoio. Sceneggiatura semplice ma efficace con un buon ritratto del sottobosco musicale presente in ogni regione italiana. Buoni gli interpreti con Cappanera e Cocci notevoli, meno Roja con faccia da ebete annessa e la Pandolfi (personalmente poco gradita). Simpatici i titoli di coda. Ingiustamente evitato nelle sale.

Nancy 13/05/13 03:08 - 774 commenti

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Ovosodo quindici anni dopo; sempre una pittoresca Livorno col suo dialetto acceso e sopra le righe che fa un po' l'intero film, sempre un Marco Cocci nel suo ruolo sopra le righe di simpatico bastardo, il film è ben poca cosa a livello di regia ma si lascia guardare, un po' con torpore, senza particolari sconvolgimenti. La trama semplice è quella di un revival di musicisti quarantenni chiamati a suonare di nuovo dopo dieci anni. Bravo il già citato Cocci, meno la Pandolfi e Roja, completamente fuori fase.

Zardoz35 18/07/13 01:52 - 290 commenti

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Film godibile, tutto incentrato sul vernacolo livornese e su quattro poveri diavoli che anni prima avevano suonato con scarso successo in una band punk-demenziale. Come sempre Virzì crea personaggi vitali, un po' sempliciotti ma ben inseriti in una storia tutto sommato malinconica. Forse il prodotto finale poteva essere migliore, ma alla fine tutti gli attori svolgono bene la loro parte, con una Spaak molto brava. E chi di noi non ha mai sognato di suonare anche solo una volta davanti a un pubblico esultante e numeroso?

Pumpkh75 19/03/14 10:57 - 1740 commenti

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Sputo in faccia al bagnino e gli fotto il pattino, cantano i livornesi Pluto nel loro trascinante successo: la scalcinata e briccona ribellione contro il sistema anni dopo è un’illusione infranta, dispersa o mai uscita dalla realtà provinciale con cui fare i conti. Il tono nostalgico si addice ai Virzì, ma è contaminato con sapidi squarci brillanti e con un’elegia del vitalissimo rock di provincia: si ride, si sogna il palco, si finisce nuovamente illusi. Bene il cast, musiche rock di rilievo, pochi momenti a vuoto. Una bella serata.

Kinodrop 31/07/14 18:05 - 2921 commenti

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Questo gradevole e fresco lavoro di Carlo Virzì (fratello del più celebre Paolo), racconta le vicende di una band della provincia livornese che si riunisce dopo dieci anni grazie a un giornalista appassionato del gruppo. Potrebbe essere una specie di favola, ma rispecchia una verità di fondo: che spesso sono più gli altri a riconoscere meriti e difetti che non gli stessi protagonisti. Sceneggiatura brillante valorizzata dall'accento livornese e attori espressivi senza artifici (in particolare Cocci e la Pandolfi). Azzeccato il cameo della Spaak.
MEMORABILE: L'entusiasmo del bimbo per il passato rock del padre; Il live a Cinecittà più che credibile.

Hackett 8/04/17 12:48 - 1865 commenti

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Storia di musica e provincia, ricordi di un periodo che probabilmente chi era giovane negli anni '90 ricorda per il grande fermento musicale giovanile, quando la parola garageband era una realtà più spontanea e meno sdoganata. Il film si accosta con delicatezza e nostalgia a quei ricordi, con una trama abbastanza fragile ma tutto sommato efficace. Bravi gli interpreti, tra i quali spiccano Roja e il sempre poco sfruttato Fortuna.

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Herrkinski 1/07/17 05:51 - 8072 commenti

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Nostalgico amarcord che smuoverà le corde di chi frequentava la scena musicale underground dei pub negli anni '90, da spettatore o da musicista. La band fizionale dei Pluto, i loro sogni infranti e i rapporti di amicizia e amore precari certamente sono credibili ed efficaci nella rappresentazione, specialmente grazie a interpreti adeguati (curioso vedere Cappanera, tra l'altro attorialmente nemmeno male), con la coppia metacinematografica Cocci/Pandolfi che, per ovvi motivi, ha un ottimo feeling. Divertente, ma più per chi ha vissuto il periodo.
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