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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Dopo l'indubbio passo falso di BRÜNO ecco il ritorno in sella della coppia Sacha Baron Cohen (anche produttore)/Larry Charles, che riporta i due ai fasti di BORAT partendo da una sceneggiatura che infila una dopo l'altra un numero notevolissimo di gag. All'insegna del politicamente scorretto, come prevedibile; ma caduto ogni ricorso alle presunte telecamere nascoste siamo qui in presenza di un film vero e proprio, dichiaratamente demenziale, che al solito dividerà. D'altra parte è facile immaginare che chi aveva apprezzato BORAT lo troverà spassoso...Leggi tutto - a cominciare dal doppiaggio di Cohen ad opera del solito, ottimo, Pino Insegno - mentre chi l'aveva giudicato insopportabile e stupido... beh, sarà meglio non veda mai IL DITTATORE, che di fatto ne costituisce la continuazione ideale. Quindi volgarità assortite, goliardico disprezzo delle minoranze, truce maschilismo e via dicendo. Il mondo di Sacha e Larry è questo: prendere o lasciare. Ad ogni modo, all'interno di una particolare nicchia di comicità, non si può negare alla sceneggiatura di saper giocare bene coi luoghi comuni sulle dittature mediorientali, di aver studiato dialoghi e situazioni con una certa accuratezza, di non aver messo sul fuoco frasi sceme tanto per fare. Uno sberleffo ai cosiddetti pensanti insomma, i quali inorridiranno di fronte alla maggior parte delle gag, facilmente interpretabili come esempio di cronica mancanza di gusto. I più temprati, se sapranno e vorranno leggere il film come semplice, dissacratorio viaggio nella comicità più immediata e senza vincoli, troveranno pane per i loro denti. Anche perché Cohen è il volto ideale e più (in)espressivo si possa immaginare, per un film così, di una spontaneità disarmante: con BORAT aveva inventato una figura nuova e dirompente, nel panorama comico, qui ne affina i contorni e prova a incanalarne lo spirito in un personaggio a tuttotondo, meno "realistico" e più vicino a quello che dovrebbe saper interpretare un vero attore. Anna Faris, da anni icona di questo tipo di cinema, asseconda senza troppo brillare l'estro di Cohen, la regia fatica un po' (come già nei film precedenti) a organizzare il materiale a disposizione. Per cui il film è scostante, più valido nello script che nella direzione generale o nella messa in scena, nei singoli sketch più che nelle deboli fasi di raccordo tra di essi. Per divertirsi bisogna accettare di stare al gioco, e di fronte a un uomo che parla al suo telefonino infilato nella vagina della donna che sta cercando di far partorire, per esempio, non tutti potranno avere lo stesso tipo di reazione... Meno esplosivo di BORAT, conferma comunque la personalità di chi ha saputo scavarsi una propria nicchia, in ambito demenziale.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/06/12 DAL DAVINOTTI
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Homesick 30/04/16 10:07 - 5737 commenti

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Squallidissimo. Si scherza con le caricature degli stereotipi del dittatori africani e asiatici, ma la satira politica, già debole, soccombe in un profluvio di gag demenziali zuppe di volgarità e pornolalìa di pessimo gusto, nelle quali il protagonista Sacha Baron Cohen sguazza lercio e compiaciuto. Fastidiosa la fotografia, artificiosamente iperilluminata. Pecunia non olet: forse questo spiega perché un attore come Ben Kingsley sia capitato in un film del genere.
MEMORABILE: Nel negozio multietnico; il sosia; le fotografie delle/degli amanti.

Markus 16/06/12 10:09 - 3687 commenti

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Sarà che i film demenziali li adoro, sarà che se sono basati su una comicità cinica ancor di più, Il Dittatore è sicuramente un film riuscito che strappa risate per tutta la durata, grazie e soprattutto all'intelligente scrittura e situazioni ridanciane che giocano sui luoghi comuni delle dittature arabe. Nulla è lasciato al caso: non ci sono inutili piagnistei volti ad umanizzare il personaggio; anzi, si asseconda il desiderio d’impudenza verbale (che in fin dei conti è il nerbo della felice operazione).

Puppigallo 16/06/12 17:14 - 5273 commenti

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Il personaggio è perfettamente cucito addosso a Cohen, che può sbizzarrirsi nel modo che più gli è congeniale, ovvero andando contro la morale, i benpensanti e nutrendosi di tutti gli stereotripi, ingigantendone gli effetti finali con deflagrazioni di sessismo, razzismo e prevaricazione...insomma, si ridacchia, nonostante parte dei colpi non vada a segno. Fantastico come tratta la ragazza che lo aiuta, arrivando a paragonarla a un nano da giardino coi capelli finti. Anche il suo voler giustiziare tutti per il minimo errore non è male, come non male è la pellicola nel complesso.
MEMORABILE: "Questo sosia è troppo sempliciotto". "Ma leader, il suo lavoro è farsi sparare in testa"; "Ah l'America, costruita dai neri e proprietà dei cinesi".

Gestarsh99 17/06/12 16:19 - 1395 commenti

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Quarto atto trasformistico in grande stile per l'irriverente camaleonte della stand-up comedy Sacha Baron Cohen. Dopo aver preso a pesci in faccia costumi socio-culturali (Borat) e costumi della Moda (Bruno), l'eccentrico umorista inglese sgancia il suo ordigno satirico sulla politica internazionale, scavalcando la simulazione amatoriale dei suoi docu-trash paralimpici per reinserirsi nella classica struttura filmica di Ali G. Il suo dittatore è un bric-a-brac fisiognomico-antropologico di tutti i leader passati e presenti delle aree medio-orientale e sudamericana. Ci si scompiscia senza troppi cateteri.
MEMORABILE: "Perchè ti porti appresso 3 banane?" "Perchè non mi fido della pubblicità, sono un tipo sospettoso"; "Democrazia sembra nano da giardino con capelli finti".

Harrys 26/06/12 23:39 - 687 commenti

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La valenza ultima è strettamente correlata al concetto di propedeuticità. Giunto al terzo farsa-movie, per poter assurgere allo status di "vate", il Sacha Baron dovrebbe fermamente confrontarsi col modello (inteso come "lato chiaro della forza") che ha contribuito ad esportare... poiché anche i meno accorti son dell'opinione che tre indizi fanno quasi una prova. Uno sgarbo che travalicherebbe automaticamente il concetto di gustoso legato alla sua filmografia e che scongiurerebbe l'accusa di pastiche autoreferenziale. La Faris mai così sgradevole. ***

Cloack 77 1/07/12 18:11 - 547 commenti

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Il bersaglio dichiarato sono i sovrani "carnevalescamente sanguinari" alla Gheddafi o Saddam e Sasha Baron Cohen, dopo una "dedica" doverosa, si scaglia contro questi personaggi senza il minimo ritegno. Ogni aspetto è preso in giro, dalla barba alla "giustizia", dalla cultura alla devozione popolare ecc. Cohen però fa anche un passo in avanti: e se da una parte c'è il male, dall'altra non c'è il bene. La comicità è di grana grossa, volgarotta... io avrei preferito qualche trivialità in meno.

Rullo 5/07/12 20:11 - 388 commenti

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Ancora un'opera dell'implacabile coppia Cohen/Charles, che dopo il mezzo passo falso di Bruno riprende il lustro di un tempo sfoderando dalla manica un asso un po' speciale. Il dittatore si fa carico di tutto il peso politico che può portare (satira piuttosto pungente) senza troppi fronzoli e il risultato è una commedia a tratti esilarante forte del solito Cohen pronto a far ridere di sè e dei suoi compagni d'avventura. Anche in questo caso, da vedersi assolutamente in lingua originale.
MEMORABILE: La scena dell'elicottero; Le musiche americane rifatte in stile medio-orientale.

Daniela 21/09/12 08:25 - 12662 commenti

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Anche se non mancano alcune gags di esibito cattivo gusto, nel complesso Il dittatore è meno volgare di Bruno ed anche di Borat, che però potevano contare sugli effetti comicamente devastanti della candid-camera. Qui invece siamo in presenza di un vero e proprio film di finzione, dalla sceneggiatura non sempre brillante e dal ritmo a singhiozzo, pieno di battute political-scorrect ma anche di allusioni politiche piuttosto esplicite e non equivocabili (vedi il discorso sulla democrazia negli Usa). Può disgustare o divertire assai, oppure suscitare entrambe le reazioni, come nel mio caso.
MEMORABILE: "Sarà un maschio o un aborto?"

Tarabas 15/03/13 19:28 - 1878 commenti

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Il Generale Ammiraglio Aladeen, una specie di Gheddafi al cubo, va in America dove, persa la barba in circostanze complicate, nessuno lo riconosce. Finisce a lavorare in una ONG pacifista ed ecologista. Molto meno pretenzioso del pessimo Borat, il film accetta di essere solo quello che è, una sequela di gag e barzellette da stand up comedian, molte obiettivamente divertenti, alcune clamorose (il vocabolario con 100 parole sostituite d'imperio dal nome del leader, incluse "positivo" e "negativo"). Quindi, entro i suoi limiti, fa ridere. Tanto basta.
MEMORABILE: "Vuole prima la notizia Aladeen o la notizia Aladeen?" "Il suo test HIV è risultato Aladeen"...

Mickes2 15/03/13 18:30 - 1670 commenti

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Torna, in forma più che mai, il velenosissimo Sacha Baron Cohen regalandoci un'altra satira al vetriolo, tra le più autoriali e coraggiose mai viste. Il nostro approfondisce la sua idea-cinema dissacrando la figura del dittatore e dei regimi dittatoriali con quintalate di unpolitically correct, divertendosi e facendoci divertire. Tantissime le gag di straordinaria efficacia comica supportate da una scrittura intelligente e molto acuta. Anna Faris non solo è la spalla ideale, ma con la sua innata dote autoironica è un valore aggiunto. Simpaticissimo.

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Magnetti 15/03/13 20:55 - 1103 commenti

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Per chi apprezza Cohen Il dittatore è un film divertente che si vede volentieri. Rispetto a Borat, però, perde qualcosa: qui tutto è più curato e "ripulito" (la reggia è spettacolare) perdendosi così quell'aura di pecoreccio che avevo gradito particolarmente. Anche le tipiche battute e le allusioni nel nome della voluta scorrettezza sono meno efficaci. E alla fine, il difetto più grave, è che si ricade spesso nella ripetitivo e capita di annoiarsi.
MEMORABILE: Per una ragazza andare all'università è come per una scimmia impararare ad andare sui rollerblade...

Nando 27/03/13 13:30 - 3814 commenti

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Sulla falsariga di Borat, la narrazione appare politicamente scorretta e riccamente demenziale con volgarità gratuite e maschilismo imperante. Sinceramente l'ho trovato un film inutile, che non suscita nessuna riflessione ma esclusivamente indifferenza. Lo stesso discorso sulla democrazia appare noioso e scontato. Pessimo.

Galbo 4/04/13 15:32 - 12392 commenti

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Sempre diretto da Larry Charles, Sacha Baron Cohen veste stavolta i panni del dittatore di un immaginario stato asiatico. Il protagonista è come sempre istrionico. Rispetto al sopravvalutato Borat, questa volta la satira sembra più calzante anche se appare ancora legata al gusto medio del pubblico americano. Si ride talvolta, altre si rimane perplessi. Discreto il doppiaggio per un film tutto sommato godibile.

Ford 23/04/13 11:50 - 582 commenti

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Produzione in gran stile questa volta per la poco premiata coppia Cohen-Charles che confeziona il suo primo kolossal: effetti speciali e grandi star più o meno consapevoli da sbeffeggiare (Edward Norton vince tutto) senza però perdere un grammo della cattiveria spietata dei precedenti, e anche quando sembra di arrivare alla morale buonista tutto torna sui giusti binari con un finale finemente anti-americano. Un altro gran film per chi sa come non prendere le cose troppo sul serio.

Pinhead80 27/04/13 13:56 - 4758 commenti

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Abbandonata la tecnica della candid camera come mezzo per imbastire la storia ecco Sacha Baron Cohen cimentarsi in un personaggio che rappresenta un mix del dittatore medio che abbiamo avuto il (dis)onore di conoscere nella storia recente. Credo che il risultato sia eccellente e mi sbilancio dicendo che a mio parere si tratta del miglior film del comico. Le risate escono spontanee grazie alla caratterizzazione del protagonista, che continua a essere se stesso evitando ipocrisie di qualsiasi sorta. Il confine tra grottesco e reale è invisibile.

Elnatio 27/05/13 15:09 - 38 commenti

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Film demenziale e parodistico dei dittatori asiatici-africani, con un Sacha Baron Cohen mattatore. Serie di ottime gag che prendono in giro la dittatura e la democrazia moderna, nella quale, all'insaputa di noi cittadini, i nostri politici compiono atti uguali a quelli dei dittatori. Ci si diverte alla grande, ma alla fine il gusto che rimane in bocca è abbastanza amaro. Da vedere.

Yamagong 27/07/13 19:32 - 274 commenti

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Evidentemente il successo di Borat deve aver fatto parecchio gola alla premiata ditta Charles-Baron Cohen, che con questo film ripropone un personaggio tale e quale all'irriverente reporter kazako, cui vengono cambiati giusto il nome e la mansione (trattasi stavolta di un eccentrico e inetto dittatore). Il gustosissimo unpolitically correct coheniano, molto più presente nella prima parte del flim, viene così a sottostare ai canoni di un certo cinema demenziale di bassa lega, con risultati alterni. Passabile la Faris. Palese commercialata.

Capannelle 23/07/13 13:22 - 4411 commenti

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L'irriverenza e bravura attoriale di Cohen ci sono ancora, ma la sceneggiatura (per quanto accurata nei dettagli) e la forza del personaggio mi sembrano indebolite. Senza remore la presa in giro del politically correct (vedi l'ong vegana con la rifugiata dalle mani amputate); non male il diplomatico orientale e i vari flashback sulle manie del dittatore. Ma nel resto del film si succedono gag prevedibili o che vanno fuori controllo (il sosia, il parto).

Furetto60 16/08/13 10:10 - 1194 commenti

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Per poter apprezzare questo film, si deve accettare l’umorismo senza inibizioni di Charles, un contratto che, se non sottoscritto, rende consigliabile la visione di qualcos’altro. Ad un approccio iniziale e superficiale, può sembrare il solito film demenziale, ma siamo lontani dai Troma, Scary movie o cinepattoni vari. Dietro una patina, a volte spessa, di eccessi e volgarità e una sceneggiatura che perde colpi nella parte centrale, il film nasconde un’ironia profonda con chiari riferimenti di satira politica e sociale.
MEMORABILE: Il parto; Vuole prima la notizia Aladeen o quella Aladeen? Il risultato del test HIV è Aladeen…; La parete con le foto.

Pigro 18/09/13 08:53 - 9666 commenti

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La comicità è la stessa di Borat, ma stavolta battute e situazioni riescono ad avere una marcia in più, forse anche per lo spietato smascheramento di luoghi comuni sugli arabi e sulla politica internazionale americana, ma soprattutto per una migliore distillazione di gag e parole. Non che si rinunci al politicamente scorretto, anzi! Ma la vicenda del dittatore africano finito involonatariamente in incognito negli Usa riserva in buon equilibrio spunti di puro divertimento demenziale e di beffarda satira. Cohen furoreggia al solito. Godibile.

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Scarlett 10/12/13 03:53 - 307 commenti

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Commedia politicamente scorretta, ma certamente brillante in alcuni suoi passaggi. Sebbene non tutto risulti perfettamente riuscito e di buon gusto, non si può comunque negare che sia, nel succo, un prodotto divertente e anche azzeccato per quanto riguarda il sarcasmo rivolto a entrambi i mondi che coinvlge. Perfetto Cohen nella sua parte. Gag riuscite.
MEMORABILE: Le canzoni famose cantate in arabo.

Gabrius79 12/12/13 01:55 - 1427 commenti

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Sacha Baron Cohen è il protagonista di questa commedia politicamente scorretta che riprende vagamente le orme del fortunato Borat con la stessa cattiveria e la stessa ironia. Gag e risate assicurate e nel mezzo c'è spazio anche per qualche attimo di sentimento.

Motorship 16/12/13 17:11 - 585 commenti

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Simpatica e demenziale commedia politicamente scorretta che fa ridere lo spettatore per quasi tutta la sua durata. La formula praticamente è la stessa di Borat, anche se devo dire che questo mi è piaciuto di più; anche perché qui c'è il coraggio di "bombardare" satiricamente le dittature mediorientali alla Gheddafi (o Saddam), quindi aumenta l'irriverenza rispetto al passato. Scritto in modo intelligente, il film può contare soprattutto su uno scatenatissimo Sasha Baron Cohen, davvero divertente. Direi riuscito.

Nancy 11/01/14 16:13 - 774 commenti

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Inaspettatamente piacevole e ricco di momenti divertenti. Sacha Baron Cohen fa da mattatore ed è un mattatore di tutto rispetto. Non manca qualche scivolone di cattivo gusto, ma la sceneggiatura è infarcita di una buona dose di cinismo che non può non farsi apprezzare e suscitare più di una risata. Non me l'aspettavo così tanto politically uncorrect e questo mi ha sorpreso. Molto più curato in fotografia e regia dei precedenti film della coppia Charles-Cohen.

Enzus79 25/07/14 11:39 - 2895 commenti

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Brutto. A tratti mi ha ricordato anche Il principe cerca moglie. Gag che oltre ad avere un eccessivo cattivo gusto sono pure già  viste (forse a eccezione del parto nel negozio). Cohen è abbastanza bravo ma è doppiato male (da Pino Insegno).

Fabbiu 3/12/15 23:01 - 2144 commenti

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A rendere a suo modo unico Borat c'era anche la combinazione tra umorismo e riprese finto/vero amatoriali, che conferiva un aspetto quasi da documentario; qui invece siamo di fronte a un film di genere demenziale. Pur riconoscendo l'originalità e l'interessante soggetto di base (un dittatore finisce tra la gente comune), le gag che si susseguono vorrebbero sembrare politically-incorrect ma risultano perlopiù squallide e troppo elementari; solo di rado una trovata un po' interessante. Simpatico ma evitabile.

Saintgifts 3/04/16 10:23 - 4098 commenti

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Demenziale ma non demente. Tutto ciò che viene detto e fatto non è un segreto per nessuno credo, però ribadirlo con tutta l'ironia possibile ed esagerando i toni e le situazioni (altrimenti non sarebbe demenziale) oltre che divertire fa anche un discreto servizio sociale. È inevitabile qualche caduta di gusto, ma rispetto a tutte le porcherie "serie" e politicamente corrette che tutti i governi (non nella stessa misura) ci propinano quotidianamente, questo è roba da ridere. Roba da ridere (amaramente) è la definizione giusta per il film.

Il ferrini 29/05/17 00:58 - 2357 commenti

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Un divertente Cohen, ottimamente supportato dalla sempre brava Faris (l'eroina degli Scary movie) dà vita a una commedia che omaggia il dittatore di Chaplin ma anche quello di Woody Allen. Rispetto a Borat è molto più film e rispetto a Bruno è senz'altro più comico. Memorabile il discorso finale in cui elencando i vantaggi di una dittatura sulla democrazia finisce per descrivere gli USA (pessima distribuzione della ricchezza, pena di morte, tortura dei prigionieri, violazione della privacy, controllo dell'informazione). Assolutamente meritevole.
MEMORABILE: La scoperta della masturbazione.

Taxius 3/02/18 12:04 - 1656 commenti

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Divertente e, come sempre, film politicamente scorretto col bravo Sacha Baron Cohen. Rispetto ai film precedenti dell'attore è da rilevarsi una minore volgarità (comunque presente). Un pregio importante è quello di durare poco, quindi di non cadere nel ripetitivo restando così divertente e godibile per tutta la durata. Spassosi i trattamenti che il dittatore riserva a Anna Faris.

Bubobubo 10/11/18 20:03 - 1847 commenti

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Si sprofonda oltre il salace stereotipo di Borat e la volgarità gratuita di Bruno in una pellicola che vuole farsi satira politica da late show senza sfoderare il benché minimo argomento. Avete presente le orrende parodie a patchwork tipo Epic movie? Questo Cohen, diversissimo nei toni e nelle intenzioni, rischia più di una volta di sovrapporvisi. Persino la scorrettissima freddura finale, che perlomeno indovina i tempi comici, riesce a strappare poco più di un sorrisetto. I liberal impazziranno di gioia.

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Anthonyvm 24/11/19 17:04 - 5686 commenti

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L'accoppiata Baron Cohen-Larry Charles sforna un'altra divertente satira politicamente scorretta e volgarotta. Siamo però lontani dalla crudezza dirompente di Borat: l'assetto è quello di una commedia convenzionale, infarcita di gag talvolta pecorecce ma spesso efficaci, sebbene ruotino attorno a luoghi comuni risaputi (maschilismo, antisemitismo, terrorismo) e a lungo andare diventino scontate. Cohen è sempre spassoso e la Faris ha una carica comica innegabile. La durata contenuta e la leggerezza di fondo ne sanciscono una sicura godibilità.
MEMORABILE: Il sosia imbecille di Aladeen; L'equivoco a sfondo terroristico in elicottero; Il parto nel supermercato con inquadratura "dall'interno"; Le elezioni.

Leodol2002 24/01/21 00:45 - 39 commenti

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Commedia americana realizzata nel 2016 che risulta buona per alcuni aspetti, rivedibile per altri. Tuttavia non si può negare che, seppur nella sua brevità (il film dura appena 1h e 20 minuti), non manchino divertenti gag perlopiù grazie al personaggio del dittatore “Aladeen”; in alcuni casi si è, forse, calcata troppo la mano. La narrazione è comunque lineare e la regia si dimostra discreta, così come sceneggiatura e location. Apprezzabile anche la dinamicità della commedia, che garantisce l’assenza di momenti “vuoti”.
MEMORABILE: Il sosia di Aladeen presso la sede dell’ONU; Aladeen sospeso nel vuoto che si scarica del peso non necessario; La barba rubata dal defunto.

Teopanda 7/12/20 01:31 - 102 commenti

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Film che svolge una satira sia verso i potenti dittatori meridionali che verso la civiltà occidentale. Nonostante alcune scene di becera volgarità, e nonostante la comicità si basi quisu stereotipi, riesce spesso a far ridere, con alcune battute leggendarie. La trama è semplice ma funzionale per questo tipo di pellicola. I costumi sono esagerati ma ottimi. Fantastica la colonna sonora, composta in maggioranza da versioni arabe di canzoni famose.
MEMORABILE: Il discorso iniziale; L’arrivo a New York di Aladeen; Il finto Aladeen con le guardie vergini; La scena dell’elicottero; Il parto: “Maschio o aborto?”

Gordon 24/01/21 09:30 - 261 commenti

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Sacha Cohen estrae dal cilindro un altro dei suoi stranieri caricaturali al massimo grado, in questo caso un "sanguinario" dittatore arabo, e realizza un buon film. Infatti, oltre alla bravura del protagonista e alle valide prove dei suoi comprimari, ciò che convince maggiormente è la grande ilarità suscitata da diverse scene, le quali giocano sì su stereotipi consolidati, ma con originalità e senza tedio alcuno. Peccato per alcune volgarità gratuite e per trucco ed effetti speciali rivedibili.
MEMORABILE: L'"illuminata" invettiva finale contro gli Stati Uniti; "Maschio o aborto?", riferendosi al nascituro.

Aco 9/02/23 18:06 - 215 commenti

I gusti di Aco

Opera politicamente scorretta, che tutti o quasi vorrebbero vedere ma sulla cui sceneggiatura ben pochi avrebbero il coraggio di mettere la propria firma. Il film, una feroce satira della società americana e araba, punta il dito sui limiti mentali di questi due mondi, mettendoli alla berlina in modo impietoso. Da vedere per le numerose gag, una più assurda dell’altra. Ideale per una serata in cui ci si vuole distrarre.
MEMORABILE: La scena del parto: impossible da raccontarsi, da vedere e basta.

Nick franc 6/09/23 22:57 - 515 commenti

I gusti di Nick franc

Senza più le candid camera dei precedenti lavori, Baron Cohen si esibisce in un fuoco di fila ininterrotto di gag che, seppure talvolta ricerchino il politicamente scorretto a tutti i costi, risultano in prevalenza piuttosto divertenti. Certo, la grana è grossa, ma il cattivo gusto non è fine a se stesso e nella sua rozzezza la satira non è priva di una certa efficacia (il discorso sulla "democrazia" statunitense) e alcune situazioni (il parto, la mungitura) lasciano esterrefatti per la fantasia "malata" del mattatore del film, che trova nella Faris una valida coprotagonista.
MEMORABILE: La notizia Aladeen; Il parto; Le foto degli amanti; L'elicottero; "Maschio o aborto"?; La masturbazione.
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  • Homevideo Ruber • 10/09/13 19:40
    Formatore stagisti - 9246 interventi
    Come mai in imdb vengono riportate due differenti minutaggi 83 minuti standard e 99 unrated? In sala quanto è durato il film?
    Ultima modifica: 10/09/13 19:45 da Ruber
  • Discussione Raremirko • 1/10/19 22:18
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Effetivamente forse il più debole tra i film di Charles; corto (neanche 80 minuti), risaputo, retorico, volgarone, vale solo per il cast (la Faris poi è imbruttita sino all'inverosimile).

    Si lascia vedere ma il premiato duo ha fatto di meglio.
  • Discussione Zender • 2/10/19 07:31
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Non sono d'accordo. Brüno resta infinitamente peggio, per quanto mi riguarda. Qui la coppia riprende stile e idee da Borat, quindi ovviamente volgare (come d'altra parte qualsiasi film de due), comicamente retorico ma assai divertente, per quanto incostante.
  • Discussione Galbo • 2/10/19 08:16
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Per me è meglio del sopravvalutato Borat. Segnalo per gli estimatori di Cohen la sua prova magistrale nella serie Netflix “The Spy”, di genere totalmente diverso dagli altri suoi film....
  • Discussione Raremirko • 2/10/19 14:55
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    Per me è meglio del sopravvalutato Borat. Segnalo per gli estimatori di Cohen la sua prova magistrale nella serie Netflix “The Spy”, di genere totalmente diverso dagli altri suoi film....


    Lì è serio?
  • Discussione Galbo • 2/10/19 15:10
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Galbo ebbe a dire:
    Per me è meglio del sopravvalutato Borat. Segnalo per gli estimatori di Cohen la sua prova magistrale nella serie Netflix “The Spy”, di genere totalmente diverso dagli altri suoi film....


    Lì è serio?


    decisamente, è una storia drammatica