La mia vita è uno zoo - Film (2011)

Dopo la morte della moglie, un uomo si trasferisce in una tenuta che ospita uno zoo in disarmo gestito da una piccola comunità. Ispirato ad una storia vera, il film di Crowe è una commedia drammatica che propone un modo inedito di elaborare il dolore. Il rapporto con gli animali assume il valore di una catarsi, unito alla necessità del distacco dalla vita quotidiana che "parla" continuamente della persona perduta. Molto ispirata la partecipazione di Matt Damon, meno adatta al ruolo Scarlett Johansson. Eccellente la colonna sonora, come sempre nei film di Crowe.

Rimasto vedovo, un giornalista pianta il lavoro, si trasferisce in campagna con i due figli ed investe tutto per rimettere in sesto uno zoo in dismissione... In questa commedia dolceamara, Crowe mette molta carne al fuoco: elaborazione del lutto, rapporto padre-figli, fascino per l'impresa impossibile. Se la ricetta non gli riesce perfettamente è per l'eccesso di zucchero (bimbetta cariogena) e di carineria ruffiana (Johansson fasulla). Non sbaglia invece nella scelta di Damon, al quale si devono momenti di credibile commozione.

Classico film per famiglie intriso di retorica e buonismo con l'ancora più classico e scontato happy end. Girato sicuramente con gusto; non mancano né i momenti leggeri né gli spunti di riflessione. Anche se la sceneggiatura non è particolarmente brillante e il film, data anche la sua tipologia, dura troppo (due ore piene) e contiene parti noiose ed evitabili, Damon riesce finalmente a essere un ottimo fulcro attorno al quale far girare la storia, regalando momenti di rara intensità. Male invece la Johansson, troppo abituata a ruoli più fisici.

Commedia che punta sul lato emotivo e ruffianamente cerca la commozione mettendo la solita carne al fuoco che caratterizza certe narrazioni, tuttavia l'efficace Damon e una certa forma di buonismo positivo rendono la pellicola gradevole. Piacevoli le visioni faunistiche e apprezzabile la colonna sonora. Sempre affascinante la Johansson.

Melodrammone ben girato ma che attinge a piene mani da classiche situazioni strappalacrime viste e riviste. Matt Damon è anche a suo agio in un ruolo dove è sin troppo facile cadere nella retorica, come a esempio nel ricucire il rapporto padre-figlio, mentre la Johansson non è nulla più che una bella statuina. Nessuno altro spunto particolare, chiusura in bruttezza con uno scontatissimo finale.

L'assenza della madre/moglie morta, lo scarso dialogo che c'è tra padre e figlio e l'iniziale incompatibilità che fra il protagonista (tutto sommato un bravo Damon) e il personale dello zoo: questi sono i temi del film, che non si fa certo apprezzare per scorrevolezza o mancanza di momenti strappalacrime. Forse da Crowe pretendo troppo...

Ha tutti gli elementi per farsi classificare come commedia scontata, che tratta argomenti stravisti, leggera, retorica e infine strappalacrime. Ma ci sono anche gli animali e amori giovanili e ispettori "mentecatti". Fino a un certo punto si ha veramente l'impressione di assistere a un prodotto per famiglie (nel senso peggiore del termine), ma deve solo carburare; poi si avvia verso un finale che, seppur scontato, è l'unico plausibile e riserva qualche piacevole sorpresa. Credo lo si possa valutare in almeno due modi: io scelgo quello migliore.