Grimm - Serie TV (2011)

Sembrerebbe la solita serie poliziesca made in Usa: nessuno griderà al miracolo ma tutto è fatto con il massimo della professionalità. Quello che rende la serie degna di un'attenzione più attenta è lo spunto, decisamente affascinante, che vuole il giovane protagonista discendere dai fratelli Grimm e dover sfidare parecchie delle creature citate nelle favole dei due tedeschi. La favola diventa realtà, dunque, con annessi e connessi. Il limite della prima stagione sta nella ripetitività eccessiva degli episodi impostati tutti alla stessa maniera.

Episodio uno: impatto notevole e perciò grandi aspettative. Tutto il resto? Non è noia, ma non è adrenalina di certo. Intrigante l'idea del Grimm e dei personaggi ispiratori delle fiabe, stuzzicanti i mietitori e le streghe, perenni protagoniste con la ghost face nella sigla, tedianti certi episodi, tuttavia. Putroppo è una serie che va morendo senza sussulti, che scema d'intensità. Abile, ma non si inventa certo niente (l'idea dell'iniezione di suspance nell'episodio finale). Fiato sospeso? Insomma. Perdibile.

L'idea di base poteva essere interessante (un poliziesco in cui persone "particolari" sono nascoste nella società moderna, con il protagonista che può vederle nella loro vera natura), peccato che detto interesse scemi strada facendo. Probabilmente la serie non è stata concepita con un finale "chiaro" e definito dall'inizio, quindi alle volte si ha l'impressione che le cose proseguano senza una direzione precisa o soltanto per allungare il brodo (anche perché sei stagioni non sono poche). Cast così così, sebbene Mitchell faccia simpatia e la Coffee sia assai seducente.