Agente segreto francese riceve l'incarico di proteggere i rappresentanti del governo turco in missione a Parigi per acquistare aerei supersonici. I presupposti per un godurioso divertimento cinefilo sono rapidamente cancellati dalla visione di un film indeciso tra rivisitazione ironica del "supereroe" di Fleming e la consueta sussiegosa grandeur dei cugini. Chabrol quasi non ci prova nemmeno ad insinuare il suo tocco e certo lo script di Hanin (antipatico anche come risposta d'oltralpe a 007) non è che gliene offra spunti. Bel b/n del fido Rabier.
La “risposta” francese a 007 (c’è pure la bondgirl Daniela Bianchi) sembra più una parodia, una burletta, che una cosa seria. Però l’ironia è spuntata e non centra mai, o quasi, il bersaglio. La storiellina è quello che è, ma si arriva comunque alla fine senza particolari affanni. Bella la fotografia di Rabier. Bruttino ma vedibile.
Tutti lo conoscono come Tigre, lui ha l'istinto giusto per proteggere il ministro turco in Francia. Lui è Roger Hanin, agile e dalla battuta facile, non disdegna qualche bacio alle sue conquiste e quando c'è da menar le mani non si tira mai indietro. La vicenda segue uno sviluppo lineare, con i nemici divisi su due fronti a seminar panico e morte (notevole l'omicidio a teatro), tra i quali spicca (sic) il simpatico nanetto Karoubi. Frenetico il finale, con redde rationem presso un tetro sfasciacarrozze. Regia elegante di Chabrol.
Inizia come parodia burletta dei maggiori spionistici inglesi, ma pian piano ingrana la marcia. Si rimane nei toni della commedia resi, però, un filo grotteschi dal ricorso a personaggi strampalati (il nano, i lottatori di catch, l'inventore di sciocchi gadget): l'impasto risulta gradevole e la trama si snoda discretamente frenetica fra inseguimenti e pestaggi (veri e simulati). Finale che anticipa alcuni luoghi del poliziottesco (il cattivo gettato nel compattatore con tutta la macchina) con sberleffo conclusivo. In parte Hanin.
Claude Chabrol, uno dei giovani leoni della Nouvelle Vague, si concede questo divertimento in cui mescola elementi spionistici, presa in giro degli agenti segreti e molta ironia solo in apparenza innocua, in realtà acuta e sorporeendente. Sembra un film nato per far capire che anche i giovani arrabiati sapevano fare cinema, e che cinema. Divertente e anticonformista.
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