Agente Speciale 117 al servizio della Repubblica - Missione Rio - Film (2009)

Agente Speciale 117 al servizio della Repubblica - Missione Rio
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: OSS 117: Rio ne répond plus
Anno: 2009
Genere: comico (colore)
Note: Liberamente ispirato ai romanzi di Jean Bruce sull'agente segreto OSS 117, da cui sono stati tratti vari film. Seguito di "Agente speciale 117 al servizio della Repubblica - Missione Cairo" (2006).

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Seconda avventura per l'agente 117 (uno-uno-sette) che dopo l'Egitto del 1955 – e dopo un incipit ambientato a Gstaad – si trasferisce nella Rio De Janeiro del 1968 dove dovrà contattare un ex criminale nazista in possesso di una lista segretissima di collaborazionisti francesi dei tempi del Reich. Teoricamente dovrebbe trattarsi di un semplice scambio da pagare in franchi, ma dal momento che il nazista ha chiesto di poter consegnare la lista al miglior agente dei servizi segreti francesi è chiaro che sotto c'è qualcosa. 117 (il confermatissimo Dujardin,...Leggi tutto naturalmente) accetta l'incarico e a Rio viene affiancato da una bella agente del Mossad (Monot), il servizio segreto israeliano inevitabilmente interessato alla questione. Il tempo di tentare la consegna della valigetta e Noel Flantier (ridicolo nome scelto come copertura per 117, in assonanza alla celebre agenzia viaggi) viene bersagliato da mitragliate interminabili. Una delle tante disavventure che lo vedranno protagonista con la sua compagna di viaggio, a cui si aggiunge per una buona metà del film anche il figlio (Lutz) del nazista, che dice di odiare il padre e di volerlo rintracciare a ogni costo. Quello che subito si nota, in questo notevole sequel, è come Hazanavicius abbia saputo limare molti dei difetti del numero uno per ottenere un film più brillante, scatenato, ricco di trovate divertenti anche a livello grafico (l'uso dello split screen in funzione parodistica a tratti è assolutamente geniale, lucida accusa a un espediente usato troppo spesso senza una vera ragione). Si ride in più occasioni, Dujardin conferma di essere l'ideale clone idiota di Sean Connery e sfodera il proprio impeccabile sorriso dedicandosi questa volta a scattare fotografie da perfetto turista (sfileranno sui titoli di coda e saranno sorprendenti) e a soffrire della stessa patologia (le vertigini) accusata da James Stewart in LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE. Sempre da Hitchcock – come intuizione - viene il finale spettacolare sul colossale Cristo Redentore, anche se l'utilizzo in chiave action di location celeberrime è comunque diventato un marchio dello stesso 007 (le cascate di Iguazù si vedevano in MOONRAKER, per esempio). La ricostruzione storica Anni Sessanta non è granché visibile, con il richiamo maggiore che viene dato da una lunga – e poco interessante - scena in spiaggia con un gruppo di hippie (“Il 1968 non è certo l'anno della gioventù... il vero mondo va dal parrucchiere”, alcune delle anacronistiche accuse di 117). Ma l'attenzione è di nuovo rivolta tutta al protagonista, al suo savoir-faire, al suo inconsapevole razzismo, alle sue tremende gaffe (questa volta tocca agli israeliani: “E' una religione che vieta le salsicce mi pare... niente salsicce, alcool, le donne col velo”...), alla sua impagabile espressività finalmente al servizio di un film comico con poche pause, in cui più volte si ride e la regia lo sostiene molto meglio. La seconda parte cede un po' nel ritmo, ma contiene comunque alcune perle (l'inseguimento “al rallentatore”) e conferma le potenzialità di una formula che se ben sfruttata può ancora offrire qualcosa di buono, all'interno di un sottogenere che raramente vi riesce.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/12/06 DAL BENEMERITO DANIELA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 21/02/22
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Daniela 5/06/12 08:38 - 12662 commenti

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Seconda puntata delle avventure di Hubert de La Bonisseur Bath, agente segreto di impagabile cafonaggine (sempre Dujardin, impeccabilmente ridicolo), questa volta sulle tracce di un ex nazista rifugiato in America latina. Rispetto al precedente capitolo, c'è una accentuazione degli aspetti buffoneschi, mentre la parodia di 007 si interseca ad omaggi al cinema anni '70 (il frequente ricorso allo spleet screen) e a citazioni cinefile (in primis, l'hitchcockiano La donna che visse due volte). Godibilissimo, con molte sequenze divertenti.
MEMORABILE: Il girarrosto di coccodrillo; L'inseguimento in deambulatore all'interno dell'ospedale.

Zuni 6/10/12 00:32 - 68 commenti

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Il seguito dell'agente speciale OSS 117 sposta l'azione alla fine degli anni 60 ed adotta un efficacissimo look 70's tutto luci psichedeliche, colori pastosi e split screen. Inoltre rispetto al primo capitolo qui si spinge all'ennesima potenza sulla parodia e il risultato è ancora una volta molto buono: divertentissimo, intelligente e questa volta senza nessun calo di ritmo. Nazisti, agenti del Mossad, bellezze tropicali, coccodrilli, lottatori messicani e cinesi vendicatori tutti contro il sempre ottimo Djuardin e il pubblico, gioiosamente, ringrazia.
MEMORABILE: Il prologo in Svizzera. Il coccodrillo. La festa in maschera nazista.

Puppigallo 2/03/22 22:55 - 5273 commenti

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Torna l'agente più sessista, razzista e inopportuno della categoria; e lo fa con più battute e ritmo del primo capitolo. Si sorride parecchio e, qua e là, si ride proprio, soprattutto quando vira verso il demenziale, o il protagonista dice la sua con quella faccia contraddistinta da un sorrisetto beffardo, anche quando non capisce palesemente cosa gli stanno dicendo. La spalla femminile farà sì che possa dare il meglio-peggio di sé e la pellicola ne gioverà. Nota di merito per: "Sogno una riconciliazione tra ebrei e nazisti". Riuscito.
MEMORABILE: Il ragazzo si sveglia  due secondi prima dello schianto e dice: "Siamo arrivati?"; L'inseguimento più lento del mondo con colonna sonora incalzante.

Kinodrop 15/04/22 15:44 - 2950 commenti

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In questo secondo episodio le avventure parodistiche dell'agente 117 si spostano in Brasile sulle tracce di un covo di nazisti che sognano il quarto o addirittura il quinto Reich. La vena dissacrante permane ed è accentuata dallo stile narrativo anni '70 con relative citazioni cinefile, ma il personaggio è quello che è, e i limiti già presenti nel primo episodio vengono appena appena ridimensionati, con scene action a volte al limite del grottesco. A rendere appetibile il tutto, la varietà delle ambientazioni e un cast simpaticamente coinvolto con un Dujardin sempre al top.
MEMORABILE: Il coccodrillo allo spiedo; L'inseguimento al ralenti in ospedale; Sul braccio della statua del Cristo Redentore.

Magerehein 14/05/22 12:00 - 1001 commenti

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Secondo capitolo dell'agente speciale più ignorante e politicamente scorretto della storia recente (un Dujardin sempre esemplare nel risultare sgradevole a 32 denti e nel peggiorare le cose tentando di correggersi), ha qualche sequenza non necessaria (in spiaggia con gli hippy) ma vanta generalmente un maggior ritmo del primo e, specialmente nelle scene d'azione (vero punto di forza del film), un azzeccato e surreale umorismo. Tra l'altro mettere accanto al Nostro una donna ebrea gli permetterà di esprimere tutto il "meglio" di sé stesso, riempiendo i momenti di stasi. Riuscito.
MEMORABILE: Al belvedere; In ascensore; "Come possono degli ebrei dare la caccia a un nazista? Li riconoscerebbe"; Alle cascate; L'inseguimento in ospedale.

Capannelle 22/03/24 23:04 - 4411 commenti

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E' sempre Dujardin il mattatore delle avventure di questo squinternato agente poco segreto e tendenzialmente poco accorto. Si procede con gag una dopo l'altra ma il tasso di riuscita non è sconvolgente e la girandola di situazioni e di attori non aiutano il protagonista. Funziona l'alchimia con la Monot, nei panni di una collega israeliana, ma questo non basta a compensare una certa prevedibilità di fondo.

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